I carburanti sintetici sembrano essere la giusta soluzione di accordo tra la Germania e l’Unione Europea. Un’idea che piace anche all’Italia.
Il nome completo dei carburanti sintetici è electrofuels e deriva dal fatto che sono prodotti attraverso un processo di elettrolisi dell’acqua. Il processo produttivo dei efuel consiste nel separare l’idrogeno dall’ossigeno contenuto nella’acqua attraverso un processo chiamato elettrolisi. L’idrogeno è poi miscelato con il CO” catturato dall’aria. Questo consente di realizzare un combustibile liquido adatto ad essere bruciato dentro i motori a scoppio. E che può essere utilizzato come la benzina attraverso i classici punti di distribuzione.
Il combustibile così prodotto dovrebbe essere meno inquinante. E’ ancora abbastanza costosa la produzione, anche perché non c’è una grande richiesta. Ma se le condizioni dovessero cambiare, la produzione potrebbe essere a costi meno costosi. Inoltre, la produzione richiede il consumo di molta energia. Pertanto, le imprese potrebbero dotarsi di sistemi fotovoltaici o eolici per utilizzare energia pulita.
I primi a provare ed usare questo tipo di carburanti sintetici potrebbe essere le auto da Formula 1, a partire dal 2026. Ma la soluzione potrebbe essere utile contro lo stop alla vendita di auto inquinanti con motore a scoppio o diesel. Dal 2035 le automobili con motore diesel e a benzina non saranno più vendute e piano piano sostituite da automobili elettriche. Una misura che punta ancora una volta al rispetto dell’ambiente e della diminuzione delle sostanze tossiche nell’arie.
Tuttavia, sembra esserci un’intesa tra la Commissione europea e la Germania finalizzata a consentire che anche dopo il 2035 i motori termici possano essere venduti a condizione che utilizzino solo ed esclusivamente e-fuel. Cioè come abbiamo detto i carburanti sintetici a impatto zero al posto di quelle tradizionali.
Ad oggi la commissione europea ha approvato l’uso dei carburanti sintetici proposti dalla Germania. Ha però scartato la proposta italiana che propone l’uso degli biocarburanti. Il biocombustibile è un combustibile ottenuto in modo indiretto dalle biomasse quali ad esempio grano, mais, bietola, canna da zucchero e olio di palma.
L’industria italiana è al secondo posto in Europa per capacità produttiva di Biodiesel con un valore che si aggira intorno 2.000.000 ton/anno valore in crescita alla luce dei nuovi investimenti in itinere da parte di aziende nazionali. Quindi un “si” da parte della commissione europea poteva anche essere un’ottima opportunità di crescita anche economica della nostra nazione. Oltre ovviamente al maggior rispetto dell’ambiente, e non solo in Italia.
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