Il Made in Italy alla conquista dell’Australia

Il Made in Italy ha conquistato anche l’Australia, grazie ad una “missione” alla quale ha partecipato, tra gli altri, anche Aurelio Ceresoli, vicepresidente di Federalimentare, che, al suo ritorno in patria, si è dimostrato particolarmente ottimista.
Il motivo principale è che sia i ristoratori australiani sia le catene appartenenti alla grande distribuzione si sono dimostrati molto interessati al Made in Itlay.

Alla spedizione hanno partecipato circa trenta aziende dei settori dell’agrifood e della pelletteria, guidate dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, in collaborazione con Confindustria, Ice, Federalimentare, Assocalzaturifici, Aimpes e Rete Imprese Italia.

Piergiorgio Borgogelli, direttore generale dell’Ice, ha confermato questo mood positivo: “In Australia abbiamo raggiunto traguardi importanti nel settore agroalimentare e nel comparto calzature-pelletteria: l’Italia è al sesto posto tra i fornitori agroalimentari, con un trend del +2,7% nell’export 2016, mentre nei prodotti calzaturieri e nella pelletteria siamo al quarto posto con una crescita del 13,9% nel 2016”.

In quattro giorni molto fitti, la delegazione ha fatto tappa a Sidney e a Melbourne e ha anche incontrato le due principali catene della Gdo australiana, che sono Coles e Woolworths.

Ad oggi, i prodotti dell’agrifood italiano più esportati sono le bevande e le conserve di ortaggi e legumi, anche se negli ultimi tempi le vendite di sughi e pelati sono calate a causa dell’applicazione dei dazi antidumping, che poi Camberra a gennaio ha parzialmente revocato.
Si tratta di un problema di cui il governo italiano vuole farsi carico, come ha dichiarato Scalfarotto: “Nella prospettiva di un rafforzamento delle nostre relazioni bilaterali anche attraverso un eventuale accordo di libero scambio tra Ue e Australia il cui mandato negoziale è oggi in via di valutazione a livello europeo, l’Italia lavora perché siano superate le difficoltà rappresentate da alcuni ostacoli non tariffari quali dazi antidumping, barriere fitosanitarie e denominazioni di origine”.

Per quanto riguarda il settore della pelletteria, sembra che il mercato australiano offra molte buone opportunità, come ha dichiarato Riccardo Braccialini, presidente dell’Aimpes, l’associazione dei pellettieri. Aprire un negozio a Sidney significherebbe non solo avvicinarsi ai consumatori interni ma anche ai turisti provenienti da Corea del Sud, Giappone e Cina.

Vera MORETTI

L’export salva la ceramica Made in Italy

La ceramica, una delle eccellenze del Made in Italy, sta risalendo la china, dopo un periodo in cui era stata registrata una pericolosa flessione.
Infatti, dopo che il 2012 si era concluso con un preoccupante segno meno, il 2013 aveva riportato i risultati agli antichi albori, chiudendo a dicembre con un incremento delle esportazioni del 4,76%.

Questo trend, che vede nell’export il vero cardine del successo di questo comparto, sta continuando anche nel 2014, anche se, per avere i dati precisi, si dovrà aspettare Capodanno.

Ad oggi, le aziende attive nel settore sono 156, con un impiego di 20.537 addetti, che nel corso del 2013 hanno prodotto 363,4 milioni di metri quadrati (-1,05%) tali da consentire vendite per 389,3 milioni di metri quadrati (+1,85%).

Per quanto riguarda, comunque, la dinamica dei mercati di destinazione, la flessione è ancora molto forte all’interno dei confini nazionali (-7,18% ), mentre le esportazioni sono in aumento del 4,76%, che contribuiscono al segno positivo definitivo delle vendite.

Considerando, infatti, solo l’export, si nota un aumento di fatturato del 5,66%, che, però, sommato al segno negativo degli scambi a livello nazionale (-6,84%), fa assestare la percentuale a +3,16%.

Importante sottolineare che per l’anno in corso gli investimenti previsti sono pari a oltre 248 milioni di euro (+10% rispetto al 2013).

Le vendite nell’Unione Europea (Italia esclusa), sono ora a 155,8 milioni di metri quadrati e pari a quasi il 52% delle vendite oltreconfine. Le esportazioni verso gli altri paesi europei extra Ue presentano una dinamica positiva sia in quantità (+1,88%) sia in valore (+1,41%).

Per quel che riguarda la situazione extra Europa, da segnalare un rallentamento nel quarto trimestre delle esportazioni verso la Russia, comunque ancora positivo il dato cumulato (+2,52% in quantità e +1,67% in valore).
Si confermano dinamiche fortemente positive negli Stati Uniti (+15,06% in quantità).

Significative crescite per i volumi di vendita verso l’Asia pari a 34,4 milioni di metri quadrati, con l’aggregato Golfo che registra un incremento del 15,5% in quantità. In crescita anche le esportazioni verso l’Africa (+14,77%) e verso Australia e Oceania (+14,28%).

Vera MORETTI

Made in Italy primo anche online

Le code interminabili, e la ressa di chi è alla ricerca del regalo natalizio perfetto, stanno per finire, ma questa volta non è solo colpa della crisi, che ha drasticamente cambiato le abitudini degli italiani, diventati più sobri loro malgrado.

Anche l’eCommerce ci ha messo lo zampino, poiché, per evitare stress e perdite di tempo, sono in costante aumento coloro che decidono di acquistare online.

Ma, anche con questo nuovo trend, il Made in Italy dimostra di “tenere banco” e si appresta a trascorrere un dicembre in vetta.
I dati di eBay, infatti, dimostrano che gli italiani esporteranno oltre 450 mila oggetti durante la stagione natalizia, proprio grazie alla piattaforma di aste online.

