Associazione culturale con codice fiscale: come funziona?

Il primo passo da compiere nella creazione di un’associazione culturale è quello di stabilire che tipo di associazione si voglia costituire. Ovvero, è necessario capire cosa si voglia fare e con chi farlo. Il passaggio successivo, oltre alla redazione dell’atto costitutivo e dello statuto, è quello di decidere se aprire un’associazione con il solo codice fiscale oppure con la partita Iva.

Differenza tra associazione culturale con partita Iva da quella con il solo codice fiscale

La differenza tra le due tipologie di associazioni culturali, con partita Iva o con il solo codice fiscale, risiede essenzialmente nel fatto che l’associazione con il codice fiscale può svolgere solo la normale attività istituzionale, mentre l’associazione con partita Iva può attivarsi anche per l’attività commerciale subordinata a quella istituzionale. Nel primo caso, l’attività istituzionale è rivolta ai soci tesserati. Lo stesso anche nel caso di attività di tipo commerciale: anche quest’ultima è rivolta ai soci tesserati o per la fornitura di servizi  a realtà terze. In ogni caso, l’apertura della partita Iva permette all’associazione di beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dalla legge numero 398 del 1991.

Codice fiscale obbligatorio per un’associazione culturale

È importante rilevare che il codice fiscale è sempre obbligatorio per la società culturale come lo è sempre per ogni tipologia di associazione che si voglia costituire. La partita Iva, invece, può essere aperta anche in un secondo momento. L’unica differenza è che, se l’associazione chiede l’attribuzione del codice fiscale e, contestualmente, l’apertura della partita Iva, i due numeri coincidono. Se, invece, l’apertura della partita Iva avviene in un momento successivo i due numeri sono differenti.

Associazione culturale: come si richiede il codice fiscale?

La richiesta del codice fiscale di un’associazione culturale, come per tutte le altre tipologie di associazioni, va fatta all’Ufficio del registro dell’Agenzia delle entrate. È necessario compilare il modello AA5/6 in due copie, una per l’associazione e una per l’Agenzia delle entrate. Si può scaricare il modulo anche on line, collegandosi al sito dell’Agenzia delle Entrato. L’Ufficio del Registro chiede anche la fotocopia dell’Atto costitutivo dell’associazione e lo statuto. Inoltre, viene richiesto anche il documento valido del presidente dell’associazione o di un delegato nel caso in cui la domanda dovesse essere presentata da un delegato del presidente. Questi documenti vanno allegati al modello di richiesta del codice fiscale.

Codice fiscale, come si compila il modello AA5/6?

Per la compilazione del modello AA5/6 è necessario barrare, nel quadro A, la casella “Attribuzione del numero di codice fiscale” e inserire la data  di costituzione dell’associazione. Il quadro B riguarda il soggetto d’imposta. E, pertanto, bisogna scrivere il nome, per esteso, dell’associazione e inserire il numero 12 nel campo della “natura giuridica”. La scelta successiva del codice attività varia in base alla tipologia di associazione che si desidera costituire. Per inserire le cifre è necessario fare riferimento ai codici Ateco e alla loro classificazione in base alla tipologia di attività. Di seguito, il richiedente deve indicare l’indirizzo, il Cap, il comune e la provincia della sede legale dell’associazione.

Indicazione del presidente dell’associazione nel modello di richiesta codice fiscale

Il modello AA5/6 continua con il quadro C che riporta le informazioni sul rappresentante. In questo quadro, si devono indicare i dati del presidente dell’associazione e nello spazio “Codice carica” si deve riportare il numero 1. Le due pagine successive si devono lasciare vuote, anche se bisogna stamparle e consegnarle all’Agenzia delle entrate. Va compilata l’ultima pagina dove occorre riportare gli allegati al modello. Il presidente, o un suo delegato, devono barrare le lettere A, B e C, inserire la data e la firma. Le successive parti vanno lasciate vuote.

Dove si registra un’associazione culturale?

Come si apre e dove si registra un’associazione culturale? Innanzitutto, aprire un’associazione culturale è un passaggio utile alla condivisione di interessi e di passioni per il raggiungimento di uno stesso obiettivo. E, pertanto, un gruppo di persone che decide di aprire un’associazione culturale, senza fini di lucro, deve procedere alla redazione dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione.

