I paletti al Superbonus 90%, reddito e abitazione principale

decreto superbonus

Il Superbonus continua a creare confusione, si è detto che è possibile usufruire della detrazione al 110% fino al 31 dicembre 2023 per coloro che al 30 settembre 2022 avevano realizzato il 30% dei lavori, per tutti gli altri sarà possibile usufruire per i lavori eseguiti nel 2023 del Superbonus al 90%. Per i lavori del 2024 la percentuale della detrazione fiscale scende al 70%. Quali sono però gli altri paletti al Superbonus?

I paletti del Superbonus 90%

Quando con il decreto Rilancio si è provveduto all’introduzione del Superbonus 110% i limiti erano davvero pochi, si poteva ottenere cessione del credito e sconto in fattura, era possibile ottenere i benefici fiscali per la prima casa e per qualunque altro immobile, inoltre non c’erano limiti di reddito. Bastava recuperare due classi energetiche per avvalersi dei benefici fiscali su lavori trainanti e trainati. Con il tempo le cose sono cambiate. Ecco quindi i paletti al Superbonus 90%.

Si può ottenere la detrazione fiscale al 90% solo per i lavori di efficientamento energetico sull’abitazione principale. Su questo punto occorre però precisare che l’Agenzia delle Entrate con la risposta a Interpello 377 del 10 luglio 2023 ha precisato, in riferimento a un immobile demolito e poi ricostruito che il requisito della dimora abituale deve sussistere al momento del termine dei lavori o entro il 31 dicembre 2023.

I limiti di reddito per poter usufruire del Superbonus 90%

Paletti al Superbonus sono previsti anche per quanto riguarda il reddito, infatti la regola generale è che per poter usufruire delle detrazioni fiscali il reddito, calcolato con il Quoziente familiare non deve essere superiore a 15.000 euro. Ma cosa vuol dire esattamente? Ecco i reali limiti:

  • single, reddito 15.000 euro (in questo caso il reddito con quoziente familiare coincide con quanto effettivamente percepito);
  • coppia, soglia di reddito 30.000 euro;
  • single con un figlio a carico, reddito percepito fino a 22.500 euro;
  • coppia con un figlio, 37.500 euro;
  • coppia con due figli, 45.000 euro;
  • coppia con più di 2 figli, 60.000 euro.

Molti hanno criticato la scelta di inserire un reddito come limite alla possibilità di usufruire del Superbonus, specialmente per i lavori iniziati dopo 17 febbraio 2023, data in cui entra in vigore il decreto blocca cessioni che di fatto ha bloccato l’accesso alla cessione del credito e allo sconto in fattura. Con i limiti di reddito visti, infatti non vi è sufficiente capienza fiscale per potersi avvalere in pieno delle detrazioni fiscali che deriverebbero dal Superbonus.

Ricordiamo nel frattempo che per coloro che hanno crediti fiscali maturati prima del decreto blocca cessioni, a breve sarà ripristinata la piattaforma di Poste Italiane per la cessione del credito. La stessa sarà attiva a partire da ottobre ma solo per le prime cessioni.

Per saperne di più, leggi l’articolo: Cessione del credito, Poste Italiane riapre la piattaforma