Nuovevacanze, il franchising della vacanza

Aprire un’agenzia di viaggio è il sogno di molti, ma in pochi riescono a realizzarlo.
Se, però, si pensa ad un’agenzia in franchising, il passo appare meno arduo ed azzardato.

Tra i tanti network presenti nel settore, uno di quelli in maggior espansione è Nuovevacanze.
Tra le caratteristiche che contraddistinguono questo marchio, che fa della vacanza il suo business, ci sono una forte motivazione che viene trasmessa ad ogni franchisee e corsi di formazione continui, per poter proporre ai propri clienti ciò che di meglio offre il mercato del turismo.

Oltre a ciò, Nuovevacanze si avvale di una rete informatica e di un software all’avanguardia, per avere una connessione sempre aperta con i partners.

Per ricevere ulteriori informazioni, collegarsi al sito Nuovevacanze.

Il Sognatore, franchising del turismo

Tra le agenzie di viaggio presenti su territorio nazionale grazie alla formula del franchising c’è anche Il Sognatore, network nato nel 2010 ed ora presente in Italia con 9 agenzie.
Ai potenziali franchisee, Il Sognatore offre tre tipi di affiliazione, per poter soddisfare le esigenze, ma anche le disponibilità, di tutti.

Vediamole insieme:

  • Formula “CHIAVI IN MANO” 10.000 € + iva: si tratta della proposta più completa, poiché offre esperienza e assistenza in tutte le fasi di apertura dell’agenzia ma anche oltre. Il team del Sognatore si occupa anche dell’allestimento e dell’arredamento del nuovo punto vendita.
  •  Formula “LOW COST” 5,000 € + iva: in questo caso, l’allestimento spetta agli affiliati, mentre l’esperienza del gruppo è sempre a disposizione.
  • Formula “ SUPER LOW COST”: 200 € al mese per 24 mesi. Unica differenza con la Low Cost è che il primo anno non c’è Royalty mensile, anche se il supporto degli esperti è sempre garantito. Nessun budget ulteriore è richiesto.

Per ricevere ulteriori informazioni, è possibile connettersi al sito del Sognatore.

Arcadelphi, il franchising del turismo regionale

Lavorare nel settore dei viaggi e del turismo rappresenta un sono per molti, destinato a diventare realtà solo per pochi fortunati.
Ma, se ci si affida ad un franchising di esperienza e successo, aprire un’agenzia di viaggi potrebbe diventare più semplice e fattibile.

Arcadelhpi Viaggi, ad esempio, dà la possibilità di diventare franchisee nel settore ed aprire un’agenzia “su strada” o online attraverso un contributo a fondo perduto.
L’originalità di questo network, rispetto ad altre realtà del settore, sta nella valorizzazione del territorio.
A seconda della zona di apertura del punto vendita, infatti, vengono offerti diversi itinerari e percorsi turistici ed enogastronomici, senza tralasciare arte, cultura ed eventi.

Le offerte si rivolgono a coloro che desiderano conoscere le proposte regionali al meglio, attraverso esperienze dirette con le tradizioni locali, nonché corsi specializzati riservati a stranieri.
Per poter andare incontro alle esigenze dei clienti, i nuovi affiliati vengono istruiti attraverso un corso di formazione di due settimane, attraverso il quale si impara a riconoscere le proposte che meglio possono soddisfare le richieste.

La formula offerta a chi desidera intraprendere questo tipo di attività prevede, oltre alla formazione, anche:

  • autorizzazioni, licenze, direzione tecnica, fideiussioni, rci cliente;
  • assistenza e abilitazione con fornitori (tour operator, compagnie aeree, catene alberghiere, autonoleggio, altri);
  • abilitazioni per l’emissione della biglietteria, aerea, marittima, ferroviaria;
  • servizi assicurativi;
  • regal box.

A ciò vengono aggiunti alcuni “plus” come:

  • arredamento per 1/2 postazioni (scrivanie, sedute lavoro, sedute cliente, mobili, etc.);
  • computer per 1/2 postazioni;
  • porta cataloghi;
  • sito internet;
  • assistenza legale

Per ricevere ulteriori informazioni, collegarsi sul sito Arcadelphi Viaggi.

CTS, il franchising del turismo giovane

Ormai le agenzie di viaggio sono in piena attività tutto l’anno.

Ad essere pianificate, infatti, non sono solo le vacanze estive, ma anche le settimane bianche, le vacanze studio, i “ponti” e le semplici gite fuori porta, che spesso diventano week-end in qualche città europea.

