Ape sociale e reddito di cittadinanza, si possono percepire insieme?

Si possono percepire insieme sia la pensione con Ape sociale che il reddito di cittadinanza? Il rapporto tra le due indennità non prevede limitazioni. Infatti, il decreto legge numero 4 del 2019, che ha istituito il reddito di cittadinanza, non ha previsto alcuna forma di incompatibilità e, pertanto, di incumulabilità sia parziale che totale, con l’anticipo pensionistico. Ma è necessario fare alcune precisazioni importanti sull’importo del reddito di cittadinanza che risulta influenzato dalla percezione della pensione con Ape sociale.

Compatibilità e cumulabilità dell’Ape sociale con Naspi, Dis coll, Iscro e reddito di emergenza

Inoltre, altri per altri trattamenti corrisposti dall’Inps, come il reddito di emergenza, la Naspi, la Dis coll e l’Iscro, è necessario prestare attenzione sulla compatibilità e cumulabilità con l’Ape sociale. L’eventuale percezione di uno di questi trattamenti non avendone diritto perché già beneficiari dell’Ape sociale, comporta la situazione di percezione indebita e di recupero da parte dell’Inps.

Compatibilità di reddito di cittadinanza, Naspi, Dis coll, Ape sociale: i riferimenti normativi

Sulla compatibilità del reddito di cittadinanza e dell’Ape sociale, la disciplina di riferimento è contenuta nel comma 8, dell’articolo 2 del decreto legge numero 4 del 2019. La norma stabilisce che “il reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (Naspi) e dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata (Dis coll), di cui rispettivamente all’articolo 1 e all’articolo 15 del decreto legislativo 4 marzo 2015, numero 22, e di altro strumento di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria ove ricorrano le condizioni di cui al presente articolo. Ai fini del diritto al beneficio e della definizione dell’ammontare del medesimo, gli emolumenti percepiti rilevano secondo quanto previsto dalla disciplina dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee)”.

Prendere la pensione con Ape sociale è rilevante per la concessione del reddito di cittadinanza?

Il contribuente che percepisce, dunque, la pensione con l’anticipo pensionistico sociale può aver diritto a ricevere anche il reddito di cittadinanza. Di conseguenza, non essendoci una norma che vieti espressamente la contemporanea fruizione dei due istituti, i due trattamenti si possono considerare compatibili. Infine, nell’erogazione dell’Ape sociale, l’Inps valuta preventivamente la presenza di specifici requisiti da parte del richiedente. Tuttavia, l’importo dell’anticipo pensionistico va a concorrere a formare il reddito della famiglia. E, pertanto, incide sull’importo dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). La fruizione dell’anticipo pensionistico sociale va a incidere direttamente sia sul diritto a ricevere il reddito di cittadinanza, sia sul suo importo mensile.

Pensioni con anticipo pensionistico sociale e reddito di emergenza: i rapporti

Peraltro, anche altri istituti si possono mettere in relazione con la fruizione del trattamento pensionistico Ape sociale. Ad esempio, il reddito di emergenza (Rem). Questa prestazione è stata introdotta a favore di specifici nuclei familiari in condizioni di necessità derivante dall’emergenza sanitaria ed economica conseguente alla pandemia di Covid-19. Il trattamento emergenziale è stato introdotto dall’articolo 36 del decreto legge numero 73 del 25 maggio 2021, poi convertito nella legge numero 106 de 23 luglio 2021. Ad oggi non è stato più reintrodotto questo istituto. Ma sono ancora in corso di pagamento alcune rate.

Chi prende già l’anticipo pensionistico sociale può ricevere anche il reddito di emergenza (Rem)?

Differentemente dal reddito di cittadinanza, chi percepisce già la pensione con Ape sociale non ha diritto a ricevere anche il reddito di emergenza. Infatti, la fruizione dell’indennità previdenziale comporta il venir meno del presupposto alla base del reddito di emergenza. Ovvero la situazione di difficoltà economica nella quale può venirsi a trovare una famiglia in conseguenza dell’emergenza sanitaria. In tal senso, emerge la funzione dell’Ape sociale quale indennità di accompagnamento del contribuente alla pensione di vecchiaia.

Perché il percettore dell’Ape sociale non può prendere il reddito di emergenza (Rem)?

