Confassociazioni International per gli investimenti esteri

In un momento nel quale il mercato domestico stenta ancora a uscire dalle secche della crisi, gli investimenti esteri sono linfa vitale per le imprese. Lo sa anche Salvo Iavarone, Presidente di Confassociazioni International, che ha dichiarato in una nota: “Parte da Torino, il 19 gennaio prossimo, il ciclo di conferenze sugli investimenti esteri organizzato da Confassociazioni International in collaborazione con Unioncamere”.

L’appuntamento è il primo di una serie di incontri organizzati insieme a Unioncamere – ha continuato Salvo Iavaroneche avranno luogo nel corso del 2016 presso le camere di Commercio di Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli e Siracusa. A Torino, dopo i saluti di Vincenzo Ilotte, Presidente Camera di Commercio ospitante, Riccardo Alemanno, Vice Presidente Vicario di Confassociazioni e Saverio Delli Paoli, Coordinatore regionale Piemonte di Confassociazioni, ci sarà la mia introduzione come Presidente di Confassociazioni International”.

A seguire, nella prima sessione si osserverà come il sistema Paese Italia viene proposto all’estero per invitare gli operatori ad investire. In questa occasione – ha continuato Iavarone che è anche Presidente di Asmef, Associazione Mezzogiorno Futuro – avremo come protagonisti il Presidente dell’ICE, Riccardo M. Monti, la Vicepresidente di Confindustria, Licia Mattioli, il Presidente Anci e Sindaco di Torino Piero Fassino, Bernardino Chiaia del Politecnico del capoluogo piemontese”.

Nella seconda sessione verranno affrontati i possibili benefici che i territori possono ricevere se gli investimenti aumentano. Ne parleremo con Ivan Lo Bello, Presidente di Unioncamere, Alessandra Lanza della Fondazione Prometeia e Andrea Gavosto, Direttore della Fondazione Agnelli”.

Infine, nella terza sessione, Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte, ci racconta cosa fa il Piemonte, e come lo fa, insieme a Giuseppe Donato, Presidente del Ceip. Concluderà il dibattito Angelo Deiana, Presidente Nazionale di Confassociazioni”.

Come mai Confassociazioni International sta lavorando a questa iniziativa? Il 2014 – ha sottolineato Iavaroneregistra una crescita del 3,5% degli investimenti diretti dall’estero, ma siamo ancora molto indietro: restiamo in coda alla graduatoria europea, superiori solo alla Grecia. Eppure, in un mondo che vola sugli scambi internazionali, una crescita in questo segmento potrebbe risultare preziosa. Perché iniziamo in Piemonte? Perché si tratta di una case history positiva. Il Nordovest attrae da solo il 65% degli investimenti totali. Seguono il Centro (18,5%), il Nordest (13,8%), e in coda il Sud (2% appena). Al termine del percorso di studi e confronto in collaborazione con Unioncamere, indicheremo in un documento condiviso al Governo alcune azioni possibili tese a favorire una crescita degli investimenti diretti dall’estero”.

Ue e digitale la posizione di Confassociazioni

Consultazione della Commissione Ue sulle piattaforme on-line e sul Mercato Unico Digitale. Confassociazioni c’è”. Lo hanno dichiarato in una nota Angelo Deiana e Andrea Violetti, Presidente e Vice Presidente di Confassociazioni con delega ad Agenda Digitale.

La Commissione Europea – ha ricordato Violetti, che è anche Presidente dell’AIP, Associazione Informatici Professionisti – ha avviato una consultazione pubblica sulle piattaforme online con l’obiettivo di misurare l’impatto e le responsabilità degli intermediari digitali in un contesto in rapida evoluzione. La consultazione si colloca nell’ambito di un più ampio dibattito in merito alle opportunità e ai rischi dell’implementazione di un mercato unico digitale in Europa”.

