Rinnovo ok con aumenti e arretrati per i lavoratori statali, ecco cifre e novità

Ed alla fine ecco arrivata la firma in calce al rinnovo del contratto per i lavoratori della Pubblica Amministrazione. Ieri 9 maggio 2022, i sindacati e l’Aran hanno finalmente partorito l’ufficialità del nuovo contratto. Intesa raggiunta e via libera al nuovo e tanto atteso documento collettivo che riguarda i lavoratori delle funzioni centrali, gli statali in quanto tali. Adesso c’è da attendere l’erogazione delle spettanze, che stando a quanto si apprende, potrebbero finire nei conti dei lavoratori. E non sono cifre irrisorie perché oltre agli aumenti ci saranno anche gli arretrati.

Rata speciale a maggio o con gli stipendi dei mesi successivi

Come sempre, dopo un disco verde ad un rinnovo del contratto gli interessati si chiedono quando arriveranno gli aumenti se questi sono stati inseriti nel rinnovo. E dal momento che per il rinnovo del contratto dei lavoratori statali si parla di arretrati, all’aumentare delle cifre da prendere aumenta inevitabilmente pure il sentimento di attesa. Pare che questi nuovi emolumenti, cioè le spettanze dei lavoratori, potrebbero arrivare con una rata speciale a maggio, cioè con un pagamento a parte, anche se c’è chi da più probabile il loro pagamento con la rata di stipendio di giugno. Dal momento che si parla di un contratto con validità dal 2019 al 2021, e quindi già scaduto, al netto dell’eventuale indennità di vacanza contrattuale già ricevuta, è evidente che gli arretrati facciano gola a tutti coloro che dovrebbero percepirli.

Oltre ai soldi altre novità dal nuovo contratto collettivo e dal suo rinnovo

Alcune novità interessanti nate con la fumata bianca sul rinnovo contrattuale tra Aran e sindacati,  riguardano le progressioni di carriera.  Gli scatti per i lavoratori sopraggiungeranno in base al merito e all’anzianità di servizio. Come sottolinea il segretario della Unsa Confsal, importante sigla sindacale del comparto, cioè Massimo Battaglia, molto importanti sono anche la regolarizzazione del lavoro agile e la creazione di una quarta area. L’aumento, superiore al 4%, come confermato da Battaglia, arriva in un momento delicato per l’economia e quindi per i redditi di lavoratori interessati da crisi economica ed aumento esponenziale dei prezzi.

Anche Brunetta ha confermato la fumata bianca del rinnovo

Le funzioni centrali hanno il loro nuovo contratto collettivo 2019-2021 e il Ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta lo considera un primo passo per completare tutte le altre piattaforme ancora aperte, sempre per quanto concerne il Pubblico Impiego. Secondo Brunetta infatti, la firma definitiva all’Aran e dei sindacati apposta ieri dopo la sopraggiunta intesa, oltre a risolvere la questione per il comparto delle funzioni centrali, sarà una specie di apripista per tutti gli altri comparti della PA che ancora attendono il rinnovo. Ed anche per il Ministro Brunetta i soldi in più che arriveranno ai lavoratori, tanto alla voce aumenti di salario che alla voce arretrati, saranno un toccasana in questo momento di ristrettezze dell’economia, non solo italiana ma mondiale.

Le cifre di aumento del nuovo contratto dei lavoratori delle funzioni centrali

Il comparto delle funzioni centrali è quello che riguarda i lavoratori delle Agenzie Fiscali, dei Ministeri e degli Enti statali non economici. Alla voce aumento salariale di questi lavoratori le cifre sono abbastanza importanti. Nell’intesa raggiunta tra rappresentanti sindacali ed Agenzia per la contrattazione nelle Pubbliche Amministrazioni, si parla di cifre comprese tra 63 euro lordi mensili e 117 euro. Naturalmente in base al ruolo e all’inquadramento e parliamo di aumenti medi.

Per il Cnel il massimo di aumento previsto è pari a 106 euro. Per l’Enac 151,80 euro lordi mensili, mentre all’Agenzia per il digitale 194,46 euro. Come è evidente, cifre nettamente variabili. E variabili sono anche gli arretrati, dal momento che per i ministeriali si parla di arretrati fino a 1.814 euro. Con la quarta area retributiva poi, verrà previsto uno stipendio base da 35 mila euro lordi annui. E con una indennità di posizione che potrebbe arrivare fino a 29 mila euro lordi annui.

FatturaPA, ecco come gestire la fatturazione elettronica nei confronti delle amministrazioni pubbliche

Tutte le partite IVA hanno l’obbligo di invio delle fatture alle amministrazioni pubbliche solo ed esclusivamente in formato digitale. Non a caso, l’obbligo della fattura elettronica verso la PA vale pure per i contribuenti in regime fiscale forfettario. Vediamo allora, nel dettaglio, cos’è la FatturaPA, come si gestisce e qual è il formato da andare ad utilizzare.

