Acquistare casa con il mutuo o prenderla in affitto, quale conviene?

Quando è più conveniente comprare casa con un mutuo e quando è meglio andare in affitto? Rispondere a questa domanda non è sempre semplice: dipende da vari fattori tra i quali anche la località dove si vuole andare ad abitare. È importante dare un’occhiata ai dati, perché riferiscono di quanto siano cresciuti i tassi di interessi sui mutui e le spese di affitto. E, naturalmente, molto dipende dai risparmi messi da parte per investire nella casa.

Di quanto è cresciuta la percentuale di acquisto di case nel corso del 2021?

Il mercato immobiliare e dei mutui è studiato periodicamente dall’Osservatorio dell’Agenzia delle entrate. Seguendo gli ultimi dati a disposizione, nel secondo trimestre del 2021 gli acquisti di case nel residenziali si sono innalzati del 73,4% rispetto al 2020. Anche su base stagionale, l’aumento è stato del 26,1% rispetto allo stesso trimestre del 2019. Ma sono cresciuti anche gli affitti in numero assoluto che, in precedenza, avevano subito dei rallentamenti.

Confronto tra canone mensile di affitto e rata del mutuo: come stanno le cose nel 2021?

Ad oggi, tuttavia, la preferenza è per l’acquisto della casa. Ciò soprattutto se si considerano i dati di acquisto con gli affitti dei piccoli centri urbani. Nonostante il calo registrato negli ultimi mesi del canone di affitto, la preferenza degli italiani rimane quella di arrivare a comprare la casa. Il confronto che si può fare è tra il canone mensile di affitto e la rata mensile del mutuo. E, quest’ultima, continua a beneficiare di tassi di interesse che si mantengono ancora bassi, con il tasso fisso intorno all’1% medio. Quello variabile è ben al di sotto di quello fisso.

Quali sono le variabili dell’acquisto di una casa rispetto all’affitto?

Non sempre è possibile arrivare alla scelta se comprare casa con un mutuo oppure prenderla in affitto. Innanzitutto è necessario avere una quota di risparmi per la casa e una fonte di reddito sicura. Per chi non avesse questi due fattori dalla propria parte, l’alternativa reale è l’affitto. Nel mercato immobiliare del 2021 buona parte degli acquisti sono stati incentivati, peraltro, dalla prima casa per i giovani under 36.

Acquisto agevolato della prima casa per gli under 36 fino al 30 giugno 2022

La possibilità di risparmiare su tasse e imposte fino al 30 giugno 2022 si accompagna all’incremento della garanzia statale sui mutui, che può arrivare fino all’80% rispetto al rapporto tra la copertura del mutuo e il valore della casa stessa. Inoltre, le agevolazioni si traducono nel mercato immobiliare nella possibilità di ottenere mutui che coprano fino al 100% del valore della casa. Tuttavia, anche in questo caso è necessario avere da parte dei risparmi affinché la richiesta alla banca del finanziamento risulti “mutuabile”.

Quando è più conveniente acquistare casa con il mutuo?

L’acquisto di una casa con il mutuo rappresenta una formula nella quale la spesa in parte viene consumata (gli interessi sul mutuo) e in parte investita (la quota capitale dell’investimento). L’affitto, invece, rappresenta una spesa destinata al solo consumo. In questo senso, l’acquisto di una casa con il mutuo risulta più vantaggioso rispetto all’affitto. Le spese da sostenere per la casa (come quelle per la manutenzione) spesso sono detraibili per determinate quote. Le imposte, invece, sono in parte esenti quando si parla di prima casa, purché non si tratti di immobile di pregio.

Quando è più conveniente affittare una casa rispetto al mutuo per l’acquisto?

Non tutte le situazioni, ovviamente, sono uguali e delle volte la scelta dell’affitto di una abitazione può prevalere su quella dell’acquisto con mutuo. In tal senso, è utile fare il confronto non riferito al singolo mese ma per un periodo di tempo più lungo. Succede così quando non si ha una situazione lavorativa stabile. Oppure quando non si è sicuri di volersi stabilire in un posto per tanto tempo o definitivamente.

