Allerta Ministero: attenti a queste conserve, ti mandano in coma farmacologico | Le mangi e non ti accorgi di niente

Attenzione a queste conserve (web) - Infoiva.it
C’è un nemico invisibile che si nasconde tra gli scaffali dei supermercati, un pericolo che non ha odore né sapore.
Un rischio che può celarsi in un semplice vasetto di melanzane o funghi sott’olio e trasformare un pranzo spensierato in un incubo.
Le mangi, senza accorgerti di nulla, e intanto il veleno comincia ad agire.
Si tratta di un’insidia silente, ma potenzialmente letale.
Un’emergenza che ha scosso l’Italia e ha portato il Ministero della Salute a lanciare un allarme urgente.
Il nuovo nemico
L’allarme è scattato a Diamante, in provincia di Cosenza, dove un focolaio di botulismo ha colpito 17 persone dopo il consumo di panini acquistati da un food truck. A seguito del tragico decesso di due adulti, altre 15 persone sono state ricoverate in ospedale, cinque delle quali in terapia intensiva. Questo episodio ha riacceso i riflettori su un problema complesso e insidioso. La tossina botulinica, infatti, è una delle poche tossine alimentari che non altera l’odore o il sapore dei cibi, rendendo impossibile per il consumatore accorgersi del pericolo.
Per questo, l’unico modo per garantire la sicurezza di alcuni prodotti a rischio è il cosiddetto “challenge test”. Si tratta di un’analisi di laboratorio complessa e costosa, che consiste nell’inoculare spore di Clostridium botulinum nell’alimento per verificare se, dopo il processo di lavorazione, queste siano in grado di germinare e produrre la tossina. Una quantità infinitesimale di questa tossina, appena 0,001 mg, può essere fatale.
Il rischio delle conserve casalinghe
Secondo il professor Antonello Paparella, esperto di microbiologia degli alimenti, il botulino si nasconde soprattutto nelle conserve vegetali non acide come melanzane, funghi, olive e friarielli, che possono favorire la germinazione delle spore. L’esperto spiega che solo pochissimi laboratori in Italia possono eseguire il challenge test, il che rende difficile per le aziende definire standard di sicurezza certi. A volte, infatti, le imprese si basano su dati scientifici limitati, che non riescono a coprire l’intera varietà di condizioni riscontrate nei prodotti in commercio.
È fondamentale che i produttori adottino rigorosi protocolli di sicurezza, come la sterilizzazione dei prodotti a 121°C per almeno tre minuti o l’acidificazione, ma questo potrebbe alterare le caratteristiche organolettiche degli alimenti. Per i consumatori, il Ministero della Salute raccomanda di non assaggiare mai cibi che mostrano anomalie, come contenitori gonfi o odori sgradevoli, anche se queste alterazioni non sono tipiche del botulino. È necessario, inoltre, rispettare scrupolosamente le istruzioni sulle etichette per la conservazione in frigorifero dopo l’apertura.