Il sostegno del reddito di emergenza è riconosciuto in presenza di specifici requisiti e comporta la percezione di un importo mensile da parametrarsi in base alla situazione del percettore. L’importo massimo che l’Inps eroga come Ape sociale può arrivare a 1.500 euro lordi. Nel caso in cui dei contribuenti avessero percepito il reddito di emergenza in presenza dell’Ape sociale, i due trattamenti si sovrapporrebbero. Pertanto, ciò costituirebbe una prestazione indebita che comporterebbe il recupero da parte dell’Inps di quanto non dovuto.

Ape sociale, si può prendere insieme anche l’Iscro?

Particolare attenzione deve essere prestata da chi percepisce l’Iscro, l’indennità prevista dai commi da 386 a 400 della legge numero 178 del 2020. La circolare dell’Inps numero 94 del 30 giugno 2021 ha chiarito che la percezione dell’anticipo pensionistico sociale e l’Iscro sono incompatibili. Anche in questo caso, la percezione indebita comporta il recupero da parte dell’Inps.

 

Ape sociale, ecco i nuovi chiarimenti dell’Inps su chi può andare in pensione

Sono arrivati, nella giornata di ieri, 25 maggio 2022, i nuovi chiarimenti dell’Inps in merito alle pensioni con uscita mediante l’opzione Ape sociale. Si tratta della circolare numero 62 recante il “posticipo del termine di scadenza della sperimentazione e modifiche alle disposizioni in materia di ape sociale di cui all’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge 11 dicembre 2016, numero 232 (legge di Bilancio 2017) e successive modificazioni. Istruzioni applicative e chiarimenti in materia”. Tra le ultime novità, la possibilità per i lavoratori di andare in pensione con l’Ape sociale anche se l’impresa cessa l’attività e i requisiti ridotti dei lavoratori addetti al settore edile.

Pensioni Ape sociale: posticipata la scadenza della misura al 31 dicembre 2022

Al primo punto della circolare dell’Inps, c’è il posticipo della scadenza della misura previdenziale dell’Ape sociale al 31 dicembre 2022. E, pertanto, il periodo di sperimentazione dell’Ape sociale terminerà alla fine di quest’anno. Non cambiano le date per presentare le domande e per la verifica delle condizioni e dei requisiti da parte dell’Inps dei richiedenti.

Pensioni Ape sociale: non si fa più riferimento ai tre mesi per chi è disoccupato

Tra le novità chiarite dall’Inps, figura l’eliminazione del periodo di tre mesi dello stato di disoccupazione. Pertanto, la categoria ammessa all’uscita anticipata dei disoccupati, non dovrà più fare riferimento al requisito temporale della condizione di disoccupazione “da almeno tre mesi”. Il chiarimento è a favore dei disoccupati per:

  • cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo;
  • dimissioni per giusta causa;
  • risoluzione consensuale;
  • scadenza del rapporto di lavoro con contratto a tempo determinato.

Tutte queste categorie potranno presentare domanda di verifica dei requisiti per la pensione Ape sociale senza dover attendere il decorso dei tre mesi dal termine di fruizione della prestazione di disoccupazione.

 Nuovo elenco delle mansioni gravose: ecco le ultime novità

Tra le mansioni ammesse alle pensioni con Ape sociale rientrano quelle gravose. Di conseguenza, a decorrere dallo scorso 1 gennaio, possono presentare domanda di uscita con Ape sociale i lavoratori alle dipendenze rientranti nelle categorie lavorativa gravose. Tali categorie sono previste dalla legge di Bilancio 2022 ed elencate nell’Allegato 3 della stessa legge. Tale elenco aggiorna e sostituisce le categorie di lavori gravosi elencati nell’Allegato A del decreto interministeriale del 5 febbraio 2018. La circolare Inps, peraltro, allega l’elenco aggiornato di tutte le professioni che possono andare in pensione con l’Ape sociale.

Quali categorie di lavoratori gravosi accedono alle pensioni Ape sociale con 32 anni di contributi?

Tra le professioni gravose ammesse all’uscita con Ape sociale, vi sono categorie che possono beneficiare dello sconto degli anni di contributi (da 36 a 32 anni) secondo quanto prevede il comma 92, dell’articolo 1, della legge di Bilancio 2022. In particolare, chiarisce l’Inps, per gli operai edili “come indicati nel contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese edili ed affini, per i ceramisti (classificazione codice Ateco Istat 6.3.2.1.2) e per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta (classificazione codice Ateco Istat 7.1.3.3) il requisito dell’anzianità contributiva di cui alla medesima lettera d) è di almeno 32 anni”. Pertanto, l’Inps chiarisce che i ceramisti e gli operai edili che possono beneficiare dello sconto di contributi sono quelli individuati dall’allegato 3 alla legge di Bilancio 2022, dove non sono indicati codici specifici del settore edile.