Quando il mutuo è troppo costoso per una famiglia e si ricorre all’affitto

Risulta importante anche la situazione finanziaria di una famiglia. In varie condizioni, infatti, la rata del mutuo potrebbe risultare troppo onerosa rispetto ai redditi del nucleo. Ciò può avvenire anche perché eventualmente la famiglia sta onorando delle spese che non erano previste. In linea generale, la rata del mutuo non dovrebbe superare la spesa di un terzo di quanto entra nella famiglia sotto forma di redditi.

Rata del mutuo per l’acquisto di una casa,  redditi e risparmi della famiglia

In linea generale risparmi e redditi familiari fanno spesso la differenza nella scelta di ricorrere a un mutuo per acquistare la casa. In queste situazioni, la domanda da porsi è: quanta parte dei redditi e dei risparmi devono essere impiegati per pagare la rata del mutuo? Nel caso in cui la rata del mutuo dovesse risultare molto più alta rispetto al canone di affitto ed assorbire buona parte del reddito e dei risparmi, come conseguenza si potrebbe avere un disallineamento della capacità di risparmio della famiglia. In questo caso, e nei casi in cui per l’acquisto della casa si impieghino tutti o buona parte dei risparmi accumulati, il patrimonio della famiglia si concentrerebbe su un solo asset, senza possibilità di diversificazione.

Cosa confrontare davvero nella scelta tra mutuo per acquistare la casa e canone di affitto?

Risulta necessario, in definitiva, fare il confronto tra acquisto della casa tramite mutuo e canone di affitto mediante le variabili patrimoniali e le spese mensili. Tra le variabili patrimoniali è necessario fare un confronto di alcuni valori:

  • il prezzo di acquisto dell’abitazione;
  • il valore del mutuo;
  • le altre spese che devono essere fatte inizialmente, come imposte, rogito, perizia e provvigioni.

Quale consiglio si può dare per la scelta della locazione di una casa?

In merito alle variabili patrimoniali, nel caso dell’affitto è necessario fare un confronto tra la rata mensile di locazione e quella del mutuo. Non si avrà alcun aiuto da una banca nel caso dell’affitto e dunque si può pensare di fare un investimento. Ovvero, nel caso in cui il canone di affitto risulti inferiore alla rata del mutuo, si può pensare a forme di investimento sulla differenza.

Il confronto delle spese mensili tra mutuo e canone di affitto

Un confronto nella scelta tra mutuo per l’acquisto di una casa e canone di affitto si può fare dalla svalutazione o rivalutazione dell’abitazione una volta che si è finiti di pagare il mutuo e la perdita o il rendimento atteso se si sceglie l’affitto. Da tutti gli importi vanno sottratte le spese mensili che si devono sostenere sia nei casi di acquisto della casa (manutenzione straordinaria e imposte, anche se per le prime case c’è l’esenzione) che nel caso di affitto.

Mutui, a cosa prestare attenzione nella scelta: l’informativa precontrattuale

Chiedere un mutuo per acquistare una casa rappresenta un passo importante che merita la giusta attenzione già dalla fase precontrattuale. Tuttavia, anche nel corso del pagamento delle rate del mutuo, chi l’ha contratto dovrebbe dedicare del tempo agli aggiornamenti del mercato dei mutui. È sempre possibile, infatti, surrogare il mutuo fatto con uno nuovo cercando di risparmiare sulla spesa dell’investimento. E comunque, nella scelta del mutuo a tasso variabile o misto, l’oscillazione dei tassi va a incidere nella rata del mutuo stesso.

Scelta del mutuo più conveniente, perché non bisogna fermarsi al tasso di interesse

Tuttavia, chi sta cercando un mutuo per l’acquisto della casa pone l’attenzione soprattutto sul tasso, che può essere fisso o variabile. E il dubbio che ci si pone normalmente è quello relativo all’opportunità di optare per una rata costante assicurata dal tasso fisso o avere la possibilità di risparmiare sulla rata con un tasso variabile. Quest’ultima scelta pone il soggetto comunque all’incertezza futura.

