Come vendere casa, check list su come stabilire il valore dell’immobile

Sono vari gli elementi da acquisire per chi voglia vendere la propria casa da tenere pronti per l’agente immobiliare. infatti, prima che quest’ultimo vada a effettuare il sopralluogo della casa per la valutazione, chi vende deve procurarsi la planimetria, la visura catastale e gli altri importanti parametri che andranno a influire sulla determinazione del prezzo della casa stessa.

Vedere casa, quali documenti sono importanti prima che arrivi l’agente immobiliare per il sopralluogo?

Pertanto, prima che l’agente immobiliare vada a fare il sopralluogo della casa oggetto di vendita è opportuno:

  • procurarsi la planimetria della casa;
  • avere la visura catastale aggiornata;
  • procedere con la geolocalizzazione della casa per avere a disposizione gli elementi sull’ubicazione dell’immobile e sulle specificità della zona nella quale è situato.

Quali siti e applicazioni gratuite si possono consultare per stabilire il valore della propria casa?

Prima del momento in cui l’agente immobiliare va a fare il sopralluogo dell’immobile, possono essere messe in pratica delle fasi in cui si vanno a fare delle prime stime del valore della casa da vendere. In particolare, è possibile arrivare a un valore indicativo della casa per ogni metro quadro. Per fare ciò occorre rifarsi:

  • a determinati parametri per arrivare a una stima dei valori al metro quadro;
  • ai valori dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia delle entrate (Omi) mediante la consultazione della piattaforma gratuita Geopoi che consente di osservare i valori per metro quadro della zona dove è ubicata la casa da vendere;
  • alla consultazione degli osservatori immobiliari che permettono anche una comparazione della casa da vendere con altre in vendita;
  • al confronto con le compravendite che siano state portate a termine di recente nel mercato immobiliare di case ubicate nella medesima zona e con caratteristiche simili.

Valore a metro quadrato di un immobile: la comparazione degli agenti immobiliari

Un confronto per arrivare a stabilire il valore della casa per metri quadrati può essere fatto anche dall’agente immobiliare consultando colleghi che lavorino nella zona di riferimento dell’immobile e in quelle adiacenti. Si tratta di uno dei metodi più appropriati per arrivare a stabilire il valore della casa in quanto ci si può affidare all’esperienza di professionisti che operano giornalmente nel settore nella compravendita di immobili.

Quali parametri di zona possono incidere sul valore di una abitazione?

Tutte le informazioni prese nelle prime due fasi descritte, consentono a chi vende una casa di arrivare a una base per determinare il valore per metro quadrato dell’immobile. Prima del vero e proprio sopralluogo dell’agente immobiliare, è importante avere un quadro più che preciso dei parametri estrinsechi, come ad esempio:

  • la zona;
  •  l’ubicazione;
  • le scuole;
  • i servizi pubblici.

Tutti questi parametri potranno andare ad aumentare o a diminuire, a seconda della disponibilità della zona, il valore dell’abitazione.

Il sopralluogo per stabilire il valore della casa da parte dell’agente immobiliare

L’ultima fase per la determinazione del valore di un immobile è quella del sopralluogo effettivo dell’agente immobiliare. Ai fattori individuati in precedenza, nei quali rientrano la zona, l’ubicazione e i servizi della zona, l’agente immobiliare applica dei coefficienti correttivi.

Quali sono gli elementi che fanno salire e abbassare il valore di una casa?

I coefficienti correttivi di una prima stima di valore della casa dipendono:

  • dallo stato conservativo e dalla superficie, che hanno il loro peso nella determinazione del valore dell’immobile;
  • dallo stato qualitativo delle finiture della casa, dei pavimenti, dei rivestimenti della cucina, del bagno, delle pareti e dei soffitti, dai serramenti e degli infissi;
  • dalle dotazioni della casa. In particolare, la presenza di videocitofono, di impianti di condizionamento o di risparmio energetico, dal fatto che l’edificio sia fornito di ascensore e dalla classe energetica dell’abitazione;
  • dal fatto che l’immobile abbia o meno delle pertinenze accessorie. Vi rientrano il parcheggio riservato all’abitazione, i box, le cantine, le aree esterne, le soffitte e le mansarde;
  • dalla posizione, dall’affaccio, dal piano, dal panorama e dalla luminosità;
  • dalla qualità della copertura dell’edificio e dei prospetti.

