Poste in Alitalia, non è aiuto di Stato

E alla fine è arrivato anche dalla Commissione europea l’ok all’ingresso di Poste nel capitale di Alitalia. Ingresso che, hanno stabilito a Bruxelles, non si può configurare come aiuto di Stato.

Una decisione non vincolante ma ancora in sospeso, superata persino dal via libera all’ingresso di Etihad nel capitale di Alitalia, che era arrivato dall’autorità antritrust europea nel novembre scorso.

Ricordiamo che Poste entrò in Alitalia iniettando ben 75 milioni ma, secondo l’Antitrust di Bruxelles, lo fece come un qualsiasi investitore privato che decide di aderire all’aumento di capitale di un’altra società.

A spingere per l’avvio di un’inchiesta da parte delle autorità europee sull’ingresso di Poste nella compagnia di bandiera, in odore di aiuto di Stato, erano state da una parte la compagnia di bandiera tedesca Lufthansa, dall’altra la Iag, holding che controlla alcune delle compagnie di bandiera più importanti del continente come Iberia e British Airways.

Così, a oltre un anno dall’avvio dell’inchiesta, la Commissione Ue è arrivata a deliberare che, per quanto riguarda AlitaliaPoste Italiane ha realizzato un investimento in base agli stessi termini e alle stesse condizioni (pari passu) di altri due investitori privati che erano nella stessa situazione. Gli interventi pubblici possono essere non considerati come aiuti di Stato, nell’ambito dell’applicazione delle regole Ue, quando vengono realizzati alle stesse condizioni di mercato che sarebbero state accettate da un investitore privato”.

Poste Italiane, no aiuto di Stato per Alitalia

Poste Italiane e Alitalia, il matrimonio sembra si possa fare. La Commissione europea è infatti orientata a non considerare come un aiuto di Stato distorsivo della concorrenza l’investimento che Poste Italiane ha fatto nella malconcia compagnia di bandiera. Secondo quanto riporta l’agenzia LaPresse “non dovrebbero esserci problemi” per Bruxelles “sulla vicenda degli aiuti di Stato relativi a Poste Italiane“. A ottobre 2013 Poste Italiane aveva accettato di entrare nel capitale di Alitalia con 75 milioni di euro per evitare il fallimento della compagnia in crisi di liquidità.

Il rischio di vedere l’operazione bloccata da Bruxelles era palpabile. Il commissario alla concorrenza Joaquin Almunia aveva inviato al governo Renzi una lettera in cui chiedeva nuovi documenti, da consegnare entro il 22 luglio, sulla ricapitalizzazione del 2013 effettuata grazie a Poste Italiane. “L’aiuto di Stato – si leggeva nella segnalazione – consiste principalmente nell’aumento di capitale di Alitalia, principale operatore nazionale del trasporto aereo, finanziato da Poste, società controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per una quota pari a 75 milioni di euro, corrispondente a un pacchetto azionario ancora non quantificato. La distorsione della concorrenza riguarda il settore dei trasporti aerei la concorrenza è alterata in quanto l’intervento del governo, attraverso Poste, è finalizzato a impedire l’uscita dal mercato di Alitalia e l’ingresso di nuovi operatori nella fornitura di servizi di trasporto aereo in Italia, nonché a elevare il prezzo di acquisto per eventuali operatori rispetto al prezzo che si sarebbe altrimenti manifestato“.

Inoltre, ad agosto, Poste Italiane aveva deciso un ulteriore investimento da 75 milioni di euro nella compagnia aerea, una volta completato il riassetto del gruppo. Il governo si era sempre rifiutato di considerare l’investimento di Poste Italiane un aiuto di Stato e il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi lo aveva definito un “investimento di mercato per cercare sinergie industriali e risorse per il futuro“.

Alitalia, la grande paura

 

Fino a qualche giorno fa la partita sembrava già chiusa, ma nelle ultime ore il passaggio di Alitalia nelle mani di Etihad Airways, la compagnia aerea di bandiera degli Emirati Arabi Uniti che ha sede ad Abu Dhabi, si è tremendamente complicata. Senza le necessarie garanzie sui fondi per la messa in sicurezza, «le parti non saranno nella posizione di concludere la transazione» si legge nelle mail ricevute dall’ad Gabriele Del Torchio e dal presidente Roberto Colaninno ieri.

«Una decisione finale sul contenzioso con Toto, la conferma di un accordo finale con i sindacati, la conferma di via libera preliminare della Ue relativamente agli aiuti di Stato o altrimenti che la Nuova Alitalia sarà garantita contro ogni reclamo» sono questi i punti fondamentali su cui James Hogan, ad della compagnia di Abu Dhabi, attende ancora risposte convincenti.