Per questo, lavorare nel settore del turismo, se si riesce a proporsi alla clientela con idee innovative, può davvero rappresentare una bella avventura.
Un esempio di ciò è il franchising di CTS, catena di agenzie di viaggio dedicata, in particolar modo, ai viaggi studenteschi e giovanili.

Fiore all’occhiello di questo network sono i corsi di lingua all’estero, anche se, già da un po’, sono molto richieste anche le vacanze avventura.

Per coloro che fossero interessati a diventare franchisee CTS e volessero aprire un‘agenzia, ricordiamo che, tra i requisiti richiesti, ci sono:

  • Intraprendenza e capacità di relazione.
  • Minimo due persone con impegno full-time.
  • Contenuto investimento finanziario.
  • Locale di circa 50 mq su strada commerciale.

E’ possibile ricevere ulteriori informazioni collegandosi a CTS.

Turismo, pilastro dell’economia in Italia

 

Lo speciale di Infoiva dedicato al turismo in Italia fa tappa quest’oggi tra gli operatori del settore: agenti di viaggio e tour operating. ‘Migliorare l’accessibilità delle destinazioni turistiche del nostro Paese e favorire sinergie all’interno della filiera del comparto turistico‘ è il diktat per Fortunato Giovannoni, Presidente di FIAVET, la Federazione italiana che riunisce le Associazioni di Imprese, Viaggi e Turismo.

Partiamo dalla Bit 2013: dimensione ridotta, meno presenze straniere. Un cattivo segnale per la stagione turistica italiana che si sta avvicinando?
Nonostante i numeri della Bit, la Fiera rimane un’importante occasione di incontro tra tutti gli attori del comparto ma, soprattutto, tra gli agenti di viaggio, sia italiani che internazionali, perché il ruolo degli agenti rimane strategico: è grazie a loro che il turismo viene stimolato, incentivando lo scambio di flussi dei viaggiatori.  

Quali sono le vostre prospettive come Fiavet per la stagione turistica dell’estate 2013 in Italia?
Purtroppo è ancora troppo presto per poter fare delle previsioni, l’anno è appena iniziato e le prenotazioni per la stagione estiva, che rappresenta il periodo durante il quale il traffico è più intenso, non sono ancora partite. In più, l’incerta situazione economica e politica non agevola l’avvio delle prenotazioni. E’ ormai accertato che, quando ci sono in programma le elezioni politiche, si registra un freno alle partenze e agli acquisti di viaggi e vacanze; i clienti hanno bisogno di tranquillità e di stabilità politica per poter pensare di affrontare un viaggio.

Proprio alla Bit 2013 è stato presentato il ‘Piano Strategico per lo Sviluppo del Turismo in Italia’ del Ministero. Qual è il vostro parere in merito? Lo giudicate uno strumento che regalerà una boccata d’ossigeno al comparto turistico italiano?
Un Paese che fa del turismo uno dei pilastri della propria economia come l’Italia non poteva non avere un Piano strategico che dettasse le linee guida entro cui far muovere l’azione promozionale delle Regioni e degli Operatori. Ma il Piano ha degli obiettivi di medio lungo periodo mentre al settore servono misure concrete oggi, soprattutto a favore delle imprese turistiche che, con fatica, stanno tenendo in piedi in turismo nel nostro Paese. Tanto più che, nel Piano, sono quasi del tutto assenti le misure dedicate alle imprese, soprattutto con riferimento al comparto agenziale e del tour operating. Inoltre, contestiamo il fatto che si è caduti di nuovo nell’errore di non coinvolgere gli attori del comparto turistico nella scrittura di provvedimenti e direttive con la conseguenza che il Piano del Turismo risulta alla fine fumoso e privo di misure veramente efficaci.

Qual è attualmente l’umore dei vostri associati? Pessimista o ottimista?
Sicuramente non c’è particolare ottimismo, soprattutto in conseguenza dell’andamento sottotono dei movimenti turistici dell’anno appena trascorso. Ci auguriamo che il 2013, dopo la stabilizzazione della situazione politica, possa tornare a far segnare risultati positivi per il settore.

Quanto ha penalizzato e pesato nelle tasche degli imprenditori turistici l’Imu?
Le conseguenze per le imprese sono rilevanti, anche perché l’Imu va ad aggiungersi ad altri oneri che già gravano sulle spalle degli imprenditori, che distolgono così risorse importanti che invece potrebbero essere destinate ad altri fini, come gli investimenti a favore dell’innovazione e volti al miglioramento della propria attività.

