Baratto in agricoltura: scambio di prodotti e consigli

Non è sempre vero che i grandi progetti nascono da idee complesse.
In alcuni casi, basta che si accenda nella mente una lampadina, perché ne venga fuori una buona idea.

E’ questo ciò che è accaduto quando è stato formato su Facebook il gruppo Regalo e Baratto in Agricoltura, che a soli due mesi dalla sua fondazione, ha ormai superato i 2mila iscritti.
Il gruppo è nato, originariamente, per barattare e regalare prodotti del settore naturale biologico, ma si è ben presto ingrandito ed ora, pur rimanendo il baratto il suo scopo principale, è diventato luogo di richieste e suggerimenti, informazioni e consigli.

Non si tratta più di donare semplicemente semi, piante ed animali, ma di mettere a disposizione di chiunque ne abbia bisogno il proprio sapere, per aiutare gli altri e condividere conoscenze ed esperimenti.
Chiunque decida di unirsi al gruppo, deve dare il suo contributo in termini di doni, ma soprattutto consigli. Nella bacheca ci sono richieste di aiuto su come coltivare determinate piante, ma anche donazioni di frutta coltivata da chi la offre, e tanto altro ancora.

Vista la peculiarità di questo gruppo, era chiaro che gli iscritti al gruppo non fossero destinati a rimanere amici virtuali a lungo. Per questo è stato organizzato un raduno aperto a tutti gli iscritti, che si terrà ad Albenga il 10 agosto e al quale parteciperanno persone provenienti da tutte le parti d’Italia.

Non sono tutti agricoltori, o comunque appartenenti al settore, perché tra i partecipanti ci sono tanti che, semplicemente, condividono la passione per l’agricoltura e la vivono a modo loro, magari coltivando un piccolo orto o allevando galline ad uso familiare.
C’è anche chi, avendo nozioni specifiche in un determinato settore, le mette a disposizione di tutti, e chi offre agli interessati animali in esubero.

Vera MORETTI

La Cia contro le nuove norme per i patentini agricoli

Le nuove norme che riguardano il patentino per le macchine agricole, previste in vigore dal 12 marzo, non piacciono a Cia-Confederazione italiana agricoltori e Confagricoltura, i cui rappresentanti hanno inviato una lettera di protesta ai ministri competenti (Politiche Agricole Mario Catania e Lavoro Elsa Fornero) e al presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome Vasco Errani.

Il giudizio negativo che le due confederazioni hanno espresso riguarda, in particolare, l’accordo Stato Regioni che introduce l’abilitazione all’utilizzo dei trattori e di altri macchinari e la legge di stabilità che comporta la revisione delle macchine agricole.

Entrambe le norme, infatti, introducono ulteriori oneri a carico delle imprese agricole, già duramente colpite dai nuovi adempimenti riguardanti la sicurezza sul lavoro.

Si parla, in concreto, di più i 1 milione di operatori coinvolti nell’abilitazione alla guida dei trattori, con costi formativi a carico dei datori di lavoro, e di più di 2 milioni di veicoli coinvolti nelle procedure di revisione.

Oltre a ciò, viene denunciata anche la mancanza di chiarimenti amministrativi essenziali rispetto all’applicazione dell’accordo. In particolare, non vi è chiarezza sulla modalità di attestazione dell’esperienza biennale per gli operatori agricoli che dovrà comunque essere -secondo Cia e Confagricoltura- estremamente semplificata.

La proroga richiesta dalle due Organizzazioni serve, dunque, per arrivare ad una revisione dei contenuti dell’accordo e per rendere chiaro il quadro applicativo.

Vera MORETTI

Novità da INPS per artigiani e commercianti

In arrivo novità da INPS e rivolte in particolare a artigiani, commercianti e per il settore agricolo, soprattutto in termini di telematizzazione e gestione delle deleghe.

