Novità sulla Cedolare secca, sale dal 21% al 26% ma solo in alcuni casi

Novità sulla cedolare secca arriva dalla nuova manovra di bilancio che porta con se delle variazioni  relative agli affitti degli immobili, ecco quali sono.

Novità sulla cedolare secca, cosa cambierà?

La maggioranza sembra compatta per dare il via libera alla manovra di bilancio. Si viaggia abbastanza veloci e si punta di ottenere il si da parte delle camere entro il termine ultimo previsto del 31 dicembre 2023. Rispettata anche la promessa di non presentare emendamenti e rendere così più nello il lavoro dei parlamentari.

Uno dei problemi che riguarda le locazioni è legato alla cedolare secca, secondo due aspetti:

  • la cedolare secca salirà dal 21 al 26%, ma solo nel caso in cui si affitti per periodi inferiori a 30 giorni;
  • la cedolare secca aumenterà anche per le case dalla seconda alla quarta;
  • accolta la proposta di  introdurre un codice identificativo nazionale attraverso il quale tracciare chi affitta appartamenti.

La “cedolare secca” è un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). Può optare per la cedolare secca al 21% anche chi si avvale del regime delle locazioni brevi.

Novità sulla cedolare secca, cosa si intende per affitti brevi

L’agenzia delle entrate definisce in modo chiaro il concetto di gli affitti brevi. Per contratto di locazione breve si intende un contratto di locazione di immobile a uso abitativo, di durata non superiore a 30 giorni, stipulato da persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. A esso sono equiparati i contratti di sublocazione e quelli di concessione in godimento a terzi a titolo oneroso da parte del comodatario. Dal 2021 l’applicabilità è prevista solo se nell’anno si destinano a questa finalità al massimo quattro appartamenti; oltre tale soglia, l’attività, da chiunque esercitata, si considera svolta in forma imprenditoriale.

Per questo tipo di affitti la tassazione passa dal 21% al 26% sui redditi prodotti. Possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.

Il codice identificativo nazionale per gli immobili

Altra approvazione fortemente voluta da Forza Italia è l’introduzione un codice identificativo nazionale attraverso il quale tracciare chi affitta appartamenti. Una scelta sempre più orientata a far emergere il sommerso, soprattutto nel settore turistico,  e pagare le tasse da parte dei proprietari aumentando le entrate dello Stato. “Questo consentirà di tracciare meglio i proprietari che affittano case e di far emergere il sommerso“, ha detto il portavoce del partito, Raffaele Nevi.

Ad oggi le novità riguardano quindi solo gli affitti brevi. Mentre rimane invariata la cedolare secca sugli immobili a uso abitativo, con regolare contratto di locazione. Anche per i contratti di locazione che scaturiscono da accordi territoriali, come il canone concordato, non sono previste novità.

Informazioni su Francesca Cavaleri 1496 Articoli
Nella vita sono una piccola imprenditrice nel settore immobiliare. Ho una laurea con specializzazione in Economia e direzione aziendale, ottenuta presso la facoltà di Catania con il massimo dei voti. Mi piace scrivere articoli online, per questo ho avviato da circa 4 anni vari progetti portati a termine con successo. Il saper comunicare credo che sia un'arma vincente. Amo la mia terra, il sole, il mare, la mia famiglia e gli animali. La vita è troppo breve pertanto cerco di viverla nel migliore dei modi.