Gli accordi preliminari prevedevano una firma il 31 luglio, ma la ratifica, salvo sorprese dell’ultimissimo minuto, slitterà alle prime settimane di agosto. «Si sta giocando con il fuoco, che il tempo sia scaduto è noto a tutti e da tempo. E’ indispensabile che ci sia in questa ultima settimana una accelerazione che non è più evitabile – ha dichiarato Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Atlantia e socio al 7,44% di Alitalia -. I problemi sono a vario livello, ma devono essere risolti ad horas».

Nei giorni scorsi, giusto per non farsi mancare nulla, Poste Italiane non ha sottoscritto l’aumento di capitale da 250 milioni deciso da Alitalia per far fronte ai contenziosi e ai debiti pregressi: «Abbiamo lavorato nelle ultime settimane, sempre con grande spirito di collaborazione, per trovare una soluzione che sia in linea e soddisfi le logiche industriali, ma il tempo stringe» si legge in una nota ufficiale della società che si occupa della gestione del servizio postale in Italia.

Il tempo per le trattative è agli sgoccioli… Così come la pazienza dei manager emiratini.

JM

Enrico Letta: affari in Qatar

La trasferta a Doha da parte di Enrico Letta ha dato buoni frutti, a giudicare dall’espressione soddisfatta che il premier ha sfoggiato in ogni occasione.

Ma ci sono motivi concreti che fanno ben sperare il presidente del Consiglio, poiché sembra che il Qatar sia interessato ad acquistare il 25-30% di Aeroporti di Roma, come lo stesso Letta ha dichiarato: “Fosse per loro, prenderebbero subito la quota in Adr ma c’è una gara aperta con altri contendenti. In ogni caso se Etihad finalizzasse su Alitalia e prendesse una quota di Adr, si avrebbe la certezza di una partnership in grado di rilanciare Fiumicino tra i maggiori hub internazionali“.

Ma non è tutto, poiché il ministro del Qatar, Abdallah Bin Nasser Al Thani, e il ministro dell’energia Mohammed Bin Saleh Al Sada, è emerso l’interesse del Qatar ad aumentare la propria quota in Eni.
Attualmente il fondo sovrano qatarino ha poco meno del 2% e ora sarebbe interessato ad acquisire parte del 4% in mano al Tesoro.

Inoltre, altri obiettivi del Qatar sarebbero quote di Poste, Sace e Fincantieri, ed alcune aziende appartenenti al settore manifatturiero avanzato come robotica, domotica, meccanica, macchine utensili.
Il Qatar ha anche offerto la disponibilità ad aumentare la fornitura di gas naturale al terminal di Rovigo.

Per questi motivi, Enrico Letta si è definito “spronato e determinato ad andare avanti, perché solo con la stabilità e la credibilità si stringono accordi di questo livello“.
A queste parole ha fatto eco la dichiarazione del ministro Bin Saleh Al Sada: “Noi vogliamo investire in Italia e siccome viviamo una fase di forte sviluppo, diamo il benvenuto alle imprese italiane che vogliono lavorare qui. Il loro contributo sarà molto utile“.

Presente alla trasferta in Qatar anche Alessandro Pansa, ad di Finmaccenica, il quale, in un incontro con il primo ministro Bin Nasser Al Thani, ha istruito i dossier per una maggiore collaborazione di Finmaccanica e delle sue aziende nel settore elicotteristico.
Il Qatar utilizza già elicotteri Agusta Westland e ha recentemente avviato una gara per 22 elicotteri terrestri/navali, alla quale AgustaWestland partecipa tramite il consorzio NHI proponendo l’NH-90.
Nel settore aeronautico, Agusta Westland e Alenia Aermacchi hanno offerto un sistema di addestramento integrato per piloti militari di aeroplani ed elicotteri.

Durante l’incontro, Pansa ed il primo ministro del Qatar hanno parlato anche del settore trasporti, poichè Ansaldo STS e Ansaldo Breda stanno partecipando alla gara per la fornitura del sistema di trasporto tranviario per la città di Lusail e Ansaldo Sts è in gara per la fornitura del sistema di segnalamento ferroviario per la Metro di Doha.

Le prospettive sembrano interessanti anche per l’elettronica per la difesa, con Selex ES che ha consegnato a maggio 2013 al Qatar Air Defence Development Committe la proposta tecnico-commerciale per la fornitura del Low Level Radar System basato sul radar Multifunzionale Kronos.

