Banche, quali sono quelle più solide d’Italia? La classifica di Altroconsumo

Le banche sono al centro del mirino a causa delle misure pensate per utilizzare gli extraprofitti. Ma ci si chiede, quale sia lo stato di salute delle banche.

Banche, quali sono le più solide secondo Altroconsumo?

In Italia esistono diversi istituti di credito che rappresentano diversi marchi, anche stranieri, all’interno del nostro Paese. Tuttavia Altroconsumo ha stilato una classifica delle banche più solide e monitorare così lo stato di salute di diversi istituti di credito. E così si è valutato assegnando un punteggio di stelle, maggiore sono le stelle, maggiore è la solidità dell’istituto. Ben 240 istituti sono passati sotto la lente di ingrandimento.

Al primo posto ci sono le banche che hanno ottenuto un punteggio di cinque stelle. Tra queste ci sono: Banca di Arborea Bcc (che ottiene 617,26 di punteggio), Banca della Valsassina Credito Cooperativo e Bcc G. Toniolo di San Cataldo. Tra gli altri ci sono anche Banca Alpi marittime Credito cooperativo di Carrù e Bcc San Marzano di San Giuseppe

Mentre la situazione sembra un pò più critica per gli istituti che hanno ottenuto due o una stella. Questo non vuol dire che sanno per chiudere battenti, ma che comunque ci sono elementi che fanno pensare che occorra prestare attenzione. E così ci sono due stelle per  la Cassa di Risparmio di Orvieto . Ed infine l’unico caso di un istituto di credito a una stella è CA Auto Bank Spa. 

Cosa consiglia Altroconsumo?

Una cosa sono le classifiche ed una cosa sono i consumatori. “Al di là del quadro generale, è importante che ogni singolo consumatore verifichi la solidità della propria banca per capire come comportarsi“, ha dichiarato Alessandro Sessa, direttore responsabile di Altroconsumo Investi. “Altroconsumo è al fianco delle persone per guidarle nella scelta dell’istituto di credito più conveniente e adatto alle loro esigenze“, ha aggiunto. Quindi in ogni caso è sempre meglio testare e valutare la propria banca prima di decidere eventualmente di cambiare istituto, perché magari la rata del mutuo è diventata troppo alta.