Migliorie, ristrutturazioni, efficientamento energetico: fanno aumentare il valore della casa

Eventuali ristrutturazioni che sono state eseguite e le varie migliorie apportate, come ad esempio quelle per l’efficientamento energetico o per la stabilità sismica degli edifici, rappresentano un bonus che non può che far crescere il valore della casa che si vuole vendere.

 

Vendere casa, quali documenti servono?

Un proprietario di casa che volesse procedere con la vendita della propria abitazione deve avere a disposizione tutta una serie di documenti. Ma quali sono quelli necessari da preparare per la compravendita? Innanzitutto è necessario l’atto di acquisto oppure la denuncia di successione.

Quali sono i documenti da reperire per la compravendita della casa?

Ma vi sono anche altri documenti da reperire. Infatti servono:

  • la planimetria della casa che si vuole vendere;
  • la visura storica catastale;
  • il decreto di agibilità o di abitabilità.

Per vari comuni che offrono questo servizio, è possibile reperire il decreto di agibilità o di abilità direttamente on line.

Documenti da reperire per vendere la propria casa, ci sono anche le copie dei condoni edilizi

Ulteriori documenti per vendere casa riguardano le pratiche o i condoni edilizi. Anche in questo caso sarà necessario avere a disposizione una copia di questi due documenti. Inoltre, chi desidera vendere casa e abita in un condominio, deve munirsi dell’ultimo verbale dell’assemblea condominiale. Il documento serve a conoscere se nel condominio ci sono dei morosi.

Tra i documenti per vendere casa anche il verbale dell’assemblea condominiale

Il verbale dell’assemblea condominiale è necessario anche per altre finalità. Ad esempio, avere l’ultimo verbale permette all’acquirente di conoscere se nel condominio vi siano:

  • delle cause in corso;
  • oppure delle spese a carattere straordinario.

Dal verbale dell’assemblea condominiale è possibile anche risalire al riparto millesimale per il calcolo dei costi di gestione delle singole unità abitative del condominio. Inoltre, si possono allegare alla documentazione anche le certificazioni degli impianti di gas, della luce e delle prestazioni energetiche dell’edificio.

Cosa fare se non si hanno i documenti necessari per vendere una casa?

A volte non tutti i documenti necessari per procedere alla vendita di una abitazione sono a disposizione del proprietario. Nel reperimento di tutti i certificati può essere di aiuto l’agente immobiliare. Infatti il professionista può reperire, ad esempio, l’atto di acquisto della casa all’archivio notarile oppure rivolgendosi al notaio rogante. All’archivio notarile si può ricorrere quando il notaio che a suo tempo aveva predisposto il documento non esercita più la propria professione.

Quali documenti per la vendita di una casa se al momento è in locazione?

Può succedere che il proprietario di una casa voglia venderla ma che quest’ultima è al momento in locazione. In questo caso è necessario avere una copia del contratto di affitto. Nel documento devono essere riportati gli estremi della registrazione, i rinnovi e le proroghe, se esiste un diritto di prelazione di chi ha preso in affitto l’immobile e la scadenza del contratto di locazione.

Cosa fare se la casa da vendere è gravata da un mutuo ipotecario?

Può capitare, invece, che la casa che si ha intenzione di vendere sia gravata da un mutuo ipotecario. In questo caso chi vende l’immobile deve reperire la copia del piano di ammortamento che si trova allegato all’atto del mutuo. Il documento è necessario per valutare quanto capitale c’è da restituire ancora per l’estinzione del mutuo.

Vendere casa, come fare per le bollette?

Tra i documenti necessari per vendere casa c’è necessità anche delle copie delle bollette. In particolare, i documenti delle utenze permettono al nuovo proprietario di poter avere i codici necessari da comunicare ai fornitori delle utenze per il subentro del servizio oppure per la riattivazione.

