Ambiente, efficientamento energetico e mobilità sostenibile: quali misure del Pnrr per le imprese?

Sono vari i provvedimenti per la transizione ecologica già approvati o in itinere in linea con il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). La strategia economica in risposta all’emergenza Covid ha previsto sei missioni, una delle quali dedicata proprio all’ambiente e all’ecologia. Si tratta della missione numero 2, quella sulla “Rivoluzione verde e la transizione ecologica“. Gli obiettivi sono livellati sul Green Deal europeo, rappresentante un pacchetto di riforme in ambito ambientale per centrare la neutralità climatica (“emissioni zero”) entro il 2050.

Come si suddivide la Missione 2 del Pnrr tra gli obiettivi di ambiente ed ecologia?

La seconda missione del Pnrr dedicata alla “Rivoluzione verde e la transizione ecologica”, a sua volta si suddivide in quattro “cluster”, obiettivi settoriali da raggiungere per arrivare a quello più generale. Si tratta, nell’ordine, delle componenti:

  • M2C1, economica circolare e agricoltura sostenibile;
  • M2 C2, energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile;
  • M2C3, efficienza energetica e riqualificazione degli edifici;
  • M2 C4, tutela del territorio e risorsa idrica.

Pnrr, le opportunità dell’agricoltura sostenibile ed economia circolare

All’interno del primo cluster della seconda missione M2 C1, economia circolare e agricoltura sostenibile, si perseguiranno i tre obiettivi specifici:

  • gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti;
  • sviluppo della filiera agroalimentare sostenibile;
  • lo sviluppo dei progetti integrati su isole e comunità.

Rilascio valutazione ambientale più snella per gli impianti di trattamento dei rifiuti

Un primo risultato dovrebbe arrivare dallo snellimento burocratico delle procedure di autorizzazione per gli impianti di trattamento dei rifiuti. Da questo punto di vista, il decreto legge numero 152 del 2021 recante le “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e di resilienza”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 novembre 2021, dispone che si possa arrivare a una riduzione dei tempi previsti per l’istruttoria e il rilascio della valutazione ambientale strategica degli impianti di trattamento dei rifiuti  rispetto a quanto dispone attualmente il Codice ambientale.

Economia circolare, quali novità sono attesa?

Tra le novità del primo cluster, è attesa una revisione riguardo alle strategie italiane di gestione dell’economia circolare. In questo ambito, verranno promosse iniziative legislative volte a:

  • spingere l’ecoprogettazione dei prodotti, con l’adozione di materiali rinnovabili ai fini del riutilizzo e del recupero;
  • l’incentivazione agli appalti pubblici verdi, con la previsione di criteri ambientali minimi (o “Cam”);
  • l’adozione di modelli di consumo più sostenibili. In questo ambito gli obiettivi riguardano la spinta a un’educazione volta più a riparare che a sostituire i prodotti e a respingere le pubblicità ingannevoli.

Investimenti Pnrr a favore delle imprese: 2 miliardi per i nuovi impianti di gestione dei rifiuti

Sono stati già stanziati 2 miliardi per la realizzazione di nuovi impianti per gestire i rifiuti e per ammodernare quelli già in funzione. È quanto prevede la procedura a evidenza pubblica dettata dai decreti del ministero per la Transizione ecologica numeri 396 e 397 pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 15 e 16 ottobre 2021. Oltre agli impianti, i fondi stanziati dal ministero riguardano anche progetti di economia circolare, in particolare per procedure di raccolta e di riutilizzo di determinati rifiuti come plastica, tessile e prodotti Raee.

Pnrr, obiettivi generali dell’energia rinnovabile, della mobilità sostenibile e dell’idrogeno

Nell’ambito del secondo cluster della Missione 2, quella sull’energia rinnovabile, sull’idrogeno, sulla rete e mobilità sostenibile, si possono delineare gli obiettivi di:

  • incremento dell’energia prodotta dalle fondi di energia rinnovabile;
  • il potenziamento della digitalizzazione delle infrastrutture di rete;
  • la promozione della produzione, della distribuzione e gli usi finali dell’idrogeno;
  • lo sviluppo del trasporto locale sostenibile;
  • sviluppo della leadership internazionale industriale e delle filiere della transizione.

