Pos per le attività, come scegliere quello giusto per ogni impresa

Il pos per le attività è ormai obbligatorio e permette ai clienti di pagare in maniera sicura attraverso carte di credito/debito in pochi minuti, ma come si sceglie il migliore?

Pos per le attività, l’obbligo di accettazione dei pagamenti elettronici

I pagamenti elettronici stanno sempre più aumentando, tanto che sembra aver pareggiato i conti con quelli in contanti. Questo perché com’è noto dal primo luglio tutti gli esercenti si sono dotati di mezzi idonei al pagamento con carte da parte dei clienti. Un obbligo importante visto che altrimenti si rischia una multa e un’ammenda commisurata al valore dell’operazione. Secondo le disposizioni del decreto legge 18 ottobre 2012, all’articolo 15, comma 4-bis, chi decide di rifiutare i pagamenti elettronici è passibile di sanzione pari a 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione.

Ma come scegliere il pos migliore per ogni azienda? Ad oggi esistono 5 diversi tipi di pos: digitale, mobile, portatile, wirell e fisso. E’ meglio conoscere quelle che sono le caratteristiche ed i costi di ognuno prima di fare la propria scelta. Del resto si tratta da mettere in gioco diversi fattori, ecco quindi su cosa ragionare.

Pos per le attività, i cinque modelli sul mercato

Il pos fisso è quello che si può definire come “tradizionale”. Di solito si trova nella zona cassa del negozio ed è collegato tramite linea telefonica o cavo di rete LAN per l’elaborazione dei pagamenti. Il dispositivo in genere emette due scontrini: uno da consegnare al cliente, l’altro da conservare all’interno del registro di cassa. C’è poi il pos portatile in questo caso è dotato di sim per pagare senza alcuna connessione con la linea fissa.

Inoltre c’è il poss wireless  è senza fili e il range massimo in cui può venire adoperato è di circa 10 metri. La connessione è quella Bluetooth. Ed ancora c’è il pos mobile, chiamato anche mPOS, è la versione più avanzata di questo tipo di dispositivi. Rispetto al POS GSM/GPRS prevede la connessione via Bluetooth allo smartphone o tablet sul quale è installata l’app del terminale, sfruttando la connessione Wi-Fi o quella di quest’ultimo senza bisogno di avere una SIM. Infine esiste il pos digitale in cui il terminale “fisico” viene sostituito da un bottone in fattura, un link o da un QR code. Quando il cliente clicca sul bottone o sul link, oppure scansiona il QR code, viene rimandato a una piattaforma online. Da qui ha modo di effettuare il pagamento elettronico, in modo semplice e sicuro.

Quale dispositivo usare?

Prima di comprare un dispositivo o un altro occorre valutare bene che tipo di attività si svolge, se prettamente da negozio, oppure in giro per la città. Ma la mobilità non è solo l’aspetto da valutare. Un altro elemento importante è conoscere i costi da sostenere sia in fase di acquisto che di gestione. In merito ai costi di acquisto è possibile avere un dispositivo anche a partire da 19 euro. Mentre per i costi di commissione si tratta del costo che più risulta incidente per aziende e professionisti: la sua valutazione è essenziale nella scelta del POS. Infine occorre considerare anche l’assistenza offerta in caso di guasto o mal funzionamento e i tempi di ripristino.

Francesca Cavaleri

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