Una buonuscita da quasi 10 milioni di euro

Giovanni Perissinotto, ex amministratore delegato del Gruppo Generali, che si era visto revocate le deleghe lo scorso 2 giugno, ha ricevuto, proprio grazie alla risoluzione anticipata dell’incarico, circa 9 milioni di euro lordi, incluso l’indennizzo per gli 11 mesi di carica residui e le 12 mensilità di preavviso.
La società ha poi stipulato con il manager un patto di non concorrenza per il quale si è impegnata a versare in 18 mensilità fino alla fine del 2013 un importo lordo di oltre 1,58 milioni di euro.

Il nuovo ceo della compagnia del Leone, Mario Greco, in carica dall’agosto scorso, ha percepito un compenso fisso per quasi 542 mila euro, cui si aggiunge un bonus di 1,3 milioni.
La parte variabile, invece, consiste in un incentivo di breve termine che sarà pari al 100% della remunerazione fissa nel caso di raggiungimento dei target previsti e da una componente in azioni per il raggiungimento degli obiettivi di lungo termine.

Vera MORETTI

Finmeccanica punta al rialzo

Segno positivo per le azioni Finmeccanica, che si sono attestato a +2,27%, e che ha portato la holding a tentare di dare seguito al rimbalzo realizzato dai minimi di inizio marzo puntando al test di 4,20, area di transito della media mobile a 100 giorni.

Se questo riferimento verrà superato, sarà possibile sperare in una ripresa duratura verso 4,70, per la chiusura del gap ribassista del 12 febbraio, ed eventualmente fin sui massimi di inizio anno a 5,17.
Il cedimento di 3,82 anticiperebbe invece il ritorno sul supporto a 3,50, dove si allineano i minimi di marzo e di metà novembre.

Vera MORETTI

Fulvio Conti compra 20.000 azioni Enel

L’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, ha acquistato 20.000 azioni della compagnia, attraverso due operazioni ben distinte.

Nella prima il top manager ha acquistato 8.158 titoli ad un prezzo di 2,58 euro per un corrispettivo di 21.047,64 euro, mentre nella seconda 11.842 azioni a 2,582 euro per un totale di 30.576,044 euro.
Dopo l’approvazione dei risultati 2012 di Enel, Conti ha comprato altre 20.000 azioni della società a 2,614 euro per un importo complessivo pari a 52.280 euro.

Vera MORETTI

La crisi delle banche italiane preoccupa l’estero

Le banche italiane non godono di buona salute, e ciò è cosa nota anche all’estero.

Il New York Times, in una disamina della crisi che sta investendo l’Europa, punta il dito contro le principali banche del nostro Paese, in chiara difficoltà.
In testa, in questa pericolosa classifica, ci sono Unicredit, Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena, considerate troppo cagionevoli, tanto da portare gli investitori con bond di istituti italiani a rivedere le loro posizioni.

Se gli investitori decideranno di non estendere più i prestiti alle banche italiane, allora un salvataggio sarà necessario e sarà maggiore dei 37 miliardi di euro ricevuti dalle banche spagnole lo scorso anno.

Il New York Times evidenzia: “In Italia, dove l’economia stagnante sta costringendo centinaia di piccole aziende ogni giorno a gettare la spugna, le banche stanno sperimentando un forte aumento dei prestiti che presentano problemi. Per ora nessuno prevede un salvataggio europeo delle banche italiane . Ma come i problemi delle piccole casse di risparmio spagnole sono diventati rapidamente una crisi da richiedere il salvataggio europeo, un numero crescente di analisti mette in guardia sul rischio che le banche italiane con maggiori problemi possano porre un rischio sistemico al sistema bancario italiano”.

Vera MORETTI

Giovanni Bazoli si ricandida alla guida del consiglio di Banca Intesa Sanpaolo

Giovanni Bazoli, il banchiere attualmente presidente del Consiglio di sorveglianza della banca Intesa Sanpaolo e presidente della finanziaria Mittel, si ricandida alla guida dell’istituto di credito per il triennio 2013-2015.