Quanto costa aprire un’agenzia immobiliare?

Aprire un’agenzia immobiliare in Italia è una decisione da ponderare assai bene. Oltre alla necessità di possedere tutta una serie di competenze professionali, è necessario averne i requisiti e, soprattutto, dopo un’attenta indagine di mercato, vanno valutati i costi da affrontare.

Inoltre, è importante capire se può essere più conveniente aprire un’agenzia immobiliare in proprio, piuttosto che in franchising. Come sempre, esistono vantaggi e svantaggi per ognuna delle due scelte, molto dipende da come si vuole condurre l’attività.

Cosa fare prima di decidere di aprire un’agenzia immobiliare?

Innanzitutto, prima di aprire un’agenzia immobiliare si deve ragionare su come organizzare la propria attività. Il primo passaggio consiste nel quale indirizzo professionale scegliere, ossia se si ci si vuole dedicare a compravendite immobiliari riguardanti residenze, affitti, turismo, terreni, locali commerciali o altro.

Come già accennato, la decisione è influenzata dalla localizzazione geografica, per conoscere la zona da coprire con i propri servizi. E’ risaputo che i due elementi sono strettamente correlati, a secondo del territorio di copertura dell’agenzia immobiliare, si decide anche quale tipologia di immobili trattare.

Aprire un’agenzia immobiliare: i requisiti burocratici

Per prima cosa, aprire un’agenzia immobiliare in proprio, vuol dire adempiere a determinati obblighi burocratici.

In primo luogo, si deve essere in possesso di un patentino di abilitazione alla professione di mediatore immobiliare. Si tratta del primo requisito previsto dalla legge per esercitare la professione di agente immobiliare, ma necessario anche per acquisire tutte le competenze funzionali a supportare i clienti con riferimento alle loro esigenze.

In secondo luogo, si deve procedere all’apertura di una partita IVA (se lavori in proprio), procedere all’iscrizione alla Camera di Commercio, dopodiché effettuare presso il Comune la richiesta della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). Inoltre, entrare in possesso di un’assicurazione per i rischi professionali.

Quanto costa aprire un’agenzia immobiliare in proprio

Generalmente, l’investimento iniziale dovuto all’apertura di un’agenzia immobiliare in proprio, più gli altri costi da sostenere, può arrivare a circa 30.000 euro. C’è poi da considerare che se si sceglie di acquistare il locale adibito ad uso ufficio per svolgere l’attività, le spese lievitano in modo molto consistente (mutuo, prestito o pagamenti in contanti). Se il locale è già di proprietà, indubbiamente si tratta di un grande vantaggio, se non è così, nell’investimento iniziale è da prendere in considerazione anche l’affitto da pagare.

Arredare i locali adibiti all’utilizzo di un’attività di agenzia immobiliare, costituisce un altro costo da considerare con attenzione. Anche pubblicare degli annunci immobiliari online e sostenere i vari abbonamenti necessari e rivolti ai servizi del disbrigo pratiche (planimetrie, documentazione e visure).

Nei costi da sostenere per l’apertura di un’agenzia immobiliare in proprio, è da mettere in conto lo stipendio da erogare al personale che può essere più o meno numeroso.

Investimento iniziale a parte, l’agente immobiliare deve provvedere al pagamento delle somme di denaro per creare e gestire dei social o delle pagine web che rappresentano un elemento importante per la promozione degli immobili, la tenuta degli uffici e del personale, le spese ordinarie di gestione di un’impresa, per l’aggiornamento professionale eccetera.

Quanto costa aprire un’agenzia immobiliare in franchising

Piuttosto che mettersi in proprio e svolgere l’attività di agente immobiliare in modo professionale e cominciando da zero o quasi, si può decidere di optare per aprire un’agenzia immobiliare in franchising. Il vantaggio principale di tale scelta è di avere la possibilità di sfruttare un marchio già noto nel settore, il che vuol dire acquisire una parte del portafoglio clienti in quanto già conosce il modus operandi del brand o quanto meno ne ha sentito parlare oppure lo ha conosciuto tramite pubblicità.