Cos’è la FatturaPA e quali sono le disposizioni di legge

Nel dettaglio, l’obbligo di fattura elettronica verso le amministrazioni pubbliche è stato introdotto con la legge Finanziaria del 2008. Dopodiché, per quel che riguarda le modalità di attuazione, a far fede è il Decreto Ministeriale numero 55 del 3 aprile del 2013.

In particolare, il DM disciplina non solo l’emissione, ma anche la trasmissione ed il ricevimento della fattura elettronica da parte delle amministrazioni pubbliche definendone pure il formato ed il canale che, al pari di tutte le altre e-fatture, è rappresentato dal Sistema di Interscambio (SdI).

Quali sono le caratteristiche della FatturaPA, l’unica che è accettata dalle amministrazioni pubbliche

Quello rappresentato dalla FatturaPA è l’unico formato di fattura elettronica che in Italia è accettato dalle amministrazioni pubbliche. Attraverso il Sistema di Interscambio, come sopra accennato, ed anche secondo le vigenti disposizioni di legge. Nell’invio della FatturaPA, infatti, ci sono da rispettare determinate condizioni. Ovverosia, tutte le caratteristiche che, per l’e-fattura, sono previste non solo per il contenuto e per l’autenticità, ma anche per la trasmissione.

Il contenuto della FatturaPA è infatti rappresentato da un file XML (eXtensible Markup Language) con l’integrità e con l’autenticità del documento che è garantita dall’apposizione della firma elettronica qualificata da parte di chi emette la fattura. Inoltre, in fase di trasmissione dell’e-fattura. l’unicità è caratterizzata e vincolata dalla presenza di un apposito codice univoco che, nello specifico, è quello dell’ufficio destinatario della fattura. Il codice univoco inoltre, si legge altresì sul portale dell’Agenzia delle Entrate, è riportato nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni.

Oltre ai dati obbligatori, la FatturaPA può prevedere pure l’inserimento di informazioni aggiuntive e di dati opzionali. Precisamente, informazioni che sono utili per la dematerializzazione completa del processo, ed anche per integrare l’e-fattura ai sistemi gestionali ed ai sistemi di pagamento. Così come nella FatturaPA possono essere presenti pure informazioni e dati utili per il colloquio tra le parti. Ovverosia, tra le amministrazioni pubbliche e gli operatori economici. Dal portale istituzionale fatturapa.gov.it è possibile scaricare non solo il formato della FatturaPA, ma anche prendere visione di alcuni esempi utili.

Ingegneri contro la Pa: inefficace e inadeguata

Dura presa di posizione da parte del Consiglio Nazionale degli Ingegneri contro la mancata modernizzazione della Pa. Una presa di posizione che parte dall’esperienza degli ingegneri che operano nella Pubblica amministrazione e che, nel recente Congresso nazionale della categoria, ha preso la forma di una ricerca.

Il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha infatti rilevato che il 60% degli ingegneri che operano come dipendenti pubblici ha indicato che la propria struttura di appartenenza non ha investito in capitale umano né in innovazione negli ultimi anni.

Una ricerca del centro Studi del Cni – scrivono gli ingegneri in un comunicato -, presentata durante l’assise congressuale a Venezia e risultato di una indagine compiuta tra gli iscritti al consiglio, ha fatto rilevare che il 41% degli ingegneri intervistati indica tra le principali cause della mancata ripresa del Paese la presenza di una Pa inefficace. Oltre il 60% dei 117mila ingegneri che operano come dipendenti pubblici considera la Pa inadeguata ai compiti complessi che in questo momento di crisi il Paese richiede”.

Quasi il 60% degli ingegneri che operano come dipendenti pubblici – continuano gli ingegneriha indicato che la propria struttura di appartenenza non ha investito né in capitale umano né in innovazione negli ultimi anni. Particolarmente debole l’orientamento della Pa alle ‘nuove’ tecnologie, come le ICT. Su un campione di 447 amministrazioni analizzate da Banca d’Italia, solo il 10% dispone di piattaforma in grado di dialogare con i cittadini, di svolgere pratiche e di effettuare pagamenti on line; il 50% dispone viceversa solo di un sito istituzionale con informazioni di base per i cittadini e senza nessuna possibilità di interazione (siti monodirezionali)”.

Tra le principali cause di un carente sviluppo delle ICT nella Pa viene segnalata la carenza di personale qualificato. Non è raro che funzioni complesse vengano assegnate a personale con competenze e con curriculum studiorum palesemente inadatti”.

