730 precompilato e detrazioni spese mediche

Una delle voci che, per forza di cose, non si ritrovano nel 730 precompilato è quella relativa alle spese mediche da portare in detrazione. È una voce spesso rilevante, la cui assenza nel 730 precompilato, per quanto giustificata, sta facendo andare nel pallone molti contribuenti. Ecco qualche dritta per non farsi prendere dal panico.

Ricordiamo intanto che la percentuale di detraibilità delle spese mediche (comprese quelle sostenute per i soggetti fiscalmente a carico) da inserire nel 730 precompilato è pari al 19% dell’onere sostenuto. La franchigia è di 129,11 euro. Non è previsto, invece, un limite massimo di spesa, tanto che le Entrate hanno anche previsto una rateizzazione delle stesse (in 4 anni) qualora superino la cifra di 15.493,71 euro.

Bisogna poi ricordare che di tutte le spese mediche detraibili inserite nel 730 precompilato è necessario conservare una pezza giustificativa per ulteriori, possibili controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Nello specifico, è necessario conservare:

  • Per i medicinali e i ticket sui farmaci: fattura o scontrino parlante da cui risultino natura, qualità e quantità del prodotto e codice fiscale di chi ha sostenuto la spesa;
  • Per le visite specialistiche, analisi, esami, terapie e certificati medici per uso sportivo, patente, ecc: fattura rilasciata dal medico o ricevuta del ticket qualora la prestazione sia stata fruita nell’ambito del servizio sanitario nazionale;
  • Per l’acquisto e/o l’affitto di protesi e dispositivi medici: fattura o ricevuta fiscale rilasciata dal soggetto esercente l’arte ausiliaria della professione sanitaria. Qualora la fattura non sia rilasciata da questo soggetto, serve una sua attestazione sul documento di spesa che certifichi l’erogazione della prestazione. Per i dispositivi medici deve essere documentabile il fatto che abbiano la marcatura CE.
  • Per le degenze ospedaliere e in casa di cura e per le prestazioni chirurgiche: fatture o ricevute fiscali rilasciate dalla struttura;
  • Per le prestazioni sanitarie riabilitative rese da professionisti: fattura rilasciata da chi ha effettuato la prestazione e prescrizione medica.

In più, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta anche su alcuni quesiti posti dai Caf e relativi, in particolare, a dubbi su spese odontoiatriche, massaggi e crioconservazione degli ovociti da inserire nel 730 precompilato. Nello specifico:

  • Per le spese odontoiatriche basta che il dentista specifiche nella fattura la dicitura “ciclo di cure medico odontoiatriche specialistiche”;
  • Sì alla detrazione delle prestazioni dei massofisioterapisti diplomati, anche i mancanza del la prescrizione medica;
  • Sì alla detrazione delle spese per la crioconservazione degli ovociti.

Il 730 precompilato tra dubbi ed errori

Il 730 precompilato è per molti una gran comodità, ma per tanti altri un incubo, specialmente se vi si riscontrano errori o inesattezze. Ecco qualche dritta per affrontare il 730 precompilato con maggiore serenità di quanto, in molti, stanno ora facendo.

Come correggere eventuali errori che si riscontrano nel 730 precompilato.
Per correggere direttamente online sul sito dell’Inps gli errori o integrare parti eventualmente mancanti del 730 precompilato, cliccare sul tasto Modifica il 730 e scegliere dal menù a tendina la voce che si vuole modificare e correggerla manualmente, salvando le modifiche. Spesso un messaggio segnala già eventuali lacune. Chi non fosse pratico del web, può sempre ricorrere al commercialista o al Caf.

Come ottenere il Pin per scaricare il 730 precompilato qualora non lo si fosse già ricevuto.
È possibile ottenere il Pin online sul sito dell’Inps, contattando il call center (848.800.444) o recandosi negli uffici dell’Agenzia delle Entrate. In caso di richiesta online o al telefono, si riceve la prima parte del Pin, mentre le ultime cifre arrivano a casa via posta. Un problema, poiché a causa dell’elevato numero di richieste registrato nelle ultime settimane, molti contribuenti non hanno ricevuto le ultime cifre del Pin a casa per poter modificare il 730 precompilato. Per questi contribuenti l’unica soluzione è la pazienza, visto che né al telefono né di persona vengono date queste cifre, bisogna solo attendere che arrivino a casa.

