Risarcimento blocco Libero mail e Virgilio mail: come fare?

Nei giorni scorsi molti utenti con indirizzo di posta elettronica Libero mail e Virgilio mail hanno avuto difficoltà in quanto per problemi tecnici è stato impossibile l’accesso. Molte le critiche per questa sospensione improvvisa a cui Italiaonline, società che gestisce i due domini di posta elettronica, non ha dato immediata risposta lasciando gli utenti senza informazioni per molte ore. Ora si profila la possibilità per gli utenti di richiedere un risarcimento danni, ma quali sono i termini per poterlo fare? Ecco qualche delucidazione.

Perché le caselle di posta elettronica di Virgilio e Libero erano fuori uso?

La prima cosa da dire è che ci sono numerose associazioni dei consumatori che stanno provvedendo a fornire consulenza a tutti coloro che ritengono di essere danneggiati dal blocco delle caselle di posta elettronica. Nel frattempo Italiaonline ha provveduto a rendere noto che non si è verificata alcuna violazione dei dati personali e di conseguenza, almeno da questo punto di vista, gli utenti possono stare sereni. Il guasto è stato dovuto a un aggiornamento che ha generato un bug del sistema operativo che ha compromesso il sistema operativo delle caselle di posta elettronica.

Come fare per ottenere il risarcimento?

A dare le prime indicazioni sulla procedura da eseguire per ottenere il risarcimento dei danni dovuto al mancato funzionamento della casella di posta elettronica, è Altroconsumo. L’associazione a tutela dei consumatori consiglia di inoltrare un reclamo a Italiaonline in cui si richiede:

  • il ripristino immediato della funzionalità della casella di posta elettronica;
  • la garanzia che siano state attivate tutte le misure necessarie per evitare la violazione della privacy e quindi la diffusione dei dati personali;
  • un ristoro che la mancata possibilità di accesso alla propria casella di posta elettronica.

Secondo i consigli di Altroconsumo, la diffida per conoscenza deve essere inviata anche all’AgCom.

Altroconsumo rende noto che il ristoro può essere richiesto sia dai clienti business che usano l’indirizzo di posta elettronica per lavoro, sia dai clienti privati che comunque hanno bisogno di accedere a comunicazioni ufficiali, ad esempio da parte del datore di lavoro. Il fatto che per i clienti privati la posta elettronica sia un servizio gratuito non costituirebbe, secondo la nota associazione dei consumatori, un ostacolo all’ottenimento del ristoro.

Le indicazioni per ottenere il risarcimento di Codacons

L’associazione Codacons mostra le stesse perplessità e in particolare sottolinea che il black out di Vigilio Mail e Libero Mail durato quasi 3 giorni ha causato ripercussioni e problemi tecnici agli utenti a cui si aggiungono problemi organizzativi a livello personale e lavorativo.

Occorre sottolineare che ad oggi tutti hanno almeno un indirizzo di posta elettronica e tramite la stessa si gestiscono numerosi rapporti interpersonali e lavorativi, diventa infatti un mezzo di scambio di informazioni e documenti che tradizionalmente passavano attraverso la posta cartacea e che ora possono avere il vantaggio dell’immediatezza dovuto alla posta elettronica. Proprio per questo chi è abituato a scambi quotidiani di corrispondenza ha avuto ripercussioni anche di tipo economico dovute al rallentamento del lavoro.

Anche attraverso Codacons è possibile prendere parte alla class action.

Rincari alimentari: ecco i prodotti che hanno subito i maggiori aumenti

Il 2022 è caratterizzato da una serie di aumenti  dei prezzi di prodotti di largo consumo che stanno mettendo in difficoltà le famiglie italiane. Tra quelli che hanno particolare rilevanza ci sono gli aumenti degli alimenti. Scopriamo quali sono i prodotti che hanno avuto i maggiori rincari alimentari.