Il tentativo di creare un quadro comune europeo – ha continuato il Presidente di Confassociazioni, Angelo Deianaè una notizia da accogliere molto positivamente. Il Digital Single Market permetterebbe non solo di abbattere costi e vincoli all’internazionalizzazione delle imprese, ma consentirebbe anche alle nostre Pmi e ai nostri professionisti di competere con i player più grandi, accorciando i tempi delle burocrazie nazionali. Il rischio da evitare a tutti i costi è invece quello di una regolamentazione rigida delle attività del mercato e dei suoi protagonisti. Il pericolo è di paralizzare l’innovazione, a danno di professionisti, consumatori e aziende. A fronte di tale rischio, Confassociazioni, la più grande Confederazione delle associazioni dei servizi professionali e delle professioni innovative (210 associazioni, circa 370mila professionisti, più di 120mila imprese) ha ritenuto indispensabile per la salute e l’innovatività del tessuto produttivo e professionale italiano ed europeo rispondere alla call della Commissione, intervenendo in modo attivo nella consultazione”.

D’altra parte – ha confermato Violettigli intermediari online non sono solo aziende che forniscono servizi ad alto grado di innovazione o modelli di business alternativi. Sono strumenti di mediazione tra domanda e offerta e tra servizi e utenti. Se la tecnologia ne aumenta la portata e la potenza estendendole al pubblico e ai consumatori di tutto il mondo, gli ambiti dell’attività economica rimangono gli stessi e sono ampiamente regolati da una serie di direttive Ue come, ad esempio, quelle sull’e-commerce, sulla privacy e sui contenuti audiovisivi”.

Confassociazioni ritiene auspicabile – ha ribadito il Vice Presidente di Confassociazioniche la Commissione UE disciplini le violazioni della concorrenza, garantendo un sempre più agevole passaggio tra servizi di internet attraverso la piena interoperabilità delle piattaforme e il principio dell’apertura di default. Le informazioni e i processi innovativi offerti dagli OTT (over the top) ossia le piattaforme multi servizi, hanno reso possibile a tantissime piccole realtà di espandersi fino a competere con attori più grandi e di più lunga esperienza. Questo fenomeno ha riguardato tutti i settori del capitalismo intellettuale, da quelli più tecnologici, a quelli più tradizionali, passando per il no-profit, per l’industria culturale e la sharing economy in cui aziende e professionisti hanno conquistato l’accesso ai mercati globali in poche mosse e a costi ridotti. Un eccesso di regolamentazione implicherebbe maggiori obblighi non solo per le piattaforme, ma anche per chi utilizza i loro servizi: le aziende del Made in Italy, le start up, i professionisti e i consumatori”.

Come Confassociazioni – ha concluso il Presidente Deianasiamo consapevoli che tutti noi non possiamo più permetterci di rinunciare al vantaggio competitivo dell’innovazione. È per questo che non dobbiamo perdere l’opportunità di dare a professionisti e imprese uno strumento di crescita straordinario per il futuro dell’Italia e dell’Europa tutta”.

Un 2015 positivo per Confassociazioni

Tempo di fine anno, tempo di bilanci per tutti, anche per Confassociazioni. E, in questo caso, si tratta di un bilancio più che positivo, come hanno sottolineato con una nota, al termine della conferenza stampa di fine anno, Angelo Deiana e Riccardo Alemanno, Presidente e Vice Presidente Vicario di Confassociazioni.

Siamo più che soddisfatti della crescita di Confassociazioni. Il bilancio del 2015 è assolutamente positivo con 210 associazioni aderenti, 370mila professionisti iscritti e più di 120mila imprese”, scrivono nella nota.

Una crescita, la nostra – continuano Deiana e Alemannosostenuta dall’aver colto l’esigenza di una categoria, quella dei professionisti intellettuali, di voler fare rete e proporre al sistema Paese soluzioni e non problemi. Conosciamo bene come funziona la nostra Italia, ma siamo anche convinti che un contributo alla svolta può provenire dalla divulgazione delle nostre ‘best practice’ professionali, quelle che fanno muovere positivamente l’economia. E soprattutto vogliamo dimostrare con i fatti che cambiare si può”.

Sull’anno che verrà – proseguono il Presidente e il Vice Presidente Vicario – diversi sono i progetti su cui stiamo lavorando: un ciclo di sei appuntamenti sugli investimenti esteri in Italia che vede capofila del progetto la branch International della Confederazione con la collaborazione di Unioncamere, la possibilità data ai singoli professionisti e alle imprese di aderire alla Confederazione, l’implementazione di Confassociazioni Terzo Settore, il nostro appuntamento annuale, il 7 luglio 2016, al Tempio di Adriano di Roma che sarà dedicato al tema della grande convergenza delle reti. Con un orizzonte unico: stressare la visione di lungo periodo diventando azionisti del nostro Paese”.