Come inviare le ricevute che attestano spese inserite nel 730 precompilato.
Le ricevute non vanno inviate, siano esse per spese mediche (solo per quest’anno, queste vanno aggiunte dal contribuente) o per altre spese. Basta indicare il totale delle spese nei riquadri appositi del modulo online. Le ricevute vanno conservate a cura del contribuente (o dal Caf o dal commercialista qualora siano loro a modificare il 730 precompilato) in caso di futuri controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Come destinare l’8, il 5 o il 2 per mille senza poter firmare.
Non è necessario firmare nulla. Le credenziali utilizzate per accedere al 730 precompilato valgono al pari della firma del contribuente.

Che rischi ci sono di perdere le eventuali modifiche apportate al 730 precompilato.
Il modello 730 precompilato consente di salvare eventuali modifiche in ogni momento e in diversi campi. In questo modo i dati non vanno perduti qualora si decida di chiudere la sessione per proseguire in un secondo momento. L’importante è ricordarsi sempre di salvare le modifiche.

730 precompilato, i numeri per l’assistenza

Che il 730 precompilato stia risultando ostico a diversi contribuenti, è una cosa di cui abbiamo già scritto nei giorni scorsi. Ecco perché l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione un servizio di assistenza dedicato a quanti hanno bisogno di aiuto e supporto per effettuare le modifiche e l’invio del 730 precompilato.

Si tratta di un servizio di supporto telefonico, attivo ai seguenti numeri:

– 848.800.444 da rete fissa
– 06.96.668.907 da cellulare
– 0039.06.966.689.33 dall’estero

E’ anche possibile richiedere e ricevere informazioni via mail attraverso il sito dell’Agenzia dell’Entrate, o via sms dal numero 320.43.08.444. I servizi telefonici sono attivi dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17, e il sabato dalle 9 alle 13.

Il servizio si supporto alle problematiche del 730 precompilato è molto utile in questi giorni, dal momento che dal 2 maggio, i 20 milioni di contribuenti coinvolti possono accettare, integrare o modificare il 730 precompilato in tutto o in parte dal Fisco e trasmetterlo all’Agenzia delle Entrate direttamente dal proprio pc.

Ricordiamo che il 730 precompilato può essere inviato, in autonomia o attraverso il proprio sostituto d’imposta, un Caf o un professionista abilitato, fino al 7 luglio. Consigliamo quindi di non farsi prendere dalla fretta né farsi confondere dalla novità dello strumento 730 precompilato, ma prendersi il tempo necessario per una corretta e completa compilazione dello stesso.

730 precompilato, modifiche dall’1 maggio

Ormai l’operazione 730 precompilato è entrata nel vivo, pur tra gli immancabili intoppi, le inevitabili polemiche, le necessarie rettifiche. Dopo che i contribuenti sono stati autorizzati a scaricare il file della propria dichiarazione, a breve sarà sbloccata anche la funzione di modifica e di invio del file.

A oggi, i contribuenti che hanno scaricato il file del 730 precompilato direttamente o attraverso intermediari autorizzati, non lo possono ancora modificare né, una volta completato, inviare all’Agenzia delle Entrate.

Sarà infatti possibile eseguire queste due operazioni sul 730 precompilato solo a partire dall’1 maggio. A questo proposito è bene ricordare che chi effettua in autonomia una variazione che incide sull’imposta, oppure un’integrazione importante delle voci del 730 precompilato, sarà oggetto dei controlli formali sugli oneri comunicati da parte delle Entrate e potrà ottenere i rimborsi oltre 4mila euro solo dopo il essere stato esaminato dagli ispettori dell’Agenzia.

Inoltre, se il 730 precompilato viene modificato da un Caf o da un professionista abilitato, è possibile che scattai la loro responsabilità; in questo caso, successivamente vi sarà l’obbligo di rispondere di maggiori imposte, sanzioni e interessi da parte di contribuente e professionista.

