Iscro nella legge di bilancio 2024, aumentano i beneficiari

ISCRO

Cambiano i requisiti per accedere alla ISCRO, indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. la legge di bilancio 2024 cambia i requisiti al fine di aumentare il numero dei beneficiari. Ecco le novità.

Da Iscro a Indennità di discontinuità reddituale

L’Iscro è rivolta ai titolari di partita Iva iscritti alla Gestione Separata INPS, si tratta di un aiuto volto a superare momenti di difficoltà nel lavoro. Con la legge di bilancio 2024 vengono però modificati i requisiti per accedere e diventa più semplice avere questo sussidio.

L’Iscro è stata introdotta in via straordinaria con l’emergenza Covid, di volta in volta è stato prorogato. Ora l’obiettivo è rendere questo sussidio strutturale e proprio per questo tra le ipotesi allo studio vi è anche il cambio del nome che dovrebbe essere “indennità di discontinuità reddituale”.

Nonostante il periodo Covid di emergenza, in realtà la misura non ha avuto molto successo, infatti nel 2021 sono state presentate 8.400 domande e il 40% delle stesse è stata respinta per assenza dei requisiti. Nel 2022 vi è stato un drastico calo delle domande a 2.500. Molto probabilmente lo scarso successo è dovuto a requisiti troppo rigidi.

Proprio per questo nel rendere al misura strutturale stanno cambiando proprio i requisiti.

Come cambia l’Iscro con la legge di bilancio 2024

In passato era possibile richiedere la misura nel caso di calo del reddito inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti all’anno di riferimento. Cambia anche la soglia di reddito che permette di richiedere il sussidio, in precedenza era 8.650 euro mentre ora è portato a 12.000 euro.

L’assegno Inps dovrebbe restare di importo compreso tra 250 euro e 800 euro mensili corrisposti per un periodo massimo di 6 mesi.

Per poter presentare la domanda, la partita Iva dovrà essere stata attivata da almeno tre anni.

Non può avere accesso all’Iscro il titolare di partita Iva che percepisce un assegno pensionistico o assegno di inclusione. Potranno accedere all’agevolazione solo coloro che sono in regola con il versamento dei contributi previdenziali. Se nel periodo di erogazione del contributo la partita Iva viene chiusa, viene sospesa immediatamente l’erogazione.

L’aumento della platea dei beneficiari sarà compensato con un aumento della contribuzione Inps a carico degli iscritti alla Gestione Separata Inps di 0,35%.

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