La scelta del mutuo è uguale per tutti?

È bene chiarire che non esiste una regola che vada bene per tutti i compratori e per tutti i sottoscrittori di un mutuo. Ogni soggetto interessato a stipulare un finanziamento ha le proprie esigenze e deve fare i conti con le proprie disponibilità. Ma è importante giungere a una scelta consapevole, cioè dopo essersi informati su tutte le condizioni contrattuali.

Idee chiare sul mutuo da contrarre: le informazioni precontrattuali

Nella scelta del mutuo è indispensabile dunque comprendere tutte le informazioni precontrattuali. Nella richiesta alla banca è utile chiedere tutto ciò che non si è compreso bene, senza porsi problemi. I timori di chi è deciso a chiedere un mutuo devono trasformarsi in opportune delucidazioni. Avere le idee chiare permette anche di poter confrontare adeguatamente tra le tante offerte di mutui proposti dalle banche.

Informazioni sul mutuo, perché è utile non fermarsi solo al Tan?

A tal proposito, le informazioni che bisogna reperire non devono fermarsi al solo Tan, ovvero il tasso annuale nominale (o tasso di interesse puro) del finanziamento. Il Tan, infatti, non comprende le commissioni e le spese. Pertanto, non esprime in maniera complessiva quello che sarà il costo del mutuo e dunque della rata periodica.

Scelta dei mutui, verificare qual è il Taeg

Più utile della conoscenza del Tan nella richiesta del mutuo è il Taeg, ovvero il tasso annuo effettivo globale di interesse. La percentuale del Taeg infatti comprende tutte le spese obbligatore per poter aprire e pagare un mutuo. Proprio a questo scopo è fondamentale prendere visione di tutta l’informativa precontrattuale che si riceve dalla banca. Ma anche all’interno dell’informativa stessa, ci sono dei punti che è necessario tenere sotto osservazione per confrontare l’offerta con le altre proposte di mutuo di altri istituti.

Informativa precontrattuale: la tipologia di mutuo

In primo luogo, dunque, è importante verificare le caratteristiche principali del contratto del mutuo. Ci si riferisce alle informazioni generali del finanziamento: il tipo di tasso applicato, come si articolano i periodi se si sceglie un mutuo a tasso fisso oppure uno a tasso variabile o, ancora, se si opta per una soluzione mista. In questa parte è indicato anche il valore del bene posto a ipoteca.

Mutui, sezione dell’informativa precontrattuale: i tassi di interesse

Dopo aver letto attentamente le caratteristiche del mutuo, per i tassi di interesse è presente una sezione apposita. In particolare, per chi è interessato al mutuo a tasso variabile, nella sezione si spiegano le modalità di oscillazione dei tassi. Sempre qui è possibile trovare tutte le informazioni relative alle spese che compongono il Taeg. Tra queste è possibile distinguere:

  • le spese una tantum;
  • quelle periodiche che sono comprese nella rata del mutuo;
  • le spese che non sono incluse nella rata periodica.

Nella sezione sono indicati anche gli importi delle spese, il destinatario dei pagamenti e le relative scadenze. Tra le spese rientrano anche quelle inerenti le polizze obbligatorie.

Importo delle rate nei mutui

L’importo delle rate del mutuo da pagare periodicamente ha una sezione a parte. Se si stipula un mutuo a tasso fisso, la sezione è piuttosto semplice. Infatti, le informazioni comprendono la quota capitale e quella degli interessi. Diverso è il discorso se si sceglie un mutuo a tasso variabile o a tasso misto.

Mutui, informazioni precontrattuali sui tassi variabili e misti

Infatti, in questi ultimi due casi, nelle informazioni è compresa la rata massima da pagare. Ma anche se è previsto un tetto alla rata stessa. Trattandosi di un costo variabile, l’informativa deve contenere quali potrebbero essere gli scenari futuri. E, per il cliente, l’informazione più importante della sezione è quella relativa allo scenario peggiore che si sia verificato nei venti anni precedenti.