Inoltre, affidarsi a un brand immobiliare, significa dover pagare una fee di ingresso e delle royalties, sfruttando anche il suo know-how, ossia l’insieme di quelle conoscenze e competenze di base che il marchio offre per avviare e gestire una nuova attività in modo ottimale.

Ma esistono anche degli svantaggi, in principale modo quello di una libertà creativa limitata. Solitamente, gli arredi di un ufficio adibito ad agenzia immobiliare devono rispettare le regole base del franchisor, così come la formazione e l’assistenza personale sono da esso fornite per uniformare tutte le filiali alla casa madre.

In conclusione, aprire un’agenzia immobiliare in proprio può essere più rischioso in quanto la minore esperienza e notorietà è causa di maggiori difficoltà iniziali. Inoltre, i costi di affiliazione ad alcuni franchising sono molto esosi. Tuttavia, molto dipende da quanto richiede il franchisor e di quanto possa essere considerato conveniente.

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L’agente immobiliare deve aprire la partita IVA?

Cosa fa un agente immobiliare

L’agente immobiliare è un operatore del medesimo mercato che funge da mediatore fra compratori e venditori oppure inquilini e affittuari di un immobile o abitazione. Spesso lavora alle dipendenze di un’agenzia immobiliare, ma può anche decidere di mettersi in proprio.

L’attività di agente immobiliare non è libera in Italia, ma è soggetta ad una serie di requisiti da rispettare. A tal proposito, ti potrebbe interessare leggere anche: Come si fa a prendere il patentino da agente immobiliare?

Molti agenti immobiliari lavorano presso agenzie immobiliari private o in franchising, percependo un reddito fisso da lavoro dipendente e una provvigione scaturita in percentuale su quanto la medesima agenzia ha ricavato dall’intermediazione effettuata. In ogni caso, a meno che non si riesca a vendere un’abitazione molto costosa e per più di una volta all’anno, o tante immobili a basso costo ma con una certa frequenza, il guadagno ottenuto difficilmente sarà ritenuto soddisfacente rispetto all’impegno profuso che prevede anche il disbrigo di alcune pratiche burocratiche.

L’agente immobiliare e la partita IVA

L’agente immobiliare non è obbligato ad aprire partita IVA per svolgere la sua attività d’intermediazione tra venditore e acquirente. Tuttavia, Il legislatore fiscale ha imposto l’apertura della partita IVA per l’agente immobiliare, anche nel caso non svolga la propria attività di lavoro autonomo in modo abituale e continuativo. L’eccezione rispetto agli altri lavoratori autonomi occasionali, consiste nel fatto che un agente immobiliare può concludere l’affare anche una volta l’anno e a quel punto dovrà aprire la partita IVA dal momento dell’esercizio dell’attività. In poche parole, questo accade perché l’agente immobiliare non rientra nella casistica dei prestatori d’opera.

Ma conviene aprire la partita IVA da agente immobiliare?

La figura di agente immobiliare freelance è sempre più diffusa in Italia, soprattutto nelle grandi città. In passato c’era anche l’obbligo di iscrizione all’albo di riferimento, ma che ora non esiste più. Poiché lavorare in proprio è divenuto un obiettivo di primaria importanza, visto il proliferare continuo di tante agenzie immobiliari nel territorio nazionale, soprattutto organizzate in franchising, viene sempre presa più in considerazione l’idea di aprire una partita IVA che, inoltre, consente di sfruttare più opportunità professionali e poter gestire autonomamente il proprio tempo, i propri impegni e guadagni senza alcun vincolo di subordinazione.

Quanto costa aprire una partita IVA per agenti immobiliari?

Se l’intenzione è di aprire una partita IVA come agente immobiliare, è consigliabile scoprire tutto sui costi che riguardano anche l’aspetto fiscale e il regime da scegliere. Di per sé, le spese per l’apertura di una partita IVA sono molto limitate. Ma per quanto concerne la gestione è fondamentale prendere in considerazione l’aspetto fiscale e quello dei contributi previdenziali, passando per la parcella del commercialista con riferimento alla tenuta della contabilità, fino ai costi dell’assicurazione professionale.