L’atto costitutivo di un’associazione culturale

L’atto costitutivo di un’associazione culturale rappresenta l’accordo tra più persone di istituire un’associazione. Nell’atto devono essere indicati la denominazione dell’ente, lo scopo, la sede e il patrimonio.

Associazione culturale: lo statuto

Lo statuto dell’associazione culturale deve essere redatto per iscritto e deve contenere al suo interno alcuni elementi imprescindibili:

  • la denominazione dell’associazione;
  • l’oggetto sociale;
  • il rappresentante legale dell’associazione culturale;
  • l’assenza dei fini di lucro;
  • la non possibilità di dividere i proventi dell’attività tra i membri.

I principi dell’associazione culturale nello statuto

Fanno parte dei principi, da riportare nello statuto dell’associazione culturale, i seguenti punti:

  • l’orientamento ai principi di uguaglianza delle norme sull’ordinamento interno all’associazione;
  • l’accettazione del principio di democrazia;
  • la predisposizione degli stessi diritti per tutti i membri dell’associazione;
  • la sovranità dell’assemblea dei soci, in qualità di associati o di partecipanti, insieme ai criteri per l’ammissione e per l’esclusione;
  • la parità di voto degli associati o dei partecipanti per l’approvazione e per la modifica dello statuto, per i regolamenti e per la nomina degli organi direttivi;
  • il principio del voto singolo.

Obblighi di convocazione assemblee e scioglimento associazione culturale nello statuto

Altre informazioni devono essere contenute nello statuto dell’associazione culturale e riguardano gli obblighi di pubblicità delle assemblee, l’intrasmissibilità delle quote e le modalità di scioglimento. Nel dettaglio, lo statuto deve contenere:

  • la predisposizione del rendiconto economico e finanziario obbligatorio la cui modalità di approvazione deve essere stabilita prima;
  • la libera eleggibilità degli organi amministrativi;
  • la predisposizione di idonee modalità di pubblicità delle convocazioni delle assemblee, delle deliberazioni dei bilanci e dei rendiconti;
  • la non trasmissibilità delle quote e dei contributi associativi (fa eccezione il caso di morte dell’associato);
  • la rivalutabilità delle quote e dei contributi associativi;
  • la modalità di scioglimento dell’associazione, con obbligo di devolvere il patrimonio a enti che abbiano la stessa finalità.

Associazione culturale: come richiedere il codice fiscale

Dopo aver completato l’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione culturale, è necessario presentare richiesta del codice fiscale. La richiesta va fatta presso l’ufficio locale dell’Agenzia delle entrate con la compilazione del modello AA5/6 (domanda attribuzione codice fiscale, comunicazione variazione dati, avvenuta fusione, concentrazione, trasformazione, estinzione per soggetti diversi dalle persone fisiche). La richiesta può essere fatta anche tramite raccomandata. Il modello si può scaricare sul sito dell’Agenzia delle entrate sia nella versione pdf che in quella editabile.  Dopo l’ottenimento del codice fiscale, l’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione devono essere registrati presso l’Agenzia delle entrate.

Come registrare l’associazione culturale presso l’Agenzia delle entrate: il modello 69

La registrazione dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione si effettua mediante compilazione del modello 69 all’Agenzia delle entrate. Il documento serve a registrare atti e contratti presso l’Agenzia e si può inviare anche per raccomandata. Il modello 69 si compone di tre parti:

  • la prima è riservata all’ufficio e non deve essere compilata dal richiedente. È l’Agenzia delle entrate a compilarla nel momento in cui si presenta il modello;
  • la seconda parte contiene i quadri A, B, D, E ed F e deve essere compilata dal richiedente in base al tipo di atto;
  • il quadro C va compilato a cura dei notai e degli altri ufficiali roganti per gli atti pubblici o le scritture private autenticate o dallo stesso ufficio scritture private non autenticate.