E non è finita qui, poiché Letta ha in mente anche la costruzione di un museo dell’Islam sul Canal Grande a Venezia, con finanziamenti del Qatar.
C’è l’impegno del governo di Doha a finanziare il polo ospedaliero San Raffaele di Olbia.

Vera MORETTI

Il servizio clienti delle aziende è sempre più social

Blogmeter, innovativo servizio di analisi e monitoraggio dei principali brand attraverso i social media e i passaparola derivanti da blog e altri mezzi del web, ha effettuato una ricerca per stabilire quale azienda è più attenta nella cura dei rapporti con il consumatore.

Dopo aver preso in esame 2.201 pagine Facebook di altrettanti aziende e brand, il verdetto si è espresso a favore di PosteMobile, risultata l’azienda più veloce nel soddisfare le richieste del proprio pubblico di consumatori.
Non si tratta, però, dell’unica “promossa”, perché molte altre aziende si sono distinte per alti tassi di risposta, mentre a gestire il maggior numero di risposte è TIM.

Sempre più spesso si parla di Social CRM per definire un approccio che ponga al centro dell’agire d’impresa il consumatore e che arrivi fino al punto di migliorare la sua esperienza, creando spazi di collaborazione comune.

A questo proposito, Vincenzo Cosenza, social media strategist di Blogmeter, ha dichiarato: “Uno degli aspetti di una strategia oculata di Social CRM è il “Social Caring”, ossia la capacità delle aziende di curare il rapporto con clienti e prospect all’interno degli spazi sociali di rete“.

In effetti la massificazione dei social network e dei dispositivi di accesso alla rete sta avendo un impatto enorme sulle aziende e, pian piano, sul Customer Relationship Management.
Il “social consumer” è portato ad entrare in relazione con i brand in maniera spontanea e frammentaria, senza dover seguire il percorso segnalato dal classico Customer Service.
Alla luce di questa nuova realtà le soluzioni di CRM tradizionali e i sistemi organizzativi devono evolvere per intercettare e rispondere al meglio a queste nuove abitudini dei clienti.

La ricerca ha preso in considerazione tre diversi parametri: il response time, il response rate e i post addressed e, nonostante alcune eccellenze, la strada da fare è ancora lunga.
Da gennaio a maggio le aziende che hanno risposto ad almeno un post originato degli utenti sono state il 54%. Ma quelle che hanno risposto ad almeno 500 post in cinque mesi sono state appena 63 ossia il 3%.
L’azienda più veloce nel soddisfare le richieste del proprio pubblico di consumatori è PosteMobile, che risponde mediamente in meno di un’ora, seguita da Vodafone, Poste Italiane e Sky Sport F1 HD, che lo fanno in meno di due ore.

Se si guarda alle modalità di ingaggio, il primo contatto è interlocutorio o di comprensione del problema, che poi spesso viene risolto in privato. Se invece si guardano i tassi di risposta sul totale dei post lasciati in bacheca dagli utenti si scopre che le pagine che superano il 90% sono quelle di Bonprix, Young&ENI, Intesa SanPaolo Servizio Clienti, PostePay e Poste Italiane. Analizzando il numero complessivo di risposte fornite, emerge che tra le aziende più oberate di lavor c’è TIM, che si situa al primo posto, avendo gestito in 5 mesi 8.932 domande originate dagli utenti, seguita da Tiscali Help Desk (8.019), Vodafone (7.096), Wind (6.529) e Alitalia (5.361).

Conclude Vincenzo Cosenza: “Il Social Caring è un’attività sempre più imprescindibile che non s’improvvisa al contrario, necessita di un’culata ridefinizione dei processi interni al fine di costruire una collaborazione proficua tra le diverse aree aziendali. In particolare la pagina Facebook non può più essere considerata come di esclusiva pertinenza dell’area comunicazione/marketing o del customer service. Le persone non fanno questa distinzione, ma la usano secondo le proprie esigenze contingenti: a volte per chiedere informazioni su offerte/prodotti, altre per porre chiarimenti tecnici. Di conseguenza risulta fondamentale dotarsi di strumenti di ascolto evoluti in grado di svolgere analisi semantiche per poi classificare i messaggi in modo da indirizzarli automaticamente ai team competenti“.

Vera MORETTI

Canta il Grillo di Sicilia

 

IERI

Elezioni in Sicilia: è il fattore G, ovvero Beppe Grillo a mischiare le carte in Sicilia.  Secondo il primissimo exit poll diffuso ieri sera da PalermoReport.it, riferito al solo capoluogo e non a tutta la Sicilia, il grillino Cancelleri sarebbe primo con il 27,46% dei voti. Intanto a meno si un ‘ora dall’inizio dello spoglio ufficiale, i dati diffusi circa l’affluenza alle urne non sono per niente consolanti:  più di un siciliano su due ieri ha deciso di disertare le urne. A votare per le elezioni regionali è stato solo il 47,42% dei siciliani, mentre nel 2008 la percentuale era stata del 60%.