Pensioni Ape sociale: come presentare domanda di uscita e utilizzare i nuovi moduli messi a disposizione dall’Inps

Per presentare domanda di uscita con Ape sociale, i contribuenti interessati devono compilare i nuovi modelli di accesso alla misura di pensione e ai moduli per le attestazioni dei datori di lavoro. In particolare, i nuovi modelli di domanda sono reperibili accedendo al portale dell’Inps, nelle sezioni consecutive:

  • “Prestazioni e servizi”;
  • “Prestazioni”;
  • “Ape sociale – Anticipo pensionistico”;
  • “Accedi al servizio”.

Per la richiesta di uscita con i requisiti delle professioni gravose, i moduli si trovano al seguente percorso sul sito dell’Inps:

  • “Prestazioni e servizi”;
  • “Moduli”.

I nuovi modelli di domanda recepiscono le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2022.

Quali sono i nuovi modelli da utilizzare per andare in pensione con l’Ape sociale?

Nel dettaglio, i modelli di domanda da scaricare dal sito Inps per la pensione Ape sociale riguardano:

  • modello AP148, denominato “Attestazione datore di lavoro per la richiesta dell’APE Sociale in relazione alle attività lavorative di cui all’allegato 3 della legge 30 dicembre 2021, numero 234”;
  • modulo AP149, denominato “Attestazione datore di lavoro domestico per la richiesta dell’APE Sociale in relazione alle attività lavorative di cui all’allegato 3 della legge 30 dicembre 2021, numero 234”.

Presentazione domanda di pensione Ape sociale: ecco le scadenze del 2022

In merito alle scadenze per la presentazione delle domande di pensione con Ape sociale per l’anno in corso, la circolare Inps ricorda che le istanze dovranno essere inoltrate entro:

  • il 31 marzo 2022 e verifica delle condizioni delle condizioni e dei requisiti da parte dell’Inps entro il 30 giugno 2022;
  • il 15 luglio 2022 e verifica delle condizioni delle condizioni e dei requisiti da parte dell’Inps entro il 15 ottobre 2022; +
  • la verifica delle condizioni delle condizioni e dei requisiti da parte dell’Inps presentate dopo il 15 luglio ma non oltre il 30 novembre avverrà entro il 31 dicembre. La terza domanda dell’anno verrà accolta salvo la rimanenza delle necessarie risorse finanziarie.

Pensioni lavoratori precoci con quota 41, chi può avere lo sconto nel 2022?

Per i lavoratori che abbiano iniziato a lavorare all’età dell’adolescenza, anche per il 2022 si potrà usufruire delle pensioni anticipate a quota 41. La misura dei precoci, infatti, consente ai contribuenti di uscire da lavoro al raggiungimento dei 41 anni di contributi con una finestra mobile di 3 mesi. Tuttavia, non si tratta di una quota 41 per tutti, anche se non esiste un’età minima per andare in pensione. Infatti, i precoci devono soddisfare determinati requisiti per lasciare il lavoro da “precoci”.

Pensioni precoci, quali sono i requisiti richiesti di contributi e condizioni lavorative?

Il primo requisito delle pensioni precoci per agganciare l’uscita con 41 anni di contributi è quello secondo il quale è necessario aver versato un anno di contributi prima del raggiungimento dei 19 anni di età. Si tratta di un requisito di carattere generale che deve essere soddisfatto da chiunque voglia uscire con 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età di pensionamento. Tuttavia, a questo requisito è necessario abbinare, alternativamente, uno dei restanti quattro requisiti. Si tratta dello stato di disoccupazione, dell’assistenza di un familiare con handicap o della non capacità lavorativa e dell’appartenenza a una delle categorie di lavoratori impiegati in mansioni usuranti.

Andare in pensione con la misura per i precoci per chi è senza lavoro

Il primo dei tre requisiti richiesti delle pensioni per i precoci è quello di trovarsi nello stato di disoccupazione. Ovvero il richiedente la pensione deve trovarsi in questo stato in seguito alla cessazione del proprio rapporto di lavoro per licenziamento, risoluzione consensuale o per dimissioni per giusta causa. Il licenziamento può essere avvenuto anche in maniera collettiva. In tutti i casi, per ottenere la pensione è necessario aver già espletato da almeno tre mesi la prestazione prevista per la disoccupazione.