Energia rinnovabile, quali sono le misure del Pnrr?

In merito alle energie rinnovabili, il decreto 152 del 2021 ha recepito la direttiva europea numero 2001 del 2018 sull’utilizzo di energie rinnovabili con approvazione definitiva il 4 novembre scorso. In particolare, le novità in questo campo riguardano la semplificazione per il rilascio delle autorizzazioni a favore di impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili. Ulteriori novità si riscontrano sugli incentivi messi a disposizione per realizzare gli impianti stessi. Ulteriori incentivi sono inerenti a:

  • all’installazione degli impianti solari;
  • alla riqualificazione energetica degli edifici;
  • agli investimenti in transizione ecologica;
  • alla previsione di un fondo relativo alla mobilità sostenibile.

Pnrr, efficienza energetica e riqualificazione degli edifici tra gli obiettivi

Il terzo cluster della Missione 2, il M2 C3 riguarda l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici. Nel dettaglio, gli obiettivi consistono:

  • nell’efficientamento energetico del parco immobiliare;
  • negli investimenti locali, la promozione alla resilienza sociale e l’integrazione delle energie rinnovabili.

L’efficientamento energetico e la mobilità sostenibile (del cluster 2) sono oggetto di revisione del decreto legge numero 152 del 2021. In particolare, la norma ha rivisto la ripartizione dei fondi per questi due ambiti, indirizzando sull’efficientamento energetico almeno la metà delle risorse previste.

Tutela del territorio e risorse idriche nella missione di Rivoluzione verde e transizione ecologica del Pnrr

L’ultimo cluster, il M2 C4, della Missione 2 del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, riguarda la tutela del territorio e risorse idriche. Nel dettaglio:

  • la previsione degli effetti del cambiamento climatico con i sistemi di monitoraggio e di analisi;
  • la prevenzione e il contrasto alle conseguenze del cambiamento climatico sui dissesti idrogeologici e sulla vulnerabilità del territorio;
  • la salvaguardia della qualità dell’aria e della biodiversità;
  • l’approvvigionamento e la gestione sostenibile delle risorse idriche.

Interventi Pnrr sulla tutela del territorio e delle acque

Il provvedimento numero 152 del 2021 interviene anche sugli interventi in ambito Pnrr di tutela del territorio e delle acque. Infatti, il decreto legge inasprisce le sanzioni nel caso di utilizzo dell’acqua pubblica senza le dovute concessioni. Inoltre, vengono dettate nuove norme per il rischio idrogeologico. Sono altresì previsti interventi per bonificare i siti contaminati. Infine, il ministero delle Infrastrutture ha lanciato l’invito a presentare proposte di progetti inerenti alla diminuzione delle perdite delle reti idriche di distruzione delle acque. Altri 300 milioni sono messi a disposizione del ministero per la Transizione ecologica a favore della tutela e della valorizzazione del verde sia urbano che extraurbano.

Mantova: nuovi finanziamenti per sicurezza e sostenibilità

La Camera di Commercio di Mantova mette a disposizione 150.000 euro di contributi a fondo perduto destinati alle aziende del territorio che decidano di investire in sicurezza e sostenibilità.

Potranno partecipare al bando tutte le aziende iscritte al Registro delle imprese con sede legale o unità operativa in provincia di Mantova, che rientrino nella definizione di micro, piccola e media impresa.

Il bando di finanziamento è esteso anche alle imprese mantovane situate in uno dei comuni delle province limitrofe colpite dal sisma del maggio 2012, che avranno diritto alla priorità nell’assegnazione dei contributi.

Per ricevere il finanziamento occorrerà dimostrare che gli investimenti realizzati con il contributo della Camera di Commercio siano finalizzati alla sostenibilità ambientale e sicurezza sul lavoro. Potranno essere finanziati gli investimenti sostenuti dal 02/01/2012 al 30/11/2012.