E’ previsto, infatti, il lancio di un nuovo servizio telematico da utilizzare in via esclusiva per la presentazione delle istanze per la riduzione contributiva per l’assicurazione dei lavoratori agricoli prevista dalla legge 247/2007.
In questo caso, la riduzione non può superare il 20% dei contributi dovuti e comunque deve rientrare nel limite annuo di 20 milioni di euro.

Per quanto riguarda, invece, le modalità di gestione delle deleghe, i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni degli artigiani e commercianti possono delegare qualsiasi soggetto di propria fiducia, che si occuperà di adempiere agli obblighi contributivi.

Vengono poi fornite le necessarie istruzioni operative nei casi di delega diretta per i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni degli artigiani e commercianti, delega indiretta per soggetti ex legge 12/79 e per i soggetti aderenti agli organismi che hanno sottoscritto un accordo operativo con l’Istituto, delega indiretta per i soggetti che non hanno sottoscritto gli accordi con l’Istituto e non soggetti alla legge 12/79, delega indiretta per le Associazioni di Categoria.

Unico vincolo è rappresentato dall’obbligo di presentazione, da parte del delegato, del PIN rilasciato dall’INPS, senza il quale non è possibile accedere ai servizi on-line dell’Istituto.

Vera MORETTI

Gli italiani hanno fame: la parola all’esperto

Gli italiani si sono messi a dieta. E non certo per questioni estetiche, ma più di portafoglio. Se le statistiche diffuse dallIstat rivelano che la spesa media mensile per famiglia nel 2011 è stata pari a 2.488 euro ( segnando +1,4% rispetto al 2010), quello che è cambiato è il modo di consumare degli italiani, soprattutto per quanto riguarda il settore dei prodotti agroalimentari.

Coldiretti denuncia il calo nell’acquisto di prodotti ortofrutticoli e di alimenti come carne e pesce, a cui si aggiunge una particolare tendenza verso il ‘fai da te’ casalingo: con l’aumento record negli acquisti di farina (+8 %), uova (+6 %) e burro (+4 %), i cittadini dimostrano come sia meglio, e soprattutto più economico preparare in casa pane, pasta, conserve e yogurt.

Non solo. Il dato che emerge con maggior evidenza riguarda la scelta di acquistare i prodotti alimentari non più attraverso il canale classico del supermarket, ma attraverso le catene di discount e hard discount. Si compra meno, e soprattutto si guarda meno alla qualità di quello che si porta in tavola.

Questo fenomeno è destinato a ripercuotersi inevitabilmente sulle piccole e medie realtà di produttori agricoli e di beni alimentari, che ricevono sempre meno richieste e si trovano costretti a vendere a prezzi più bassi, contraendo il loro indotto economico. Dall’altro lato è in forte crescita il fenomeno dell’agricoltura a Km zero e degli orti urbani (quasi una famiglia su 3 in Italia possiede un orto, sempre secondo Coldiretti).

Che cosa dovrebbe fare allora la piccola e media impresa del settore agroalimentare per venire incontro alle esigenze del consumatore finale?
La parola all’esperto: ecco cosa ne pensa Rosario Trefiletti, Presidente di Federconsumatori, su come siano cambiate oggi le abitudini dei consumatori italiani.

Stiamo assistendo all’aumento esponenziale della tendenza ad acquistare prodotti alimentari nei discount. Lo denuncia Coldiretti, lei cosa ne pensa?
Occorre fare chiarezza. Innanzitutto questa tendenza c’è da anni, ma adesso stiamo assistendo alla sua consacrazione. Il consumo di prodotti agroalimentari, come tanti altri prodotti di altri settori, sta calando. Ed è gravissimo, perché non è che tutti gli italiani si siano improvvisamente messi a dieta, ma piuttosto è calato il loro potere d’acquisto. I cittadini comprano di meno in quantità, ma la cosa più grave è che comprano minore qualità, preferendo utilizzare gli hard discount o altri canali di approvvigionamento che non sempre sono sinonimo di qualità. Le famiglie italiane acquistano prodotti che costano di meno, mettendo in gioco anche la qualità stessa che sta all’origine delle produzioni.

