Imprenditore ucciso con un colpo di pistola alla testa

E’ stato freddato con un proiettile sparatogli in testa un imprenditore di 53 anni, Paolo Moretta, trovato morto nella propria macchina, una jeep, a pochi metri dalla sua abitazione a Mondragone, in provincia di Caserta. L’uomo gestiva una piccola officina di rimessaggio delle barche a Pineta Prisconte. Il cadavere è stato notato da un passante nella giornata di sabato, ma l’omicidio risalirebbe alla serata di venerdì.

L’imprenditore, che aveva a carico solamente qualche piccolo precedente penale per furto di energia elettrica e per abusivismo edilizio, non risultava legato a nessun clan, ma gli inquirenti non stanno trascurando nessuna pista. Sull’omicidio stanno indagando i carabinieri del reparto operativo di Caserta.

Operaio si trancia l’avambraccio mentre è al lavoro

Incidente sul lavoro nel modenese. Un operaio di 41 anni si è tranciato l’avambraccio mentre stava rimuovendo le travi del tetto di un’azienda a Sorbara di Bomporto. L’uomo, dipendente di una ditta di Bolzano, stava lavorando al recupero dei capannoni industriali delle aree terremotate.

Per cause da accertare è stato  travolto ieri pomeriggio dal manufatto che gli ha tranciato l’arto, ormai perduto irrimediabilmente. E’ stato soccorso dal 118, che lo ha trasportato all’ospedale di Baggiovara e poi al Policlinico. Sono intervenuti anche Medicina del Lavoro e vigili del fuoco.

Uomo rapina banca con un telecomando

E’ bastato usare un telecomando, simile a quelli utilizzati per aprire i cancelli, a un malvivente per rapinare la filiale della Banca di Udine di viale Europa Unita. L’uomo, di mezza età secondo i testimoni, è entrato nella banca di prima mattina di giovedì, vestito in maniera trasandata e dando l’impressione di avere dei disturbi psichici.

Una volta presentatosi allo sportello, ha estratto il telecomando e ha minacciato di azionare il dispositivo, collegato a un ordigno, se non gli fossero stati dati dei soldi. Dopo essersi fatto consegnare 1200 euro, è fuggito.

Operaio cade da 10 metri e muore. Ipotesi suicidio

Non c’è stato niente da fare per un operaio di 59 anni che è caduto dall’abitazione presso cui stava lavorando giovedì mattina a Lugo, in provincia di Ravenna. L’operaio, precipitato da un’altezza di circa 10 metri, aveva subito diversi traumi ed era stato stato intubato e successivamente trasportato all’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena con l’elicottero del 118, il cui intervento è stato immediato. Nonostante le cure del caso, l’uomo è deceduto qualche ora più tardi.

Non c’è chiarezza tuttavia sulle cause della caduta dell’operaio. Inizialmente sembrava si trattasse di un infortunio sul lavoro, ma dopo gli accertamenti della polizia prende corpo l’ipotesi di un suicidio. In precedenza l’uomo infatti era entrato nella scuola privata San Giuseppe e avrebbe manifestato a una persona il proposito di togliersi la vita.

Travolto dai debiti, armaiolo si spara alla tempia e al cuore

Per togliersi la vita ha utilizzato addirittura due pistole, una puntata alla tempia e una al cuore. Alessio Tardivello, 62enne armaiolo di Udine, che in passato è stato anche guardia giurata, è ricorso al folle gesto per via delle gravi difficoltà economiche che stava attraversando, come ha scritto in un biglietto che è stato ritrovato nella sua tasca dai carabinieri del capoluogo friulano, intervenuti dopo che un passante si era accorto del cadavere dell’uomo in via Visco, proprio vicino all’armeria A&Custom, di cui la vittima era cotitolare.

Tabaccaio cinese rapinato e ferito con la pistola

Tre uomini incappucciati e armati di pistola sono entrati mercoledì mattina nella tabaccheria di via Sant’Alessandro 4, a Monza, al confine con Sesto San Giovanni, e hanno effettuato una rapina ai danni del proprietario, Hu Yongchuan, cinese di 49 anni, che stava tornando assieme al figlio dai Monopoli di Stato con la macchina piena di sigarette e schede telefoniche. Proprio all’uscita dai Monopoli i rapinatori hanno iniziato a inseguire i due cinesi, per poi sorprenderli nel cortile dietro la tabaccheria e minacciarli con le pistole.

