Bonus bollette e gas, aiuti fino al 30 settembre: tutte le novità in arrivo sugli aiuti a famiglie

Bonus bollette energia elettrica e gas verso la conferma fino al 30 settembre 2022. Nel Consiglio dei ministri di ieri, 22 giugno 2022, l’esecutivo ha tracciato gli aiuti alle famiglie e alle imprese che il governo metterà in campo con il nuovo decreto. In tutto, il governo stanzierà 2 miliardi di euro proprio a sostegno delle famiglie e delle imprese nel pagamento delle bollette e delle fatture delle utenze elettriche. Il provvedimento, dunque, andrà a coprire tutto il terzo trimestre del 2022 (i consumi dei mesi di luglio, agosto e settembre). Ulteriori aiuti andranno per il pagamento delle gli aumenti del costo del gas naturale per il terzo trimestre. Complessivamente, il decreto ha un impatto di 3,2 miliardi di euro per tutte le misure che il governo metterà in campo per il caro prezzi dei prossimi mesi.

Caro bollette energia elettrica e gas: quali sono gli aiuti in arrivo?

Dunque anche per il terzo trimestre dell’anno, il governo stanzierà 2 miliardi per sostenere le famiglie dal caro bollette dell’energia elettrica e 470 milioni di euro per l’aumentato prezzo del gas naturale. L’obiettivo del sostegno alle famiglie verrà perseguito anche mediante “tutti gli strumenti possibili” a disposizione dell’Arera per pubblicizzare i bonus su energia elettrica e gas, come auspicato dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti al termine del Consiglio dei ministri di ieri. Tra le informazioni da fornire alle famiglie, vi è quella relativa allo sconto in fattura. La riduzione del prezzo è automatica solo per le famiglie che presentano un Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non eccedenti i 12 mila euro all’anno (20 mila per nuclei con almeno tre figli).

Caro bollette, le altre misure in arrivo per il terzo trimestre 2022

Tra le altre misure annunciate dal governo, vi è lo stanziamento di oltre 480 milioni di euro per la riduzione al 5% dell’aliquota Iva applicata alle fatture relative al terzo trimestre del 2022 di gas metano per utilizzi civili industriali. Il governo ha inoltre stanziato altri 240 milioni di euro a favore dell’Arera per abbassare i costi del gas metano per imprese che consumano non più di 5 mila metri cubi all’anno.

Imprese, garanzie specifiche sui crediti fino al 31 dicembre 2022

Inoltre, le aziende che provvedono allo stoccaggio di gas naturale potranno beneficiare della copertura Sace sul credito a loro concesso. Si tratta dei sostegni messi in campo dal governo nel decreto legge “Aiuti” per sostenere le imprese danneggiate dalla guerra in Ucraina. Le imprese possono chiedere specifiche garanzie sui crediti entro il 31 dicembre 2022. Le garanzie rientrano nel quadro degli aiuti di Stato previsti dalla normativa dell’Unione europea.

Aiuti alle famiglie e alle imprese, il provvedimento in arrivo

Il decreto del Consiglio dei ministri di ieri rientra in un emendamento del provvedimento “Aiuti” (decreto numero 50 del 2022) che dovrà diventare legge entro il prossimo 16 luglio. Per questo provvedimento, dunque, il governo non ha adottato un decreto ad hoc mancando i tempi tecnici per la successiva conversione in legge prima della pausa estiva del Parlamento.

Aiuti alle imprese e famiglie, sembrano non bastare

Gli aiuti alle imprese e famiglie sembrano non bastare, secondo molti rappresentanti di categoria e sindacali, ma perché?

Aiuti alle imprese e famiglie, il punto della situazione

Lo Stato sta cercando di arginare gli aumenti di luce per famiglie ed imprese attraverso il Decreto caro bollette. Sono circa 8 miliardi le risorse messe a disposizione per far fronte a questa emergenza. Ma sembra che il decreto non sia sufficiente a sostenere questi spaventosi rincari. Già le famiglie e le imprese hanno ricevute le prime bollette, con rincari anche del 40%, generando scompiglio ed ulteriori difficoltà.

Le associazioni imprenditoriali e dei consumatori ritengono le che risorse non siano sufficienti, ma ciò che servono sono degli interventi di tipo strutturale. Alle famiglie andranno circa 2 miliardi delle somme stanziate, per far fronte all’elevato costo dell’energia. Alcuni artigiani dichiarano che così non si potrà andare avanti, soprattutto per quelle imprese che utilizzano grandi quantità di energia.

Aiuti alle imprese e famiglie, l’utilizzo del gas

Secondo Confindustria gli interventi sul gas sembrano andare nella giusta direzione. Le maggiori misure però riguardano le grandi imprese. Mentre le piccole imprese, soprattutto quelle artigiane, che se da una parte non consumano molto gas e luce, dall’altra è chiaro che saranno penalizzate. Il motivo è semplice, il credito d’imposta è riservato solo alla grande industria. Quindi anche in questo caso occorre che si definisca meglio la portata degli aiuti per le piccole imprese artigianali.

Anche nel settore delle rinnovabili non sembra ci sia il contento. Infatti sembra che abbandonare il gas a favore delle energie rinnovabili sembra la strada ottimale per risolvere il problema della dipendenza energetica del nostro paese. Anche perché il gas ed il suo uso sembra non essere più conveniente, rispetto al suo impegno in passato. Lo stesso discorso vale anche per le famiglie che dovrebbero, quando possibile, cercare di auto prodursi l’energia con i pannelli fotovoltaici.

Spese energetica ed amministrazione pubblica

Anche la pubblica amministrazione deve fare i conti con il rincaro delle bollette della luce. Tanto che alcuni capoluoghi hanno protestato spegnendo per un’ora le luci delle città. Secondo la classifica delle città più virtuose dal punto di vista energetico, Parma sembra essere la migliore. Seguono le città di Reggio Emilia, Rovigo, Brescia, Pesaro, Pordenone, Sassari, Catania, Pescara e Carbonia. Tra le città fuori controllo per le spese energetiche ci sono Ragusa e Salerno con oltre 6 e 9 milioni di spese per le bollette energetiche.

Tuttavia le preoccupazioni sul caro energia rimangono, nonostante l’alleggerimento di luce e gas previste dal Governo. Il conto è salato e a pesare sono anche gli aumenti della benzina (+24% rispetto a un anno fa) e dei beni al dettaglio (+4,8% l’inflazione a gennaio). La speranza è che questi primi interventi possano evitare che l’economia italiana possa subire periodi di rallentamento.