Se potesse fare un appello al Ministro Gnudi, quali sono le 3 priorità che chiederebbe per il settore turistico in Italia?
Chiederei soprattutto di mettere davvero a sistema il turismo, creando sinergie tra le istituzioni pubbliche e private e gli operatori, di migliorare l’accessibilità delle destinazioni turistiche del nostro Paese, soprattutto in alcune aree, come il Mezzogiorno. E infine, un provvedimento che potrebbe essere messo in atto in modo semplice è la modifica del codice Ateco per le Agenzie di viaggio, perché queste possano essere classificate all’interno della categoria turismo e non della categoria servizi come invece accade oggi.

Alessia CASIRAGHI

100% Viaggi, il franchising che ti fa fare il giro del mondo

 

La vostra passione sono i viaggi, dal Delta dell’Okavango alle cime dell’Himalaya, passando per la Terra del fuoco argentina? 100% Viaggi è il franchising di agenzie di viaggio nate per rispondere alle esigenze di consulenza di una clientela sempre più raffinata.

Se voli e weekend low cost sono diventati terreno della prenotazione online, 100% Viaggi offre la propria consulenza e i consigli più dettagliati per viaggi d’affari e di piacere da un capo all’altro del mondo, con soluzioni creative anche nell’organizzazione di eventi ed incentives.

Per aprire un’agenzia di viaggi in franchising 100% Viaggi l’investimento iniziale richiesto è di soli 2mila euro, con la possibilità di finanziare il proprio investimento e di rinnovare il contratto di affiliazione di anno in anno.

Per scoprire come diventare ‘artisti del viaggio’ è possibile vistare il sito di 100% Viaggi.

L’estate 2012 degli agenti di viaggio

 

di Alessia CASIRAGHI

Quanto ha influito su chi, del mestiere di realizzare i sogni estivi degli italiani, ne ha fatto un business la crisi che ha attraversato il settore turistico questa estate? Parliamo degli agenti di viaggio, ultimo tassello mancante al nostro viaggio di questa settimana tra i diversi attori impegnati nel comparto turistico italiano. Infoiva ha intervistato Fortunato Giovannoni, Presidente nazionale di FIAVET, al Federazione Italiana delle Associazioni e Imprese di Viaggi e Turismo.  Per conoscere l’umore di chi ha scelto di accompagnare i propri clienti nella scelta di un bene che, in un momento di tagli al portafogli, è sempre più considerato voluttuario.

Un primo bilancio a caldo sull’andamento del turismo in Italia nell’estate 2012.
E’ andata male, le previsioni, viste le scarse prenotazioni di marzo e aprile, non erano delle più rosee. C’è stato un forte calo di turisti perchè la metà degli italiani che gli anni scorsi decideva di partire per le vacanze quest’anno è rimasta a casa.  I cali registrati, a seconda dell diverse regioni d’Italia, hanno superato comunque le due cifre, quindi oltre il 10% stimato da Federalberghi. In alcune zone, come la Sardegna, Liguria e il Veneto, hanno toccato punte anche del -20%.

Quali sono state le Regioni più frequentate dal turismo italiano quest’estate?
La Sicilia, la Puglia e la Campagna, il meridione in generale.

Quali tipologie di strutture hanno privilegiato i turisti? 
Le strutture che meno hanno sofferto del calo delle prenotazioni sono stati gli Hotel dalle 4 stelle in su, mentre a essere maggiormente penalizzati sono stati gli alberghi da 2 e 3 stelle. Un dato che ad una primo sguardo potrebbe apparire strano, ma che ad una lettura più approfondita mette in evidenza come a soffrire maggiormente della crisi sia la fascia medio-bassa della popolazione, che si trova stretta nella morsa di tasse, rincari benzina e calo del potere d’acquisto: il primo bene a cui si rinuncia è un bene considerato voluttuario, come il turismo e le vacanze.
Gli agriturismi hanno tenuto,  anche se con un calo accertato: a risultare più penalizzata è stata la Toscana, la Regione più forte come numero di strutture e anche la più ricercata in passato.

Qual è stata la durata media del soggiorno vacanza?
Chi ha scelto di partire per le vacanza ha ridotto il periodo di permanenza: chi prima si concedeva una settimana, è sceso a 6 giorni, partendo la domenica e rientrando il sabato successivo, chi prima stava fuori 2  settimane è sceso a 10 giorni oppure ha optato per weekend lunghi. A risentire di questa contrazione temporale sono stati in larghissima parte i ristoratori: parliamo di un calo significativo per le attività di food&beverage che si aggira attorno al 30%.

