Il nodo pensioni resta sempre di primaria importanza, si sta cercando la quadra dei conti per poter confermare gli scivoli pensionistici, tra cui in primo luogo Quota 103 che consente di andare in pensione con il raggiungimento di almeno 62 anni di età e 41 di contributi. Ecco quali sono le anticipazioni del Governo sulle pensioni 2024.
Non sono disponibili fondi per una riforma strutturale delle pensioni 2024 che consenta il superamento della legge Fornero, ad annunciarlo è il ministro Giorgetti che ha sottolineato che il deficit 2024 sarà tutto utilizzato per il taglio del cuneo fiscale, la riduzione delle aliquote Irpef da 4 a 3 e per gli adeguamenti all’inflazione.
Nonostante questo si sta cercando di non eliminare del tutto gli scivoli pensionistici.
Sembrano certe queste misure:
Per gli scivoli pensionistici tramonta l’ipotesi di una quota 41 disgiunta dall’età anagrafica.
Opzione donna dovrebbe essere confermata per le lavoratrici “svantaggiate” sia del settore pubblico che privato con uscita a 58-59 anni e 35 di contributi e calcolo interamente contributivo dell’assegno. Proprio il calcolo contributivo rappresenta un ostacolo in quanto porta alla perdita di buona parte dell’assegno pensionistico e quindi è poco attraente.
Si conferma l’Ape Sociale con la possibilità di un ulteriore allargamento dei potenziali beneficiari.
Le pensioni minime dovrebbero essere ulteriormente aumentate, l’entità dipende dai fondi disponibili, ma solo per gli over 75, per gli altri scatta l’adeguamento normale previsto in caso di inflazione. Dovrebbe essere del 6%.
Leggi anche: Riforma pensioni, al via estensione di Opzione Donna e Ape Sociale
Particolare apprensione viene invece mostrata per i più giovani, cioè coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e che rischiano in futuro di avere una pensione non utile ad una vita dignitosa, sia a causa del calcolo con il criterio contributivo, sua a causa della discontinuità nei rapporti di lavoro. L’obiettivo in questo caso è facilitare l’accesso alla previdenza integrativa. L’idea è quella di aumentare la soglia delle deduzioni per i versamenti nei fondi pensione, a ciò si aggiunge la possibilità di ulteriori agevolazioni commisurate ai carichi familiari.
Saranno inoltre implementate e campagne pubblicitarie volte a far conoscere tutti i vantaggi del terzo pilastro del welfare, cioè la previdenza integrativa.
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