Marca da bollo e modello di pagamento F 23 dell’associazione culturale

L’associazione culturale richiedente deve presentare, oltre al modello 69, anche due copie originali dell’atto da registrare e una marca da bollo da 16 euro per ogni 100 righe o quattro facciate dell’atto. Inoltre, il richiedente deve compilare il modello di pagamento F 23 per l’imposta di registro nel quale vanno inseriti:

  • il codice dell’ufficio dell’Agenzia delle entrate dove si sta effettuando la registrazione che deve essere indicato nel campo numero 6;
  • la causale di registrazione di atto privato (RP) che deve essere indicata nel campo 9;
  • il codice del tributo 109 T che deve essere riportato nel campo 11;
  • l’importo corrispondente all’imposta di registro da versare pari a 200 euro che deve essere riportato nel campo 13.

Infine, l’associazione culturale, dopo la registrazione può decidere se aprire o meno la partita Iva.

Cosa serve per aprire un’associazione culturale: partire da un’idea

Un’associazione culturale è una forma associativa volta a promuovere lo sviluppo e la promozione di eventi che ruotano intorno al mondo della cultura, dell’arte e dello sport. Portare avanti progetti simili non sempre è facile perché il rischio è di creare delle associazioni chiuse, ristrette che non riescono realmente a trovare un reale posto nel panorama associativo. Vedremo in questa breve guida cosa serve per aprire un’associazione culturale.

Cosa serve per aprire un’associazione culturale: i soci

Negli articoli precedenti si è parlato delle attività svolte dalle associazioni culturali, o meglio degli ambiti in cui possono operare e dei passi burocratici necessari per poter attivare un’associazione culturale, ora si punterà sull’aspetto pratico, cioè su cosa serve per aprire un’associazione culturale che possa destare interesse dei potenziali associati.

Scopri cosa può fare un’associazione culturale;

Scopri come costituire un’associazione culturale.

Fondamentali per poter costituire un associazione culturale sono gli associati e in particolari i fondatori perché sono coloro che hanno l’idea di costituire l’associazione e per far in modo che la stessa possa attrarre ulteriori associati e riesca realmente a fare promozione culturale, devono avere un’idea forte ed essere in grado di incanalarla nel modo giusto anche grazie al possesso di competenze personali specifiche per il settore in cui si vuole operare.

Costi per aprire un’associazione culturale

Come visto in precedenza un’associazione culturale deve indicare nell’atto costitutivo una sede, molti non avendo locali disponibili preferiscono inserire una sede fittizia, ad esempio una proprietà di uno degli associati, in realtà una buona associazione per funzionare ha bisogno di locali dove potersi riunire con una certa continuità, dove possano essere conservati i documenti e si possano svolgere le attività, quindi per aprire un’associazione culturale è necessario avere a disposizione dei locali la cui ampiezza dipende anche dal tipo di attività che viene svolta. Non sempre è facile trovare qualcuno che li fornisca a titolo gratuito, proprio per questo, per poter partire è necessario avere un buon budget iniziale che riesca a coprire le spese per la locazione e quelle per la costituzione dell’attività.

Occorre ricordare che il costo iniziale per la registrazione di un’associazione è di 200 euro a cui devono aggiungersi le marche da bollo (solitamente una marca ogni 2 pagine o 100 righe), si arriva complessivamente a 300 euro circa. In questi costi non sono contemperati quelli inerenti la consulenza di un professionista per la corretta redazione di atto costitutivo e statuto, ciò perché in linea di massima i soci possono occuparsene autonomamente, ma se non si vogliono commettere errori è bene chiedere aiuto.

Differenza tra associazione culturale riconosciuta e non

Quella costituita seguendo le indicazioni precedenti è un’associazione non riconosciuta, questo vuol dire che delle obbligazioni assunte dalla stessa risponde l’associazione con il suo patrimonio, ma in caso di incapienza rispondono i membri del consiglio direttivo e coloro che hanno agito in nome e per conto dell’associazione. Per avere la separazione del patrimonio tra l’associazione e gli associati è necessario ottenere la personalità giuridica e quindi avere la registrazione. Per il riconoscimento della personalità giuridica l’atto costitutivo e lo statuto devono essere redatti in forma di atto pubblico ed è necessaria la presenza del notaio, inoltre occorre avere un patrimonio che va a costituire una garanzia per i creditori.

