Professionisti, fate i buoni (pasto)
Una settimana dedicata al ticket, per cercare di diffondere un po’ di “cultura” tra chi ancora non ne conosce gli aspetti positivi
di Davide PASSONI
Il buono pasto, per noi di Infoiva, è da sempre un pallino. Non perché ci piaccia mangiar bene anche in pausa pranzo (oddio, in realtà un po’ sì…), ma perché sono uno strumento tanto utilizzato quanto poco conosciuto per i vantaggi che comporta a livello fiscale. Prova ne è il fatto che, in Italia, la maggior parte dei suoi utilizzatori è costituita da lavoratori dipendenti di aziende medio-grandi e da lavoratori del pubblico impiego.
In realtà, il buono pasto è una valida soluzione anche e soprattutto per i professionisti, grazie alla favorevole normativa fiscale che ne norma l’utilizzo e il rilascio. Purtroppo, però, tra di essi la cultura del ticket è ancora poco diffusa: vuoi perché le aziende emettitrici preferiscono concentrarsi dove possono contare su valori maggiori, vuoi per la pigrizia di chi potrebbe sfruttarli e invece non lo fa.
Proprio per questo abbiamo dedicato al buono pasto il focus della settimana appena trascorsa: per cercare di diffondere un po’ di “cultura” tra chi ancora non ne conosce gli aspetti e per cercare di capire quali sono le dinamiche che governano i rapporti tra società emettitrici, utenti, pubblici esercizi, società e aziende appaltatrici. Dinamiche che, purtroppo, spesso sono ancora all’insegna dello scontro – o della diffidenza – più che della collaborazione e che, proprio per questo, non favoriscono la diffusione di questa cultura. Noi, nel nostro piccolo, ci abbiamo provato: speriamo di avervi reso un buon servizio.
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