Scelta del mutuo più conveniente, la sezione degli obblighi supplementari

Ulteriori attenzioni devono essere dedicate nella scelta del mutuo e nella lettura delle informative precontrattuali alla sezione degli obblighi supplementari. Nella sezione sono indicati:

  • il costo delle polizze obbligatorie per arrivare a sottoscrivere il contratto di mutuo (polizza per scoppio e incendio);
  • la possibilità di sottoscrivere servizi supplementari da soggetti terzi a scelta del richiedente. In questo caso la banca può porre dei limiti minimi.

È importante sottolineare che se la banca propone una polizza tramite una compagnia convenzionata, deve proporre al richiedente il mutuo anche altre 2 soluzioni alternative tramite preventivo. Tra i costi della polizza, la banca inoltre deve indicare anche le eventuali commissioni che percepisce.

Mutui, come scegliere i migliori in base a reddito e tassi

La scelta del miglior mutuo in base alle proprie esigenze non è quasi mai un’operazione agevole. Nella scelta concorrono diversi fattori, tra i quali il reddito del richiedente il mutuo, i tassi di interesse e l’andamento del mercato. Inoltre, la scelta deve essere fatta valutando non solo le esigenze al momento dell’acquisto di una casa, ma anche gli equilibri e le situazioni in cui ci si può ritrovare durante tutto il periodo di pagamento delle rate del mutuo stesso. Ecco come dare delle risposte e quali parametri di mutuo e di reddito prendere in considerazione, includendo anche le opportunità di acquisto della prima casa per i giovani under 36.

Mutui per acquistare la casa, meglio il tasso fisso o il tasso variabile?

Nella scelta del miglior mutuo è necessario compiere passaggi importanti per non sbagliarsi tra le tante opportunità del mercato dei finanziamenti. In primo luogo, è necessario avere le idee chiare su un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile. In questo caso, la scelta può dipendere dal reddito che si ha a disposizione. Infatti, se il reddito è elevato è meglio scegliere un mutuo a tasso variabile.

Quale mutuo scegliere se il reddito non è elevato?

Per redditi non elevati, invece, l’opzione giusta è quella del tasso fisso. La regola generale da seguire è quella secondo la quale se il rapporto tra la rata mensile del mutuo e il reddito percepito ogni mese supera il 30%, la scelta migliore ricade su un mutuo a tasso fisso.

Perché informarsi sui mutui e sui tassi?

L’informazione sull’andamento dei tassi di interesse è importante anche successivamente alla stipulazione dei mutui. Infatti, per i mutui a tasso variabile è possibile che, nel tempo, le oscillazioni possano far segnare differenze importanti. In tal caso, ci si potrebbe ritrovare a pagare tassi di interesse e, dunque mutui, costosi, molto di più di quanto preventivato in fase di stipula.

Consulenze professionali per stipula di un mutuo e per le rate da pagare successivamente

Pertanto, nella scelta dei mutui, ma anche nei periodi successivi, è importante rimanere informati e farsi consigliare da dei professionisti dei finanziamenti. La consulenze potrebbe risultare utile non solo nella scelta del mutuo, ma anche per tutti gli anni necessari all’estinzione del mutuo stesso.

Assicurare un mutuo per la perdita del lavoro o per l’invalidità permanente

Particolare importanza nell’andamento odierno del mercato dei mutui assumono le polizze assicurative a sostegno dei finanziamenti. Si tratta di strumenti offerti dalle assicurazione che intervengono per il sostegno del reddito, ma anche per situazioni che dovessero verificarsi nel periodo di pagamento delle rate. Interventi a copertura del mutuo, in tal senso, sono da valutare per i casi di perdita del lavoro, oppure di problematiche non prevedibili al momento dell’accensione di un mutuo, come ad esempio l’invalidità permanente.

Bonus prima casa giovani under 36 anni: quali sono le condizioni per accedere al mutuo agevolato?

