Terreno non edificabile, ecco quello che si può costruire

Terreno non edificabile è un terreno che non prevede la possibilità di costruire, ma ne siamo davvero sicuri? Eppure a volte qualcosa si può fare.

Terreno non edificabile, quando è agricolo

Con il termine terreno non edificabile si individuano tutti quei terreni che non son destinati al settore costruttivo. Per questo motivo attraverso una semplice visura catastale è possibile conoscere il tipo di terreno che si ha a disposizione: agrumeto, coltivato, uliveto, e tantissimi altri. Quando c’è un terreno agricolo non è detto che non si possa costruire nulla.

Ad esempio se il proprietario è un coltivatore diretto o un imprenditore agricolo può costruire un edificio su questo terreno da utilizzare come prima abitazione o per ospitare i propri lavoratori. Inoltre è consentito avere dei magazzini per lo stoccaggio di materiali agricoli, come  silos per i cereali. Al di fuori di questi esempi le autorità possono non concedere alcun tipo di permesso di costruire.

Terreno non edificabile, a volte si può fare qualcosa

Quando si ha un terreno non edificabile è sempre opportuno chiedere al Comune un  certificato di destinazione d’uso. Il Certificato di Destinazione Urbanistica (spesso chiamato semplicemente C.D.U.) è il documento rilasciato dagli uffici tecnici comunali che contiene le indicazioni urbanistiche che riguardano gli immobili. Più precisamente le indicazioni sul terrono o sul fabbricato interessato dal certificato.

Le indicazioni urbanistiche riportate in esso vengono estrapolate dal Piano Urbanistico Comunale o dal piano Regolatore generale, dalle cartine tecniche regionali più precisamente. Il certificato di destinazione urbanistica indica i dati del fabbricato o del terreno (Foglio e Particella catastale), la destinazione urbanistica (es. se in zona residenziale o agricola), parametri urbanistici come l’indice di fabbricabilità (se possibile edificare), l’indice del dissesto dei versanti e l’indice di inondabilità.  La creazione di un indice catastale è necessaria, in quanto attiene alla proporzionalità tra la grandezza del terreno e le dimensioni della casa che vi verrà costruita. Il rapporto deve essere pari a 0,03 mc per ogni metro quadrato di terreno.

Legge 2021: regole per edificare in un terreno agricolo

Se un terreno ha un indice di edificabilità che lo permette è possibile appunto fare un’abitazione purché collegata ad una strada vicina e servita da acqua, luce e gas. Poi occorre prendere in esame le zone in cui ricade il terreno:

  • A indica una regione vincolata da regolamenti urbanistici con l’intento di salvaguardare e valorizzare il patrimonio artistico e culturale dell’area.
  • B e C, aree pubbliche parzialmente edificate. Inoltre la zona C si riferisce alle aree designate all’interno di un comune in cui è consentita la costruzione di nuove costruzioni come edifici e alberghi;
  • D è designata per una varietà di attività, comprese quelle relative alla fornitura di servizi, nonché attività produttive, industriali e artigianali;
  • E è designata per scopi agricoli, mentre la zona F designa specifiche regioni del territorio riservate a spazi pubblici.

Ottenere i permessi necessari per spostarsi tra le diverse aree è un processo complicato. È indispensabile avvalersi dell’assistenza di professionisti in grado di gestire la documentazione necessaria per una trasformazione funzionale del territorio.