Il redditometro 2024 è uno strumento di accertamento sul reddito del contribuente, basato sullo studio della sua capacità di spesa.
La premier Giorgia Meloni tiene a precisare la sua posizione sul redditometro, in discussione in questi giorni al Governo. Infatti non si tratta di un grande fratello fiscale, ma un accertamento vero sui redditi del contribuente. Anche all’interno della stessa maggioranza non c’è accordo sullo strumento, che sembra ormai obsoleto. Tuttavia anche le opposizioni prendono uno spunto per andare contro l’attuale Governo.
Il redditometro era stato sospeso nel 2018, ma sembra poter tornare, Anche se però con dei cambiamenti per rendere sempre più equo e semplice il rapporto tra l’Agenzia delle entrate e il contribuente italiano. Pertanto cerchiamo di capire come funzionava il redditometro e quali potrebbero essere i possibili cambiamenti.
Per il ministro Maurizio Leo “Non c’è nessun ritorno al vecchio redditometro. Il decreto ministeriale pubblicato in questi giorni in Gazzetta mette finalmente dei limiti al potere discrezionale dell’amministrazione finanziaria di attuare l’accertamento sintetico”. Fino ad oggi l’accertamento da parte del fisco scatta quando la differenza tra il reddito dichiarato e quello accertato è superiore al 20%.
L’amministrazione quindi leggerà i dati e le spese sostenute per capire la capacità reddituale del singolo cittadino. Il fisco invia un questionario al contribuente, invitandolo a giustificare le incongruenze rilevate sulle varie spese, invitandolo a giustificarle. L’accertamento scatta quando le giustificazioni del contribuente non sono ritenute sufficienti dal fisco. A quel punto, il contribuente può utilizzare gli strumenti a sua difesa in ambito tributario (autotutela, accertamento con adesione, mediazione, ricorso).
Le spese che vengono prese in esame per valutare i redditi del contribuente sono di diversa natura: bollette, fatture, rate del mutuo, spese mediche, affitto, investimenti, canone per il leasing immobiliare e le relative spese per pagare acqua, energia, condominio e anche le spese per la manutenzione o per eventuali agenti immobiliari.
Il redditometro comprende anche le spese relative ai propri figli, sia mediche che per l’istruzione. Tra questi ci sono i libri scolastici, rette per asilo, infanzia, corsi universitari, corsi per lingue straniere e per scuole di specializzazioni. Infine rientrano nel redditometro anche le spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Ma anche le spese per la salute, come le spese per medicine e visite mediche. E anche le spese per l’assicurazione per la responsabilità civile dei mezzi in proprio possesso, compreso il pagamento del bollo di circolazione.
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