Buone opportunità di mutui fino a giugno del 2022 sono riservate ai giovani fino a 36 anni di età. Il bonus sui mutui per l’acquisto della prima casa garantisce, infatti, gli under 36 con un Isee familiare entro i 40 mila euro, fino all’80% dell’importo del mutuo per l’acquisto della casa principale. Inoltre, il risparmio è quantificabile anche per le spese connesse all’acquisto dell’immobile.

Mutui agevolati giovani per acquisto prima casa: i tassi fissi e variabili

Con il bonus sulla prima casa per i giovani, vengono inoltre azzerate le imposte ipotecarie, di registro e sul mutuo. Il tasso fisso viene calmierato al massimo dell’1,8%, e al 2,2% per quello variabile. L’importo richiedibile massimo per ottenere l’agevolazione è pari a 250 mila euro e devono essere incluse le eventuali spese di miglioramento energetico o di ristrutturazione dell’immobile.

Mutuo casa, quando è possibile con lavoro a progetto

Nell’immaginario comune, ottenere un mutuo per l’acquisto di una casa è possibile solo presentando le ultime busta paga di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, o le ultime dichiarazioni dei redditi di un lavoratore autonomo. I precari, sono da sempre destinati a beccarsi un rifiuto davanti a una domanda di finanziamento per l’acquisto di un immobile. Tuttavia, mettendo da parte le congetture, ci sono possibilità di ottenere un mutuo per chi detiene un tipo di contratto diverso, ad esempio a termine o di collaborazione, o con un lavoro a progetto?

D’altronde, il posto fisso è diventato sempre di più una chimera e con il mercato del lavoro che è cambiato, anche altre forme contrattuali possono rappresentare una delle garanzie da presentare al proprio istituto di credito nella speranza di ottenere un mutuo. In questo articolo, ci soffermeremo sulla effettiva possibilità di ricevere la concessione di un finanziamento per acquisto casa essendo in possesso di un lavoro a progetto.

Può chiedere un mutuo un lavoratore a progetto?

Le garanzie sono le uniche cose che contano, affinché la banca possa prendere in considerazione la possibilità di concedere un mutuo. Va da sé, che rispetto a un lavoratore dipendente assunto con un contratto a tempo indeterminato, ci debbano essere più garanzie. A questo punto, vediamo quali sono le garanzie che riguardano un lavoratore assunto a progetto.

La garanzia dell’ipoteca sulla casa

La prima garanzia in assoluto, è l’ipoteca sulla casa che si vuole acquistare e per cui si è richiesto di accedere a un mutuo. La banca mette a confronto il valore dell’immobile e la cifra di finanziamento richiesta, se la prima dovesse essere sufficientemente maggiore, la banca la riterrà valida in quanto, in caso di insolvenza del mutuatario, avrà sempre in mano la possibilità di riscattare la casa per venderla, anche se a un valore minore a quello di mercato.

Nel caso di un lavoratore a progetto, l’istituto di credito potrebbe concedere un mutuo per un importo non superiore alla metà del valore della casa.

Il garante del lavoratore a progetto

Per un mutuo chiesto da un lavoratore a progetto, nel caso l’importo richiesto dovesse coprire tra il 70/80% del valore dell’immobile, diventa importante la figura del garante. Quest’ultimo, non è altro che un fideiussore, colui che garantisce la copertura del pagamento delle rate non pagate, nel caso non dovesse farlo l’intestatario del mutuo. Per valutare la valenza del garante, la banca si baserà sul reddito determinato dal tipo di lavoro svolto, sottraendo ad esso le spese fisse mensili che gravano sul garante. La banca dovrà tenere conto anche del patrimonio del garante, soprattutto di quello immobiliare. E’ di fondamentale importanza l’età del garante che non deve superare i 75 anni al momento dell’estinzione del mutuo. Difficilmente la banca applica una deroga. Le garanzie già prestate sono sotto la lente d’ingrandimento di una banca, se il garante ha già garantito altre persone per debiti contratti, difficilmente la banca lo riterrà valido come garante.