Come far decollare l’attività di un’associazione culturale

Per far in modo che un’associazione riesca realmente a svolgere delle attività, è necessario che si intreccino dei legami con altre associazioni, ma soprattutto con i canali istituzionali che possono concedere contributi e spazi per poter svolgere delle attività. E’ molto importante anche riuscire a coltivare rapporto con il mondo privato e in particolare con aziende, società che possano anche sponsorizzare le varie attività. Ad esempio se si vuole costituire un’associazione il cui obiettivo è diffondere la cultura teatrale è necessario avere degli sponsor che possano effettivamente finanziare le attività, ad esempio l’acquisto di vestiti, la locazione di un locale per potersi riunire e svolgere le prove, la locazione o concessione ad uso gratuito di spazi per gli spettacoli.

Se l’obiettivo è valorizzare il patrimonio culturale di una città occorre avere un buon rapporto con i canali istituzionali in modo da ottenere anche contributi pubblici per svolgere al meglio le attività e si deve essere in grado di redigere piani, progetti anche con respiro europeo e internazionale. In caso contrario si rischia di avere una piccola associazione che svolge attività marginali o che si trova spesso ad avere difficoltà economiche davvero impellenti.

L’importanza dell’ufficio stampa

Per aprire un’associazione culturale che riesca davvero a portare avanti progetti importanti può essere utile anche avere un ufficio stampa, questo ha il compito di gestire la comunicazione pubblica e quindi ottenere spazi su quotidiani locali, cartacei e online, spazi su radio, social e altri mezzi di comunicazione che possano effettivamente far conoscere l’attività svolta e quindi attirare il maggior numero di persone.

Come aprire un’associazione culturale 2021: i passi da compiere

Aprire un’associazione culturale consente di svolgere molte attività che appunto possono essere definite di promozione culturale in senso ampio, come protezione ambientale, musica, scienze, teatro e tante altre attività considerate affini. Di conseguenza sono sempre più numerose le persone che si chiedono come costituire un’associazione culturale. Qui saranno delineati i passaggi chiave.

Costituire un’associazione culturale passo dopo passo

Le associazioni culturali fanno rientrano tra i soggetti che sono stati coinvolti nella riforma del Terzo Settore che è ancora in via di definizione in quanto non sono stati emanati tutti i decreti attuativi previsti dalla legge delega 6 del 2016. In questa guida quindi si cercherà di delineare cosa occorre per aprire un’associazione culturale nel 2021 e ottenere benefici fiscali, ad esempio questo tipo di attività può ottenere anche il 2×1000 dell’IRPEF, si tratta di contributi che possono essere utilizzati per gli scopi istituzionali dell’associazione stessa.

Per conoscere le attività che possono svolgere le associazioni culturali leggi l’approfondimento.

Per aprire un’associazione culturale sono necessarie almeno 3 persone (devono coprire almeno i ruoli essenziali all’interno dell’associazione culturale), queste devono redigere uno statuto e un atto costitutivo. L’associazione deve quindi essere registrata presso l’Agenzia delle Entrate, in questo modo potrà avere il codice fiscale che va a identificare l’associazione. Infine occorre inviare il modulo telematico EAS ( si tratta di un modello di trasmissione dati specifico per gli enti associativi che operano senza scopi di lucro, deve essere inviato entro 60 giorni dalla costituzione dell’ente e deve essere nuovamente presentato quando cambiano i dati trasmessi, in questo caso la modifica deve essere comunicata entro il 31 marzo dell’anno successivo rispetto a quello in cui si è verificata la variazione). Ora l’associazione culturale può iniziare le sue attività.

Aprire un’associazione culturale: limiti costituzionali

Finora sono stati elencati in modo generico i passi da compiere per poter costituire un’associazione culturale, ora vediamo nel dettaglio quelle che possono essere le fasi più complesse.

