Bonus Moda Tessile e Accessori: fruibile al 100%. Codice tributo

Buone notizie per gli imprenditori che entro il 10 giugno 2022 hanno richiesto il Bonus Moda, Tessile e Accessori: sarà pagato al 100%.

Bonus Moda, Tessile e accessori fruibile al 100%

Il Bonus Moda, Tessile Accessori è stato introdotto con il decreto 34 del 2022 ( decreto Rilancio) ed è gestito dal Ministero per lo Sviluppo Economico. Prevede l’erogazione in forma di credito di imposta del 30% del valore delle rimanenze finali in magazzino. Spetta alle imprese che lavorano nel settore moda e tessile, industria calzaturiera e pelletteria.

Vi è però un limite, perché tale valore deve essere commisurata alla differenza tra le rimanenze medie registrate nei tre anni precedenti e quelle dell’anno di spettanza, cioè in questo caso 2022. Naturalmente tale misura poteva essere erogata in pieno solo nel caso in cui il valore delle domande presentate entro il 10 giugno 2022 rientrasse nel fondo stanziato. Lo stesso era di 95 milioni di euro per il 2021 e 150 milioni di euro per il 2022. Chi ha presentato la domanda per la precedente tranche di aiuti purtroppo ha avuto una delusione, infatti in quel caso i fondi non bastarono a coprire le domande e quindi vi fu una riduzione proporzionale del beneficio.

Bonus Moda 2021: ridotti gli importi. Quanto ricevono le imprese?

Con provvedimento del 23 giugno 2022 l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che i fondi stanziati per il 2022 sono sufficienti alla copertura del 100% delle domande e di conseguenza ogni soggetto ammesso potrà fruire in misura piena del credito di imposta.

Come avvalersi del credito di imposta e codice tributo

I beneficiari potranno visionare l’importo da far valere come credito di imposta all’interno del proprio Cassetto fiscale, accessibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il credito potrà essere fatto valere in compensazione per le imposte da pagare con l’uso del modello F24. Per potersene avvalere è necessario indicare nella sezione Erario il codice tributo “6953” da indicare nella colonna “importi a credito compensati”.

Nel caso in cui il credito di imposta sia superiore a 150.000 euro è necessario procedere alla verifica antimafia. Infine, occorre ricordare che il credito di imposta potrà essere fruito per periodi di imposta successivi rispetto al riconoscimento del credito e potrà essere spalmato anche su più periodi di imposta.

Leggi anche: Bonus Tessile e Moda, da oggi al via alla presentazione delle domande

 

 

Me4Me, il franchising degli accessori moda

Non solo abbigliamento, ma anche accessori e bigiotteria.
Il franchising che riguarda questo settore è sempre molto battuto, anche se la crisi a volte ne ha minato le sicurezze.
Tra quelli che hanno resistito, e sono in espansione, c’è anche Me4Me, alla ricerca di nuovi franchisee per raggiungere tutto il territorio nazionale.

Il marchio assiste i nuovi affiliati offrendo una serie di servizi:

  • studio del territorio e del bacino di utenza nel quale insediare il negozio
  • valutazione di punto di pareggio economico
  • progetto e definizione del layout espositivo
  • supporto strategico di comunicazione nelle fasi di lancio del punto vendita nelle successive azioni promozionali
  • gestione informatica avanzata e monitoraggio dei punti vendita in tempo reale

Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile collegarsi al sito Me4Me.

FRANCHISING IN ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI AL FEMMINILE CON CAMOMILLA

180 punti vendita in Italia e una crescita aziendale costante: questi sono i dati di Camomilla, brand conosciuto su tutto il territorio nazionale per abbigliamento ed accessori rivolti ad un pubblico prevalentemente femminile.
Per coloro che, dunque, avessero intenzione di aprire un franchising nel settore, questo marchio potrebbe essere l’ideale.

Ciò che l’azienda garantisce ai nuovi franchisee è, in primo luogo, la totale assenza di giacenze in magazzino, ma anche nessun pagamento di royalty e diritti d’ingresso.
Inoltre, l’affiancamento da parte di visual merchandiser e professionisti delle vendite danno la possibilità di imparare questo mestiere anche a chi non ha alcuna esperienza pregressa.
La formazione riguarda non solo la fase di start up, ma anche la gestione quotidiana del negozio.