La polizza assicurativa

L’assicurazione contro il furto e l’incendio è già obbligatoria nel momento in cui si vuole accedere a un mutuo. Nel caso del lavoratore a progetto, un’importante garanzia per la banca sarebbe rappresentata da una polizza che copra il finanziamento da pagare, le soluzioni sono diverse. La polizza assicurativa entra in gioco quando il mutuatario ha comprovati problemi nella prosecuzione di pagamento delle rate del mutuo che vengano ritenuti validi.

Il Fondo di garanzia

Un mutuo per un lavoratore a progetto può essere concesso anche ricorrendo al Fondo di garanzia (Fondo Gasparrini) appositamente potenziato a favore di persone che si trovano in una situazione precaria. Si tratta di una garanzia offerta dallo Stato pronto a intervenire in caso di difficoltà economica da parte del richiedente del mutuo in un dato momento che cade durante la restituzione del finanziamento.

Il Fondo di garanzia si rivolge ai titolari di un contratto di lavoro atipico che non hanno ancora compiuto il 36esimo anno di età.

Tale Fondo copre l’80% della quota capitale nel caso in cui il richiedente:

  • presenti la domanda entro il 30 giugno 2022;
  • abbia un Isee non superiore a 40mila euro;
  • ottenga un mutuo superiore all’80% del valore dell’immobile.

L’istanza va inoltrata per via telematica compilando il modulo messo a disposizione sul sito di Consap, la Concessionaria servizi assicurativi pubblici che dipende dal ministero dell’Economia e delle Finanze e che è anche il gestore del Fondo di garanzia.

 

Mutuo immobiliare: quali documenti servono per richiedere uno

Il mutuo immobiliare è spesso richiesto quando si vuole comprare una casa. Ma quali documenti servono per richiederlo? Eccoli.

Mutuo immobiliare: scelta la casa, come pagare?

Il mutuo è disciplinato nell’ordinamento italiano dall’Art. 1813 del Codice Civile. Secondo la definizione: “Il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità”. Non c’è dubbio che per comprare casa spesso si ricorra a chiedere aiuto ad un istituto bancario. Quindi, fare una consulenza di mutuo, può essere il modo più veloce di comprare casa. Sarà la banca a indicare “quanto” il cliente è finanziabile. E di conseguenza su che range deve stare, in termini di prezzo, per l’acquisto dell’immobile. Fatto questo al via della ricerca della casa ideale.

Mutuo immobiliare: quali documenti devono essere presentati in banca?

Una parte di documenti sono uguali per tutti, perché si riferiscono alla sfera privata dal richiedente. Tra questi rientrano la fotocopia  della carta di identità e la fotocopia della tessera sanitaria. Vanno poi aggiunti il certificato di matrimonio, se si è in comunione di bene, il certificato di residenza, lo stato di famiglia, la sentenza di divorzio, se si è separati. Per i cittadini extracomunitari, inoltre, è necessario presentare anche il permesso di soggiorno, mentre devono essere presentati i primi tre anche per coloro che vengono presentati come garanti presentati dal richiedente. Attenzione però perchè ogni banca potrebbe richiedere anche altri documenti, diciamo che è a loro discrezione. Mentre cambiano totalmente i documenti richiesti se si è lavoratori dipendenti o autonomi.

I documenti richiesti al lavoratore autonomo

Quando si è lavoratori autonomi si potrebbe incontrare qualche rischio in più per vedersi concedere un mutuo. C’è maggior margine di rischio, secondo molti istituti di credito. Tuttavia i documenti da presentare sono i seguenti:

  • una copia del modello unico, ex modello 740. E’ il modello con cui i lavoratori autonomi, professionisti e società utilizzano per la Dichiarazione dei redditi annuale. Spesso vengono richieste le ultime due dichiarazioni dei redditi per controllare la stabilità dei guadagni;
  • l’estratto della Camera di commercio industria e artigianato (CCIA). La Visura camerale può essere ordinaria, quando riporta le informazioni legali attuali, oppure storica, quando fornisce notizie sulle vicende passate dell’impresa dalla sua nascita fino ad oggi;
  • l’attestato di iscrizione all’albo, qualora il richiedente sia un professionista con tale obbligo.