Qual è il regime fiscale migliore per gli agenti immobiliari?

Ricordiamo che il Codice ATECO per “attività di mediazione immobiliare” corrisponde al numero: 68.31.00.

  • Percentuale di redditività in Regime Forfettario: 86%
  • Gestione contributiva: INPS gestione commercianti

Al momento dell’apertura della partita IVA, c’è anche la scelta del regime fiscale. Come agente immobiliare freelance è possibile optare tra regime forfettario o flat tax oppure per la contabilità semplificata.Partita IVA con regime forfettario

Ex regime dei minimi, in sua sostituzione è arrivato il regime forfettario che offre molti vantaggi soprattutto ai giovani e a chi ha pochi mezzi economici per iniziare. La tassazione a cui l’agente immobiliare è soggetto è del 15%, che addirittura diventa il 5% per i primi 5 anni nel caso di startup. Non prevedendo l’IVA in fattura, tale regime fiscale permette di evitare anche la fatturazione elettronica. Nel regime fiscale forfettario non è possibile scaricare alcun costo sostenuto.

Contabilità semplificata

L’agente immobiliare che percepisce un reddito annuo superiore a 65.000 euro, è costretto a passare al regime in contabilità semplificata. Le tasse vengono pagate sulla differenza tra ricavi e costi sostenuti per l’attività: si possono quindi scaricare tutte le spese e non solo un forfait. Inoltre, nella fattura va inserita l’IVA, che andrà poi liquidata durante l’anno secondo le scadenze previste.

Come funzionano i contributi previdenziali?

Gli agenti immobiliari devono iscriversi alla Gestione Commercianti INPS e fino a un reddito previdenziale di 15.953 euro è previsto un minimale di circa 3.850 euro l’anno. Se il reddito previdenziale dovesse essere superiore a tale soglia, sarà dovuto anche un contributo percentuale pari al 24,09% ma calcolata solo sulla parte eccedente il minimale.

Calcolo contributi INPS gestione commercianti con riduzione al 65%

L’impresa commerciale può richiedere di pagare i contributi INPS in misura ridotta del 35%. In questo caso se reddito previdenziale è inferiore ad  15.953 euro sarà dovuto un minimale pari a 2.488,66 euro a prescindere dal reddito previdenziale effettivamente conseguito. Qualora, invece, il reddito previdenziale dovesse superare superiore i 15.953,00 euro, oltre al contributo calcolato sul minimale di 2.488,66 euro) sarà dovuto un contributo del 15,66% calcolato sulla parte eccedente a tale reddito.

In ogni caso deve essere aggiunto un contributo pari a €7,44 come contributo di maternità.

Se aspiri a diventare agente immobiliare, c’è l’occasione per te!

Un network di agenzie immobiliari tra i più conosciuti in Italia è alla ricerca, per la propria filiale di Reggio Emilia, di tre nuovi collaboratori, disposti ad entrare nel gruppo come agenti e procacciatori d’affari.

Tra i requisiti richiesti per partecipare alla selezione occorre avere, oltre ad un diploma, anche forte propensione al rapporto interpersonale, indispensabile per la gestione dei clienti, nonché una certa determinazione nel raggiungere obiettivi reali.
Per diventare agente immobiliare, i profili prescelti riceveranno formazione continua, per poter essere sempre competitivi sul mercato.

Per saperne di più, è possibile collegarsi su Lavoro.org.

AGENZIA IMMOBILIARE CERCA COLLABORATORE. VUOI ESSERE TU?

L’annuncio di oggi che Infoiva ha selezionato da Monster.it riguarda gli agenti immobiliari.
Ecco il dettaglio dell’annuncio:

Per rinomata agenzia immobiliare in zona Saronno cerchiamo un/a

AGENTE IMMOBILIARE

in possesso di partita iva (o con disponibilità ad aprirla).

