Bonus mamma 2024 un aiuto per le lavoratrici che hanno più figli. Ecco il rendiconto su questa prima fase sperimentale.
Essere una mamma lavoratrice a volte non è un’impresa facile. Conciliare il proprio lavoro con l’essere mamma e moglie è sempre un impegno. Ma lo Stato ha previsto l’esonero della contribuzione previdenziale destinato alle lavoratrici che hanno almeno tre figli. Nel 2024, in via sperimentale, è attribuito anche in presenza di due figli.
In particolare la legge di bilancio 2024 ha previsto l’esonero della contribuzione previdenziale (9,19% della retribuzione), fino a un massimo di 3.000 euro annui da riparametrare su base mensile, per le lavoratrici che hanno almeno tre figli. Una forma di aiuto per le mamme lavoratrici per gravare meno sulla busta paga.
L’INPS ha resto noto che in 6 mesi poco più della metà delle lavoratrici dipendenti, con contratto a tempo indeterminato, ha fatto domanda per ottenere l’esonero al 100% della quota di contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs).
Sempre secondo l’Istituto di previdenza sociale, da gennaio ad oggi, le richieste ammontano a 484.730 su una platea di circa 800 mila potenziali beneficiarie. Sembra quindi che la misura, se pur con la buona intenzione nei confronti delle mamme lavoratrici, non ha avuto la risposta che si pensava. Infine le lavoratrici interessate all’agevolazione possono ancora fare richiesta. Ma devono rivolgersi ai propri datori di lavoro oppure utilizzare la funzionalità che sarà resa disponibile sul portale INPS.
Si ricorda che possono richiedere il bonus mamme tutte le dipendenti del settore pubblico e privato (anche agricolo, in somministrazione e in apprendistato) con contratto a tempo indeterminato. Invece sono escluse, invece, le lavoratrici domestiche.
Le madri, in possesso dei requisiti a gennaio 2024, hanno diritto all’esonero dal mese di gennaio. Se la nascita del secondo figlio interviene in corso d’anno, il bonus sarà riconosciuto dal mese di nascita fino al compimento del decimo anno del bambino. Invece per gli anni 2025 e 2026 il beneficio è assegnato dalla nascita del terzo figlio e si conclude con il compimento del diciottesimo anno dell’ultimo figlio.
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