I sistemi di prenotazione online in che misura penalizzano chi possiede un’agenzia di viaggi?
Si tratta di un fuoco di paglia. Molti siti di prenotazione online sono gestiti da agenzie di viaggio, quindi il mercato resta circoscritto. Semmai potremmo parlare per assurdo di un vantaggio che l’agenzia di viaggio trae dal mondo del web: il cliente arriva in agenzia più informato, con le idee già chiare sulla meta  per le proprie vacanze. Ha già visionato pacchetti, prezzi, offerte, strutture, mezzi di trasporti, ma poi sceglie comunque di prenotare in agenzia. Perchè? L’online è un sistema di prenotazione considerata da molti clienti a rischio, dove ci sono più probabilità che venga perpetrata una truffa, mentre l’agenzia di viaggio, grazie al contatto diretto e la presenza fisica di punto di riferimento, rassicura maggiormente l’acquirente, che in un momento di ristrette economiche preferisce non ‘mettere a rischio’ il proprio budget, già esiguo.  E’ una conseguenza della crisi: gli italiani sono diventati più oculati nello spendere e la sicurezza è diventata determinante.

Com’è attualmente l’umore dei vostri associati? Pessimista o ottimista?
L’umore è preoccupante, la fiducia scarseggia. Ma soprattutto ci sentiamo stretti nella morsa di un Governo che perpetra nell’introdurre nuovi adempimenti e richieste nei confronti di chi si trova a gestire un’agenzia di viaggio: l’ultima novità riguarda lo Spesometro.  Per legge siamo tenuti a rendicontare a fine anno all’Ufficio delle Entrate ciascun acquirente che spende più di 3.600 euro presso la nostra agenzia nell’arco di un intero anno ( e non di un solo viaggio!). E ancora il divieto di incassare contanti sopra i 1000 euro per acquirente. Tutto diventa più difficile in un momento in cui l’umore generale non è dei migliori.

Se potesse fare un appello al ministro Gnudi, che cosa chiederebbe come priorità per il turismo in Italia e per la vostra categoria?
Creare un sistema turismo valido, efficiente e moderno. Chiediamo solo una cosa al Governo: di essere adeguati alle stesse condizioni in cui operano i nostri colleghi europei. A cominciare dalla tassazione: non mi spiego perchè in alcuni Paesi Ue l’Iva applicata  alla vendita dei viaggi sia al 18%, se non addirittura al 14%, mentre da noi continua ad essere al applicata la tassazione al 21%.
Al Ministro abbiamo già richiesto una legge quadro che uniformi tutte le le ggi regionali: con la modifica dell’art.5 della Costituzione, la possibilità di legiferare nel settore turismo è stato demandato alle Regioni, trasformando il Paese  in macchia di leopardo: occorre equiparare le condizioni di gestione e adempimento delle procedure, che oggi variano da regione a regione e ancora, equiparare le diverse categorie di agenti di viaggio (incoming, outgoing, tour organizer etc).

Come vedete il vostro futuro?
Una ripresa ci sarà ma non nell’immediato. La vacanza è ancora considerata un bene voluttuario e le tasche degli italiani sono vuote. Confidiamo nell’Estate 2013, Natale e Capodanno sono dietro la porta.

Le agenzie di viaggio: giù l’Iva sul nostro comparto

Chiudiamo la settimana dedicata a un primo bilancio sulla stagione estiva al declino, sentendo chi del turismo fa una professione pur senza avere un hotel. Parliamo delle agenzie di viaggio, che sono quasi sempre delle piccole imprese e che, per questo, sono molto esposte alle turbolenze di questa crisi carogna.

Per il presidente di Fiavet, associazione che riunisce le agenzie di viaggio, il quadro è chiaro: calo delle prenotazioni a due cifre in tutte le regioni, 2 e 3 stelle in forte sofferenza e un umore nero per via delle normative di rendicontazione fiscale che, nel voler introdurre la trasparenza e combattere l’evasione, finiscono per ostacolare il lavoro e la produttività di tutti i giorni. E, infine, una richiesta chiara: giù l’Iva per l’intero comparto.