Il suo nome, infatti, è stato indicato a capo della lista comune presentata dalla Compagnia Sanpaolo e dalla Fondazione Cariplo.
Squadra che vince non si cambia?
Così sembrerebbe perché, oltre a Bazoli, nella lista ci sono molti “soliti noti”, primo fra tutti Jean Paul Fitoussi, già nel consiglio di sorveglianza di Banca Intesa Sanpaolo.

Gli altri nomi sono Gianfranco Carbonato, Rossella Locatelli, Beatrice Ramasco, Giulio Lubatti, Carlo Corradini, Monica Schiraldi, Giuseppe Berta, Franco Dalla Sega, Pietro Garibaldi, Piergiuseppe Dolcini, Marcella Sarale, Luca Galli, Carla Alberta Federica Bianchin, Fabrizio Gnocchi e Luigi Attanasio.

Vera MORETTI

Generali: bilancio 2013 e progetti 2013

Il 2012 si è chiuso, per Generali, con un utile di 90 milioni, ridotto dell’89,5% dagli 856 milioni del 2011, dopo svalutazioni nette per 1,7 miliardi, dei quali 1,27 miliardi solo nel quarto trimestre. Il dividendo è invariato a 0,20 euro.

Il risultato operativo va oltre le attese di mercato a 4,2 miliardi (+10,5%) poiché le rettifiche pesano quasi integralmente sul risultato non operativo e non incidono sui criteri di solvibilità della compagnia, che chiude al 150% (117% a fine 2011).
A causare la diminuzione degli utili è stato anche un forte aumento del tax rate, passato da 40% di fine 2011 a 77% nel 2012, a causa dell’indeducibilità di una significativa parte delle svalutazioni.

Mario Greco, amministratore delegato del gruppo, ha commentato: “Nel 2012 abbiamo avviato una profonda trasformazione di Generali e i risultati di oggi segnano un punto di svolta nell’evoluzione del nostro gruppo verso la best practice internazionale. Abbiamo recentemente presentato la nuova strategia, basata sull’introduzione di disciplina, semplicità e focus in tutte le nostre attività. Stiamo semplificando la struttura e adottando un approccio più disciplinato nella gestione del gruppo e degli investimenti, focalizzandoci sul nostro business assicurativo“.

Nel frattempo, Generali continua il processo di riorganizzazione avviato lo scorso dicembre.
Con l’approvazione, da parte del Cda della compagnia, delle operazioni previste, il gruppo in Italia avrà tre compagnie assicurative: Generali Italia, con la rete distributiva agenziale e broker, che controllerà a sua volta Alleanza Assicurazioni, con la rete distributiva di produttori indipendenti, e Genertel, con i canali distributivi online e di bancassurance, oltre alla joint venture DAS caratterizzata da reti agenziali broker.

Ina Assitalia, che si concentrerà sul ramo delle reti distributive agenziali e di broker attualmente presenti in Assicurazioni Generali, in Alleanza Toro e nella stessa Ina Assitalia, prenderà il nome di Generali Italia spa.

Sorgerà poi una nuova società partecipata da Alleanza Toro, che si chiamerà Alleanza Assicurazioni, del ramo d’azienda e della connessa rete distributiva diretta tradizionale dei produttori dipendenti attualmente presente in Alleanza Toro.

La compagnia del Leone alato provvederà, infine, alla convocazione dell’assemblea dei bonus di ingresso (o “entry bonus”) in azioni Generali a beneficio del group ceo e di alcuni dirigenti.
L’obiettivo è attrarre e motivare risorse altamente qualificate provenienti dal mercato esterno e favorire l’impegno e il coinvolgimento dei ruoli cruciali, allineando gli interessi dei beneficiari a quelli degli azionisti.
Per questo motivo, l’assemblea sarà chiamata ad autorizzare l’acquisto di 800mila azioni proprie, per un massimo di 18 mesi.