Parole di elogio, volontà di sostegno e desiderio di collaborare per la crescita sono giunte da tutti i presenti invitati a parlare durante l’appuntamento romano tra i quali Andrea Mandelli, Responsabile Professioni Forza Italia, Maurizio Gasparri, Vice Presidente del Senato, Raffaele Capuano, Direttore Generale Covip, Raffaele Morese, Presidente Associazione Nuovi Lavori, Domenico Rossi, Sottosegretario del ministero della Difesa, Gaetano Stella, Presidente Confprofessioni, Cinzia Bonfrisco, Commissione Bilancio del Senato, Andrea Dili, Alta Partecipazione.

Nel frattempo, ringraziando per il lavoro svolto Francesco e Roberto Miscioscia – conclude il Presidente Deianal’Ufficio di Presidenza ha nominato all’unanimità come Direttore Generale Confassociazioni, Adriana Apicella, e Presidente Confassociazioni Giovani, Emmanuele Ziantoni. Una nomina meritata sul campo in cui intelligenza e fatica sono stati gli ingredienti di un mix importante e soprattutto vincente”.

Confassociazioni e ministero della Giustizia, incontro positivo

Il vicepresidente di Confassociazioni con delega a diritto, patrimonio e territorio Mario Bulgheroni interviene con una nota sull’incontro avvenuto tra Confassociazioni e i rappresentanti del ministero della Giustizia, dicendosi “pienamente soddisfatto. Il riconoscimento della nostra professione diventa sempre più evidente e concreto”.

Secondo il vicepresidente di Confassociazioni e presidente Avi (Associazione Esperti Visuristi Italiani) “l’appuntamento che c’è stato presso la sede del ministero, nella romana via Arenula, fin dall’inizio ha avuto quale caratteristica principe la competenza. Nessun discorso banale, nessuna affermazione vacua, nessuna promessa. Il confronto che ho avuto insieme al Vice Presidente Marco Sorini, con il Capo di Gabinetto del ministro Orlando, Michele Fina, e con il Magistrato dell’Ufficio Legislativo del menzionato ministero, Caterina Garufi, ha definito gli estremi su cui lavorare nel futuro prossimo venturo. Come la possibilità concreta di istituire sotto l’egida del Ministro del Giustizia, una Commissione di Lavoro che veda coinvolti i visuristi insieme ai giudici, ai ctu, ai custodi giudiziari, ai curatori, agli avvocati, per stabilire una linea guida operativa comune per tutti i Tribunali utile a ridurre la generale confusione in cui versano tali palazzi e i cittadini stessi”.

La nota che il dott. Fina e la dott.ssa Garufi – ha continuato Bulgheronipresenteranno al ministro Orlando per ottenere l’istituzione di questa commissione, utile ad elaborare le linee guida dove è prevista la figura dell’ausiliario ‘Esperto Visurista AVI’ nominabile da parte dei Giudici delle Esecuzioni e Fallimentari nonché nelle sezioni civili ed in ausilio alle cancellerie, indica un ottimo segnale della comprensione della nostra professione anche perché non si è trascurato il fatto che tale comunicazione debba necessariamente raggiungere tutti i Tribunali, piccoli e grandi”.

Ulteriore fattore di orgoglio e soddisfazione l’auspicio, da parte dei rappresentanti del Ministero della Giustizia – ha concluso il vice presidente di Confassociazioniche ad essere coinvolti nella commissione di lavoro siano proprio i visuristi appartenenti all’AVI perché l’unica associazione in grado di garantire determinati requisiti (formazione, assicurazione, informazione) e l’unica ad essere inserita nell’elenco del Mise e in quello della Giustizia, appunto. Da qui il riconoscimento al lavoro svolto da Confassociazioni, dal suo presidente Angelo Deiana, e da tutte le associazioni confederate coinvolte, compresa la mia. L’assonanza dell’obiettivo comune ci rende competitivi e sinergici. Prossimo step e quello successivo? Confermare e rafforzare sempre più il livello qualitativo delle nostre professionalità”.

Confassociazioni: l’etica per uscire dalla crisi

Nella propria azione quotidiana, Confassociazioni ha sempre dato largo spazio e importanza all’etica. Lo hanno ribadito di recente il presidente di Confassociazioni Angelo Deiana e Claudio Antonelli, Vice Presidente e neo Presidente del Comitato Scientifico della Confederazione, che in una nota congiunta hanno dichiarato: “L’uscita dalla crisi passa anche attraverso un futuro etico e sostenibile”.