Per Camomilla, inoltre, è fondamentale l’allestimento del locale, che deve essere accattivante e luminoso, a cominciare dagli arredi per finire, ovviamente, con i prodotti in vendita.
Con una spesa di 350 euro al mq per gli arredi, sarà possibile diventare nuovi affiliati del brand, ma per saperne di più, è possibile collegarsi al sito Camomilla.it.

Vera MORETTI

VUOI INVESTIRE NELLA PICCOLA PELLETTERIA? PUOI APRIRE UN FRANCHISING CARPISA!

Cari lettori oggi Infoiva vi presenta un’opportunità di impiego che offre il mondo del franchising in Italia, nel campo della valigeria, piccola pelletteria ed accessori.

Carpisa, marchio di proprietà della Kuvera s.p.a, noto per il logo della piccola tartaruga ricerca franchisee in tutto il territorio nazionale. Tre le caratteristiche fondamentali per diventare un affiliato:  uno store di almeno 100 mq per la vendita + 20/30 mq adibiti a magazzino, personale che va dalle 2 alle 6 persone, bacino d’utenza di 40.000 abitanti.

Temete di non essere in grado, non avete esperienza?  Tranquilli il  franchisor non richiede alcuna esperienza. Il franchisee sarà seguito in tutto e per tutti con: training iniziale, supporto in fase di apertura e gestione del punto vendita, pubblicità a livello locale, comunicazione a livello nazionale, fornitura attrezzature/arredamento, formazione e aggiornamento per il personale di vendita.

Quanto capitale occorre? L’investimento iniziale ammonta a 100.000 euro, nessun diritto d’ingresso o canone periodico. Il ritorno economico è commisurato all’ubicazione del negozio e all’afflusso di clientela previsto.

Per maggiori informazioni  Carpisa.it

Moda, Milano veste l’Europa

Scatta oggi l’ennesima edizione di Milano Moda Donna e, ora più che mai, la Lombardia si conferma la regione che, nel vero senso della parola, veste l’Europa. È infatti prima con circa 28mila imprese nei settori abbigliamento, tessile e moda, il 6,2% del totale continentale; una cifra che la mette al pari di interi Paesi, tanto che in una classifica nazionale si posizionerebbe al sesto posto, dopo Italia, Francia, Polonia, Spagna, Portogallo. In Italia ha sede un’impresa su tre di quelle europee del settore: circa 140mila su 450mila. Sono numeri che emergono da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Eurostat 2010 su oltre 200 regioni europee.

Per lo shopping al femminile, solo New York risulta più conveniente di Milano, mentre Parigi risulta sullo stesso livello (596 euro). Più costose le altre città: in Europa si passa ai 688 euro di Londra, ai 727 euro di Berlino e ai 788 euro di Madrid.

E vale un miliardo all’anno l’indotto dal turismo per shopping a Milano, grazie a una competitività sui prezzi e sulla qualità che paga.

L’intero comparto della moda e del design (che comprende l’industria del tessile, dell’abbigliamento, concerie, gioielleria e bigiotteria, commercio al dettaglio di abbigliamento, studi di architetti e attività di design legato alla moda) è costituito a Milano e provincia da quasi 15mila imprese, pari al 4,7% del totale nazionale. Il solo settore “industriale” della moda a Milano è costituito da 495 imprese di gioielleria, 270 di bigiotteria, 1.031 di industria tessile, 2.649 di articoli di abbigliamento, 971 di pelletteria.

Il settore del commercio al dettaglio arriva a 3.383 negozi di abbigliamento, 774 di calzature, 2.600 di ambulanti. Se si considerano gli studi di architetti (e ingegneri) e quelli di design, il peso di Milano sul dato nazionale cresce ancora di più: a Milano e provincia ci sono quasi 1.700 studi di architetti e tecnici (il 13,3% del totale italiano) e circa 550 attività di design, oltre una su 8 in Italia.

Laura LESEVRE