Farmacia, “Favorisca tessera sanitaria e telefono”: da ora li chiedono a tutti | Mandano a casa un mare di ammalati a mani vuote

Farmacia (Foto di Serkan Yildiz su Unsplash) - infoiva.com
Una nuova abitudine tra le corsie delle farmacie italiane. Senza tessera sanitaria e telefono rischi di tornare a casa a mani vuote.
C’è chi esce di casa con il portafoglio, chi con le chiavi e chi, ormai, non può più dimenticare lo smartphone. Non per rispondere a messaggi o controllare i social, ma per andare in farmacia.
Negli ultimi tempi, le file al banco dei farmaci iniziano tutte con la stessa frase: “Favorisca tessera sanitaria e telefono, grazie”. Se prima bastava un foglietto stropicciato dal medico, ora serve quasi una connessione wi-fi stabile.
In un’Italia sempre più digitale (a tratti più per obbligo che per convinzione), anche le ricette mediche hanno fatto il grande salto. Addio carta, benvenuti QR code e messaggi vocali alla nonna per spiegarle dove trovare la prescrizione.
Ma cosa succede se si presenta un paziente senza telefono, senza connessione o – orrore – senza dimestichezza con le app? Succede che torna a casa a mani vuote. Magari con la tosse, la febbre, ma senza tachipirina.
In farmacia con telefono e tessera sanitaria
Dal 2024, la digitalizzazione delle ricette è diventata realtà. Dopo anni di proroghe e sperimentazioni, la riforma è entrata ufficialmente in vigore. Ora tutte le prescrizioni – rosse, bianche, arcobaleno – devono passare dal canale elettronico. La legge di bilancio lo ha messo nero su bianco: se vuoi i farmaci, servono tessera sanitaria e ricetta digitale. Il resto è nostalgia.
I medici di famiglia, ormai veterani del sistema, si sono adattati in fretta. Il problema? I pazienti più anziani, o meno tecnologici, che si trovano improvvisamente davanti a un mondo dove il “foglietto rosa” non esiste più. Alcuni medici continuano a stampare le ricette, ma l’obbligo di generarle digitalmente resta. E non tutti gli specialisti collaborano: i medici di base spesso finiscono per trasformarsi in segretari multitasking.
Cosa è cambiato
C’è poi, spiega anche brocardi.it, la questione dei farmaci “non dematerializzabili” – come sonniferi o tranquillanti – che continuano a seguire percorsi paralleli. Un dettaglio che genera confusione e, talvolta, litigi davanti al banco della farmacia: “Ma come, la tachipirina sì e il mio Lexotan no?!”.
Le associazioni dei pensionati hanno lanciato l’allarme già da tempo: il rischio è che l’innovazione crei esclusione, invece che semplificazione. Mancano sportelli, assistenza digitale, e soprattutto pazienza. Perché non tutti, nel 2025, hanno lo stesso rapporto con la tecnologia. Intanto, chi entra in farmacia lo sa: senza telefono e tessera sanitaria, puoi pure avere la febbre a 40 ma torni a casa con un consiglio caldo e tanta buona volontà. E forse, con un po’ di nostalgia per quei vecchi foglietti scritti a mano.