Rincari alimentari: i maggiori riguardano l’olio

I prodotti che hanno subito aumenti sono quelli per i quali c’è una maggiore influenza delle esportazioni dall’Ucraina. Ecco perché devono essere segnalati gli aumenti dell’olio di semi di girasole, diventato ormai quasi introvabile e che ha avuto aumenti del 43% . L’aumento del costo dell’olio di semi di girasole e soprattutto la sua introvabilità ha portato all’aumento della domanda di altre tipologie di olio, come quello di mais e di oliva. Di conseguenza con l’aumento della domanda, aumenta il prezzo e così si registrano aumenti dell’11% per l’olio di oliva. Ciò nonostante l’Italia ne produca abbastanza e comunque lo importi soprattutto dalla Spagna e quindi ci sia un’influenza limitata degli eventi che caratterizzano l’Ucraina.

Aumento del prezzo del grano

Un altro prodotto che l’Italia importa è il grano, nonostante siano stati incentivati gli agricoltori che producono grano ad aumentare i terreni dedicati a questa coltura e la Banca dei terreni agricoli offra molti ettari per coloro che vogliono investire in agricoltura. In questo settore si registrano aumenti del 17% per farina, pasta e pane cioè prodotti base per la dieta mediterranea. Se fino a qualche mese fa un chilo di pasta costava in media 1,30 euro, ora il costo è di 1,52 euro. Si tratta di prezzi medi e di conseguenza ci sono marchi che hanno prezzi molto più elevati fino a 2,60 euro al chilo in particolare nel caso di scelta di prodotti con trafilatura al bronzo o formati particolari.

Il problema del grano non è limitato ai costi, ma anche all’approvvigionamento, al punto che molti sottolineano che se non si provvede allo sblocco dei grani ucraini che si trovano nei porti, vi è il rischio di una vera e propria crisi alimentare. L’ONU ha calcolato che il blocco potrebbe portare 13 milioni di persone a soffrire la fame. A soffrirne di più potrebbero essere Paesi che già ora affrontano carestie come Egitto, Eritrea, Somalia, Libano, Armenia, Bangladesh, Yemen e Perù in quanto trattasi di Paesi non autosufficienti e che importano la maggiore quantità di grano e cereali proprio da Russia e Ucraina. La crisi generata inoltre non terminerà appena la guerra sarà finita perché in realtà molti terreni sono rimasti incolti e quindi si perderà gran parte del raccolto almeno del 2022.

Rincari alimentari per gli altri prodotti di largo consumo

Il caffè che fino a qualche mese fa aveva mantenuto un prezzo stabile, nell’ultimo mese ha invece visto un aumento del prezzo del 4%, non va meglio per lo zucchero che invece ha visto aumenti del 7,4%.

Non ci sono per ora aumenti particolari aumenti nel settore dell’ortofrutta e in particolare per quanto riguarda prodotti di largo consumo in Italia, come le banane e i pomodori. Aumenti si sono invece registrati per le zucchine e sfiorano il 16%.

Non solo Altroconsumo, anche Coldiretti ha provveduto a una stima dei rincari e registra un aumento del costo della carne di pollo pari al 6%, stesso aumento anche per il pesce fresco.

Secondo Coldiretti vistosi aumenti si sono registrati anche per i costi delle bevande il cui prezzo è in media aumentato del 4,6%. Molto probabilmente in questo caso ad influire sono le spese di trasporto, considerando l’aumento dei carburanti e i costi energetici legati agli stabilimenti di produzione.

Assocarni invece registra un aumento del costo della carne bovina all’ingrosso del 20%. Giustifica tale aumento con il rincaro dei prezzi del cereali con cui gli animali sono alimentati. Si tratta di una sorta di reazione a catena. Naturalmente l’aumento dei prezzi all’ingrosso si ripercuote sui consumatori che al banco trovano brutte sorprese.

Naturalmente i prezzi dei beni di prima necessità accompagnano gli aumenti del prezzi energetici e proprio per questo l’inflazione è galoppante.

