Chi è Ve.R.A.? Il nuovo software dell’Agenzia delle Entrate che trova gli evasori

Con la circolare 21/E l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che entrerà in funzione nel corso del 2022 Ve.R.A, il nuovo software dell’Agenzia per scovare gli evasori fiscali.

Contrasto all’evasione fiscale: gli strumenti dell’Agenzia delle Entrate, non solo Ve.R.A.

Il contrasto all’evasione fiscale è una delle priorità dell’Italia e questo non solo perché ormai si è arrivati a livelli particolarmente elevati che fanno ricadere la tenuta del sistema su una piccola porzione di contribuenti, ma anche perché è l’Unione Europea a chiederlo con il rischio di perdere i fondi del PNRR che sono sbloccati in modo cadenzato e in relazione al rispetto degli obblighi assunti dall’Italia.

Possiamo però anche sottolineare che in realtà l’uso del software Ve.R.A. può essere considerato il passo finale nel contrasto all’evasione, una sorta di consuntivo finale, infatti sono molte le azioni intraprese, tra cui:

  • l’obbligo di fatturazione elettronica ( fa in modo che l’Agenzia delle Entrate abbia in tempo reale le informazioni sulle transazioni economiche);
  • l’estensione dal primo luglio dell’obbligo di fatturazione elettronica anche a soggetti prima esclusi, come i forfettari;
  • l’introduzione, sempre dal primo luglio ( ma in anticipo rispetto alle previsioni iniziali), di multe per coloro che non accettano il pagamento con il POS;
  • detrazioni fiscali in molti casi riconosciute solo se il pagamento è avvenuto con strumenti elettronici;
  • riduzione della soglia del monitoraggio fiscale per le operazioni internazionali;
  • estensione dell’uso del modello Isee per molte misure di welfare;
  • diritto di accesso a banche dati di intermediari e banche;
  • indagini della Guardia di finanza;
  • limite all’uso dei contanti ( sebbene lo stesso sia stato spesso oggetto di modifica).

Cos’è Ve.R.A.?

Ve.R.A. è acronimo di verifica dei rapporti finanziari, si tratta di un software in grado di analizzare in poco tempo numerosi dati. Almeno inizialmente saranno a sua disposizione l’Archivio dei Rapporti finanziari, formato dai dati resi disponibili dagli operatori finanziari, e gli archivi dell’Anagrafe Tributaria. L’obiettivo è evidenziare posizioni ad elevato rischio di evasione fiscale. Ricordiamo che il decreto Salva Italia del 2011 ha previsto l’obbligo per gli operatori finanziari di trasmettere tramite l’infrastruttura SID le informazioni sui saldi dei vari rapporti attivi e sulle movimentazioni. I dati devono essere trasmessi seguendo i criteri e le guide del Garante Privacy.

Per ciascuna posizione ritenuta a rischio saranno disponibili dei feedback. Su queste posizioni definite a rischio saranno poi concentrate le attività di controllo di ciascuna Direzione regionale e provinciale dell’Agenzia. Naturalmente vi è sempre stretta collaborazione tra Agenzia e Guardia di Finanza. La circolare sottolinea che sarà compito discrezionale delle Direzioni scegliere su quali contribuenti effettivamente praticare i controlli. Indica però dei criteri da usare, infatti devono essere tenute in considerazione congruità dell’operazione e sostenibilità anche economica. Le indagini hanno dei costi, questo implica che l’Agenzia vuole che gli uffici si concentrino su operazioni che possano avere un vantaggio economico maggiore rispetto ai costi che l’Agenzia stessa deve sostenere. In ogni caso deve essere preferito un approccio volto alla collaborazione, tax compliance e semplificazione dei rapporti con il contribuente.

Deve essere sottolineato che nella stessa circolare 21/E l’Agenzia ribadisce la necessità di tralasciare attività ulteriori di controllo su errori formali o comunque su piccole difformità la cui persecuzione non risponde neanche a criteri di logicità. Inoltre esorta i vari uffici a studiare il pregresso del contenzioso tributario al fine di evitare la proposizione di ricorsi dello stesso tenore di quelli che hanno già visto l’amministrazione finanziaria soccombente.

Nuova scadenza per la presentazione per i beni in godimento a soci

L’Agenzia delle Entrate ha reso noto, tramite comunicato, che sono in arrivo altre scadenze per l’invio all’Anagrafe tributaria delle informazioni relative ai beni d’impresa in godimento a soci o familiari dell’imprenditore e dei finanziamenti all’impresa o le capitalizzazioni da parte di soci o familiari con un valore totale pari o superiore ai 3.600 euro.

Se inizialmente la scadenza era stata fissata al 12 dicembre 2013, ora è stata spostata al 31 gennaio 2014, ed entro questa data si potranno inviare anche eventuali file che annullano o sostituiscono i precedenti invii.

Ricordiamo che a regime la scadenza per l’invio del modulo è fissata al 30 aprile dell’anno successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta in cui i beni sono stati concessi in godimento o sono stati ricevuti i finanziamenti o le capitalizzazioni.

Ad essere interessati all’obbligo sono:

  • le imprese che abbiano concesso beni in godimento a soci o a familiari;
  • i soci che hanno ricevuto il bene in godimento (opzione);
  • le imprese che abbiano ricevuto finanziamenti o capitalizzazioni pari o sopra 3600 euro da parte di soci o familiari.

