Agrisolare: niente incentivi per pannelli fotovoltaici se c’è eternit

Manca poco al momento in cui sarà possibile presentare istanza per accedere ai contributi previsti per il parco agrisolare, ma nel frattempo arrivano chiarimenti sulla rimozione obbligatoria di amianto/eternit.

Agrisolare: gli inteventi compresi per la rimozione dell’eternit

Dalle ore 12:00 del 27 settembre 2022 fino alla stessa ora del 27 ottobre sarà possibile richiedere gli incentivi per l’agrisolare. Questo consente di ottenere agevolazioni per l’applicazione di pannelli solari per il fotovoltaico su edifici agricoli, agroindustriale e adibiti a zootecnia.

Per conoscere i dettagli leggi l’articolo: Impianti fotovoltaici per aziende agricole: inoltro domande dal 27 settembre

Il GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) ha però reso noto che non potranno avvalersi dei contributi le aziende agricole che hanno coperture in amianto/eternit, proprio per questo è necessario prima la rimozione di tali elementi. Il regolamento operativo rilasciato dal GSE (n°0362593 ) sottolinea che è possibile richiedere un contributo aggiuntivo per la rimozione e lo smaltimento delle coperture in amianto/eternit.

Le spese che possono essere ammesse al contributo sono:

  • rimozione e smaltimento dell’amianto;
  • decontaminazione del sito;
  • opere edili murarie necessarie per l’installazione della nuova copertura con pannelli solari per fotovoltaico;
  • fornitura e posa in opera della nuova copertura;
  • oneri dovuti per legge.

Come ottenere gli incentivi anche per la rimozione e lo smaltimento dell’eternit con il parco agrisolare

Dal regolamento operativo sull’agrisolare emerge anche che i soggetti interessati a ricevere l’incentivo, oltre a dover allegare tutti i documenti necessari e relativi ai lavori di installazione dei pannelli solari, se vogliono ricevere anche la quota di incentivi per lo smaltimento dell’amianto e dell’eternit dovranno allegare un’ulteriore documentazione dalla quale possano essere comprovati i lavori eseguiti. Devono essere allegati:

  • il dossier fotografico eseguito prima della rimozione dell’eternit, deve trattarsi di almeno 5 fotografie da inquadrare con dettaglio;
  • Deve inoltre essere allegata la relazione tecnica del progetto di rimozione e smaltimento redatta da un professionista;
  • planimetria delle superfici interessate dai lavori;
  • l’attestazione di prestazione energetica ante operam;
  • la dichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR 445 del 2000 circa il non arrecare danno significativo all’ambiente con le opere di rimozione e smaltimento di amianto /eternit.
  • Nel caso di edifici esclusi dall’obbligo di presentare l’attestato di prestazione energetica (APE) ad esempio perché trattasi di edifici in cui è impossibile contenere lo scambio tra interni ed esterni, è necessario allegare una relazione tecnica firmata e asseverata del professionista abilitato che dovrà descrivere e giustificare il grado di coibentazione realizzato.

Ricordiamo che sono in vigore anche agevolazioni e incentivi per impianti di piccole dimensioni. leggi: Pannelli solari per fotovoltaico: scarica il Modello Unico Semplificato

Agrisolare: in arrivo aiuti per le aziende agricole. Cosa si può finanziare?

Arriva la firma del ministro Patuanelli sull’agrisolare con incentivi per 1,5 miliardi di euro destinati alle aziende agricole. Ecco cosa prevede e chi potrà ricevere gli aiuti.

Parco Agrisolare: come sono ripartiti i fondi

Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, ha firmato il 25 marzo 2022 il decreto che mette a disposizione 1,5 miliardi di euro a valere sul PNRR per finanziare interventi di efficientamento energetico nelle aziende agricole. La misura viene definita Parco Agrisolare e stanzia 1,5 miliardi di euro, di questi il 40% sarà destinato alle regioni in maggiore difficoltà e in particolare Campania, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Una quota pari a 1,2 miliardi sarà destinata ad aziende che si occupano di attività di produzione agricola primaria, quindi allevamenti, campi, e non lavorazione e trasformazione dei prodotti. A tale secondo settore saranno destinati 300 milioni di euro.

Cosa prevede il decreto “Parco Agrisolare”

Il decreto firmato disegna la cornice di questo importante aiuto e dovrà essere completato dalle norme attuative di dettaglio. Il decreto prevede che il finanziamento vada a coprire non solo i costi relativi all’acquisto e installazione di pannelli fotovoltaici, ma anche gli eventuali costi per la rimozione di eternit e amianto che dovessero essere eventualmente presenti. Tra i costi che possono accedere al beneficio ci sono anche quelli per le prestazioni dei professionisti, come architetti, ingegneri e geometri.

Il Parco Agrisolare prevede che le aziende agricole, senza ulteriore consumo di suolo, possano installare pannelli fotovoltaici per la produzione di energia. Gli impianti possono essere installati sui tetti degli edifici a uso produttivo, nei settori agricoli e sui beni strumentali, ad esempio stalle, fienili. Gli aiuti avranno la forma dei finanziamenti in conto capitale.

Potranno essere realizzati sistemi di isolamento termico dei tetti, i lavori dovranno essere eseguiti e certificati da un tecnico che nella relazione dovrà anche giustificare le scelte adottate su tecniche di coibentazione anche ai fini del miglioramento del benessere degli animali. Le stalle dovranno essere comunque dotate di un idoneo sistema di aerazione con copertura ventilata e camini di evacuazione.

Potranno essere inoltre finanziati gli acquisti di sistemi di accumulo con una spesa massima di 50.000 euro, inverter, software.

Chi potrà beneficiare dei fondi?

Potranno beneficiare dei fondi per il Parco Agrisolare le aziende agricole in forma individuale o associata. I codici Ateco delle attività che potranno accedere saranno indicati nel decreto attuativo successivo. Restano esclusi dai benefici le attività che sono esonerate dalla contabilità IVA e che hanno un volume di affari inferiore a 7.000 euro l’anno.

Nel successivo decreto saranno indicate anche le finestre temporali entro cui si potranno presentare le domande ed eseguire i lavori. Gli aiuti concessi saranno versati nell’arco di un mese dall’approvazione e saranno erogati in un’unica soluzione. L’incentivo potrà essere cumulato con altri aiuti de minimis che però non devono finanziare lo stesso progetto, ma altri progetti della stessa azienda. Naturalmente il cumulo non deve portare al superamento delle soglie previste per gli aiuti de minimis.

Per avere maggiori informazioni sui limiti per gli aiuti de minimis leggi l’articolo: Aiuti de minimis: cosa sono, limiti, ammontare e come ottenerli