Veleni juventini: trionfo dei bianconeri a Catania al veleno: l’arbitro Garvasoni annulla un gol al Catania al 25’ del primo tempo per fuorigioco inesistente di Bergessio. E piovono le polemiche: il goal avrebbe infatti permesso al Catania di passare in vantaggio. La Juventus resta prima in classifica con 25 punti, segue il Napoli a 22 mentre sale al terzo posto l’Inter di Stramaccioni, con solo 1 punto di distacco dal Napoli. I nerazzurri battono il Bologna 3 a 0 su goal di Ranocchia, Milito e Cambiasso.

Alitalia resta a terra: gli Stati Uniti si preparano all’arrivo del temutissimo uragano Sandy. “Potente e pericoloso” come lo ha definito il presidente Barack Obama. E mentre la città di New York e la costa Est degli Stati Uniti è in stato di coprifuoco (subway chiusa, scuola ferme e invito alla popolazione a fare provviste di viveri e medicinali e non uscire di casa) Alitalia ha cancellato quasi tutti i voli diretti verso la Grande Mela. L’uragano costerà agli USA 18 miliardi di dollari di danni secondo gli esperti, eccessivo allarmismo o natura indomita?

Neve d’ottobre: l’acqua alta a Venezia raggiunge i 123 centimetri, un traghetto diretto a Civitavecchia costretto a riparare all’Isola del Giglio, spruzzate di nevi in Lombardia e Veneto anche a bassa quota. Dall’America all’Italia il maltempo non dà tregua, e spazza via anche gli ultimi ricordi delle foglie d’autunno.

Il ritorno di Barbara: Alessio Vinci e Sabrina Scampini si congedano dalla Domenica Live di Canale 5. Dopo gli ascolti poco rassicuranti delle scorse puntate (sotto il 9% di share) la coppia di giornalisti-conduttori lascia il timone della trasmissione. Fallito il tentativo di informare gli italiani su ciò che accade ‘politicamente e economicamente’ nel nostro Paese (Nicole Minetti docet), si torna al caro vecchio infotainment. E indovinate un po’ chi farà gli straordinari anche la domenica pomeriggio?

OGGI

Attenti a Frankestorm: non si tratta di una maschera di Halloween e nemmeno dell’ultima reincarnazione del personaggio creato da Mary Shelley. Ma dell’uragano atteso per questa sera alle 18 (ora italiana) che ha messo in stato di emergenza gli Stati del Maryland, New Jersey, New York, Pennsylvania, Virginia, Washington Dc e le contee costiere del Nord Carolina. La tempesta è il frutto della convergenza fra Sandy, ciclone di categoria 1, proveniente dall’interno degli Stati Uniti e dell’aria polare proveniente dal nord del Canada. Bollino rosso per tutti i voli da e per la Grande Mela: Alitalia ha sospeso da ieri e fino a domani i voli sui 2 aeroporti maggiori della città (Newark e JFK).

Processo Stato Mafia: ha preso il via questa mattina nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo l’udienza preliminare nel processo per la trattativa tra lo Stato e Cosa Nostra. Primi della lista a essere citati in giudizio i capi mafiosi, Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e Antonino Cinà, mentre tutti gli altri imputati sono uomini delle istituzioni: dagli ex ministri Mannino e Mancino, al senatore del Pdl Marcello Dell’Utri. Dopo 4 anni di indagini e ricostruzioni storiche, la parola passa al gup Piergiorgio Morosini, che ha già esaminato l’atto d’accusa della Procura: 120 faldoni, in cui sono raccolti i verbali di 6 pentiti e 67 testimoni.

Michele Misseri in aula: comparirà davanti al Giudice del Tribunale di Taranto lo zio Michele, reo confesso nell’ottobre del 2010 dell’omicidio della nipote Sarah Scazzi, salvo poi cedere e ritrattare accusando del delitto la figlia Sabrina, tuttora in carcere assieme alla madre Cosima. I tre imputati si incontreranno quest’oggi in tribunale: Michele Misseri è accusato di sola soppressione del corpo della vittima, ritrovato in un pozzo nella campagne di Avetrana, mentre l’accusa di omicidio volontaria grava sulla figlia Sabrina.