Qualcuno pensa che in questo momento non sia prioritario parlare di etica ma noi di Confassociazioni crediamo sia un errore clamoroso. Anzi, proprio la mancanza di etica nelle relazioni di business è una delle principali cause della crisi che stiamo vivendo. E’ proprio quando le risorse sono scarse – ha sottolineato Antonelli, autore del libro Etica, pane quotidiano – che servono equità, correttezza e meritocrazia. E’ nelle cronache quotidiane la scoperta di illeciti ispirati dall’opportunismo: finti invalidi, falsi poveri, amministratori corrotti, indennità ingiustificate, rimborsi spese vergognosi”.

Il nostro mondo non è affatto immune da questo rischio. Non possiamo illuderci: il rischio c’è e non solo statisticamente. Le competenze professionali, l’esercizio di funzioni con discrezionalità decisionale, la stessa asimmetria informativa tra professionista e cliente sono a volte usati come strumenti di potere che influenzano negativamente l’equità e la lealtà competitiva. Per tale motivo – ha continuato Antonelli, che è anche Presidente di PIU’, Professioni Intellettuali Unite – gli organismi rappresentativi del mondo professionale devono vigilare sull’etica. Eppure, quante ammonizioni, quante sospensioni o quante radiazioni abbiamo visto in tanti anni? Quasi nulla: percentuali irrisorie, assolutamente non credibili”.

Per Confassociazioni – ha aggiunto il presidente Deianasono inaccettabili sia i comportamenti scorretti sia le collusioni conniventi di chi guarda da un’altra parte, che si tratti di associazioni professionali o di ordini. La difesa corporativa danneggia non solo l’utenza e la società nel suo insieme, ma anche la reputazione di tutte le professioni e, in particolare, di quelle associative che si confrontano su mercati concorrenziali e assetti reputazionali multilaterali”.

E’ per questo – ha concluso Antonelliche vogliamo essere in prima linea nel combattere questa battaglia di equità volta ad assicurare un futuro etico e sostenibile per il mercato del lavoro professionale. Vogliamo essere rigorosi nel pretendere che le nostre organizzazioni professionali prestino la massima attenzione e impegno nel promuovere l’etica fra gli associati”.

Il contributo di Confassociazioni al dibattito sulle reti d’impresa

Riflettere sul ruolo delle reti d’impresa e ragionare sul rapporto che si instaura tra reti e professionisti è oggi di basilare importanza per puntare ad una ripresa più solida e duratura. Infatti più è fluida la comunicazione tra reti e professionisti, maggiori sono le possibilità di mercato che le imprese possono cogliere”. Sono parole di Giorgio Roveri, Vice Presidente di Confassociazioni con delega al sistema Pmi.

Il convegno ‘Reti di impresa e di professionisti: quali orizzonti, quale futuro’ (10 novembre 2015, Roma, Palazzo Altieri, dalle ore 10) focalizza la sua attenzione – ha continuato il Vice Presidente di Confassociazionisu un aspetto bene preciso: l’apporto che i professionisti possono dare allo sviluppo di ogni business aziendale è importante, ma è realmente produttivo solo quando riescono a coordinarsi tra di loro interagendo in entrambe le direzioni: impresa verso professionista e professionista verso impresa. Una reciprocità di rapporto che esiste con figure manageriali evolute, ovvero con reali capacità di gestire questa relazione”.

La giornata del 10 novembre rappresenta un passo importante per noi – ha aggiunto il Presidente di Confassociazioni, Angelo Deianain quanto rappresentativo di un percorso evolutivo che ci vede sempre più in crescita e pronti ad ulteriori importanti traguardi. Ovviamente resi possibili proprio dalla partecipazione sinergica di ogni singolo rappresentante della Confederazione che ad oggi conta 209 associazioni con oltre 355mila professionisti iscritti”.