Scarsa appare oggi l’attenzione al ruolo ed alle funzioni che possono essere svolte solo da figure tecniche, come ad esempio gli ingegneri – conclude il comunicato -. Per ben l’83% degli ingegneri dipendenti pubblici uno degli aspetti più critici è la presenza di livelli dirigenziali con profilo e competenze non idonee al ruolo specifico e tecnico che rivestono, mentre il 67% lamenta il basso ricorso a figure tecniche, come gli ingegneri, anche là dove questi sarebbero effettivamente necessari. Il 62% ritiene di non disporre di strumentazioni sufficienti per svolgere in modo idoneo le proprie mansioni”.

Un protocollo d’intesa per misurare le performance della PA

E’ stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT) e il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli Esperti contabili (CNDCEC), per approfondire le modalità attuative del decreto legislativo n. 150/2009, decreto Brunetta, relative al ciclo di gestione della performance.

Questo protocollo prevede che CiVIT e Consiglio nazionale dei commercialisti, nell’ambito della loro reciproca collaborazione, “s’impegnino non solo ad approfondire le attività necessarie allo sviluppo delle metodologie e degli strumenti di misurazione della performance, ma anche a favorire la crescita della professionalità degli attori in campo. In particolare s’impegnano a realizzare iniziative e tavoli tecnici comuni di comunicazione e approfondimento“.

Nessun ruolo, comunque, verrà scavalcato, per poter garantire efficienza ed efficacia quando si tratta di amministrazione pubblica.

Vera MORETTI

Decreto Patroni Griffi: ecco tutte le novità

La sua sorte verrà discussa venerdì prossimo al Consiglio dei Ministri. Il decreto Patroni Griffi punta, a detta del suo patron, a superare e cancellare lungaggini e vincoli amministrativi.

“Abbiamo usato un metodo particolare con cui misurare gli oneri per i cittadini e per le imprese in maniera tale da poter fare una semplificazione mirata sulle cose che più servono” ha tenuto a precisare il Ministro della Funzione pubblica. Le misure anti-burocrazia riguarderanno, oltre alle famiglie italiane, numerosi altri settori della vita dei cittadini italiani: dal lavoro all’ambiente, dalla scuola all’università, fino alla gestione degli appalti e alle questioni legate all’agricoltura.

1) Punto primo: le novità per le famiglie.

Documenti

– Possibilità di richiedere il cambio di residenza anche online

– Le nuove carte d’identità scadranno sempre nel “giorno e mese di nascita”

– Il bollino blu per le auto non avrà più valenza annuale, ma andrà rinnovato ad ogni revisione della vettura

– Rilascio e rinnovo patente: niente più visita, basta il certificato del proprio medico

Assistenza

– spesa per l’assistenza affidata e monitorata unicamente dall’Inps, tramite il ‘casellario dell’assistenza’ (riunisce tutti i dati del richiedente in possesso dalle amministrazioni comunali)

– Per chi gode di regimi agevolati: incrocio tra i redditi dichiarati ai fini fiscali e la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), il modulo da consegnare all’Inps per il calcolo dell’Isee che garantisce prestazioni sociali agevolate. In caso di discordanze dei dati non giustificabili dal cittadino, l’Inps farà scattare una sanzione.

Scuola e Università

– le iscrizioni all’università, dall’anno accademico 2012-2013, saranno possibili solo online (unico portale bilingue per tutti gli atenei italiani)

– addio al vecchio libretto rosso degli esami: d’ora in poi le verbalizzazioni delle valutazioni saranno tutte virtuali e informatizzate

– potenziata l’autonomia scolastica, attraverso due organismi: organico dell’autonomia e organico della rete

2)Punto secondo. Aziende e realtà imprenditoriali.

– semplificazioni per numerose procedure prima macchinose e gravose per le aziende

– semplificazioni in vista per i contratti di lavoro stagionali

– semplificazioni per partecipare alle gare d’appalto grazie alla nuova “Banca dati nazionale dei Contratti pubblici”

– introduzione delle autocertificazioni in materia ambientale

– controlli sulle imprese più snelli

– le autorizzazioni di polizia avranno durata triennale

3) Punto terzo. Gli oneri per la Pubblica Amministrazione.

– la pubblica Amministrazione dovrà sempre pareggiare gli oneri amministrativi: pari a zero il saldo tra oneri aggiunti e oneri eliminati

valutazione annuale complessiva di ciascun comparto della Pubblica Amministrazione

sanzioni disciplinari e pecuniarie per chi non rispetta i tempi di conclusione delle pratiche. A tal scopo ogni pratica amministrativa finale dovrà certrificare se i tempi siano stati rispettati o meno.