Pensioni con quota 41 per chi assiste convivente con handicap o ha riduzione capacità lavorativa

Ammessi alla pensione dei precoci anche i soggetti che assistano il coniuge o un parente di primo grado convivente in situazione di handicap grave. L’assistenza deve avvenire da almeno 6 mesi e può estendersi anche ai parenti e affini di secondo grado conviventi quando i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano almeno 70 anni, o con patologie invalidanti, o siano mancanti o deceduti. Sono ammessi alle pensioni con quota 41 anche i contribuenti che abbiano subito la riduzione della capacità lavorativa almeno al 74%.

Ammessi alle pensioni precoci anche i lavoratori impiegati in mansioni gravose o usuranti

Sono ammessi alla pensione dei precoci anche i lavoratori impiegati in mansioni gravose o usuranti. L’attività deve essere svolta da non meno di 7 anni rispetto agli ultimi 10. In alternativa il lavoro deve essere stato svolto, al momento del pensionamento, da almeno 6 rispetto agli ultimi 7 anni. Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2022 le categorie dei lavoratori ammesse per svolgimento di attività usuranti sono state estese. Le categorie, come i requisiti inerenti i disoccupati, i caregiver e gli invalidi civili, sono le medesime richieste per le pensioni con uscita Ape sociale.

Categorie lavorative ammesse alle pensioni precoci con quota 41 come usuranti nel 2022

Sono ammessi alle pensioni dei lavoratori precoci in quanto facenti parte di attività definite “usuranti” o “gravose” le seguenti categorie lavorative:

  • gli operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • i conduttori delle gru e di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • i conciatori di pelli e di pellicce;
  • i conduttori di convogli ferroviari e il personale viaggiante;
  • il personale delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche ospedaliere, con organizzazione del lavoro su turni;
  • i conduttori di mezzi pesanti e di camion;
  • gli addetti all’assistenza personale di soggetti in condizioni di non autosufficienza;
  • i docenti della scuola dell’infanzia, gli educatori degli asili nido e le professioni assimilate;
  • i facchini, gli addetti allo spostamento delle merci e gli assimilati;
  • il personale non qualificato per i servizi di pulizia;
  • gli operatori ecologici e gli altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • gli operatori agricoli, della zootecnia e della pesca;
  • i pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare sia dipendenti che soci di cooperative;
  • i lavoratori del settore siderurgico di prima e di seconda fusione; i lavoratori del vetro addetti a mansioni ad alte temperature non già rientranti nella normativa del decreto legislativo numero 67 del 2011 degli usuranti;
  • i marittimi imbarcati a bordo e il personale viaggiante dei trasporti marini e delle acque interne.

Pensionati con quota 41 dei lavoratori precoci, possono svolgere altri lavori?

Chi sia andato in pensione come precoce con la quota 41 non può cumulare i redditi relativi allo svolgimento di un lavoro (sia da dipendente che da autonomo) con la pensione. Il divieto vige per tutto il periodo di decorrenza della pensione, fino a raggiungere il diritto al pensionamento se non avessero beneficiato della deroga ai requisiti ordinari di uscita da lavoro. La domanda di pensione con quota 41 deve essere presentata entro il 1° marzo di ciascun anno. La seconda scadenza annuale è fissata al 15 luglio. L’ultima scadenza è relativa al 30 novembre, ma in questo caso è necessario verificare che siano residuate le risorse finanziare per beneficiare della misura.

Trattamento di fine rapporto (Tfr) o di fine servizio (Tfs) nel caso di pensione dei lavoratori precoci

Nel caso di pensione ottenuta con la quota 41 dei lavoratori precoci, il Trattamento di fine servizio (Tfs) dei subordinati del pubblico impiego e il Trattamento di fine rapporto (Tfr) dei lavoratori del settore privato decorreranno dal momento in cui il neopensionato abbia raggiunto i requisiti per andare in pensione con i requisiti ordinari. Alla decorrenza andranno sommati anche gli ordinari termini di differimento, consistenti in un anno per la vecchiaia e in 24 mesi per la pensione anticipata.

APE Sociale 2022: tutte le novità introdotte con la legge di bilancio

L’APE Sociale è l’anticipo pensionistico che accompagna il lavoratore alla pensione. Con l’arrivo del nuovo anno ci sono però delle novità. Ecco le caratteristiche dell’APE Sociale 2022.

Cos’è l’APE Sociale?