È evidente che il ruolo del manager – ha concluso Giorgio Roveririsulta essere strategico soprattutto per lo sviluppo delle reti d’impresa, perché è qui che nasce l’esigenza di comprendere e conciliare culture imprenditoriali talvolta discordanti. Sotto questa prospettiva assumono particolare rilevanza le qualità del manager di rete, ancor meglio del temporary manager che, essendo una figura autonoma e indipendente rispetto alle realtà imprenditoriali coinvolte nella rete, riesce ancor più a conciliare le divergenze e a promuovere rapporti di collaborazione e di condivisione tra i soggetti coinvolti”.

Legge di Stabilità, no comment di Confassociazioni

Nei giorni scorsi si sono registrate diverse posizioni favorevoli nei confronti della Legge di Stabilità da parte di alcune associazioni professionali, tra cui il CoLAP e i tributaristi. Ora arriva anche il commento di Confassociazioni che però, a differenza degli altri, è in realtà un no comment.

Legge di Stabilità: Confassociazioni si astiene. Per il momento non facciamo commenti sulle slide. Vogliamo leggere le norme e capire il Taeg, il Total Tax Ratio della manovra, per i nostri 355mila professionisti alla fine del percorso parlamentare. Solo allora daremo un giudizio”, afferma in una nota Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni.

Le misure della Legge di Stabilità sembrano soddisfare le nostre richieste e le nostre tesi sul futuro dei nostri professionisti – continua Deiana -. Blocco dell’aliquota Inps al 27%, ripensamento del regime dei minimi con ampliamento della soglia iniziale da 15 a 30mila euro. Senza dimenticare il Jobs Act dei lavoratori autonomi che sarà incorporato in un apposito DDL del Governo. Annunci e slide, per il momento. Aspettiamo di leggere le norme alla fine del percorso parlamentare per dare un giudizio sul Taeg, il Total Tax Ratio della manovra per i nostri 355mila professionisti. Nel frattempo ci asteniamo e continuiamo a lavorare in silenzio sulle 30 Azioni per l’Italia che abbiamo lanciato nella nostra Conferenza di luglio per rafforzare la ripresa del Paese”.

E’ questa – prosegue il presidente di Confassociazionila filosofia che vuole caratterizzare anche la nostra prossima iniziativa su ‘Reti di impresa e di professionisti: quali orizzonti, quale futuro’, che avrà luogo a Roma, il 10 novembre prossimo. Un momento di approfondimento sulle sinergie tra professioni e imprese in cui raccontare una visione di medio–lungo periodo a stakeholder e professionisti alla ricerca di punti di riferimento in termini di trend, azioni di governo, processi di innovazione”.

Equitalia e tributaristi, alleanza in nome della semplificazione e dell’efficienza

di Davide PASSONI

Il convegno Equitalia – INT “Confronto e collaborazione per migliorare il rapporto fisco/contribuente”, che si è tenuto il 24 settembre scorso, a Milano è una di quelle occasioni che gli addetti ai lavori, come i tributaristi, i fiscalisti, i commercialisti o gli agenti della riscossione non avrebbero dovuto perdere. Ma sarebbe stata un’ottima occasione anche per imprenditori o professionisti che, sentendosi vessati dal Fisco, avrebbero potuto capire qualcosa in più e, forse, rivedere certe posizioni preconcette.

Basterebbero i nomi di tre delle voci di punta intervenute – Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Vincenzo Busa, presidente di Equitalia e Giorgio Benvenuto, ex numero 1 della Uil, ex senatore ed ex deputato, attualmente presidente della Fondazione Bruno Buozzi – per far intuire la portata dei temi trattati nel convegno.

GUARDA LE INTERVISTE VIDEO DEL CONVEGNO EQUITALIA – INT

Dopo una prima parte più tecnica, affidata a Giuseppe Zambon, consigliere nazionale dell’Istituto Nazionale Tributaristi e coordinatore della Commissione fiscalità dello stesso, e ad Andrea Umberto Daglia, responsabile dell’Ufficio legale e contenzioso di Equitalia Nord, i quali hanno illustrato, rispettivamente, le diverse istanze di rateazione della cartella esattoriale e gli istituti amministrativi per la sospensione della riscossione coattiva, l’evento è entrato nel vivo con la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Alemanno, Busa, Benvenuto e di Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni.