Modello 730 più caro che nel 2014

Non bastava l’incertezza intorno alle modalità di integrazione dei dati contenuti all’interno del modello 730 precompilato. Ora pare anche che in questo 2015 per la presentazione del modello 730 alle Entrate, buona parte dei contribuenti pagherà più di quanto sborsato nel 2014, nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi dal Governo.

I calcoli, come spesso in questi casi, li ha fatti la Cgia, la quale, per bocca del segretario Giuseppe Bortolussi, ha stimato che si tratta di “un’operazione che, secondo l’Agenzia delle Entrate, interesserà oltre 14 milioni e 300mila modelli, pari al 71,5% su un totale nazionale di quasi 20 milioni di modelli precompilati. A nostro avviso, almeno i due terzi dei contribuenti, pari in termini assoluti a circa 10 milioni, saranno costretti a ricorrere ad un intermediario fiscale”.

I contribuenti che decideranno di affidarsi a un Caf o a un professionista per la regolazione del modello 730 (probabilmente la maggior parte, vista la complessità dell’operazione, a dispetto di quanto dichiarato dalle Entrate…) devono infatti sapere che, da quest’anno, l’intermediario per la compilazione del modello 730 affronta una responsabilità, in caso di errore, non solo relativa a sanzioni e interessi, ma anche relativa all’imposta, sia che elabori un modello 730 precompilato sia da compilare.

In sostanza, fino all’anno scorso in caso di errore il contribuente rispondeva della imposta e l’intermediario delle sanzioni, mentre da quest’anno l’intermediario risponde di entrambe, nonostante l’imposta sia una voce personale del contribuente. Ecco perché, per tutelarsi in caso di errore, ai Caf e ai professionisti è stato richiesto di adeguare il massimale della polizza assicurativa, operazione che ha fatto aumentare i costi per il contribuente, utente finale del servizio relativo al modello 730.

Amara la conclusione di Bortolussi: “Alla luce di ciò i Caf, a seconda della complessità, stanno facendo pagare l’elaborazione dei modelli cosiddetti precompilati che, fino all’anno scorso, erano gratuiti. Una vera beffa: nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi, la stragrande maggioranza dei contribuenti che dovranno modificare il precompilato sarà chiamata a pagare di più”.

Il 730 precompilato e la sorpresa del Pin

Pur se accompagnato da critiche e perplessità, il 730 precompilato ha cominciato a entrare in maniera decisa nella vita dei contribuenti italiani. Il sito dell’Agenzia delle Entrate, nel primo giorno di consultazione del 730 precompilato (15 aprile) ha registrato circa 120mila accessi alla sezione dedicata. Quasi i due terzi degli accessi sono avvenuti utilizzando il Pin dell’Inps.

Nel giorno del debutto del 730 precompilato, pur non essendo state segnalate anomalie tecniche, è purtroppo accaduto quello che in tanti temevano: molti contribuenti hanno segnalato errori o dati mancanti. La maggiori segnalazioni sono avvenute per gli interessi passivi sui mutui e i giorni lavorati, problema quest’ultimo che riguarda chi, per il 2014, ha ricevuto più di una CU.

C’è poi il capitolo Pin, che molti contribuenti hanno scoperto non essere abilitato alla lavorazione del proprio 730 precompilato. Si tratta di quei Pin esclusivamente “ordinari”, ossia in grado di far accedere solo alla propria situazione pensionistica o contributiva, e non dei Pin “dispositivi”, abilitati alla richiesta di benefici economici e prestazioni.

Un intoppo piuttosto seccante per molti dal momento che per poter lavorare il proprio 730 precompilato è necessario convertire il Pin da ordinario a dispositivo, come ha specificato l’Inps sul proprio sito. Seccante il doppio perché, in una procedura che si vorrebbe sempre più digitalizzare e virtualizzare, questa conversione necessita dei passaggi fisici: o recarsi allo sportello Inps chiedendo la conversione, o stampare compilare, firmare un modulo e inviarlo all’Inps con il buon vecchio fax o via e-mail dopo averlo scansito. Il massimo della comodità…

730 precompilato, mea culpa del governo

Il governo fa mea culpa sul 730 precompilato e i commercialisti esultano. No, purtroppo l’Esecutivo non ha riconosciuto globalmente le mancanze del 730 precompilato, ha solo definito “un errore” la scelta di addossare ai commercialisti e ai Caf la responsabilità delle maggiori imposte, interessi e sanzioni per il nuovo modello. Ma tanto è bastato.

Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha infatti espresso il proprio apprezzamento per le dichiarazioni sull’errore, venute dal sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti. “Finalmente dalla politica arrivano su questo tema parole ragionevoli – ha commentato il presidente nazionale della categoria, Gerardo Longobardi -. Ora il nostro auspicio è che queste dichiarazioni abbiano un seguito e che l’intera normativa sulla responsabilità dei commercialisti e dei Caf legate al 730 possa essere rivista quanto prima”.

Il nostro Consiglio nazionale – ha poi spiegato Longobardinon esitò a definire incostituzionali le norme sanzionatorie già nel corso di un’audizione parlamentare del luglio dello scorso anno, perché in palese contrasto con il principio di capacità contributiva. Un punto di vista a suo tempo fatto proprio dalla Commissione Finanze e Tesoro del Senato e poi, purtroppo, ignorato dall’esecutivo. Le dichiarazioni consapevoli e responsabili del sottosegretario Zanetti sembrano aprire uno spiraglio per la revisione di una norma che, a cascata, ha generato problemi anche in tema di assicurazioni, con potenziali conseguenze per i contribuenti, ai quali, paradossalmente, la precompilata potrebbe costare più del 730 degli scorsi anni”.

Lo stesso premier, Matteo Renzi – ha concluso Longobardiha affermato che per il 2015 il 730 precompilato ha finito per essere una sorta di ‘numero zero’. Bene, almeno al numero uno si arrivi più preparati, per fornire un servizio davvero utile ai contribuenti e per evitare che anche questa incombenza venga utilizzata per riversare sulle sole spalle degli intermediari, in primis i commercialisti, un notevole e neppure riconosciuto aggravio di lavoro”.

730 precompilato? No, grazie

Il 730 precompilato dovrebbe essere una grande rivoluzione mentre, invece, potrebbe essere un flop. Da tempo si sa che, a partire dal 15 aprile, sul sito dell’Agenzia delle entrate sarà disponibile per i lavoratori dipendenti e assimilati il modello di 730 precompilato, che i contribuenti potranno accettare o modificare direttamente online. In questo, le Entrate non si sono risparmiate in quanto a pubblicità, magnificando la rivoluzione fiscale portata dal 730 precompilato.

Più si avvicina la scadenza, però, più sembra che questa rivoluzione non convinca. Secondo un monitoraggio condotto da Confesercenti SWG sull’introduzione e l’utilizzo del 730 precompilato, solo il 25% dei contribuenti utilizzerà il nuovo strumento, il 47% farà riferimento al Caf, come sempre, e il 28% si appoggerà al commercialista.

Infatti, ben il 66% dei contribuenti ancora non ha richiesto le credenziali Fisconline o il Pin dispositivo dei servizi online dell’Inps che servono per poter accedere al servizio del 730 precompilato. Un servizio sul quale il 21% degli intervistati nel sondaggio è scettico, considerandolo poco efficace. Se non altro, il 34% lo ritiene utile mentre un 41% non si pronuncia.

Secondo Confesercenti il sondaggio testimonia che non basta “portare online le dichiarazioni per avere una vera semplificazione. Il fisco in Italia è molto complesso, e gli italiani ritengono di dover ricorrere all’assistenza dei professionisti. Senza l’apporto dei Caf, infatti, il 730 precompilato potrebbe rivelarsi un flop. Per questo riteniamo sia da rivedere la scelta di addossare a Caf e commercialisti la responsabilità non solo per le sanzioni, ma addirittura per l’imposta. Una scelta che costringe i centri di assistenza fiscale, anche nel caso di dichiarazioni sbagliate a causa di documentazione errata o manchevole presentata dal contribuente, a pagare in sua vece non solo la sanzione, ma anche l’imposta mancante ed i relativi interessi. E a doversi rivalere, successivamente, sul contribuente stesso, con tutte i prevedibili oneri del caso. Una semplificazione forse utile per l’amministrazione tributaria, ma che porta ad aggravi ed incertezze aggiuntive per i centri di assistenza fiscali”.