Posizione e Requisiti:
La persona che cerchiamo dovrà avere comprovata esperienza nel settore immobiliare e nella ricerca di immobili, buone capacità di relazionarsi con i clienti e disponibilità a spostarsi sul territorio.
Saranno considerate positivamente eventuali capacità ed esperienze nella gestione di pratiche d’ufficio (in agenzie immobiliari) e del personale.
Si offrono provvigioni di sicuro interesse per i candidati.

Sede di lavoro:
Zona Saronno.

Per partecipare alle selezioni:
Effettuare la registrazione sul sito www.etjca.it, inserire un curriculum vitae aggiornato e completo (specificando anche l’attuale condizione lavorativa e l’eventuale possesso di partita iva) e rispondere all’annuncio.

Riepilogo Annuncio

Località
Saronno, Lombardia Italia

Settore
Commercio al dettaglio

Contratto
Full Time
A progetto

Livello di Carriera
Con esperienza

Codice Riferimento
88347

Per ricevere ulteriori informazioni, Monster.it.

Professionisti, ecco la ricetta anticrisi

La pioggia di tasse, gli investimenti in calo e la troppa burocrazia. La libera professione in Italia sembra essere diventata un privilegio per pochi. E per chi ha scelto di mettersi in proprio, le difficoltà  non si contano. E’ di qualche giorno fa la notizia secondo la quale, in base al nuovo ddl sulla spending review, anche i liberi professionisti potranno compensare i crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione con le eventuali posizioni debitorie nei confronti del Fisco.

Ma che cosa potrebbe fare concretamente il Governo per favorire la crescita e lo sviluppo della libera professione in Italia? Lo abbiamo chiesto a tre professionisti: un agente immobiliare, un pubblicitario e un commercialista. Per capire qual è la temperatura che si respira nel settore della compravendita di immobili, nel mondo della comunicazione e nella selva intricata di chi ogni giorno ha a che fare con tasse e fisco. E scoprire qual è la loro ricetta anticrisi. Ecco il video.

Alessia CASIRAGHI

AGENTI DI COMMERCIO DI TREVISO E PROVINCIA, ECCO UN ANNUNCIO PER VOI!

L’annuncio di oggi selezionato da Monster.it dedicato a chi cerca lavoro riguarda gli agenti di commercio

Descrizione annuncio
Per importante Agenzia Immobiliare zona Montebelluna, cerchiamo

AGENTE IMMOBILIARE con esperienza per gestione e sviluppo pacchetti clienti.

Posizione e requisiti
I candidati ideali provengono dal settore vendite immobili, hanno partita Iva ed esperienza nel ruolo.

Riepilogo annuncio

Settore
Settore immobiliare e amministrazione di immobili

Competenze
Agente di commercio esperto

Inquadramento
Assunzione diretta

Retribuzione
€ 25.000,00

Luogo di lavoro
Montebelluna (TV)

Posizione
Full Time giornaliero

Codice di riferimento
500101783

Cliente
Agenzia immobiliare

Filiale
MONTEBELLUNA Pastro
Via Pastro, 4
Montebelluna 31044 (TV)

Per ulteriori informazioni, collegarsi su Monster.it

L’intermediario immobiliare arriva sul web

Finita l’era del porta a porta e dei volantini lasciati nella cassetta delle poste, anche l’intermediario immobiliare adesso sbarca sul web. “Sicuramente – spiega a LABITALIA Antonio Rainò, consulente per il marketing e la comunicazione e curatore del sito Immobiliare.com – il web rappresenta una grande risorsa per il settore che, da sempre, risente del cosiddetto ‘fai da te’. Solo il 40% delle intermediazioni immobiliari, infatti, passa per le agenzie. Ma questo dato che non ci preoccupa affatto”.

“Il web – sottolinea Rainò – rappresenta una grande risorsa per l’intermediario immobiliare specializzato per target ben precisi, più che area geografica ad esempio”.