Saldi, il decalogo dei consumatori

Che li si prendano da una parte o dall’altra, i saldi invernali si presentano o come un’occasione di business, di affari o di possibili fregature. Nell’attesa di tirare le somme su giro d’affari, numeri e volumi di merce acquistata, non si fermano i consigli che, da più parti, arrivano per vivere i saldi al meglio. Oggi tocca a quelli di Altroconsumo.

  • Il negoziante non è tenuto a cambiare la merce (a meno che non sia difettosa); se non si è sicuri del proprio acquisto, prima di comprare chiedere se il negozio consente l’eventuale cambio della merce e in quali termini;
  • Provare sempre l’articolo scelto: se ci si pente dell’acquisto, potrebbe non esserci l’opportunità di cambiarlo;
  • Non acquistare i capi d’abbigliamento che non abbiano, oltre all’etichetta di composizione, anche quella di manutenzione: si eviteranno incidenti durante la pulitura;
  • Se si compra una merce che è stata espressamente messa in saldo perché difettata, occorre ricordarsi che non si può far valere la garanzia contestando il difetto al negoziante;
  • La garanzia vale per due anni dall’acquisto anche per la merce acquistata durante i saldi. Prestare attenzione agli scontrini di carta chimica, potrebbero deteriorarsi. Il consiglio è di fotocopiarli, per poterli esibire al momento opportuno se necessario;
  • La garanzia va fatta valere entro 60 giorni dal momento in cui si scopre il difetto del prodotto acquistato;
  • Un negoziante convenzionato con una carta di credito è tenuto ad accettarla sempre, anche in periodo di saldi. Se non lo fa, è bene insistere e protestare con la banca o la società emittente della carta;
  • I prezzi esposti durante i saldi vincolano il venditore: se alla cassa viene praticato un prezzo o uno sconto diverso da quello indicato, farlo notare al negoziante. Se quest’ultimo insiste, per tutelare i propri diritti è possibile chiamare la polizia municipale.

Per evitare confusione e acquisti non desiderati, la merce venduta durante i saldi deve essere esposta separatamente da quella non scontata: se la regola non viene rispettata, si può fare denuncia alla polizia municipale.

Risparmiatori italiani pessimisti sul 2015

Nonostante dal governo ci sia chi (leggi il ministro Padoan) lancia segnali confortanti per l’economia italiana nel 2015, i risparmiatori italiani hanno paura. Lo certifica l’ultima indagine dell’indice Altroconsumo Finanza, che ha misurato la fiducia dei risparmiatori italiani a dicembre 2014. Ebbene, questo indice ha registrato un dato pari a 94,2, che è un segno di pessimismo moderato. Secondo la scala di valutazione dell’indice, un valore tra zero e 100 indica pessimismo, uno tra 100 e 200 ottimismo. Quello che colpisce, è che il dato segue un 94,8 registrato a settembre (già di per sé sintomo di preoccupazione) ed è molto al di sotto della media degli ultimi 12 anni, che ha fatto segnare un valore di 99.

I risparmiatori italiani temono quindi che il 2015 vedrà un impoverimento della loro situazione familiare. Lo certifica anche il dato relativo alla fiducia di quello che, da sempre, è considerato il bene rifugio degli italiani per eccellenza, il mattone: fiducia ai minimi, con un valore di 96,5. Se si considera che, per i risparmiatori italiani, questo indice è sceso in area di pessimismo solo tre volte dal 2002, e tutte dopo il 2012, il dato fa riflettere.

Dall’altra parte, l’indice generale relativo alla voglia di investire da parte dei risparmiatori italiani è salito a quota 110,2 dal 106,3 di settembre, segno che vogliono reagire al rischio di un declino economico facendo fruttare il proprio il patrimonio. Contemporaneamente, però, i dati sulla volontà di investire in azioni o di acquistare obbligazioni, sono in calo, anche se sempre in area di ottimismo: 104,5 per le azioni, 104,3 per le obbligazioni. Un’altalena che è lo specchio perfetto dell’incertezza che attanaglia la nostra economia.

Guida al cittadino sulla convivenza

E’ stata presentata a Modena sabato 10 maggio la guida per il cittadino “La convivenza, regole e tutele della vita insieme”, realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato insieme a 11 tra le principali associazioni dei consumatori.