Il tabaccaio ha tentato di reagire e nella sparatoria è stato ferito a una gamba. Un vicino, che stava assistendo alla scena, ha sparato in aria per spaventare i malviventi, che sono fuggiti all’interno di una macchina, probabilmente rubata, di cui hanno perso il paraurti sbattendo contro il muro del portone d’ingresso per sfuggire agli spari del vicino. Hu Yongchuan è stato soccorso da un volontario della Croce Rossa ed è stato trasportato all’ospedale San Gerardo. Non è in pericolo di vita.

Chiedono lo stipendio, l’imprenditore li accoltella e viene arrestato

Poteva finire in tragedia la violenta lite scoppiata a Todi, in provincia di Perugia, fra quattro cittadini albanesi, appartenenti alla stessa famiglia, e un imprenditore edile loro connazionale, datore di lavoro di uno di loro, incontrato per reclamare il pagamento di alcune mensilità.

Ma alla richiesta dei soldi, l’imprenditore aiutato da un’altra persona, sempre albanese, li ha assaliti brutalmente, prendendoli a calci e pugni, utilizzando armi da taglio (tre sono rimasti feriti) e sparando anche un colpo di pistola in aria. I due aggressori, in fuga, sono stati rintracciati poco dopo dai carabinieri in un bar e sono stati arrestati per tentato omicidio, lesioni personali aggravate e detenzione e porto illegale di arma e munizioni.

Rapinatori mascherati svaligiano gioielleria a Milano

Un colpo del valore di 60.000 euro circa è stato messo a segno stamattina in negozio della catena di gioiellerie “Blue Spirits” in Corso Buenos Aires 58, nel centro di Milano, da due uomini che si sono presentati con il volto coperto da maschere rosa di carnevale.

Intorno alle 9.50 i due malviventi, che avevano con sé una pistola e del nastro adesivo sulla fessura bocca per camuffare la voce, hanno avvicinato una dipendente di 28 anni che stava aprendo il negozio, l’hanno spinta all’interno costringendola a farli entrare con lei e ad aprire la cassaforte. Presi i gioielli, i banditi sono fuggiti a bordo di uno scooter facendo perdere le loro tracce. Sulla rapina indaga la polizia.

Senza stipendio da 8 mesi, operaio si suicida

Ha deciso di farla finita Paolo Vecchia, un operaio metalmeccanico di 31 anni che da più di quattro anni lavorava alla Brasilia di Retorbido, ditta specializzata nella produzione di macchine da caffè in provincia di Pavia. L’uomo, assieme ad altri circa 160 dipendenti, era da 8 mesi in cassaintegrazione ma in realtà non ha mai ricevuto il trattamento Inps pattuito che era di 800 euro al mese.

L’imprenditore, nonostante le promesse fatte, continuava a chiedere a tutti dipendenti di continuare a lavorare senza erogare alcuna mensilità. Fino al fallimento della ditta, che risale un mese fa. Il curatore fallimentare aveva indicato tempi lunghi per il recupero degli stipendi arretrati e la situazione è diventata insostenibile per Paolo Vecchia, che nella notte di domenica scorsa si è tolto la vita impiccandosi.  

Rapinano supermercato e cercano rifugio in spiaggia: arrestati

Non è andato a buon fine il ‘nascondino’ inscenato da quattro ragazzi, fra cui due minorenni, che dopo aver rapinato un supermercato sono scappati in spiaggia spogliandosi, sperando che i poliziotti che li stavano inseguendo li confondessero con gli altri bagnanti.

I quattro ragazzi, volto coperto e armati di un coltello, avevano effettuato un colpo da 700 euro al Despar di Siponto, una frazione di Manfredonia, ed erano inseguiti dalle forze dell’ordine, allertati dalle diverse segnalazioni al 112 e al 113. Un inseguimento proseguito tra gli ombrelloni, giunto all’epilogo quando i malviventi sono stati sorpresi mentre si spartivano il bottino nei servizi igienici e sono finiti in manette.