Superbonus 110%: addio a ogni ipotesi di proroga per i condomini

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Gli interessati al Superbonus 110% in queste settimane hanno vissuto un vero bombardamento di notizie che confermavano o smentivano la proroga al 31 dicembre e in alcuni casi si è vociferato anche il 15 gennaio, ma ora il Governo Meloni sembra aver messo definitivamente fine a questo alternarsi di notizie di senso contrario. Ecco cosa succede.

Il Governo mette la parola fine al Superbonus 110%: nessuna proroga per i condomini

A dire il vero Giorgia Meloni che guida il Governo non ha mai avuto dubbi: il Superbonus costa troppo e di conseguenza è ora di cambiare rotta, lo ha detto da sempre, fin dalla campagna elettorale. Di conseguenza, nonostante la normativa prevedeva che i condomini avrebbero potuto sfruttare gli effetti del Superbonus 110% per tutto il 2023, le norme sono state cambiate. La nuova disciplina, inserita nel decreto Aiuti Quater, prevede che potranno avvalersi del Superbonus 110% solo i condomini che entro il 25 novembre hanno presentato la Cilas (Comunicazione inizio lavori asseverata Superbonus ).

L’alternarsi di notizie su una eventuale proroga al 31 dicembre 2022 o addirittura a 15 giorni successivi all’entrata in vigore della legge di bilancio 2023, quindi tendenzialmente il 15 gennaio 2023, è dovuto al fatto che molti partiti hanno presentato emendamenti volti ad estendere tale diritto.

Avevamo però già fatto notare nei precedenti articoli che una proroga con queste date sarebbe quasi inutile perché di fatto i condomini fino all’approvazione della legge di Bilancio 2023 non hanno certezze e quindi sono fermi, non procedono alla progettazione dei lavori, sarebbe troppo rischioso e di fatto la legge sarà approvata dopo il 20, molto probabilmente dopo il 25 e quindi i tempi sono davvero troppo ristretti.

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Ipotesi per sbloccare le cessioni del credito

Nonostante questo, le notizie hanno continuato a rimbalzare dando quasi per certa la proroga, mentre il Presidente del Consiglio Meloni continuava a dire che non c’era spazio. Arriva ora l’ennesima doccia fredda dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che continua a sottolineare che non vi sono risorse per una proroga del Superbonus e che il nodo principale da sciogliere riguarda i crediti incagliati e proprio per questo si sta lavorando all’ipotesi di allargare le maglie della cessione dei crediti maturati. Tra le proposte vi è anche la possibilità di ottenere la garanzia dello Stato in favore delle imprese che hanno crediti incagliati derivanti dal Superbonus.

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