Nel dettaglio in materia di sicurezza le PMI potranno beneficiare di contributi per spese sostenute riguardanti:

perizie sulla resistenza ai sismi degli edifici adibiti ad attività di impresa, effettuati da professionisti abilitati, finalizzate, se opportuno e ove necessario, a definire un piano d’intervento sugli immobili per la riduzione dei rischi di danni strutturali da eventi sismici

adeguamento attrezzature e macchinari a requisiti di sicurezza (griglie, schermi di protezione, sistemi di protezione anticaduta, antincendio, antifurto, ecc.)

acquisto attrezzature e macchinari nuovi, dotati delle necessarie certificazioni di prodotto e conformi agli standard di sicurezza previste dalla legge, legati a:

  • attività di produzione, esclusi i trattori per le imprese agricole;
  • attività di logistica, esclusi gli automezzi e mezzi di trasporto su strada;
  • impianti di prevenzione inceni

In materia ambientale invece, l’accesso ai contributi riguarda:

• l’installazione e posa in opera di impianti che riducono, all’interno e all’esterno dell’azienda, l’impatto ambientale del processo produttivo in termini di emissioni d’aria, acqua, rifiuti e rumori

• installazione e posa in opera di tecnologie che favoriscono il risparmio di materie prime o l’utilizzo di materie prime meno inquinanti o sostanze non pericolose, riduzione degli scarti di lavorazione, la trasformazione degli scarti/rifiuti in materie riutilizzabili all’interno del ciclo produttivo

• tecnologie che consentano la riduzione di peso, la multifunzionalità, il riutilizzo degli imballaggi

• interventi di rimozione/smaltimento eternit (esclusi costi per interventi di nuova copertura)

Non sono ammesse nel bando spese per acquisto di beni immobili, IVA e altre imposte e tasse, interventi forniti da imprese con le quali la richiedente abbia rapporti di controllo, di partecipazione finanziaria, o amministratori, consiglieri e rappresentanti legali in comune, spese sostenute “in economia”, con proprio personale aziendale e/o utilizzando mezzi propri, spese di manutenzione ordinaria, riparazioni e altre tipologie di spesa non attinenti alle finalità del bando.

Il contributo riconoscibile è a fondo perduto, pari al 25% delle spese sostenute (al netto dell’IVA) e documentate sino ad un massimo di 5.000 euro per singola misura.

Le domande di contributo devono essere presentate esclusivamente con invio telematico accessibile dal sito www.mn.camcom.gov.it alla sezione Promozione e finanziamenti – Bandi di finanziamento e agevolazioni – Domande telematiche.

La data ultima per la presentazione della domanda è fissata al 10/08/2012 salvo chiusura anticipata del bando per esaurimento dei fondi disponibili .

Rispetto dell’ambiente: tema caldo per le aziende

Negli ultimi anni sono diventati cruciali, per le aziende, i temi riguardanti sicurezza sul lavoro e benessere dei dipendenti.
Ma quali saranno i temi “caldi” nel prossimo futuro?

Dopo che la crisi ha quasi imposto, alle aziende, di occuparsi di work life balance, il trend si sposterà ancora di più sull’ambiente, come ha confermato Rossella Sobrero, presidente Koinètica, anche a fronte della conferenza di Rio, che sicuramente lancerà segnali importanti in questo senso.

L’ecologia, e tutto ciò che questo comporta, dunque, rappresenterà la nuova mission per le più importanti imprese, che verranno chiamate a soluzioni innovative riguardanti i propri prodotti, il packaging ma anche la logistica.
A giudicare dalle prime mosse delle aziende, ovvero ottimizzazione e risparmio di tempi e costi, sembra che il messaggio sia stato compreso, anche se, come dice la stessa Sobrero: “c’è ancora molto da fare“.

Vera MORETTI

Veneto: Nasce l’Ufficio Unico Ambiente delle CdC

La Camera di Commercio di Rovigo ha ospitato stamattina la sottoscrizione, da parte di tutte le CdC del Veneto, di una Convenzione che, con la regia di Unioncamere del Veneto, affida alla Camera di Commercio di Venezia alcune funzioni in materia ambientale. 