“E’ un canale in più – aggiunge – che diventa, nella maggior parte dei casi, strategico quando si vanno a trattare compravendite di immobili di un certo tipo, come le case-vacanze o di pregio. Il web diventa così una vetrina utile per raggiungere, in tempo reale, anche clienti lontani”.

“L‘intermediazione immobiliare on line – precisa Antonio Rainò – richiede anche più tipi di professionalità. Come il saper scattare e scegliere le foto più adatte di un immobile. Se di una casa in vendita si mette on line una foto con un letto disfatto oppure con un angolo buio difficilmente si avrà molte possibilità di venderla”.

Tuttavia, spirito imprenditoriale, una buona dialettica, una forte propensione al rapporto interpersonale, una ferma volontà orientata alla propria carriera e la capacità di lavorare in team rimangono le caratteristiche ‘tradizionali’ richieste a chi intende operare nel mercato dell’intermediazione immobiliare.

A confermarlo a LABITALIA è Antonio Pasca, presidente Tecnocasa Franchising spa. “Noi – ricorda – puntiamo molto, infatti, sulla nostra scuola di formazione nazionale che eroga corsi a vari livelli, dal neo-inserito in agenzia fino al professionista già affermato. Per quanto riguarda le figure che, una volta inserite, rimangono all’interno del gruppo, dopo il primo anno di attività si stima una percentuale di circa il 65%”.

“L’agente immobiliare, al di là dei cicli di mercato, deve comunque sempre proporsi – ricorda Pasca – come un professionista in grado di mediare tra le parti con l’adeguata preparazione che si richiede a chi deve portare a compimento un’operazione delicata come l’acquisto o la vendita di un’abitazione per il mediatore immobiliare o il reperimento di un finanziamento per il mediatore creditizio”.

“Esistono dei fattori-chiave – aggiunge – che sono la condizione necessaria perché un’impresa possa rimanere sul mercato nel tempo: l’onestà, la preparazione e la trasparenza devono essere le qualità principali degli operatori”.

Fonte: adnkronos.com

Notai e agenti immobiliari riuniti a Roma per definire strategie comuni

Notai e agenti immobiliari si sono riuniti a Roma qualche giorno fa, in occasione del Convegno promosso dalla Fondazione del Notariato all’Hotel Parco dei Principi. All’incontro hanno partecipato Franco d’Onofrio, VicePresidente Nazionale vicario Fiaip, insieme al presidente di Fiaip Roma Laura Fioravanti e il Presidente di Fiaip Lazio Giuseppe Sullutrone. Quest’ultimo  ha sottolineato che l’incontro “è stato molto importante visto che nel convegno si é parlato della manovra finanziaria che ha introdotto novità come quelle contenute nell’articolo 19 del decreto 78/2010, che tra l’altro ha introdotto l’obbligo della dichiarazione di conformita’ negli atti notarili tra lo stato di fatto dell’immobile e la planimetria catastale“.

Per Fiaip – ha puntualizzato nel suo intervento Franco d’Onofrio – e per il settore immobiliare si è così aperta una nuova stagione di concertazione tra chi opera nel settore immobiliare e il mondo dei consumatori“. Con l’innovazione legislativa la responsabilità dell’agente immobiliare è sempre maggiore e la figura del notaio acquisisce ulteriore importanza. Fiaip ha ritenuto indispensabile avviare una collaborazione tra la categoria degli agenti immobiliari e quella rappresentata dai notai. “Fermo restando i rispettivi ambiti di competenza delle due categorie, non si deve dimenticare l’obbiettivo comune dei notai e degli agenti immobiliari – ha ricordato Franco D’onofrio – rappresentato dalla doverosa assistenza al cliente“.

Gabriella Alemanno, direttore dell’Agenzia del Territorio ha ricordato che “bisogna costringere in modo ‘spontaneo’ il contribuente a dichiarare (gli immobili ‘fantasma) entro il 30 aprile di questo anno, perchè  è ora di partire con l’accatastamento definitivo”. L’intervento “serve anche per fare una mappatura del territorio, perchè si tratta di temi che hanno impatto sull’ambiente e sull’urbanistica“.

M.Z.