Alla presentazione erano presenti alcuni notai modenesi: Antonio Diener, Francesco Striano e Giuliano Fusco. Insieme a loro, a illustrare la guida ci saranno i rappresentanti di alcune Associazioni dei Consumatori: Mara Colla, Presidente Nazionale Confconsumatori, Renza Barani, Presidente di Federconsumatori Modena e un rappresentante di Movimento Consumatori.

E’ possibile scaricare la guida gratuitamente collegandosi al sito web del Notariato e da quelli delle Associazioni dei consumatori che hanno collaborato alla sua realizzazione: Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.

Il vademecum fornisce consigli utili a tutelare gli interessi di coloro che, per scelta o impedimento giuridico, non sono sposati ma desiderano condividere la propria vita.
La rilevanza del fenomeno in Italia ha infatti indotto il legislatore e la giurisprudenza, in questi ultimi anni, a estendere anche ai conviventi una serie di diritti che le norme di legge prevedevano solo per i coniugi.

La Guida aiuta a chiarire le differenze tra una coppia sposata e una coppia di conviventi; dando al contempo indicazioni per regolare aspetti fondamentali come la gestione della casa di residenza comune o il suo acquisto, le decisioni su mantenimento, istruzione ed educazione dei figli, l’assistenza in caso di malattia e incapacità di uno dei due partner, nonché le disposizioni sulla successione anche per quanto riguarda i figli nati fuori dal matrimonio.

Per quanto riguarda il regime patrimoniale della coppia, per esempio, spetta ai conviventi supplire al vuoto normativo con gli strumenti negoziali e contrattuali più adeguati alle loro esigenze per evitare situazioni di litigiosità in caso di fine del rapporto.

Il convivente, inoltre, non matura alcun diritto sulla casa se essa è di proprietà del partner; è quindi consigliabile ridefinirne la proprietà per evitare che si possa rimanere senza un “tetto”, nel caso l’unione dovesse rompersi.

Per i coniugi, inoltre, il testamento è un’opzione, mentre per i conviventi diventa una necessità. Nel caso venisse a mancare un partner, infatti, l’altro potrebbe trovarsi privo di qualsiasi tutela.

Vera MORETTI

Dal Notariato, una guida per acquistare casa all’asta

In un periodo di crisi come questo, spesso l’acquisto della casa rischia di diventare un sogno sempre più irraggiungibile.
Ma molti cittadini ignorano che, per esaudire il proprio desiderio senza doversi indebitare pr una vita intera, si può ricorrere all’acquisto all’asta.
Per poterci riuscire, basta conoscere le procedure da seguire.

Per questo motivo, il Consiglio Nazionale del Notariato e 11 tra le principali Associazioni dei Consumatori, ovvero Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, hanno presentato a Roma la nona Guida per il Cittadino “Acquisto all’asta. Un modo alternativo e sicuro di comprare casa”.

Occorre sapere, come prima cosa, che le aste immobiliari possono essere di due tipi: giudiziarie e di dismissione del patrimonio pubblico.
L’asta giudiziaria realizza la vendita forzata di un immobile a causa di debiti insoluti da parte del proprietario. Nelle aste dismissive, invece, lo Stato o un ente pubblico offrono in vendita un bene immobile.

Secondo gli ultimi dati disponibili le vendite giudiziarie di beni immobili disposte dal giudice sono state nel primo semestre 2013 quasi 23.000 rispetto alle 38.900 dell’intero 2011. Ipotizzando lo stesso ritmo anche nella seconda parte del 2013 si può prevedere un trend di crescita del 18%.

La Guida risponde ad alcune delle domande più frequenti: ad esempio se sia possibile o meno usufruire di un mutuo per l’acquisto all’asta e come debbano comportarsi i coniugi in regime patrimoniale di comunione dei beni. E ancora: vengono chiarite le procedure da seguire, gli strumenti per capire se si sta facendo un buon affare. Nella guida vengono affrontati questi e tanti altri temi: consigli, domande e box di approfondimento.

