Sgravi contributivi per chi assume donne: ecco come ottenerli

La legge di bilancio 2021 per gli anni 2021 e 2022 ha previsto  sgravi contributivi che può arrivare al 100% per l’assunzione di donne. Ecco in quali casi spetta e come ottenere questa importante agevolazione.

Sgravi contributivi per chi assume donne: chi può ottenerlo

Lo sgravio contributivo per le aziende che assumono donne disoccupate viene riconosciuto alle aziende del settore privato (non si applica alle Pubbliche Amministrazioni). So escludono le attività che operano nel settore dell’intermediazione finanziaria. Lo sgravio ha ad oggetto non solo le nuove assunzioni, ma anche in caso di trasformazione del contratto in uno a tempo indeterminato o la proroga di un contratto a tempo determinato in scadenza. Lo sgravio è valido a fronte dell’assunzione di donne in situazione di svantaggio. Si tratta di:

  • donne con almeno cinquant’anni di età e disoccupate da oltre dodici mesi;
  • donne di qualsiasi età residenti in zone svantaggiate e che per tale ragione ricevono finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea e che siano disoccupate da almeno 6 mesi;
  • donne di qualsiasi età che operino in un settore in cui le donne sono particolarmente sotto-rappresentate e sono prive di un impiego regolarmente da almeno 6 mesi;
  • donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi .

Per effettuare tali assunzioni il datore di lavoro deve utilizzare il modulo 92-2012 presente all’interno del cassetto previdenziale.

Casi particolari

Lo sgravio contributivo previsto per l’assunzione di donne disoccupate in situazione di svantaggio può essere pari al 100%, ma non superiore a 6.000 euro. Il riconoscimento dell’esonero contributivo è però legato a un aumento occupazionale netto, cioè non si riconosce lo sgravio se nei mesi antecedenti l’azienda ha effettuato dei licenziamenti. L’incremento occupazionale si determina avendo come riferimento la differenza tra il numero dei lavoratori occupati e il numero di lavoratori mediamente occupati nei 12 mesi antecedenti.

Abbiamo detto che da tale agevolazioni sono escluse le PA, ma sono invece compresi i consorzi, glie nti morali e gli enti ecclesiastici, gli enti pubblici economici, gli istituti autonomi case popolari trasformati in base alle diverse leggi regionali in enti pubblici economici ed ex IPAB trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato.

Disoccupato di lunga durata: quali vantaggi ci sono per l’azienda che lo assume?

Il disoccupato di lunga durata è un soggetto che si trova in una condizione cronica di mancanza di lavoro. Il legislatore tende a voler eliminare questa “categoria” di persone e proprio per questo prevede diversi incentivi volti a rendere più appetibili i disoccupati di lungo corso sul mercato del lavoro. Vediamo in primo luogo chi può definirsi disoccupato di lunga durata e di conseguenza quali vantaggi possono esservi per le aziende.

Chi è il disoccupato di lunga durata?

La prima cosa da sottolineare è la differenza tra inoccupato e disoccupato. Il disoccupato è colui che ha perso un lavoro o ha cessato un’attività autonoma e non riesce a reinserirsi nel mondo del lavoro. L’inoccupato è invece colui che non ha mai lavorato. Per risultare come disoccupato è necessario iscriversi nelle liste di collocamento del Centro per l’Impiego ed occorre sottoscrivere il patto di servizio con l’Anpal. Sono differenti dagli inoccupati anche i NEET (not engaged in education employment and trainig), si tratta di persone che non seguono percorsi di formazione o studio, ma non sono neanche alla ricerca di lavoro. Si tratta spesso di persone sfiduciate che non sono iscritte nelle liste dei Centri per l’Impiego.

Nella lista dei disoccupati compaiono poi i disoccupati di lungo periodo o di lungo corso/durata. Si tratta di persone che hanno accumulato:

  • oltre 12 mesi di disoccupazione, che scendono a 6 mesi nel caso in cui si tratti di persona di giovane età. Tale classificazione non è però rigida perché vi possono essere benefici a cui si accede con requisiti diversi.