Qui la banca deve valutare la capacità reddituale del soggetto, in merito anche alla sua storicità. Per questo motivo, è difficile che venga concesso mutuo immobiliare ad un’attività appena nata.

I documenti richiesti al lavoratore dipendente

Quando si è lavoratori dipendenti, occorre non solo valutare il soggetto che sta richiedendo il mutuo, ma anche la solidità dell’azienda presso cui lavora. Pertanto i documenti da presentare sono i seguenti:

  • la copia del contratto di lavoro oppure la dichiarazione del datore di lavoro dell’anzianità di servizio. Nel primo caso si tratta di tutte le regole che disciplinano il rapporto di lavoro tra il datore e il dipendente e contiene, gli orari di lavoro, lo stipendio, le norme in generale. Mentre nel secondo caso si tratta di una dichiarazione resa dal datore di lavoro che attesti lo svolgimento di un’attività lavorativa presso la sua società, ente o impresa;
  • l’originale dell’ultimo cedolino dello stipendio e del CU (detto anche CUD) o il modello 730. Quest’ultimo rappresenta la certificazione dei redditi conseguiti durante l’anno precedente dallo stipendio. In tale certificazione sono anche indicati i contributi previdenziali, e sono anche allegate le schede per il versamento del cinque per mille e dell’otto per mille. Il modello 730 è il modello per la compilazione della dichiarazione dei redditi, che non può però essere applicato da soggetti che abbiano avuto redditi di impresa o di lavoro autonomo con partita IVA, che debbano presentare una dichiarazione IVA, IRAP o 770, o che devono presentare la dichiarazione dei redditi per conto di deceduti;
  • il modello F24 dei versamenti già eseguiti;
  • la copia dell’ ultimo estratto conto corrente del dipendente.

Nel caso vi sia la presenza di un garante, anche lui deve presentare tutti i documenti fin ora elencati, che sia dipendente, autonomo o pensionato.

I documenti dell’immobile

Una volta presentanti questi documenti “reddituali” la banca può dare una prima delibera sulle capacità finanziarie del richiedente. In altre parole può indicare la somma che potrebbe concedere e che può essere restituita, secondo i loro calcoli. A questo punto si passa però ad esaminare i documenti dell’immobile oggetto d’acquisto. Tuttavia i documenti da presentare sono:

  • copia dell’atto di provenienza, cioè come l’ultimo proprietario è diventato tale. Pertanto può trattarsi di compravendita, donazione, successione, testamento, permuta, tanto per fare alcuni esempi;
  • la visura catastale dell’immobile e delle pertinenze, ad esempio un garage, qualora sia presente. Benché il catasto italiano non sia probatorio, i dati catastali servono ad identificare correttamente l’immobile. Attraverso quella storica, si può risalire a tutti i passaggi precedenti di proprietà;
  • la planimetria dell’immobile che deve essere conforme allo stato dei luoghi. Anche perché quando il perito, inviato dalla banca, effettua il sopralluogo, si rende subito conto di questo aspetto.
  • il  certificato di abitabilità, ossia il certificato rilasciato dal Comune che attesti che l’immobile in questione presenti i requisiti e i parametri adatti in termine di igiene e di salubrità, necessario inoltre per una qualsiasi operazione di ristrutturazione o nuova costruzione dell’immobile.

Anche in questo caso la banca può chiedere di aggiungere altri documenti. Infatti alcune volte viene chiesto anche la copia della concessione edilizia oppure il permesso di costruire.