«Si tratta di un ulteriore passo verso la gestione associata delle competenze messo in atto dalle Camere del Veneto per ridurre i costi che gravano sulle aziende della nostra regione, raggruppando in capo ad un Ente di sistema, che ha già acquisito una specializzazione in virtù di una specifica previsione normativa, alcune funzioni – nella fattispecie quelle ambientali – e liberando preziose risorse nell’ambito del sistema stesso» ha dichiarato Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto, che ha coordinato l’operazione.Attraverso la Convenzione, le CdC di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza attribuiscono alla Camera di Venezia le seguenti funzioni, compiti ed attività in materia ambientale:

– gestione della raccolta del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD);
– gestione unificata delle istruttorie relative alla iscrizione/variazione/cancellazione al registro dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE);
– gestione unificata delle istruttorie relative alle istanze di iscrizione/variazione/cancellazione al registro di pile e accumulatori;
– realizzazione di attività formative ed informative nel territorio regionale su tematiche ambientali relative alla gestione dei rifiuti o connesse a problematiche produttive peculiari di uno specifico territorio;
– realizzazione di attività informative rivolte direttamente alle imprese sulle modalità di corretta gestione dei rifiuti e degli adempimenti ambientali connessi.

Le funzioni rientrano nelle competenze delle CdC in base alla disciplina vigente. «La Convenzione – ha aggiunto Roberto Crosta, segretario generale della CdC di Venezia e coordinatore dei segretari generali delle Camere di Commercio del Veneto – consente di concentrare su una Camera alcune delle attività amministrative finora svolte dalle singole Camere del Veneto. Tali attività vengono così attribuite alla Camera del capoluogo di regione, già detentrice della Sezione Regionale dell’Albo Gestori Ambientali. Per far fronte all’impegno, la Camera di Venezia ha costituito l’Ufficio Unico Ambiente con sede operativa a Mestre, che svolge tutta una serie di attività oltre che per l’Ente stesso anche per conto delle consorelle venete». Quella della gestione associata delle competenze è una modalità operativa che la legge di riforma delle Camere di Commercio, così come modificata dal D. Lgs. 23/2010, consente in un’ottica di applicazione del principio di sussidiarietà.  Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Stampa Unioncamere del Veneto – Eurosportello Giacomo Garbisa Tel.: 0410999305 – Cell.: 3498625001 – e-mail:ufficio.stampa@ven.camcom.it

Fonte: camcom.gov.it

Trento: è di casa l’ecostenibilità

Accademia d’Impresa, Azienda speciale della Camera di Commercio di Trento, organizza un corso per gestori di strutture ricettive che si svolgerà nel periodo maggio – ottobre 2012, nei giorni 3, 15 e 29 maggio e 9, 16 ottobre dalle 9.00 alle 17.00, per un totale di 32 ore di formazione. Titolo del corso, “Sostenibilandia, far vivere la sostenibilità del territorio”.  

Le strutture ricettive svolgono un ruolo di mediazione fondamentale nel rapporto tra il visitatore e il territorio: sono inserite all’ interno di network territoriali nei quali ogni attore contribuisce all’esperienza del visitatore: dal bar del paese, alle attività di animazione. Il corso si focalizza sul tema dell’animazione, intesa sia come attività svolta all’interno delle strutture, sia come possibilità di fare esperienza del territorio.

In un contesto in cui la sostenibilità ambientale acquista un valore sempre maggiore è importante capire cosa vuol dire fare animazione sostenibile e costruire un network di attori che favoriscano un’esperienza coerente con le aspettative. Il percorso formativo è rivolto a gestori di strutture ricettive (alberghi, campeggi, b&b, agriturismi, affittacamere…) attenti all’ambiente e sensibili al tema della sostenibilità.

 

Fonte: camcom.gov.it

Vicenza: missione del sistema camerale in India

La Camera di Commercio di Vicenza promuove la prima missione nazionale del sistema camerale del 2012 che si svolgerà in India dal 14 al 21 aprile 2012.

La missione ha quale soggetto camerale capofila Made in Vicenza, azienda speciale per l’internazionalizzazione dell’ente camerale.

I settori interessati dalla missione sono:
– Infrastrutture, Edilizia e Costruzioni
– Energie Rinnovabili e Ambiente
– Macchine utensili
– Tecnologie Agro Alimentari

L’iniziativa mira a sostenere le PMI italiane nella ricerca di nuove opportunità commerciali in India, facilitando il contatto tra operatori attraverso l’organizzazione di incontri d’affari e/o visite aziendali con potenziali controparti locali.