E’ possibile differenziare il fenomeno e dire di una maggior diffusione di supermercati al Nord e di discount al Sud?
I cittadini si comportano sempre nello stesso modo: laddove ci sono gli hard discount, sia al Nord che al Sud, preferiscono puntare al risparmio, anche a discapito della qualità.

Coldiretti ha proposto come alternativa per il risparmio, l’acquisto di prodotti a Km zero o direttamente dai produttori agricoli. Una soluzione vincente o un fuoco di paglia?
Di norma comprare a km zero costa di meno. Ma c’è di più: esiste un protocollo d’intesa, siglato tra FederConsumatori e Coldiretti, che prevede che i mercati di Campagna Amica, a km zero, siano tenuti ad applicare uno sconto del 30% sui propri prodotti rispetto alle medie dei prezzi applicati in quel territorio.

Che cosa, allora, ne pensa del fenomeno degli orti urbani?
Un fenomeno ancora poco diffuso in Italia. Magari ce ne fossero di più. Li si intravede soprattutto nelle periferie delle grandi città, o a Roma e Bologna. Io sono per il sostegno e per lo sviluppo di queste realtà, perché permettono al cittadino di risparmiare.

Come cambia l’atteggiamento di chi acquista?
Il consumatore si adegua, cercando di risparmiare. La sua battaglia consiste nel cercare di aumentare il suo potere d’acquisto. In una fase in cui il potere d’acquisto è basso, per non dire bassissimo, usa l’arte dell’arrangiarsi: discount, mercati, produttori agricoli. Fa qualche passo in più alla ricerca di un posto dove sia possibile spuntare un prezzo migliore. Tiene gli occhi aperti sulle promozioni.

Federconsumatori come aiuta il cittadino?
Noi continuiamo a fare il nostro lavoro di denuncia e sensibilizzazione. Non abbiamo nessuno potere se non la forza della denuncia.

Alessia CASIRAGHI

Contro la crisi compro dal contadino

La crisi ci attacca, ma si combatte in un sacco di modi. Lo fanno i professionisti, inventandosi nuove professioni e specializzazioni. Lo fanno le imprese, quando non sono soffocate dalla stretta creditizia o dai creditori che non pagano, reinventandosi un business o cercando di aggredire nuovi mercati. Lo fanno le famiglie, con piccole strategie di spesa e risparmio quotidiano. E, spesso, sono queste ultime con i loro stili di consumo ad aiutare i primi, professionisti e aziende.

Traspare dai dati relativi al commercio al dettaglio di febbraio divulgati dall‘Istat, secondo i quali quasi un italiano su dieci ha fatto la spesa nei discount alimentari dove, per effetto della crisi, crescono del 2,9% le vendite, in calo costante invece nei piccoli negozi.

Gongola Coldiretti nel constatare che, sempre dagli stessi dati, a crescere sono anche gli acquisti nella grande distribuzione, che segnano un +4%, ma che, soprattutto si registra un vero boom per gli acquisti diretti dal produttore: +53% rispetto allo scorso anno, un dato mostruoso.

Nell’arco di un anno – continua Coldiretti – ben 9,2 milioni di consumatori hanno fatto acquisti nei mercati degli agricoltori, dove si trovano solo prodotti locali del territorio messi in vendita direttamente dall’agricoltore, imbattibili per quanto riguarda il rapporto qualità – prezzo. L’apertura delle botteghe e dei mercati degli agricoltori dell’associazione Campagna Amica nelle città è importante – conclude Coldiretti – anche per contrastare lo spopolamento dei centri urbani dovuto alla chiusura dei piccoli negozi che determina un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale.

Considerando lo stato non proprio in salute dell’agricoltura italiana e il numero di agricoltori in difficoltà, complice la crisi e il clima non del tutto amico di questa primavera, sono dati che fanno bene al nostro tessuto produttivo.

d.S.