Un capitolo specifico è dedicato al progetto Rete Aste Notarili (RAN), lanciato dal Consiglio Nazionale del Notariato, che si caratterizza per l’alto livello di sicurezza, la facilità di accesso del cittadino e la riduzione dei costi. Per le aste giudiziarie nelle quali il giudice prevede l’utilizzo della RAN si può quindi partecipare all’asta presentandosi da un notaio periferico su tutto il territorio nazionale, senza dover essere presente fisicamente nel luogo dell’asta e presentando offerte residuali al ribasso, il tutto via web.

Anche questa Guida è scaricabile gratuitamente dal sito web del Notariato e delle associazioni dei consumatori che hanno collaborato alla sua realizzazione.

Vera MORETTI

Il problema della concessione dei mutui affrontato anche dal Notariato

Della difficoltà di concedere, ed ottenere, un mutuo bancario, avevamo già parlato precedentemente, ma ora, poiché si tratta di un problema che sta diventando sempre più concreto, il Consiglio Nazionale del Notariato e 11 associazioni di consumatori (Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori) si sono riuniti in un tavolo tecnico di confronto per analizzare le criticità rilevate sul territorio legate a questa spinosa questione.

Difficoltà da parte di cittadini ed imprese ad ottenere finanziamenti e spread imposti dalle banche inspiegabilmente elevati sono i due nodi da sciogliere, insieme alla prassi, sempre più diffusa e sgradevole, di dover obbligatoriamente stipulare, quando il mutuo viene concesso, un contratto assicurativo con costi che possono incidere notevolmente sulla rata di rimborso e sul bilancio familiare.

Per questo, è stato deciso di istituire un gruppo di lavoro congiunto al fine di fornire alle istituzioni un’indagine conoscitiva sul tema e sensibilizzare il legislatore ad approntare soluzioni efficaci per la salvaguardia dell’economia delle imprese e delle famiglie italiane, che in questo periodo si trovano in reale difficoltà.

Vera MORETTI

Il pane di Milano è il più caro d’Italia

E’ Milano la città italiana dove il pane è più caro: minimo 3,9 euro al chilo. Mentre Napoli, con i suoi 1,7 euro, è la città dove ‘la mollica’ è più economica. Ma ci sono anche dei picchi, come nel caso di Bologna, dove chi vuole pane ‘speciale’ deve sborsare 6 euro. E’ quanto emerge da un’inchiesta di ‘Altroconsumo’ su 138 punti vendita, tra panetterie e supermercati e ipermercati in dieci grandi città: Bari, Bologna, Genova, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma e Torino.

Il 90% degli italiani – ricorda Altroconsumo – consuma pane tutti i giorni. Per averlo in tavola spendiamo fino a 270 euro l’anno a testa. Alimento sempre più costoso, se è di tipo speciale arriva a costare oltre 6 euro al chilo a Bologna. Solo Napoli resiste al caro-mollica. Per fotografare la varietà di prezzi attraverso la penisola Altroconsumo ha realizzato un’indagine sul prodotto-base della dieta mediterranea. L’inchiesta ha coinvolto 138 punti vendita, tra panetterie e supermercati e ipermercati in dieci grandi città: Bari, Bologna, Genova, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma e Torino. Il prezzo varia anche da regione a regione, oltre che da un tipo all’altro – ne esistono diverse centinaia sul mercato italiano. Differenze notevoli emergono da città a città.

Milano è in assoluto il luogo dove la pagnotta costa di più, minimo 3,94 euro al chilo, mentre Napoli è la più economica: 1,70 euro per kg. Scegliendo il tipo più caro in metà delle città dell’inchiesta – Genova, Milano, Padova, Bologna e Firenze si arriva a spendere più di 5 euro al chilo. Al supermercato si risparmia; pur variando ampiamente il prezzo a seconda che si tratti di pane economico o costoso nella grande distribuzione i prezzi sono piu’ abbordabili: 1,96 euro in media al chilo, nei panifici il pane costa in media il 50% in piu’: 2,95 euro per kg. Ma il pane che compriamo è sempre all’altezza del suo costo? Con qualche trucco – spiegano da Altroconsumo – è possibile imparare a riconoscere un pane di qualità. Per esempio, il colore ideale della crosta dovrebbe essere tra il giallo ocra e il marrone. Deve essere leggera, croccante, non troppo spessa. La mollica deve aderire bene alla crosta, deve essere appena umida, non deve sbriciolarsi nè essere troppo compatta. In bocca deve essere soffice, leggermente elastica.