Una tavola rotonda per non addetti ai lavori, in un certo senso, dal momento che le parole chiave lungo la quale si è snodata sono state “semplificazione” e “buon senso”. Da un lato, Busa ha ricordato che trovare un equilibrio tra lotta all’evasione ed equità fiscale non è per nulla semplice; da qui il ruolo antipatico e impopolare che l’istituto da lui presieduto cercherà sempre più di mitigare con una mission ben precisa: dialogo con il contribuente per “tagliare” al meglio le esigenze sacrosante della riscossione fiscale con le esigenze di quest’ultimo, migliorando l’efficienza e l’efficacia dei processi riscossivi. Un proposito bello e facile a dirsi, molto più complesso da mettere in pratica.

Ed è qui che interviene l’importanza dei cosiddetti “corpi intermedi”, intermediari fiscali incaricati di mediare tra amministrazione tributaria e contribuente; in importanza che Alemanno, per parte dei tributaristi, ha ribadito con forza. Così come ha ribadito la necessità del rispetto sommo per il loro operato, la cui complessità non è per nulla favorita dalla complessità del sistema fiscale, anzi. Come fare dunque, chiede Alemanno a nome dei tributaristi, per operare una semplificazione vitale, oltre che necessaria? Formule magiche non ce ne sono, e nemmeno si tratta di un processo a breve o medio termine; un passo iniziale sarebbe quello di utilizzare meno norme e più buon senso nell’approccio alle casistiche pratiche legate alla fiscalità.

Una posizione ampiamente condivisa sia da Busa sia da Giorgio Benvenuto. Specialmente quest’ultimo, che nei suoi 60 anni di vita sindacale e politica ne ha viste di tutti i colori, ha ricordato come la difficoltà tutta italiana di scrivere leggi semplici sia legata alla nostra tendenza a normare per fattispecie, sia a livello di leggi ordinarie sia a livello di normativa fiscale. Se l’amministrazione fiscale, in questo senso, collaborasse ad innescare un processo di semplificazione, saremmo già a metà dell’opera. Benvenuto ha poi ricordato come Equitalia nacque con il consenso di tutti i partiti politici insieme allo Statuto del contribuente, per creare un’alleanza tra cittadino e amministrazione tributaria. Fu una serie di errori politici che portarono alla sistematica violazione dello Statuto a distorcere progressivamente e in modo crescente la percezione del ruolo di Equitalia. Tempo perso, che va recuperato.

In questo senso, Busa, raccogliendo l’invito dei tributaristi, ha ricordato che il sistema fiscale italiano non sarà mai davvero semplificato fino in fondo se non perderemo il vizio di avere un approccio casistico alla disciplina delle fattispecie, invocando sempre una norma astratta per risolvere un problema concreto; è necessario smettere di creare normative in base ai principi e non ai casi concreti e, qualora si tratti di principi, vanno sempre applicati con il buon senso.

Parole sottoscritte in pieno da Deiana, che ha ricordato anche l’importanza del dialogo e del confronto tra associazioni professionali, istituzioni e amministrazione fiscale e tributaria. Le associazioni professionali, ha sottolineato Deiana, sono il filtro di competenza intermedia tra i vertici, composti dalle istituzioni, e la base, formata dai cittadini-contribuenti. Questi ultimi, in quanto azionisti del Paese, devono avere fiducia nelle istituzioni e devono dare il proprio contributo per migliorarle. In questo, ha sottolineato Deiana, le associazioni professionali, tra cui anche l’Istituto Nazionale Tributaristi, sono fondamentali.

Conclusione del convegno affidata ad Alemanno. Il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi ha invitato innanzitutto a non creare un clima di esasperazione intorno alle tematiche della fiscalità e della riscossione, ribadendo con forza la necessità di un alleggerimento della pressione fiscale. Tra i compiti ardui dei tributaristi, infatti, oltre a esserci la necessità di stare dietro a una normativa fiscale che cambia a ritmi parossistici, c’è anche la difficoltà a spiegare al contribuente il perché di una pressione fiscale che lo porta a mollare allo Stato oltre la metà dei propri redditi. In questo senso, maggiore semplificazione non significherà probabilmente minori tasse, almeno nell’immediato, ma sarebbe un segnale positivo. Quello del quale molti cittadini, ormai esasperati, avrebbero almeno bisogno.

Dal convegno Equitalia – INT sono dunque emerse visioni convergenti, buoni propositi e comuni intendimenti. Ora, il difficile, è tradurli in misure concrete. I tributaristi li conosciamo e sappiamo che ce la metteranno tutta per fare al meglio la loro parte. Ma l’amministrazione tributaria? Noi siamo qui e l’aspettiamo al varco.