La missione prevede l’organizzazione di un’agenda personalizzata di incontri d’affari con imprese indiane individuate sulla base delle specifiche esigenze di ogni singola azienda partecipante.

Le adesioni devono essere effettuate entro il 15 marzo 2012.

Fonte: camcom.gov.it

La green economy si fa largo in Umbria

La green economy fa bene alle tasche degli imprenditori umbri. L’economia del futuro, per la quale si prevedono oltre 3000 assunzioni nei prossimi anni, sarà il vero motore dell’energia pulita nel decennio a venire.
Per questo la Regione Umbria ha stanziato 5 milioni di euro per finanziare start up innovative pronte a investire nel “green business”.

Il bando è incentrato sulla creazione di fondi finanziati da contributi europei a favore delle imprese della Regione Umbria: il plafond complessivo raggiungerà quota 5 milioni di euro, da suddividere secondo le indicazioni della giunta regionale.

Quattro milioni di euro saranno impiegare per fornire alle aziende del territorio la liquidità per finanziare progetti volti al risparmio energetico, come l’acquisto e la realizzazione di nuovi macchinari e tecnologie finalizzate a produrre energia da fonti rinnovabili, e per questo pulite. Un milione di euro sarà invece destinato a sostenere l’avvio di nuove start up innovative nel campo del “green business”-

“La Giunta regionale ha stabilito di incrementare le risorse inizialmente previste per questo nuovo bando, portandole da 3 milioni e mezzo a 5 milioni di euro – sottolinea Vincenzo Riommi, Assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria – poiché riteniamo prioritario stimolare e sostenere con sempre maggior efficacia le scelte di investimento degli operatori lungo la direttrice di sviluppo della ‘green economy’. Con questo nuovo strumento intendiamo favorire una riconversione delle produzioni esistenti verso quelle legate alle tecnologie verdi nel campo dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, incentivando ricerca, innovazione di processo e di prodotto”.

Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione al bando è possibile consultare il sito di Regione Umbria.

L’esercito dei 3000 green manager

di Alessia CASIRAGHI

Eco sostenibilità, efficienza energetica e energia pulita. Sono le 3 parole chiave del futuro dell’imprenditoria e non solo. E moltiplicando queste 3 parole per mille ecco la quota di professionisti di cui si andrà a caccia entro il 2012. Sono i Green Manager, ovvero coloro che sono in grado di gestire secondo principi ‘ecologici’ il tessuto produttivo delle aziende.

In Italia i green manager sono per ora solo 2.650, secondo quanto riportato dal FIRE Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia, ma secondo Confindustria queste figure professionali sono destinate a moltiplicarsi di 7 volte nell’arco dei prossimi 8 anni, per raggiungere nel 2020 quota 1,6 milioni.

In Europa in fatti si parla di una richiesta di professionisti dell’energia green che sfiorerà, entro il 2020, la quota di 3 milioni di addetti ai lavori, che raggiungerà la cifra impressionante di 8 milioni se lo sguardo viene ampliato allo scenario mondiale.

Ma quali sono le ragioni di questo boom delle professioni green? La legislazione in materia di risparmio energetico e ecosostenibilità, come conferma l’agenzia per l’Ambiente delle Nazioni Unite, diventerà molto più severa e restrittiva: l’esigenza di sostenibilità interesserà soprattutto i cicli di lavoro, le norme impiantistiche, la necessità di certificazioni aziendali ma non solo. I Green Manager svolgeranno infatti un’importantissima funzione anche per quanto riguarda la partecipazione delle aziende a bandi di concorso per l’ottenimento di incentivi statali, così come nell’intercettare nuovi trend e fasce di mercato green.