Agevolazioni per i disoccupati di lunga durata

A tutela del disoccupato di lunga durata sono previsti percorsi di inserimento lavorativo. Ad esempio possono usufruire dell’assegno di ricollocazione con importo variabile da utilizzare in corsi di formazione e servizi di assistenza nella ricerca del lavoro. I vari “privilegi” da disoccupato di lunga durata inoltre non si perdono nel caso in cui sia stipulato un contratto di lavoro a tempo determinato di breve durata, in particolare non si perde la “qualità” di disoccupato di lunga durata in presenza di un contratto di durata inferiore a 6 mesi. Inoltre il decreto 4 del 2019 prevede che si mantenga lo stato di disoccupato nel caso in cui il reddito percepito da lavoratore dipendente sia inferiore a 8.145 euro e 4.800 euro in caso di lavoro autonomo.

Agevolazioni per le imprese che assumono disoccupati di lunga durata

Al fine di ridurre la fascia di disoccupati di lunga durata sono inoltre previsti altri vantaggi che vanno sia a favore del datore di lavoro che assume sia del lavoratore stesso.

Il primo aiuto è dato dallo sgravio contributivo in favore delle imprese che assumono disoccupati di lunga durata.

Bonus assunzioni donne

Il primo incentivo riguarda le donne: vi è uno sgravio contributivo al 100% per le imprese che assumono donne con almeno 12 mesi di disoccupazione e che abbiano superato i 50 anni di età. Questo sgravio contributivo è previsto fino al 30 giugno 2022, non si ha invece certezza su un’eventuale successiva proroga.

Inoltre è possibile avere lo sgravio contributivo al 100% senza limiti di età nel caso in cui la donna sia disoccupata da almeno 24 mesi.

Nel caso in cui le donne abbiano residenza in aree economiche in cui vi è una particolare disparità occupazionale tra uomini e donne oppure residenti in Regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali UE, bastano sei mesi di disoccupazione per poter accedere allo sgravio contributivo al 100%.

Bonus assunzione uomini

Per l’assunzione degli uomini lo sgravio è invece al 50% e può essere fatto valere per:

  • over 50 con almeno 6 mesi di disoccupazione;
  • qualsiasi età con 12 mesi di disoccupazione.

Bonus assunzioni Sud

Particolari sgravi contributivi sono inoltre previsti nel Bonus Assunzioni Sud. In questo caso per poter accedere si considera disoccupato di lunga durata chi ha maturato almeno 6 mesi di disoccupazione. Il Bonus Assunzioni Sud si applica alle aziende che si trovano in: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, oppure in quelle definite in transizione, Sardegna, Abruzzo e Molise. Anche in questo caso la decontribuzione è al 100% per contratti di lavoro a tempo indeterminato oppure per contratti di apprendistato. Lo sgravio è al 100% per il primo anno (con importo massimo per assunto di 8.060 euro ) e al 50% per il secondo e il terzo anno. Nel caso in cui l’assunzione riguardi persone di età compresa tra 15 e 24 anni, non si tiene conto della durata del periodo di disoccupazione.

Anticipi pensionistici per il disoccupato di lunga durata

Chi è disoccupato di lungo periodo può inoltre accedere alla pensione in modo agevolato. Le opportunità sono 2 cioè accedere alla pensione anticipata precoci, oppure alla Ape Sociale.

Per la pensione anticipata precoci è necessario avere maturato un’anzianità contributiva di almeno 41 anni, di questi 12 mesi devono essere stati versati prima del compimento del diciannovesimo anno di età. Può accedere alla pensione anticipata precoci coloro che risultano disoccupati di lungo periodo per cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento anche collettivo o dimissioni per giusta causa e hanno smesso di percepire la NASpI da almeno 3 mesi. In alternativa c’è l’Ape Sociale che consente di accedere alla pensione all’età di 63 anni con almeno 30 anni di contributi e a patto di aver versato nei 36 mesi antecedenti rispetto alla data di cessazione del rapporto di lavoro 18 mesi di contributi e, infine, occorre aver terminato la percezione dell’assegno di disoccupazione.

Agevolazioni economiche per il disoccupato di lunga durata

Infine, sono previste agevolazioni economiche. Il disoccupato di lungo periodo gode dall’esenzione dal ticket sanitario ( in questo caso occorre il doppio requisito e cioè un reddito inferiore a 8.263,31 euro, elevabile fino a 11.362,05 euro in caso di coniuge a carico e di altri 516,46 euro per ogni figlio a carico.

Naturalmente ai disoccupati viene anche data l’opportunità di percepire il reddito di cittadinanza.

