Agenda sud, come contrastare la dispersione scolastica

Agenda sud arriva il decreto per contrastare la dispersione scolastica e ridurre i divari negli apprendimenti nelle aree del Mezzogiorno.

Agenda sud, le scuole nel Mezzogiorno

La scuola è un elemento molto importante per la crescita corretta di un individuo. Non solo si apprendono le nozioni delle varie discipline, ma anche le regole per la condivisione, l’educazione civica e la convivenza con altre persone. Una scuola che funzioni deve essere in grado di dare ai propri studenti, oltre ad una buona offerta formativa, quelle che sono le basi per essere un cittadino che vive all’interno del Suo Paese.

Tramite Agenda sud si vuole raggiungere l’obiettivo del miglioramento dei livelli di apprendimento degli studenti e la formazione del personale scolastico. In particolare sui processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche. Nonché la diffusione di pratiche di innovazione didattica, metodologica, organizzativa e gestionale. Cercando sempre di diminuire non solo il divario tra Nord e sud, ma anche aggregare i giovani verso la scuola, togliendoli a volte dalla strada.

Agenda sud, ma cos’è?

Gli interventi dell’Agenda Sud sono finalizzati al superamento dei divari negli apprendimenti tra Nord e Sud Italia. L’obiettivo principale consiste nel contrasto alla dispersione scolastica, a partire dalla scuola primaria, con interventi mirati sulle scuole del Mezzogiorno. Quest’anno il Ministro dell’istruzione e del MeritoGiuseppe Valditara ha firmato un decreto che mette a disposizione 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni.

Il provvedimento demanda all’Autorità di gestione del PON 2014-2020 e del PN 2021-2027 presso l’Unità di missione per il PNRR l’attuazione delle disposizioni per l’affidamento dei servizi agli enti di ricerca e per la definizione di specifici progetti per l’attivazione del supporto, dell’accompagnamento e della formazione, anche in coerenza con i target, le milestone e le condizionalità e gli obiettivi delle linee di investimento del PNRR.

Il piano estate

Il provvedimento, che interessa gli anni scolastici 2023/24 e 2024/25, è destinato alle scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali. E riguarda principalmente il periodo estivo con dei programmi che i ragazzi possono seguire. Secondo quanto dice lo stesso ministro si punta a: “Una scuola che sia sempre più un luogo aperto, parte integrante della comunità per tutto l’anno, realizzando attività di aggregazione e formazione soprattutto per i bambini e i ragazzi che, in estate, non possono contare su altre esperienze di arricchimento personale e di crescita a causa delle esigenze lavorative dei genitori o di particolari situazioni familiari“.

Francesca Cavaleri

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