L’APE Social è una misura che consente a determinate categorie di lavoratori di accedere a un anticipo pensionistico, una sorta di scivolo, che lo accompagna fino alla pensione di vecchiaia. E’ stata introdotta in via sperimentale la prima volta nel 2017 e poi prorogata di anno in anno. L’ultima proroga, con leggere modifiche, arriva con la legge di bilancio 2022. Possono usufruire di questa misura solo determinate categorie di lavoratori e in particolare possono uscire anticipatamente dal lavoro i disoccupati, i caregivers (cioè chi assiste il coniuge o altro parente di primo grado con handicap) e coloro che svolgono lavori particolarmente usuranti, cioè i lavori gravosi ed è proprio su questo ultimo punto che vi sono delle novità.

APE Sociale 2022: novità introdotte

La prima novità è la proroga dell’APE Social per tutto il 2022, inoltre viene ampliata la platea dei beneficiari, cioè di coloro che svolgono lavori gravosi. Ad entrare nella riforma sono in primo luogo gli edili e i ceramisti che potranno accedere all’anticipo pensionistico al compimento dei 63 anni di età a patto che abbiano almeno 32 anni di contributi, in passato il requisito contributivo era di 36 anni.

I lavori gravosi che potranno accedere all’anticipo pensionistico sono ora:

  • insegnanti della scuola primaria, pre-primaria e assimilati ;
  • tecnici della salute;
  • magazzinieri: addetti alla gestione dei magazzini, personale adibito allo spostamento di merci, conduttori di veicoli per lo spostamento di merci;
  • estetiste;
  • esercenti professioni sanitarie;
  • addetti ai servizi di assistenza per persone non autosufficienti;
  • artigiani;
  • operai specializzati;
  • agricoltori e professioni non qualificate nell’agricoltura, allevamento, silvicoltura e pesca:
  • Lavoratori di miniere: addetti all’estrazione di minerali e costruzioni, conduttori di impianti per l’estrazione di minerali;
  • portantini;
  • addetti ai servizi di pulizia;
  • lavoratori in impianti per la lavorazione a caldo dei minerali;
  • addetti ad impianti per la trasformazione del legno e la produzione di carta;
  • Lavoratori in impianti per la produzione di energia termica e a vapore, impianti per il recupero dei rifiuti e impianti per il trattamento delle acque;
  • lavoratori nel settore della raffinazione del gas e prodotti petroliferi, chimica di base ed evoluta;
  • conduttori mulini e impastatrici;
  • operatori dell’industria alimentare;
  • conduttori di forni e impianti ad elevate temperature ad esempio per la lavorazione di vetro e ceramica.

Coloro che hanno i requisiti per poter accedere al beneficio devono proporre la domanda entro il 31 marzo 2022. L’importo dell’assegno mensile viene calcolato tenendo in considerazione i requisiti contributivi e anagrafici maturati al momento dell’accesso alla prestazione, ma comunque non può superare l’importo di 1.500 euro.

APE Sociale per i care givers

Per quanto riguarda invece i care givers, la normativa prevede la possibilità di accedere all’APE Sociale 2022 nel caso in cui siano stati compiuti 63 anni e siano maturati 30 anni di contributi. Per poter accedere è necessario assistere da almeno 6 mesi un parente di primo grado con grave handicap. L’APE Social può essere estesa anche all’assistenza a parenti entro il secondo grado solo nel caso in cui costoro non abbiano parenti di primo grado, oppure questi abbiano superato i 70 anni di età oppure siano a loro volta invalidi o siano deceduti. Ad esempio una sorella può usufruire dell’APE Social per assistere un fratello gravemente malato se questo non abbia un coniuge, un genitore o altro parente di primo grado che possa occuparsene.

APE Sociale per disoccupati

L’APE sociale per i disoccupati viene riconosciuta a coloro che hanno perso il lavoro in seguito a licenziamento individuale o collettivo oppure abbiano dato le dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. L’importante è aver maturato almeno 18 mesi di lavoro dipendente nell’arco degli ultimi 36 mesi. Non è più richiesta la fine della percezione della NASPI da tre mesi.

Possono infine accedere all’Ape Sociale coloro che oltre ad avere i requisiti prima visti (63 anni e 30 anni di contributi) abbiano anche il 74% di invalidità.

La domanda può essere presentata direttamente sul sito INPS accedendo con lo SPID, con la CIE o CNS. Secondo gli studi condotti dal Senato dovrebbero avere accesso a questa misura 21.200 persone.