Assunzione donne, under 36 e Sud: proroga delle agevolazioni contributive

Buone notizie dall’INPS: con il messaggio 403 del 26 gennaio 2022 ha reso noto che la Commissione Europea ha esteso i vantaggi inerenti l’assunzione donne, under 36 e Sud  fino al 30 giugno 2022. Scopriamo chi sono gli interessati da questo provvedimento.

Proroga delle agevolazioni per assunzione donne, under 36 e Sud: ecco le novità

Il Messaggio dell’INPS del 26 gennaio 2022 non è altro che una comunicazione indiretta di una decisione dell’Unione Europea che, attraverso la Commissione Europea.  In particolare con la decisione C(2022) 171 final dell’11 gennaio 2022 ha stabilito che le agevolazioni denominate:

  • decontribuzione Sud;
  • bonus assunzione donne (prevede la decontribuzione per l’assunzione di donne in settori in cui vi è una particolare disparità di genere);
  • giovani under 36 (esonero contributivo al 100% per le assunzioni di giovani fino a 36 anni di età

sono estese fino al 30 giugno 2022. In questo modo le stesse scadono insieme al Temporary Framework, cioè il piano degli aiuti di Stato come modificato con l’avvento dell’emergenza pandemica.

Questo rappresenta un notevole aiuto per le imprese che potranno assumere nuovi dipendenti con agevolazioni contributive molto importanti, allo stesso tempo aiuta i giovani, le donne e chi vive in una situazione di svantaggio a causa delle depressione economica che caratterizza determinate zone del Paese, ad avere maggiori probabilità di inserirsi nel mondo del lavoro.

In seguito a questa importante decisione dell’Unione Europea fino al 30 giungo 2022 potranno essere stipulati contratti di lavoro a tempo indeterminato o la trasformazione di rapporti a termine in rapporti a tempo indeterminato con le agevolazioni previste inizialmente fino al termine del 2021.

Nuovi limiti per gli aiuti di Stato nel Messaggio INPS 403 del 26 gennaio 2022

La decisione della Commissione Europea adottata l’11 gennaio 2022 non contiene solo l’estensione delle agevolazioni per l’assunzione di  donne, under 36, donne e Sud, ma anche nuove modifiche ai limiti previsti per gli aiuti di Stato. I nuovi limiti sono:

  • 290.000 euro per le imprese che operano in agricoltura (settore primario);
  • 345.000 euro per le imprese che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura;
  • 2,3 milioni di euro per le imprese che operano in tutti gli altri settori.

Le misure per gli aiuti di stato non si applicano alle imprese che operano nel settore finanziario/assicurativo.

Se vuoi saperne di più sul Temporary Framework e sulle deroghe previste per gli aiuti di Stato, leggi l’articolo: Aiuti di Stato e pandemia: L’Unione Europea ammette deroghe

Contributi alle Pmi, due bandi Regione Lombardia per chi assume o per la formazione

Due i bandi della Regione Lombardia alle piccole e medie imprese che assumono e alle aziende e ai professionisti che fanno formazione. I fondi, oltre 41 milioni di euro, servono a incentivare le assunzioni di over 50, di donne e di giovani inoccupati, oltre alla formazione. In tutto, a favore delle fasce deboli, sono previsti fino a 12500 euro per ogni nuovo assunto per un totale per ciascuna Pmi di 50 mila euro. I voucher formazione, invece, consentono di utilizzare contributi a fondo perduto di 2 mila euro per ogni dipendente o professionista.

Bandi per contributi alle nuove assunzioni: due bandi per le imprese della Lombardia

I bandi della Regione Lombardia per le assunzioni sono stati presentati e rilanciati nella giornata del 13 ottobre dall’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli.  L’intervento è a favore, in particolare, dei Neet, cioè dei giovani che non lavorano e non studiano, di chi è prossimo alla pensione e ha perso l’occupazione, delle donne che risultano ancor più penalizzate dal lungo periodo di emergenza sanitaria.

Bando Formare per assumere: contributi a disposizione delle Pmi

Il primo bando prende il nome di “Formare per assumere”. Rientra nei fondi stanziati dal Fondo sociale europeo (Fse) del settennato 2014-2020 per l’Asse 1 azioni 8.5.1, 8.6.1, 8.2.2, 8.5.5 e 8.1.1. Il bando è stato pubblicato a luglio e rilanciato due giorni dall’assessore Rizzole. I fondi stanziati per questo bando sono pari a 15 milioni di euro che la Regione Lombardia punta, comunque, a incrementare. La scadenza dei fondi è fissata al 30 settembre 2023.