Vera MORETTI

Telecom rinvia l’emissione dei bond ibridi

Intervenuto ad un convegno all’Università Bocconi di Milano, Marco Patuano, Ad di Telecom Italia, ha dichiarato: “Con il bond ibrido di oggi Telecom Italia ha voluto dare un segnale al mercato sulla propria capacità di finanziamento, anche se prevede di ottenere condizioni migliori nelle prossime emissioni”.

La domanda è stata molto alta e un segnale importante è stato riuscire a contenere la tranche.
Volevamo dare un segnale al mercato, ma in questo momento di alta volatilità è lecito attendersi per il futuro condizioni migliorative rispetto a quelle attuali”.

Telecom Italia aveva annunciato ad inizio febbraio un piano per l’emissione di 3 miliardi di euro di bond ibridi nei successivi 18-24 mesi con una componente equità del 50%. E’ stato tenuto il roadshow a fine febbraio ma poi il gruppo ha deciso di rinviare l’emissione.

Vera MORETTI

Finmeccanica: stretta sulle società di consulenza

Il Consiglio di Amministrazione di Finmeccanica ha deciso di implementare e rafforzare le normative interne al Gruppo sull’individuazione e contrattualizzazione dei rapporti che le società operative intrattengono con consulenti e promotori commerciali.

Si tratta di “normative basate su criteri di trasparenza, tracciabilità e verifica dei requisiti soggettivi di professionalità e onorabilità”.
Durante questi processi, la Capogruppo rivestirà un ruolo di coordinamento e controllo ancora più intenso.

Nel frattempo, i fondi Egerton hanno limato lo scoperto sul titolo Finmeccanica all’1,79% dal 2% precedente, dopo che i giorni scorsi Ako Capital aveva ridotto lo scoperto su Finmeccanica al 3,83% dal 3,94%.

Vera MORETTI

Giovanni Agnelli Sapaz acquista azioni Exor per 11,5 milioni

Exor, una delle principali società d’investimento europee, è controllata dalla famiglia Agnelli.

La storia di questa holding, che oggi vanta un Nav (net asset value) di oltre 7 miliardi di euro, deriva da un secolo di investimenti, che l’hanno vista più volte protagonista sui mercati italiani e che è cominciata nel lontano 1927 con l’Ifi, fondato da Giovanni Agnelli.

Quotata alla Borsa Italiana, la Exor ha sede a Torino ed è capace di realizzare investimenti concentrati in società globali in diversi settori, prevalentemente in Europa e negli Stati Uniti, con un orizzonte temporale di lungo termine.

Attualmente il capitale ordinario fa capo per il 59,1 per cento alla Giovanni Agnelli e C Sapaz, per il 7,2 al Gruppo Mackenzie Cundill, per il 4,2 alla stessa Exor, mentre il restante 29,2 è flottante.
Al 30 settembre del 2012 la holding di partecipazioni presentava un utile di 286,4 milioni, in calo rispetto ai 484,7 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Notizia dell’ultima ora è che la Giovanni Agnelli & C Sapaz ha acquistato sul mercato, tra il 12 e fine febbraio, azioni di risparmio Exor per 11,5 milioni di euro.
La holding, che controlla il 52,7% circa del capitale ordinario di Exor, ha acquistato 533.000 azioni, pari al 5,8% del totale delle azioni risp.

Vera MORETTI

Eni dice no ad uno scorporo da Saipem

Nessuno scorporo di Saipem da parte di Eni.

Al contrario di quanto richiesto dal fondo americano Knight Vinke, che, appunto, pretendeva questo passaggio, Giuseppe Recchi, presidente di Eni, ha smentito che l’operazione si stia attuando.

Recchi, durante il workshop Ambrosetti a Cernobbio, sul lago di Como, ha liquidato la questione con poche, laconiche parole: “No, non in maniera particolare“.

Quanto alla lettera inviata nelle scorse settimane dal fondo Knight Vinke, il presidente della società del cane a sei zampe afferma: “l’abbiamo letta, sono normali relazioni con gli azionisti, scrivono lettere e noi siamo attenti a quello che dicono“.

Niente tagli con la controllata Saipem, dunque, almeno per ora.

Vera MORETTI