Opzione donna: a che punto è la riforma delle pensioni?

Il tavolo della riforma delle pensioni è aperto e sono diverse le ipotesi che si profilano anche se il punto da tenere in considerazione è sempre far quadrare i conti. Tra le ipotesi allo studio vi è anche una riforma che renda Opzione donna strutturale, ma quali sono le ipotesi per questo anticipo pensionistico?

Cos’è Opzione donna

Opzione donna è l’anticipo pensionistico che consente alle donne di andare in pensione anticipatamente rispetto a quanto previsto dalla Legge Fornero che può essere considerata la legge ordinaria o il regime pensionistico ordinario.

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Attualmente si tratta di una misura prorogata di anno in anno e per il 2023 sono stati anche resi più stringenti i requisiti per poter accedere ad Opzione donna. Nei progetti dell’Esecutivo vi è però l’idea di rendere questa riforma strutturale. Ecco su cosa sono concentrati i lavori del tavolo per la riforma delle pensioni.

Il tavolo di confronto tra Governo e Sindacati su Opzione donna

Il confronto tra sindacati e Governo fino ad ora non ha portato ad alcuna decisione definitiva, segno che l’argomento è spinoso e le reciproche istanze continuano a divergere. Tra le ipotesi allo studio per Opzione donna vi è quella di applicare uno sconto di 4 mesi per ogni figlio. Questo vuol dire che le donne che hanno più figli possano andare in pensione prima rispetto a quelle che non hanno figli o che ne hanno uno solo. La ratio di questa norma è determinata dal fatto che generalmente le donne che hanno figli hanno maggiori difficoltà al rientro al lavoro dopo la gravidanza e quindi faticano ad accumulare contributi.

Dai calcoli fatti sembra che i quattro mesi di anticipo per l’uscita dal mondo del lavoro avrebbero un valore di 700 milioni di spesa in più. I sindacati invece spingono per ritornare alla versione Opzione Donna precedente rispetto alla legge di bilancio 2023 che ha riscritto l’anticipo pensionistico. La versione pre-riforma prevedeva l’uscita dal mondo del lavoro al compimento del 58° anno di età per le lavoratrici dipendenti e 59 anni di età per le lavoratrici autonome. Anche nella precedente versione era previsto il requisito contributivo, pari a 35 anni.

Ricordiamo che Opzione Donna è sempre stato un anticipo pensionistico opzionale, cioè le donne pur avendo i requisiti per andare in pensione possono continuare a restare nel mondo del lavoro fino a raggiungere il requisito anagrafico per la Legge Fornero o per altre forme di anticipo pensionistico. Tale opzionalità è dovuta anche al fatto che dal punto di vista economico l’assegno pensionistico è molto ridotto rispetto a quanto effettivamente maturato. I calcoli eseguiti dicono che c’è una perdita media del 30%.

Nadia Pascale

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