Quanto spetta a ciascuna impresa per ogni assunto

Nel bando l’incentivo è assicurato alle assunzioni di persone non occupate da almeno 30 giorni. Alle aziende viene corrisposto un contributo di 3000 euro per la formazione e un bonus di 1000 euro per per le aziende che hanno meno di 50 dipendenti, un bonus per la ricerca e la selezione da 500 euro e un incentivo per ogni nuovo assunto che varia nel seguente modo:

  • 4000 euro per assunzioni di lavoratori fino a 54 anni di età;
  • 6000 euro per lavoratrici fino a 54 anni;
  • 6000 euro per lavoratori dai 55 anni;
  • 8000 euro per lavoratrici dai 55 anni.

Come partecipare al bando contributi per nuove assunzioni Regione Lombardia

Per partecipare al bando Formare per assumere della Regione Lombardia le imprese interessate possono presentare domanda (già a partire dallo scorso 26 luglio) tramite il sistema informativo dei Bandi online del sito istituzionale della Regione. Il termine della scadenza per richiedere i contributi è fissato alle ore 12 del 30 settembre 2023.

Bando per la formazione: ecco a chi spettano i voucher da 2000 euro

Il secondo bando prende il nome di Formazione Continua – Fase VI, Voucher aziendali, ed è finanziato dal Por Fse 2014/2020 per 26,5 milioni di euro. Non ci sono scadenze temporali e, come affermato dall’assessore Rizzoli, “basta un click per accedere al finanziamento”.

Chi può partecipare al bando Formazione continua della Regione Lombardia?

Al bando possono partecipare tutte le imprese ubicate nella Lombardia che appartengano alle seguenti categorie:

  • iscritte alla Camera di commercio;
  • le imprese familiari;
  • gli enti del terzo settore che svolgano attività economica;
  • le fondazioni e le associazioni riconosciute che svolgano attività economica;
  • le cooperative;
  • i liberi professionisti o la relativa associazione nel caso in cui svolgano la professione in forma associata.

A chi sono rivolti gli interventi finanziati dal bando?

Gli interventi finanziati dal bando sono rivolti:

  • a chi è dipendente delle micro, piccole, medie e grandi imprese della Regione Lombardia;
  • ai titolari e ai soci delle stesse imprese menzionate;
  • ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi che abbiano domicilio fiscale in Lombardia e che svolgano la professione autonomamente o in forma associata.

Cosa finanzia il bando Regione Lombardia Voucher formativi?

Il bando prevede l’erogazione di voucher formativi del valore massimo di 2 mila euro. Tutti i soggetti ai quali sono rivolti gli interventi (dipendenti, titolari e soci, liberi professionisti e autonomi) possono fruire di percorsi formativi (anche più di uno) fino a raggiungere il valore del voucher stesso. Ogni impresa può essere beneficiaria di voucher per un totale di 50 mila euro.

Come presentare domanda per il voucher formativo della Regione Lombardia?

Le imprese interessate possono selezionare l’offerta formativa dal Catalogo della Regione Lombardia. In alternativa è possibile procedere direttamente tramite l’ente formativo per la scelta dei contenuti della formazione necessaria. Una volta scelta l’offerta formativa alla quale partecipare, la domanda deve essere presentata direttamente in via telematica nel Sistema Informativo dei Bandi. Maggiori dettagli sono presenti nella sezione bandi del sito istituzionale della Regione Lombardia.

Assunzione donne, quali agevolazioni a chi assume?

Oggi andiamo ad occuparci di una categoria di lavoratore (o lavoratrice, per dirla meno genericamente) che in passato è stata alquanto bistrattata. Il lavoratore donna che, però negli ultimi anni ha conquistato più indipendenza e rispetto sociale. Andiamo, a vedere tuttavia quali agevolazioni vi sono per chi assume una donna al lavoro.

Assunzioni donne, nel 2021 vi sono agevolazioni?

Nonostante la premessa fatta, in un mondo che vede la donna molto più al centro dell’attenzione, rispetto a trenta anni fa, ci si chiede ancora se vi sono o meno delle agevolazioni e quindi degli incentivi per il datore di lavoro nell’assumere una donna al lavoro. Come se si stesse assumendo una “categoria di lavoratore” speciale. Ebbene, sì, esiste il Bonus donne per chi assume lavoratori (o lavoratrici) del gentil sesso. Ma, dopo andremo a vedere nello specifico in cosa consiste, il bonus donna. Ora, rapidamente occupiamoci di specificare cosa si intende per incentivo o agevolazione all’assunzione, per il datore di lavoro.