Sicuramente la parte più difficile è redigere lo statuto e l’atto costitutivo, infatti la legge detta dei criteri piuttosto stringenti.  Lo statuto e l’atto costitutivo rappresentano un vero e proprio contratto tra le parti e devono delineare tutti i tratti salienti dell’associazione stessa. La prima cosa da sottolineare è che questi atti devono contenere l’indicazione dell’oggetto sociale e dello scopo che la società stessa intende perseguire. In questo caso il limite più importante è rappresentato dalla Costituzione che all’articolo 18 stabilisce : i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare”. L’organizzazione militare in Italia è riservata solo allo Stato.  In questo caso l’obiettivo è tutelare lo Stato dalla possibile organizzazione di associazioni che abbiano fini sovversivi.

Gli elementi dell’atto costitutivo

Nell’atto costitutivo devono essere indicati, oltre allo scopo anche:

  • data, luogo, ora in cui i soci fondatori si sono riuniti per costituire l’associazione;
  • denominazione dell’associazione;
  • generalità dei soci fondatori (nome cognome, codice fiscale residenza).

In allegato deve essere inserito lo Statuto .

Gli elementi dello Statuto

A questo punto occorre delineare il contenuto dello Statuto, altro documento essenziale per poter costituire un’associazione culturale.

Questo deve indicare:

  • denominazione dell’associazione;
  • sede legale;
  •  scopo;
  • patrimonio (comprende quote versate dai soci fondatori, donazioni eventuali);
  • organizzazione dell’associaizone;
  • diritti e obblighi degli associati, condizioni per essere ammessi come associati e quelle di esclusione;
  • norme sull’ordinamento e sull’amministrazione ( ad esempio maggioranze richieste per l’approvazione delle varie tipologie di atti);
  • rappresentanza conferita ai vari organi (presidente, amministratore, vice presidente).

Lo Statuto quindi entra più nel dettaglio e va a disciplinare come dovranno essere svolte le attività dell’associazione culturale.

Ad esempio nello statuto devono essere delineate in modo abbastanza preciso le attività che l’associazione culturale può svolgere, inoltre sono indicate le maggioranze necessarie per adottare le decisioni, le funzioni dei vari organi, cioè il consiglio direttivo e l’assemblea. Nello statuto devono essere indicate le modalità per l’uso del fondo comune, regole per il conferimento delle deleghe e dei poteri di rappresentanza dell’ente verso i terzi, disciplina per l’elezione delle varie cariche elettive. Lo Statuto è un atto molto importante che non regola solo il momento costitutivo e la vita dell’associazione, ma anche l’eventuale momento terminale, devono quindi essere indicate le modalità per lo scioglimento dell’associazione e le norme relative alla dismissione dell’eventuale patrimonio accumulato.

Requisiti necessari per ottenere i benefici fiscali

Naturalmente quando si decide di aprire un’associazione culturale l’obiettivo è anche il regime fiscale di favore previsto dall’articolo 148 del TUIR che considera le operazioni svolte da tale tipo di associazioni come non commerciali. Per poter ottenere tale beneficio è però necessario che l’atto costitutivo e lo statuto prevedano obbligatoriamente che:

  • l’attività sia svolta senza scopo di lucro;
  • deve prevedere il divieto di distribuire, in forma diretta o indiretta utili, fondi o riserve agli associati;
  • deve indicare come saranno devoluti eventuali fondi e utili presenti nell’associazione culturale al momento del suo scioglimento ( questi non possono essere distribuiti tra gli associati e devono essere devoluti ad associazioni/enti che abbiano finalità simili a quelle perseguite dall’associazione che si sta sciogliendo);
  • statuto e atto costitutivo devono assicurare il diritto di voto a tutti gli associati (le associazioni culturali per ottenere i benefici fiscali devono attenersi al principio democratico);
  • obbligo di redigere il bilancio e il rendiconto finanziario annuali;
  • norme sulla eleggibilità degli organi associativi;
  • criteri per la pubblicità delle attività svolte.

La particolare complessità degli adempimenti previsti e in particolare la redazione degli atti, suggerisce comunque di avvalersi dell’aiuto di un professionista per la redazione degli atti. Ricordo, infine, che sia l’atto costitutivo, sia lo statuto devono essere sottoscritti dagli associati al momento della costituzione dell’associazione stessa.