Prezzi pazzi estate 2024 sono da evidenziare durante questi caldi mesi. Ecco tutti i prodotti che sono aumentati e diminuiti.
L’estate giunge ormai al suo giro di boa, e si fa qualche conto sull’andamento di prezzi di alcuni prodotti. Si perché i prezzi di alcuni prodotti sono aumentati anche se non sono tipici dell’estate. A dirlo è un nuovo studio di Assoutenti che ha analizzato i listini prezzi per capire l’andamento dei rincari, rispetto allo scorso anno.
Nel settore alimentare a farla da padrona è l’olio d’oliva. E’ il prodotto più rincarato nel mese di luglio con prezzi in aumento in media del 35,4% su base annua, andamento del tutto opposto a quello dell’olio di semi, i cui listini al dettaglio scendono del 12,5%. Si ricorda che l’olio di semi aveva subito dei rincari fuori dal controllo negli ultimi due anni. Mentre l’olio di oliva comincia a risentire la riduzione dei quantità prodotta a causa della siccità delle regione del sud Italia.
Per quanto riguarda i prezzi stagionali, si registra una riduzione sul caro volo. Sempre secondo l’Associazione, chi ha acquistato biglietti nel mese di luglio ha risparmiato parecchio. Infatti chi ha comprato un biglietto ha speso in media il 15,6% in meno per i voli internazionali rispetto a luglio 2023, il 15,2% in meno per i voli nazionali e il 13,5% in meno per i voli europei.
Rispetto al 2022 la tariffa di un ombrellone più lettino in spiaggia è aumentata del 19%. Per usufruire di un posto-spiaggia, in prima fila, per una settimana la media è questa estate di 228 euro, 186 euro dalla quarta fila in poi. Il top spetta ad Alassio, con 392 euro per un ombrellone e un lettino a settimana, la più economica è Senigallia, dove ci si può recare in spiaggia spendendo 155 euro.
Dopo i lievi cali di fine giugno il mercato alla produzione dell’evo si è un po’ assestato nelle prime due settimane di luglio registrando, comunque, listini piuttosto elevati almeno rispetto alla media. In Italia, il prezzo dell’olio d’oliva può variare significativamente tra le diverse regioni, principalmente a causa delle differenze geografiche nei costi di produzione e nella qualità della resa.
Uno dei tanti problemi che portano all’innalzamento dei prezzi è legato alle condizioni climatiche. Condizioni meteorologiche sfavorevoli, come siccità o piogge eccessive, possono portare a raccolti inferiori nelle principali regioni produttrici, aumentando i prezzi a causa della scarsità. Già dalla primavera le regioni del sud risentono di problemi legati alla siccità, perché ha piovuto davvero poco.
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