Bonus prima casa 2023 sembra essere l’unico fatto che spinge le compravendite in un mercato immobiliare profondamente in crisi, come funziona
Il mercato immobiliare è in forte crisi con le compravendite che sono notevolmente diminuite rispetto allo scorso anno. Uno stop fortemente legato all’aumento dei tassi di interessi sui mutui come conseguenza della politica monetaria europea contro l’inflazione. Scelte che sembrano più creare problemi a famiglie ed imprese, ma che comunque l’Europa si ostina a portare avanti. Tuttavia c’è ancora chi sogna la prima casa e cerca appunto di acquistarla, anche senza ricorrere per forza al prestito presso un istituto di credito.
Soprattutto per chi vuole comprare una prima casa, ed ha un’età inferiore a 36 anni, esistono una serie di agevolazioni. Per accedervi occorre non avere altri immobili di proprietà ed avare un Isee inferiore a 40 mila euro. ll bonus sull’acquisto della prima casa degli under 36 permette di ottenere diverse agevolazioni, quali:
L’agevolazione scatta per gli immobili che rientrano nelle categorie catastali: abitazioni di tipo civile (A/2), economico (A/3), popolare (A/4), ultrapopolare (A/5), rurale (A/6), villini (A/7) e alloggi tipici dei luoghi (A/11). Si aggiungono poi le pertinenze algi immobili principali come i magazzini (C/2), le rimesse (C/6) e le tettoie (C/7). Sono esclusi tutti gli immobili di lusso.
Per quanto riguarda le agevolazioni fiscali il bonus prevede una riduzione dell’Iva dal 10% al 4% per chi acquista direttamente dal costruttore. E’ il caso di compra casa durante e nell’immediatezza della fine dei lavori e quindi della consegna degli immobili. Invece è previsto o sconto del 2% sull’imposta di registro fino al credito d’imposta per chi vende e riacquista entro 12 mesi. Ma per chi ha meno di 36 anni, e un isee inferiore a 40 mila euro, vi è l’esenzione del pagamento delle imposte ipotecarie, di registro e catastali.
Infine chi acquista con le agevolazioni prima casa deve anche ricordarsi di spostare la residenza sull’immobile entro 18 mesi dall’acquisto. Pena la perdita delle agevolazioni e il pagamento della differenza su tasse e imposte. Infine il cambio di residenza non è necessario se la casa si trova nel territorio del comune in cui l’acquirente svolge la propria attività.
Si ricorda che quando si compra un immobile con l’accesso ad un mutuo, gli interessi passivi possono essere scaricati in dichiarazione dei redditi. La stessa cosa dicasi anche per i costi sostenuti per il pagamento dell’agenzia immobiliare che ha permesso la compravendita. Le spese sono detraibili nella misura del 19%.
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