Convegno Equitalia – INT: le interviste video

di Davide PASSONI

Le interviste video a tre dei protagonisti del Convegno Equitalia – INT “Confronto e collaborazione per migliorare il rapporto fisco/contribuente”, tenutosi a Milano il 24 settembre 2015: Riccardo Alemanno (presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi), Vincenzo Busa (presidente di Equitalia) e Giorgio Benvenuto (presidente della Fondazione Bruno Buozzi).

Il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi Riccardo Alemanno, a margine del convegno, fa il punto sul rapporto tra l’istituto da lui presieduto ed Equitalia, propone la “ricetta” dell’Istituto per snellire la fiscalità italiana e pone l’accento sul ruolo fondamentale che i corpi intermedi, tributaristi in primis, svolgono nel rapporto tra amministrazione fiscale e contribuente.

Convegno Equitalia – INT: Intervista a Riccardo Alemanno

Il presidente di Equitalia Vincenzo Busa, a margine del convegno, fa il punto sul rapporto tra l’istituto da lui presieduto e i professionisti e le piccole imprese.

Convegno Equitalia – INT: Intervista a Vincenzo Busa

Il presidente della Fondazione Bruno Buozzi, Giorgio Benvenuto, a margine del convegno, dà una sua lettura personale della situazione della macchina della fiscalità italiana e lancia un messaggio alle nuove generazioni.

Convegno – Equitalia – INT: Intervista a Giorgio Benvenuto

Alemanno: confronto, collaborazione e informazione nel dialogo con le istituzioni

In occasione del convegno di oggi organizzato a Milano dall’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) con Equitalia, il presidente dell’INT, nonché vicepresidente vicario di Confassociazioni Riccardo Alemanno torna sul tema della collaborazione, del confronto e del dialogo tra l’Istituto e le istituzioni.

Il convegno ‘Equitalia-INT confronto e collaborazione per migliorare il rapporto fisco/contribuente’, organizzato da INT in collaborazione con Equitalia – dichiara Alemannoha tutti gli ingredienti necessari per un dialogo sempre più aperto con le istituzioni. La chiave di volta per compiere il salto di qualità nel mondo professionale, oggi, è essere predisposti al confronto, alla collaborazione, all’informazione, valori fondanti su cui si basa la logica stessa di Confassociazioni”.

Per la nostra categoria professionale – prosegue Alemannoè molto forte la necessità di approfondire la normativa di riferimento perché i tributaristi, così come tutti i professionisti dell’area fiscale, per conto dei propri clienti, hanno rapporti continui con Equitalia. Da qui la necessità di esser chiari, motivazione numero uno che ha dato l’input al convegno. E cioè la strumentalizzazione eccessiva del ruolo di Equitalia, finora gestita in malo modo da Concessionari privati tanto da trasformarla, nell’immaginario collettivo, in un male nazionale. Ma non è così e nella giornata di oggi il messaggio che vogliamo lanciare è chiaro: tutto è migliorabile e se c’è una cosa da modificare è la normativa a monte e non il lavoro svolto da Equitalia”.

Un punto condiviso da Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni: “La chiarezza è fondamentale per dare vitalità al sistema paese. La nostra Confederazione con le sue attuali 205 associazioni in rappresentanza di più di 350mila professionisti iscritti dialoga continuamente e positivamente con tutti gli organi istituzionali per avanzare soluzioni. Con le nostre #30AzioniperlItalia, presentate lo scorso 9 luglio al Tempio di Adriano, abbiamo decretato la fine del tempo delle parole e la nascita di quello delle soluzioni da proporre, da realizzare e da mettere a disposizione di chiunque abbia a cuore il futuro del nostro Paese”.

Il cambiamento, quello positivo e propositivo, è possibile – conclude Riccardo Alemanno -. E questo l’altro messaggio che vogliamo lanciare nell’incontro di oggi, che vede la sua luce anche grazie ad una parola data al Presidente di Equitalia, Vincenzo Busa, a seguito del rinnovo del protocollo d’intesa nazionale con INT, sull’organizzare insieme un convegno. Non poteva essere diversamente, la promessa ha preso corpo e siamo certi che, in una visione di medio/lungo periodo, il rilancio del Paese basato su questi valori diventa un dato concreto e reale”.