Vera MORETTI

Ad aprile i primi controlli sui conti correnti

Come era stato deciso dal Decreto Salva Italia per contrastare ulteriormente l’evasione fiscale, partiranno il 10 aprile i controlli sui conti correnti.

L’Agenzia delle Entrate riceverà i dati bancari dei clienti attivi nel 2011 non solo alle banche ma anche da Poste Italiane, finanziarie, Società di intermediazione mobiliare (Sim), Società di gestione del risparmio (Sgr) e assicurazioni.
E’ poi prevista una seconda manche, che partirà il 18 luglio, relativa ai dati del 2012, mentre entro il 31 marzo 2014 si dovranno trasmettere i dati 2013.

Le scadenze, per gli anni successivi, saranno annuali e riguarderanno le movimentazioni attive e passive e più in generale tutte le informazioni utili al Fisco per valutare la posizione fiscale dei contribuenti: saldo iniziale e finale del conto corrente, totale annuale di accrediti e addebiti, operazioni di gestione patrimoniale, utilizzo di carte di credito, investimenti in titoli e similari.

La trasmissione dei dati verrà gestita dal nuovo sistema informatico Sid (Sistema di interscambio dati), preannunciato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera.
Ovviamente, tutto deve essere fatto rispettando la privacy dei clienti: per garantire ciò, verranno utilizzati processi crittografati.

Befera, a questo proposito, ha dichiarato che le informazioni così ottenute “potrebbero concorrere a formare liste di contribuenti, già individuati in base a elementi di rilevanza fiscale, da sottoporre all’accertamento sintetico, o di soggetti non congrui e non coerenti agli studi di settore”.

Vera MORETTI

Slitta ancora la scadenza dello Spesometro

Ulteriore proroga per lo Spesometro: dopo che, dal 15 ottobre 2012, la scadenza era stata spostata al 31 gennaio 2013 prima e al 30 aprile poi, l’ultima data fissata è quella del 3 luglio.
Entro allora bisognerà comunicare i dati rilevanti ai fini IVA sui a pagamenti effettuati tramite POS e da comunicare per via telematica all’Anagrafe tributaria, direttamente o tramite intermediari abilitati.

E’ stata l’Agenzia delle Entrate a comunicare la nuova proroga e nei prossimi giorni verranno comunicate anche le nuove specifiche tecniche per l’invio della comunicazione.
A dover rispettare l’ordine sono ora gli operatori finanziari, da quando, con il Decreto Salva Italia, sono stati tolti gli oneri che prima erano a carico del venditore.

Le informazioni da comunicare comprendono:

  • dati su operazioni dal 6 luglio 2011 al 31 dicembre 2011;
  • codice fiscale dei soggetti con cui hanno stipulato un contratto di installazione e utilizzo dei dispositivi POS;
  • codice identificativo di ciascun terminale.

Vera MORETTI

Slitta il primo invio per i beni in godimento a soci e familiari

di Vera MORETTI

Un provvedimento direttoriale del 13 marzo ha prorogato al 15 ottobre il termine di scadenza per la prima comunicazione all’Anagrafe tributaria dei dati relativi ai beni dell’impresa concessi in godimento a soci o familiari dell’imprenditore.

Il margine, considerando che in precedenza la scadenza era stata fissata al 31 marzo, è stato di gran lunga ampliato e fa riferimento al provvedimento del 16 novembre 2011, emesso in attuazione della manovra di ferragosto, per rafforzare le misure per il recupero della base dell’imponibile non dichiarata attraverso l’individuazione dei reali intestatari di determinati beni.

Tale provvedimento si riferiva ai beni dell’impresa concessi in godimento a soci o familiari ma anche ad ogni finanziamento e capitalizzazione effettuati a favore della società concedente.
A causa delle difficoltà effettive riguardanti l’attuazione e della novità della norma, il termine del provvedimento è stato dunque spostato al 15 ottobre 2012

Partite Iva inattive: arriva la mini sanzione

 

Una mini sanzione del valore di 129 euro, da corrispondere entro il prossimo 4 ottobre utilizzando il modello F24 ‘Elementi identificativi’. Da oggi per mettere in regola le Partite Iva inattive basterà un semplice versamento, senza l’obbligo di presentare alcuna documentazione al fisco.

La risoluzione 93/E del 21 settembre dell’Agenzia delle Entrate, volta ad alleggerire l’iter burocratico per i possessori di Partite Iva inattive, si rivolge a tutti i titolari di una Partita Iva che non hanno presentato la relativa dichiarazione almeno negli ultimi 3 anni oppure che non svolgono alcuna attività.

Non sarà quindi più necessario presentare all’Agenzia delle Entrate alcuna dichiarazione di cessata attività, né dovrà essere dimostrato il versamento effettuato.

I versamenti di 129 euro pervenuti attraverso l’F24 vengono infatti elaborati direttamente dal sistema informativo dell’Anagrafe tributaria favorendo la semplificazione del processo. Inoltre, in base alla nuova risoluzione dell’Agenzia, il pagamento della mini-sanzione sostituisce la dichiarazione di cessazione attività, ovvero il modello AA7 previsto per i soggetti diversi dalle persone fisiche o il modello AA9 previsto per le imprese individuali e lavoratori autonomi.

L’introduzione della mini-sanzione sulle Partire Iva inattive fornisce inoltre un’ultima opportunità di regolarizzazione prima della chiusura d’ufficio della partita Iva, che prevede una sanzione fino a 2.065 euro.

Alessia Casiraghi