Tasse sul reddito, la scadenza era ieri: se non hai già pagato ti aspetta un salasso colossale | Ti rovinano con questo modulo

Scadenza pagamento tasse (web) - Infoiva.com
Il conto alla rovescia è scaduto e il calendario non perdona. Ieri è stato il giorno X per milioni di contribuenti, l’ultima chance per evitare un salasso colossale.
Se hai una partita IVA o sei un professionista, questo è il momento della verità.
Un ritardo di un solo giorno può costarti caro, ma c’è un modo per rimediare, anche se ti sembrerà una mazzata.
Un modulo, un versamento e una maggiorazione, ma che ti permetteranno di salvare la situazione.
Preparati a scoprire chi è ancora in tempo e quali sono le conseguenze di una dimenticanza.
Versamenti prorogati, ma non per tutti
La scadenza per il versamento delle imposte sui redditi, Irap e Iva, originariamente fissata al 30 giugno 2025, era stata prorogata al 21 luglio. Successivamente, il Decreto Legge 84 del 2025 ha concesso un’ulteriore proroga, spostando il termine ultimo per il pagamento al 20 agosto 2025, con una maggiorazione dello 0,40%. Questa possibilità, però, non vale per tutti. Ne beneficiano i titolari di Partita IVA, inclusi i contribuenti in regime forfettario o di vantaggio, così come soci e associati che dichiarano redditi “per trasparenza”. I lavoratori dipendenti, che in genere pagano le imposte tramite il sostituto d’imposta, sono esclusi da questa misura.
La proroga ha riguardato il versamento di varie imposte: dal saldo 2024 al primo acconto 2025, compresa l’imposta sostitutiva per coloro che hanno aderito al concordato preventivo. È importante ricordare che la maggiorazione dello 0,40% si applica solo a chi ha versato le imposte entro il 20 agosto, senza incorrere in sanzioni e interessi aggiuntivi.
Un salasso per artigiani e commercianti
La proroga del 20 agosto riguarda anche i contributi INPS. Anche in questo caso, la scadenza del saldo 2024 e del primo acconto 2025 è stata spostata al 20 agosto con la maggiorazione dello 0,40%. A beneficiare di questa misura sono artigiani, commercianti e professionisti iscritti alle rispettive gestioni. Per queste categorie, il 20 agosto è un vero e proprio “salasso”, visto che si trovano a dover versare in un’unica data una serie di imposte e contributi. In ogni caso, chi non ha potuto pagare in un’unica soluzione, aveva la possibilità di rateizzare i versamenti. Le rate successive alla prima scadranno il 16 di ogni mese, con la condizione che il piano rateale non si estenda oltre il 16 dicembre 2025. Per ogni rata successiva alla prima sono previsti ulteriori interessi.
La scadenza del 20 agosto è stata una boccata d’ossigeno per molti contribuenti, ma è fondamentale non sottovalutare l’importanza del rispetto delle scadenze fiscali. La mancata osservanza di queste date, infatti, porta a sanzioni e interessi che possono mettere in ginocchio un’attività. L’Agenzia delle Entrate non perdona e la conseguenza, in caso di mancato versamento, può essere un salasso colossale.