Ma qual è il profilo ideale di un Green Manager? Quali skills deve possedere? Un eco manager dovrà prima di tutto sapere interpretare in chiave verde settori trasversli all’azienda: dall’ideazione alla produzione, alla logistica, alla distribuzione sul mercato del prodotto, tutto secondo i canoni della green governance. Non solo: dovrà sempre supervisionare l’applicazione dei criteri di efficienza energetica, assicurarsi che il marketing e la comunicazione siano in grado di valorizzare il surplus green dell’azienda. Fondamentale essere sempre aggiornato sulla legislazione ambientale, intermini di normative, vincoli e contributi statali, nonché intercettare i nuovi trend di mercato globali in materia di green economy.

Il green manager avrà al suo fianco però degli alleati strategici: gli eco-auditor, che controllano gli impianti produttivi e la tipologia di rifiuti pericolosi, il risk manager, a cui spetta il compito di individuare i punti deboli e i rischi delle attività commerciali, e l’energy manager, lo specialista dell’ottimizzazione dell’uso dell’energia.

Il peso della burocrazia schiaccia le pmi

di Vera MORETTI

La burocrazia pesa, non solo per l’iter da percorrere per rispettarla, ma anche se si pensa al tempo, e al denaro, che spesso si perdono tra una procedura e l’altra.
In termini di denaro, poi, se, per le grandi imprese, si tratta, tutto sommato, di spese gestibili e non così onerose, considerando l’ampio giro d’affari, per le Pmi la musica è ben diversa.

E’ stato stimato, infatti, che le spese burocratiche per le piccole e medie imprese sono di 23,1 miliardi di euro all’anno. Ciò significa che ogni azienda italiana con meno di 250 dipendenti sborsa, in burocrazia, 5.269 euro. E scusate se è poco.

Alla luce di questi dati, calcolati dal Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia, ha dichiarato: “L’inefficienza della Pubblica amministrazione, l’applicazione spesso cervellotica di leggi, circolari e regolamenti vari si abbatte in maniera piu’ decisa sulle piccole e micro imprese che su quelle medie o grandi. Quest’ultime sono chiaramente più strutturate organizzativamente e possono, quindi, affrontare con minori difficoltà e con costi più contenuti, gli adempimenti richiesti dalla legislazione italiana. Per questo la misura che il Governo ha approvato va nella direzione giusta, anche se deve tenere conto delle specificità dimensionali delle imprese italiane. Purtroppo, nonostante gli sforzi compiuti in questi ultimi 15 anni, il carico sulle piccolissime aziende rimane ancora eccessivo“.

Ad incidere maggiormente sulle spese è il settore del lavoro e della previdenza, ovvero libri paga, comunicazioni legate alle assunzioni o alle cessazioni di lavoro, denunce mensili dei dati retributivi e contributivi. Inoltre, ricordiamo che l’ammontare delle retribuzioni e delle autoliquidazioni costano 9,9 miliardi l’anno, mediamente 2.270 euro per azienda.

L’ambiente ha un forte impatto sui bilanci delle pmi, con un peso di 3,4 miliardi di euro l’anno, mediamente 778 euro ad impresa. Si tratta di autorizzazioni per lo scarico delle acque reflue, documentazione per l’impatto acustico, tenuta dei registri dei rifiuti ed autorizzazioni per le emissioni in atmosfera.

Anche gli adempimenti in materia fiscale hanno un costo che, per dichiarazioni dei sostituti di imposta, comunicazioni periodiche ed annuali Iva, oltre ad altre varie ed eventuali, raggiunge complessivamente 2,8 mld di euro, circa 629 euro per ogni pmi.

Gli altri settori che incidono sui costi amministrativi delle pmi sono la privacy (2,2 mld), la sicurezza sul lavoro (1,5 mld), la prevenzione incendi (1,4 mld), gli appalti (1,2 mld) e la tutela del paesaggio e dei beni culturali (0,6 miliardi).

Cuneo: sostegno alle imprese

La Camera di Commercio di Cuneo informa che sono aperte fino al 31 gennaio le iscrizioni al servizio gratuito di supporto alle imprese su tematiche ambientali, finanziato dalla Camera di Commercio di Cuneo utilizzando le risorse del progetto integrato transfrontaliero “Tourval”.
Al servizio potranno essere ammesse 40 imprese, con priorità per quelle localizzate nel territorio interessato dal PIT Tourval. 
Per maggiori informazioni visitare il sito.

Fonte: camcom.gov.it