Leggi l’intervista al presidente di Fiavet Fortunato Giovannoni

Canone Rai alle aziende? Ora tocca alle agenzie di viaggio

Ci risiamo. Nei mesi scorsi la Rai aveva cercato di spillare i quattrini dell’insulso canone a professionisti e lavoratori autonomi in quanto possessori di apparecchi come pc e simili, persino smartphone, normalmente non finalizzati alla ricezione di programmi tv ma “atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive indipendentemente dalla qualità o dalla quantità del relativo utilizzo“. Poi, a fronte di interrogazioni parlamentari e minacce di diserzione fiscale, il dietro front che pareva avere chiuso la partita. Pareva, perché in realtà ci risiamo.

Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo) segnala infatti che la Rai sta sollecitando alle agenzie di viaggio il pagamento del canone se in possesso di un apparecchio munito di sintonizzatore: ovvero un televisore oppure un computer in grado di ricevere il segnale digitale o satellitare. Ma le agenzie di viaggio, come tante altre piccole imprese, posseggono per lo più solamente computer connessi alla rete Internet, necessari per l’attività di impresa e già esclusi dall’obbligo di pagamento del canone.

Inferocito Fortunato Giovannoni, presidente della Fiavet: “Le nuove richieste di pagamento del canone Rai che stanno arrivando in questi giorni in tutte le agenzie di viaggio italiane sono inutili e sgradevoli. La Rai cerca di fare cassa tornando a chiedere soldi alle agenzie. Soprattutto in un periodo di alta stagione come quello che stiamo attraversando, durante il quale gli agenti cercano di portare a casa con fatica qualche risultato, riteniamo incomprensibile l’invio di queste nuove comunicazioni, che generano confusione e distolgono l’attenzione degli agenti dal loro lavoro“.

Consiglio alle agenzie di viaggio: prenotate una bella vacanza per mamma Rai, mandatela… a quel paese.

Ponte del 2 Giugno, primi dati: nonostante la pioggia +7,5% sulle prenotazioni

Italia sotto la pioggia? Macché! Il ponte del due giugno, nonostante il mal tempo diffuso un po’ per tutto lo stivale è senz’altro stata, per molti, una bell’occasione per una (breve) vacanza. A dirlo i dati diffusi da Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions ed anche quelli della Fiavet Lombardia, Associazione regionale delle agenzie di viaggio aderente all’Unione Confcommercio di Milano. Secondo la prima indagine, quella commissionata da Federalberghi, dovrebbero essere stati circa 8,5 milioni (rispetto agli 8,2 del 2010, con una crescita di circa il 3%) gli italiani che hanno approfittato del ponte del 2 giugno per concedersi un primo assaggio di vacanze estive, dormendo almeno una notte fuori casa.

Ma dove sono stati i vacanzieri del ponte? La stragrande maggioranza, pari ad oltre il 90% (rispetto all’87,5% del 2010) è rimasta in Italia. Entrando nel dettaglio della ricerca, si scopre che i 59,8% (rispetto al 59,6% del 2010) ha scelto il mare, il 14,8% (16,1% nel 2010) è stato in località di montagna ed il 12,7% (11,5% nel 2010) ha preferito le città d’arte maggiori e minori. Un 2,5% (rispetto all’1,7% del 2010) ne ha invece approfittato per una pausa in una località termale e del benessere ed un 2,4% (rispetto al 3,4% del 2010) ha scelto le località lacuali. Quanto all’alloggio, c’è stata un’affermazione della struttura alberghiera con il 30,8% (rispetto al 31,3% del 2010) della domanda. Seguono la casa di proprietà con il 20,3% (23,6% nel 2010) , la casa di parenti o amici con il 18,5% (16% nel 2010), i Bed&Breakfast con il 5,3% (2,2% nel 2010), l’agriturismo con il 4,4% (3,8% nel 2010), i residence con il 4,4% (2,9% nel 2010) ed i villaggi turistici con il 4% (3,2% nel 2010).

Quanto hanno speso gli Italiani per questo ponte?  la quota pro-capite comprensiva di viaggio, alloggio, ristorazione e divertimenti, si sarebbe attestata sui 264 euro contro i 245 dello scorso anno. Ciò dovrebbe determinare un giro d’affari turistico di circa 2,2 miliardi rispetto ai 2 miliardi del 2010 (+11%). Così, secondo l’indagine della Fiavet, il 2 giugno è diventato anche fonte di guadagno per le agenzie di viaggi che vedono aumentare le prenotazioni in media del 7,5% rispetto ad un normale week end durante l’anno.

E se questo è l’inizio dell’estate, vista la pioggia ci viene da dire: inizio d’estate bagnata, estate fortunata!