Consigli finali

Prima di affidarsi ad un istituto di credito è bene rivolgersi al proprio. Ma anche valutare le possibile scelte che ci sono sul mercato, oppure affidarsi ad un esperto consulente del credito. E sapete perché? Non è detto che tutte le persone siano finanziabili allo stesso modo. Questo dipende dall’età, dalla propria attività, dal nucleo famigliare, tipologia di lavoro svolto. E da tanti altri fattori che entrano in gioco. Ed ogni banca ha i suoi parametri per l’erogazione del credito ai fini dell’acquisto immobiliare. Ma anche diversi interessi, pertanto prima di scegliere, meglio dare uno sguardo alle varie proposte bancarie.

Le Banche e le iniziative pro mutui

Deboli ma comunque positivi sono i segnali di ripresa dei mutui italiani. Stando ai dati forniti dall’Osservatorio di MutuiOnline, sono in crescita – seppur lievemente- le richieste di prestito per l’acquisto della prima casa. Si passa dal 70,3% della fine del 2012, al 72%. Segnali positivi che trovano conferma anche nel rapporto Nomisma sulla finanza immobiliare: viene stimato che entro la   fine dell’anno la cifra erogata per i mutui dovrebbe aggirarsi attorno ai 28,2 miliardi di euro, un aumento pari all”8% sul minimo storico di 26,2 miliardi dello scorso anno.

IL 2012 è stato certamente l’annata no per il mercato immobiliare, che ha subito un calo netto e devastante delle compravendite, che si sono fermate a 448 mila. Un dato così allarmante che non si verificava dal lontano 1985.

Per sbloccare la situazione  Unicredit ha lanciato l’iniziativa dal nome “Ripresa Cantieri”, finalizzata a dare un duplice aiuto tanto ai costruttori, quanto alle famiglie. La banca infatti si impegna a finanziare il completamento di alcuni cantieri selezionati e sarà di sostegno alla vendita degli immobili, promuovendo una campagna di mutui fino al 100% del loro valore.

La stessa poi, parliamo sempre di Unicredit, ha studiato e progettato un’ulteriore iniziativa con lo scopo di attirare a sè i clienti. “Mutui valore Italia” caratterizzati da una rata flessibile. Sulla scia di Unicredit, Cariparma Crédit Agricole ha attivato a giugno un mutuo a tasso fisso (2,5%) per i primi due anni, che permette al cliente di ricevere in regalo anche un elettrodomestico Smeg.

Altro esempio di impegno in iniziative promosse dagli istituti di credito, è quello che vede protagonista il Banco Popolare, che invece ha pensato bene di promuovere “MutuoYou” , a tasso variabile  del 2,75% oppure a tasso fisso e bloccato, del 4,75%. E ancora Ubi Banca che per venire incontro a quelle che sono le esigenze delle giovani coppie con un lavoro precario, o degli immigrati,  ha pensato a un finanziamento appositamente studiato per loro.

Alla fine dell’estate pare che anche Banca Intesa si aggiungerà alla schiera delle Banche appena annoverate e lancerà nuove iniziative a favore dei clienti.

Francesca RIGGIO

 

Precari? Ecco un nuovo mutuo agevolato pensato per voi

Il progetto del Ministero della Gioventù, in ambito del progetto che porta lo slogan “Diritto al futuro: Bamboccioni a chi?” che conta di una dotazione di 217 milioni di euro si arricchisce di un nuovo fondo per l’accesso al credito dei giovani under 35 che vogliono acquistare casa. I documenti per il via libero avranno la firma dell’Abi e del dipartimento della Gioventù della presidenza del Consiglio.

A regolamentare il progetto è il decreto 256 del 18 febbraio e prevede l’erogazione di mutui a tasso agevolato a coppie composte da persone al di sotto dei 35 anni o nuclei monogenitoriali con figli minori, con un reddito Isee non superiore ai 35mila euro annui (non più del 50 per cento deve provenire da un contratto di lavoro a tempo indeterminato). Gli immobili che si potranno acquistare non potranno superare i 90 metri quadrati e non devono essere registrate al catasto come categorie A1, A8 e A9 (di lusso).

L’importo concesso dal fondo non potrà superare il 50 per cento del finanziamento per un importo non superiore ai 75mila euro.

Mirko Zago