Fonte: ansa.it

A Genova un convegno sul tema della successione

In tema di successioni, sia che si tratti di decidere cosa fare del proprio patrimonio, sia per chi è chiamato all’eredità e ha bisogno di informazioni su diritti ed oneri, spesso si hanno le idee molto confuse.

Per questo potrebbe essere utile partecipare all’incontro organizzato dal Sindacato Notai della Liguria, presieduto dal notaio Rosaria Bono, che si terrà il 28 novembre 2011 dalle ore 17.00 alle 20.00 a Genova presso la Sala incontri del Palazzo della Regione.

In quell’occasione, infatti, i notai e i rappresentanti dei Consumatori, con il patrocinio della Regione Liguria e del Consiglio Nazionale del Notariato, presenteranno la Guida per il cittadino dedicata al tema delle successioni, realizzata dal Consiglio Nazionale del Notariato e 12 Associazioni dei Consumatori: Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.

La nuova Guida Successioni tutelate: le regole per un sicuro trasferimento dei beni è stata stilata per offrire un servizio indispensabile sia per i beneficiari, eredi o legatari, sia per chi vuole predisporre una suddivisione del suo patrimonio dopo la sua morte.

La guida, infatti, fornisce informazioni sulle modalità di devoluzione dell’eredità a seconda che esista o meno un testamento; sulle modalità con cui un testamento può essere redatto, conservato ed eventualmente revocato e sugli adempimenti e oneri di carattere fiscale connessi alla successione.

Non è un caso che questo convegno sia stato organizzato a Genova, poiché è proprio la Liguria, secondo i dati Istat, è la regione in cui si è registrato il maggior numero di testamenti, rispetto alla popolazione (189,5 su 100.000 abitanti), e dove il ricevimento dei testamenti da parte dei notai è più alto (81,4 ogni 100.000 abitanti).

Considerando i dati che riguardano l’Italia intera, nel 2009 il ricorso al notaio per la predisposizione del testamento, calcolato su un campione di 100.000 abitanti, è stato pari a 26,6 unità nel Nord-ovest, 38,1 nel Nord-est, 40,7 nel Centro, 52,9 nel Sud e 68,1 nelle Isole.

Vera Moretti

Surroga del mutuo: Altroconsumo lamenta troppe limitazioni

La surroga del mutuo è un’operazione che permette di spostare il mutuo presso una banca differente per accedere a migliori condizioni. Secondo una indagine condotta da Altroconsumo su 181 istituti bancari in nove città italiane (Bergamo, Brescia, Milano, Napoli, Prato, Roma, Taranto, Torino e Verona) appare però che ci siano troppe limitazioni a contrastare questo diritto dei consumatori (tutelati dalla legge n.40 del 2007). Sarebbe bel il 24% degli istituti di credito presi in considerazioni a porre limitazioni , mentre il 13% addirittura non offre il servizio di surroga e in nove istituti è stata proposta la sostituzione del mutuo che è più remunerativa per l’istituto di credito.

Tra le note in asterisco che limitano la portabilità del mutuo si trovano necessità di un capitale minimo residuo, una durata minima residua, necessità di un mutuo aperto da un certo lasso di tempo. Paolo Martinello, presidente dell’associazione di difesa dei consumatori ha commentato: “Le banche continuano a farsi poca concorrenza, si assicurano margini di guadagno consistenti a spese delle famiglie, abdicando al ruolo di motore sociale e di stimolo per il mercato e la crescita dell’economia“.

M. Z.