Contributi a fondo perduto per le imprese femminili, ecco le misure e le spese finanziabili

L’imprenditorialità femminile avrà a disposizione nuovi contributi a fondo perduto e finanziamenti in tutti i settori di attività e lungo tutto il territorio nazionale. I contributi, già previsti dalla legge di Bilancio 2021 e validi per tutto l’anno e il 2022, hanno visto finalmente la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo della Manovra 2021. Il che significa che le imprese femminili potranno beneficiare dei fondi messi a disposizione come aiuto dell’attività e pertanto potranno essere presentate le domande per il fondo perduto e i finanziamenti in base alle spese ritenute ammissibili.

Contributi a fondo perduto per le imprese femminili: i riferimenti normativi

I riferimenti normativi dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti per l’imprenditorialità femminili si ritrovano nel decreto attuativo del 30 settembre 2021 del ministero per lo Sviluppo economico (Mise). Il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 296 del 14 dicembre 2021. Il decreto distingue le imprese femminili che siano state costituite da almeno un anno da quelle con più tempo, da uno a tre anni, oppure oltre i 36 mesi.

Quali sono i settori di intervento degli aiuti alle imprese femminili?

Il decreto fissa i settori di intervento degli aiuti alle imprese femminili. Sono comprese le imprese che operano nei settori dell’agroindustria, del commercio, dell’industria, dell’artigianato, del turismo e dei servizi. I contributi sono destinate alle imprese che hanno la propria sede in tutto il territorio nazionale. Le risorse totali messe a disposizione dal decreto è pari a 20 milioni di euro per il 2021 e ad altrettanti per il 2022.

Quali sono le spese finanziabili dai fondi per l’imprenditorialità femminile?

Tra le spese finanziabili per le imprese al femminile si ritrovano:

  • i macchinari, le attrezzature e gli impianti nuovi di fabbrica. Tutti devono essere funzionali all’attività dell’impresa che ne beneficia;
  • le immobilizzazioni immateriali funzionali all’attività dell’impresa;
  • le attività in cloud, anche questi funzionali ai processi della gestione dell’impresa;
  • spese per il personale dipendente. Si tratta dei costi da sostenere sia per i dipendenti a tempo indeterminato che determinato assunti dopo il giorno in cui si è presentata la domanda del fondo perduto o del finanziamento.

Quali altre spese sono ammissibili per il fondo perduto alle imprese al femminile?

Tra le altre spese ammissibili al fondo perduto e ai finanziamenti delle imprese al femminile si ritrovano le esigenze del capitale circolante per il massimo del 20% delle spese ammissibili. Tali spese riguardano le materie prime e sussidiarie, i materiali di consumo, i servizi occorrenti per svolgere l’attività dell’impresa, i canoni di leasing e le spese di noleggio.

Fondo perduto per le imprese costituite da non oltre i 12 mesi: quali spese sono ammissibili?

Per le imprese che siano state costituite da non oltre i 12 mesi, il provvedimento attuativo decreta amplia le coperture a fondo perduto. In particolare, per i progetti che includano spese ammissibili non oltre i 100 mila euro sono previste delle agevolazioni fino all’80% delle spese ammissibili. L’importo massimo ottenibile può arrivare fino a 50 mila euro. La copertura può salire al 90% nel caso di imprese avviate da donne disoccupate nelle forme di impresa individuale o di attività di lavoro autonomo. Rimane il limite dei 50 mila euro anche per la percentuale di copertura del 90%.

Contributi a imprese al femminile, la copertura per le spese sopra i 100 mila euro

Se le spese ammissibili dell’impresa al femminile dovessero superare l’importo di 100 mila euro e non oltre i 250 mila euro, la percentuale di copertura delle spese ammissibili scende al 50%. Il limite dei 250 mila euro deve essere considerato il tetto massimo di tutte le formule agevolate dell’imprenditoria femminile e al netto dell’Iva.

Imprese femminile costituite dai 12 ai 36 mesi, quali contributi a fondo perduto sono previsti?

Per le imprese al femminile costituite da oltre 12 mesi e fino a 36 mesi (fa fede la data della presentazione della domanda del contributo), è prevista la copertura del 50% delle spese ammissibili come fondo perduto. Il rimanente può essere oggetto di finanziamento agevolato a tasso zero fino al limite dell’80% delle spese ammissibili.

Imprese al femminile costituite da oltre 36 mesi, quali finanziamenti e contributi?

Per le imprese costituite da oltre 36 mesi (rispetto alla data nella quale si presenta la domanda di agevolazione) è prevista la copertura dell’80% delle spese ammissibili. Tuttavia, all’interno delle spese ammissibili è necessario fare una differenza:

  • la ripartizione di contributi a fondo perduto e del finanziamento agevolato riguarda le sole spese di investimento;
  • le spese del capitale circolante sono ammissibili e soggette alla formula agevolata del contributo a fondo perduto.

Quali sono le condizioni applicate per i finanziamenti agevolati alle imprese al femminile?

Alla quota dei finanziamenti agevolati relativa agli aiuti alle imprese al femminile vengono applicate le seguenti condizioni:

  • la durata massima del finanziamento è fissata in 8 anni;
  • i finanziamenti sono tutti a tasso zero;
  • il rimborso avviene dopo 12 mesi dall’erogazione dell’ultima quota di agevolazione;
  • la restituzione delle somme avviene in base a un piano di ammortamento con rate semestrali, costanti e posticipate;
  • non sono previste, sulle quote finanziate, delle formule di garanzia.

Domanda contributi a fondo perduto e finanziamenti alle imprese al femminile: a chi si deve presentare?

La domanda per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati delle imprese al femminile vanno presentate a Invitalia. Non vi sono dei limiti temporali di scadenza della presentazione dell’Istanza. Invitalia, nella erogazione dei contributi e dei finanziamenti, considera l’ordine cronologico di arrivo delle domande. I progetti oggetto di contributi o di finanziamento devono essere realizzati entro due anni dalla trasmissione del provvedimento della concessione.