Incentivo e agevolazioni per il datore di lavoro: cosa vuol dire?

Quando parliamo di agevolazioni per il datore di lavoro, si intendono dei benefici normativi o economici, i quali vengono riconosciuti ai datori di lavoro (appunto) che decidono di assumere, senza essere obbligati per legge o tenuti in base a quanto previsto dalla contrattazione collettiva, determinate categorie di persone, soprattutto lavoratori svantaggiati. Ecco, dunque, che sembrerebbe che la donna, per il mondo del lavoro, sia ancora spesso e volentieri considerata “svantaggiata”. Con l’agevolazione si parla, dunque, di contributi pubblici che serviranno a sostenere la parte a carico del datore di lavoro del costo dei nuovi assunti. Quindi, in sostanza, chi assume tali “soggetti lavorativi”, usufruendo di queste agevolazioni previste avrà diritto ad una riduzione, parziale o totale, per un determinato periodo di tempo, dei costi del lavoro (contributi) che avrà da sostenere.

Bonus donne: in cosa consiste

Dunque, per incentivare i datori di lavoro ad assumere donne avremo il suddetto Bonus Donne. Ma, in cosa consiste tale incentivo o agevolazione?

Questa agevolazione (o incentivo per il datore di lavoro) consiste, sostanzialmente, nella riduzione dei contributi pari al 50% per i datori di lavoro che assumono, sia tempo indeterminato che a tempo determinato, lavoratrici prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, o da 6 mesi se esse hanno residenza in aree svantaggiate. La nuova legge di Bilancio ha incrementato il bonus assunzioni donne, portando la decontribuzione al 100% per le assunzioni effettuate nel biennio 2021-2022. Tutto ciò è valido anche per quanto riguarda le assunzioni di donne che lavorano in una professione o in un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere. In tal caso vi è il decreto interministeriale, atto ad individuare i settori specifici e le professioni caratterizzate da un maggior tasso di disparità uomo-donna per il 2021, ai fini del riconoscimento dell’incentivo.

Alcuni di questi settori che presentano la disparità uomo-donna, sono di seguito elencati:

  •  Artigiani ed operai metalmeccanici e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche
  •  Artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia
  • Professioni tecniche in campo scientifico, ingegneristico e della produzione
  • Agricoltori e operai zootecnia,
  • Imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende
  • Ingegneri, architetti
  • Professioni non qualificate nella manifattura,
  • Artigiani ed operai specializzati della meccanica di precisione, dell’artigianato artistico, della stampa ed assimilati

Va aggiunto che molto spesso l’inserimento nel mondo del lavoro per una donna diviene ostracizzato e poco ben visto dai datori di lavoro per le difficoltà che vi si possono presentare nei casi di maternità. Con tutte le sospensioni di attività fisiche che tale periodo comporta. In quel caso, l’INPS non si è fatto mancare di offrire il Bonus maternità, ma questa è un’altra storia.

Continuano gli sgravi per chi assume donne disoccupate

Per quanto riguarda gli incentivi all’assunzione, anche per il 2018 rimane valido il bonus previsto per i datori di lavoro appartenenti al settore privato che decidano di assumere donne disoccupate di qualsiasi età.

Lo sgravio è valido se le donne da assumere sono prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ma se l’assunzione avviene in particolari settori economici, caratterizzati da una profonda disparità di genere, allora il periodo di disoccupazione scende a sei mesi.

Al contrario, non è più disponibile l’incentivo per l’assunzione di donne disoccupate da almeno sei mesi residenti in aree svantaggiate.

L’agevolazione spettante al datore di lavoro del settore privato si traduce in uno sgravio contributivo pari al 50%:

  • per 12 mesi in caso di contratto tempo determinato;
  • per 18 mesi in caso di assunzioni a tempo indeterminato;
  • fino al 18° mese dalla data di assunzione in caso di trasformazione del contratto da tempo determinato a indeterminato.

Per fruire del beneficio è necessario presentare apposita domanda di ammissione compilando ed inviando per via telematica, prima della denuncia contributiva, il modulo disponibile nel Cassetto previdenziale aziendale presente sul sito INPS.
L’Istituto, una volta ricevuta la domanda, verificherà la presenza dei requisiti e quindi concederà il bonus.

Vera MORETTI