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Addio al Superbollo, il Governo vuole eliminare la tassa sulle auto di grossa cilindrata

Questa potrebbe essere la novità più rilevante del prossimo anno ed è prevista all’interno della riforma fiscale a cui il Governo sta lavorando. I contribuenti potrebbero infatti dire presto addio al Superbollo, la sovrattassa che molti italiani pagano sulle auto particolarmente inquinanti.

Addio al Superbollo, lo prevede la riforma fiscale

Partiamo dal presupposto che molto presto le auto inquinanti dovrebbero essere soppiantate da modelli a impatto ambientale ridotto, infatti il motore elettrico dovrà sostituire il motore endotermico e di conseguenza questa novità potrebbe essere semplicemente un anticipo verso un qualcosa che dovrebbe avvenire in modo naturale.

Leggi anche: Esenzione bollo auto per disabilità: quando spetta e procedura

Ad oggi è previsto che sulle auto che hanno una cilindrata superiore a 185 kW sia applicata un’ulteriore imposta pari a 20 euro per ogni kW in più rispetto al limite di 185. Il Superbollo si paga in contemporanea rispetto al pagamento del bollo auto.

Ad annunciare l’idea di eliminare il Superbollo è stato il vice-ministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo. Il Superbollo è stato introdotto per la prima volta dal Governo Monti nel decreto Salva-Italia e non è mai stato molto apprezzato dagli italiani. Sembra quindi arrivato ora il momento di dirgli addio, sebbene dal 2024.

Le micro-imposte che il Governo vuole cancellare

Il Superbollo non è l’unica imposta ad essere finita nel mirino del nuovo Esecutivo, infatti l’obiettivo da realizzare con la riforma fiscale è quello di semplificare il sistema andando ad eliminare quelle che si definiscono micro-tasse e di cui molti non comprendono la reale ratio. Ad esempio dovrebbe scomparire la tassa sugli intrattenimenti che si applica ad ogni tipologia di spettacolo, ma anche a slot machine, biliardino e qualunque altra forma di intrattenimento.

Tra le micro-imposte destinate a sparire vi è anche la tassa sulla laurea che si paga al momento dell’immatricolazioni e dell’iscrizione ai vari anni universitari. Sia chiaro, non scompaiono le tasse universitarie, ma semplicemente una piccola quota.

Nadia Pascale

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