Renzi a Milano: appuntamento meneghino quest’oggi per il candidato alle Primarie del Pd. Matteo Renzi, dopo la cena super esclusiva che si è concesso con il gotha della finanza milanese qualche settimana fa e l’incursione alle sfilate milanesi, torna nella città della Madonnina questa sera alle 21 al Teatro dal Verme. Occasione ufficiale stavolta: Renzi infatti prenderà parte all’assemblea pubblica in cui incontrerà sostenitori e militanti della sua ‘area’, impegnati nella raccolta di firme per la presentazione della candidatura alle primarie. E chissà che non ci scappi pure una cena da Giannino.

DOMANI

Palermo Milan: appuntamento domani sera allo Stadio Barbera di Palermo dove a sfidarsi saranno i rossoneri di Allegri, reduci da una tanto agognata vittoria, quella contro il Genoa, e il Palermo di Gasperini, che ha ancora l’amaro in bocca per il pareggio con il Siena.

Cda Fiat al Lingotto: giornata cruciale quella di domani per la Fiat di Marchionne. Il Cda del gruppo torinese, i cui conti sono tuttora oggetto di accertamenti della Consob, diffonderà i dati sul terzo trimestre dell’azienda del Lingotto. Le stime degli analisti fanno ben sperare: la terza trimestrale si dovrebbe chiudere con utile netto pari a 250 milioni, con una crescita del 50% rispetto ai 112 milioni registrati nello stesso periodo del 2011. Punto interrogativo per Sergio Marchionne, che sarà chiamato dal Cda a esprimersi in merito alle strategie che ha intenzione di adottare sul breve e lungo termine, soprattutto per quanto riguarda il mantenimento dei livelli occupazionali in Europa e in Italia. Secondi i dati, lo stabilimento di Torino sarebbe infatti in perdita, nel 2012, di 700 milioni.

Job Finance Day 2012: si svolgerà domani dalle 10 alle 18 a Palazzo Mezzanotte in Piazza degli Affari a Milano, la dodicesima Edizione del Job Finance Day, l’evento che punta a farsi punti d’incontro tra domanda e offerta nel mondo del lavoro nel settore della finanza. Aspiranti manager, non dimenticate il vostro cv.

 

Alessia CASIRAGHI

Libia nuovo mercato?

La Libia, dopo la caduta del regime di Gheddafi, si appresta a vivere una fase di ricostruzione politica ed economica che potrebbe coinvolgere anche l’Italia.

Dopo che ieri, infatti, è atterrato a Tripoli il primo volo Alitalia dopo 8 mesi, sembra che siano tante le opportunità per le imprese italiane, e non solo per quelle che avevano già manifestato interessi verso il Paese nord africano, bensì anche per chi stia considerando l’ipotesi di buttarsi su questa “fetta” di mercato.

Sembrerebbe questa la tendenza per l’anno prossimo, confermata anche da un’analisi condotta da Unioncamere e Cresme Ricerche, secondo cui ammonterebbero a 4 milioni di euro, l’80% in più rispetto a quest’anno, gli investimenti in costruzioni in Libia previsti per il 2012.

In un Paese distrutto dalla guerra sono molte le aree cittadine da ricostruire totalmente e qualora si ristabilisse l’opera di infrastrutturazione iniziata dal vecchio governo, l’Italia avrebbe un ruolo di primo piano.

Per muoversi in questo senso, Alfredo Cestari, presidente della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale, ha chiesto al neo Primo Ministro del Governo transitorio Abdul Al-Raheem Al-Qeebampio coinvolgimento delle imprese italiane nella importante fase che oggi si apre anche in considerazione degli storici rapporti di interscambio tra Italia e Libia bruscamente interrotti dalle azioni militari”.

Questo perché, ad otto mesi dall’interruzione dell’interscambio tra le due nazioni, la situazione oggi appare molto delicata, considerando che, mentre le aziende assicurate con Sace hanno avviato pratiche per il risarcimento dei contratti, tutte le altre hanno subito il drastico “cessate i lavori” e la conseguente perdita di commesse, oltre ad attrezzature e macchinari mai più riportati in patria.

Ora, ItalAfrica Centrale sta organizzando una missione imprenditoriale in Libia con il coinvolgimento del Ministero degli Esteri al fine di ottenere chiarimenti sulle effettive condizioni per le imprese italiane: “Tutti gli imprenditori – conclude Cestari – ci chiedono precise garanzie: l’avvio di percorsi di interlocuzione con istituzioni libiche riconosciute ed autonome; la certezza di buon livello di sicurezza nel Paese, stabilità, semplificazione delle procedure, precisi codici di investimenti ed eliminazione della corruzione”.

Vera Moretti