Un po’ di chiarezza sul 730 precompilato

Il bello di quanti operano nella nostra Pubblica Amministrazione è che vogliono fare i fighi con la tecnologia, salvo poi incorrere in topiche memorabili perché, questa tecnologia, non sanno come usarla al meglio. Prendiamo come caso quello del 730 precompilato. Su questa novità c’è infatti ancora tanta confusione e poca chiarezza; vediamo di chiarire qualche punto partendo dal pensiero di Infoiva: per semplificare la vita al contribuente non serve un 730 precompilato ma un 730 meno complesso.

Pariamo dalle modalità di consegna del 730 precompilato. Dal 15 aprile il 730 precompilato sarà disponibile in versione digitale sul sito dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’apposito PIN per i servizi telematici dell’Agenzia. Il PIN si può richiedere negli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate, sul sito dell’Agenzia nella sezione dedicata al 730 precompilato o telefonando al numero verde 848.800.444.

La scadenza per la presentazione del 730 precompilato è fissata al 7 luglio. Un termine ampio perché, a dispetto del suo nome, il 730 precompilato lo sarà solo in alcune delle sue parti, quelle per le quali il Fisco può intervenire avendo già i dati in possesso tramite le proprie banche dati. Parliamo di redditi, mutui, assicurazioni e contributi previdenziali.

Che cosa manca quindi nel 730 precompilato? Quello che alla maggior parte dei cittadini interessa inserire, ossia spese sanitarie, tasse scolastiche, spese per ristrutturazioni edilizie, ecobonus, bonus mobili e altre spese più o meno cospicue da portare in detrazione. Ragion per cui, 730 precompilato o no, buona parte degli italiani si dovrà comunque rivolgere al commercialista o a un Caf per completare i dati mancanti e inoltrare il tutto entro il 7 luglio. A proposito del fare i fighi con la tecnologia…

Ecco perché non sono poche le critiche arrivate a questo nuovo sistema del 730 precompilato. Si calcola infatti che i pensionati o i lavoratori che dovranno comunque integrare la modulistica saranno almeno il 70% del totale (che ammonta a 20 milioni di persone circa) dei destinatari del 730 precompilato.

Una volta inviato il 730 precompilato con le eventuali integrazioni, la storia potrebbe non essere finita lì. Infatti, qualora le Entrate rilevassero quelle che a loro avviso potrebbero essere delle incongruenze, potrebbero essere richieste delle correzioni o delle integrazioni ulteriori. Queste dovranno essere effettuate solo online e allora sarà necessaria la registrazione al sito dell’Agenzia delle Entrate. E doveva essere tutto più facile…

730 precompilato e polizze Rc per professionisti

Abbiamo scritto nei giorni scorsi dell’incertezza che ancora c’è intorno ad alcuni aspetti del 730 precompilato. Uno di questi punti interrogativi a meno di un mese da quando (il 15 aprile) sarà reso disponibile il 730 precompilato riguarda le coperture assicurative Rc per i professionisti e i Caf.

Un vertice tra il direttore dell’Agenzia delle Entrate, i rappresentanti dei professionisti, il Consiglio Nazionale del Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e i Caf con Ivass e Ania è servito a chiedere all’Istituto di Vigilanza delle compagnie assicurative di decidere se le polizze per i soggetti abilitati all’invio del 730 precompilato (professionisti e Caf, appunto) copriranno o meno anche le sanzioni previste per il visto di conformità infedele.

Sarà infatti l’Ivass a pronunciarsi su questo aspetto del 730 precompilato, dal momento che l’Agenzia delle entrate si è dichiarata non competente in materia. Dal canto suo, il delegato dei commercialisti presente al vertice ha auspicato che il maggior rischio sia assicurato senza aumenti selvaggi dei premi assicurativi.