Fondo Nuove Competenze, a breve nuove opportunità

In attesa del decreto attuativo, ecco i requisiti per accedere al fondo nuove competenze. Il mondo del lavoro è in continua trasformazione. L’avvento dell’era digitale ha completamente innovatoil modo di lavorare, ma uno dei problemi più rilevanti è avere del personale con una formazione adeguata ai nuovi sistemi produttivi.

Cos’è il Fondo Nuove Competenze

Spesso le aziende hanno bisogno di riqualificare il personale per riuscire ad avere livelli di produzione adeguati al mercato. Purtroppo però se si hanno dipendenti che magari hanno un’età importante, non ci sono le competenze adeguate. Il rischio è non essere competitivi, oppure dover licenziare personale per assumere nuove professionalità. Il Fondo Nuove Competenze mira a evitare tali distorsioni nel mercato del lavoro.

Il Fondo Nuove Competenze nasce proprio con l’obiettivo di aiutare le imprese a formare il personale in modo da essere in grado di mantenere competitività nel mondo del lavoro.

Il Fondo Nuove Competenze ha l’obiettivo di offrire incentivi alle imprese che mettono a disposizione dei dipendenti la formazione.

È introdotto con l’articolo 88 del decreto Rilancio, è gestito dall’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) e l’erogazione avviene in favore delle imprese che forniscono a lavoratori e lavoratrici corsi di formazione interni al fine di dare maggiori competenze e adattarsi alle mutate esigenze del mondo del lavoro.

Come funziona il Fondo Nuove Competenze

Con l’accesso ai fondi le aziende possono ottenere fino al 60% dell’importo speso per la formazione. Al fine di ottenere il contributo è necessario che l’azienda stipuli accordi sindacali preventivi inerenti i progetti di formazione professionale per i dipendenti da mettere in campo.

Gli accordi devono indicare:

  • se i progetti sono finalizzati a una trasformazione dell’azienda, ad esempio a immettere nuove tipologie di produzione;
  • se sono destinati a promuovere l’occupabilità.

Il decreto attuativo, che dovrebbe essere pubblicato a breve, dovrà indicare i requisiti di accesso al Fondo, ad esempio se i contributi sono legati a una formazione minima oraria, nell’ultima versione la durata minima prevista era di 40 ore, mentre la durata massima di 200 ore.

Nel decreto attuativo sarà anche indicato se il contributo viene erogato al termine del corso come rimborso, oppure se viene erogato un anticipo.

Leggi anche: Smart working 2024, cambiano le regole dal primo aprile

Nadia Pascale

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Nadia Pascale

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