Tasi, la grande beffa

 

Ci siamo, l’ora della Tasi è giunta. E, come nel peggior incubo senza fine per le famiglie italiane, la tassa potrebbe costare addirittura di più della vecchia cara Imu: è vero che il costo della Tasi nelle città capoluogo è di 219 euro medi, a fronte dei 223 euro pagati con l’Imu nel 2012, ma la distribuzione della nuova tassa, come dimostra uno studio Uil condotto su un campione di 420 famiglie residenti nei capoluoghi di provincia, è meno equa rispetto alla precedente.

“La distribuzione della nuova tassa è meno equa: pagherà un po’ di più chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate – ha dichiarato il segretario confederale della Uil Guglielmo Loy -. Per una casa in A/3, infatti, il costo medio sarà di 133 euro a fronte dei 111 euro del 2012; mentre per una casa in A/2 si pagheranno 303 euro a fronte dei 334 euro pagati con l’Imu nel 2012″

Sugli 8.057 Comuni totali, inoltre, quelli che hanno fissato le aliquote Tasi entro la scadenza definitiva, fissata dal Mef lo scorso 18 settembre, sono stati 7.405, tra i quali si possono ricordare capoluoghi come Roma, Bari, Catania, Verona, Padova, Palermo, Siena, Perugia, Trieste, Pescara, L’Aquila, Campobasso, Reggio Calabria, Firenze e Milano Nei poco più di 600 municipi che non hanno voluto o non sono stati in grado di decidere, la Tasi sulla prima casa si pagherà, invece, entro il 16 dicembre in una sola rata, con l’aliquota di base dell’1 per mille (applicata allo stesso imponibile della vecchia Imu: rendita catastale rivalutata del 5% e moltiplicata per 160). Nei Comuni che hanno rispettato le procedure, come sancito nei mesi scorsi, la tassa più odiata sarà dovuta in due rate da versare rispettivamente entro il 16 ottobre e il 16 dicembre.

Insomma, “si cambia nome, si cambiano le regole, ma non cambiano gli effetti: la Tasi è la sosia dell’Imu – ha conluso sconsolato Loy – a fine anno vedremo se tra il bonus di 80 euro e l’aumento della tassazione nel suo insieme, compresi gli aumenti dell’Irpef comunale e regionale, ci sarà un saldo negativo o positivo”.

JM

Riccardo Alemanno insiste sulla proroga dell’acconto Tasi

I contribuenti italiani sono chiamati ad una fitta serie di adempimenti che si concentreranno tutti entro la metà del mese, con scadenza entro il prossimo ed imminente 16 giugno.

Per questo motivo, Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, ha più volte chiesto, tramite lettere, una proroga di alcuni di essi, in particolare dell’acconto Tasi, rivolgendosi direttamente al Ministro dell’ Economia Pier Carlo Padoan, al Vice Ministro Enrico Morando ed al Sottosegretario Enrico Zanetti.

Non avendo, ad oggi, ricevuto alcun riscontro, il numero uno di INT ha voluto ribadire due richieste, ritenute particolarmente urgenti e necessarie:

  • la concessione urgente di una congrua proroga, quantomeno al 6 luglio, alla scadenza del modello Unico 2014, poiché la situazione negli studi professionali, a causa della sovrapposizione di più scadenze e nuovi adempimenti al 16 giugno, ha raggiunto livelli di caos totale e ci si domanda perché si debbano così penalizzare i contribuenti e quei soggetti, gli intermediari fiscali, che sono indispensabili per il funzionamento del rapporto fisco-contribuente.
  • la non applicazione delle sanzioni ai versamenti dell抋cconto Tasi, se le differenze tra dovuto e versato vengano sanate entro il 16 ottobre, per evitare ulteriori costi ed oneri derivanti da una vicenda estremamente negativa.

Riccardo Alemanno ha inoltre aggiunto: “Credo che chi non vive in prima persona i problemi di questi giorni non possa rendersi conto della gravità della situazione, non si tratta di mere lamentele si tratta della richiesta di essere trattati come cittadini e non come sudditi. Mi auguro che prevalga il buon senso e che dall’Economia comprendano questo profondo disagio. Sulla vicenda Tasi si è già detto tutto e circa il modello Unico è una storia che si ripete, non voglio aggiungere altro perché le tensioni che vivo direttamente e quelle che raccolgo quotidianamente tramite i colleghi potrebbero indurmi ad atteggiamenti che non mi appartengono, dico solo che la misura è colma“.

Vera MORETTI