Considerando che l’anno scorso sono stati esportati 372mila prodotti, l’aumento relativo a Natale 2014 sarà del 20% e sarà relativo principalmente a oggetti da collezione e capi d’abbigliamento, ma anche ricambi, accessori e prodotti elettronici, che raggiungeranno mercati lontani come Stati Uniti, Canada, Australia e Cina e mercati più vicini come Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Polonia.

Non si tratta solo di quantità, ma anche di qualità, per la quale gli estimatori del Made in Italy sono disposti a spendere più della media rispetto ai prodotti esportati dai venditori inglesi, americani o tedeschi.

La Cina rappresenta un caso a sé, poiché, se l’Italia si trova agli ultimi posti per volume di oggetti, è anche vero che vengono apprezzati i prodotti di alta qualità, con un prezzo medio di 112 dollari.

A questo proposito, ha spiegato Claudio Raimondi, country manager di eBay: “A livello globale secondo le nostre previsioni, gli oggetti esportati dai venditori eBay durante la stagione natalizia 2014 saranno 100 milioni, in crescita rispetto agli 85 milioni del 2013. Il 20% della domanda durante il periodo natalizio a livello globale proviene da acquirenti internazionali”.

Vera MORETTI

La formazione? I giovani la fanno all’estero

In tempi di crisi, è sempre più importante, per trovare lavoro, avere specializzazioni e sapere bene le lingue straniere.

Per questo, sta diventando sempre più frequente, tra i giovani che stanno per finire gli studi, trascorrere un periodo di formazione all’estero.
Le famiglie, nonostante le oggettive difficoltà di questo periodo, sembrano disponibili a fare qualche sacrificio per permettere ai propri figli di partire, consapevoli di investire sulla loro crescita professionale.

Questa tendenza è stata confermata da una ricerca condotta da Wep – World Education Program, organizzazione che promuove gli scambi culturali nel mondo: nel 2013, i giovani che hanno deciso di intraprendere un viaggio di formazione all’estero sono aumentati in maniera sostanziale.

Addirittura, gli stage in azienda hanno subito un incremento del 104%, mentre il volontariato ecologico è cresciuto del 51% e del 116% il lavoro alla pari.
Tra le destinazioni più ambite ci sono le mete anglofone, come gli Usa e l’Inghilterra, ma non manca neppure l’interesse per l’Australia, il Canada o la Cina.

Per il 2014, è in programma un’importante partnership con le gelaterie Grom, grazie alla quale sei giovani partiranno per gli Stati Uniti e passeranno lì tutta l’estate, lavorando presso uno dei negozi del network.

Vera MORETTI

Contratto australiano per Selex Es

Selex Es, controllata di Finmeccanica, ha firmato un importante contratto che le porterà 188 milioni di dollari australiani dalla Australian Defence Materiel Organisation (DMO), per conto del Governo del Commonwealth dell’Australia.

Grazie a questo accordo, l’azienda avrà la possibilità di fornire equipaggiamenti e supporto per la modernizzazione dei sistemi di comunicazione delle otto fregate della Marina australiana.

Vera MORETTI

Nuova area di esplorazione per Eni

Nuovo permesso di esplorazione per Eni, che potrà contare su un’area di 662 chilometri quadrati, nelle vicinanze del campo offshore di Kitan, nel Mare di Timor.

Eni si occuperà, secondo quanto previsto dal Production Sharing Contract della perforazione di due pozzi esplorativi nel corso dei primi due anni, con l’opzione per altri due pozzi.
L’area delineata è situata all’interno della Joint Petroleum Development Area (JPDA), gestita congiuntamente dall’Australia e da Timor-Leste, e ha una profondità media d’acqua di 350 metri.

All’interno di questa area, Eni ha identificato una serie di prospetti a olio che, nel caso di eventuali scoperte, potranno essere sfruttati in sinergia con il vicino campo produttivo di Kitan, operato da Eni ed entrato in produzione nell’ottobre 2011.

Nel 2012, il campo Kitan ha raggiunto un picco di 45mila barili di olio al giorno.

Vera MORETTI

Scarpe di carta, anzi di ‘cartina’

 

Bella, versatile ma soprattutto ecocompatibile. Arriva da Capannori, provincia di Lucca, la prima scarpa a km zero: è Cartina Ballerina, la calzatura prodotta a partire dalla carta. E in questa settimana che Infoiva ha scelto di dedicare alla filiera della calzatura in Italia, abbiamo voluto raccontare la storia, o meglio la ‘favola’, di una piccola grande eccellenza ‘made in Italy’.

A raccontarcela è Mirko Paladini, che nel luglio del 2011 ha preso carta e penna per dare vita a una scarpa ‘di carta’, Cartina Ballerina.

Come è nata l’idea di produrre calzature ecocompatibili a partire dalla carta?
L’idea di produrre calzature utilizzando un materiale diverso dalla pelle è sempre stata una mia ambizione: dopo svariati tentativi, anche con altri materiali, nel 2011 abbiamo testato e messo a punto un materiale speciale che al tatto e alla vista si presenta come carta. Si tratta però di una carta speciale che nasce da un prodotto che viene utilizzato per le coibentazioni e viene poi adattato alla lavorazione della calzatura. Un materiale che ha le stesse caratteristiche di tenuta  e resistenza di quelli utilizzati per le calzature, ed è chiaramente impermeabile. Inoltre la nostra carta è riciclabile, e quindi le nostre scarpe sono riciclabili , sia nella tomaia che nella suola, anche quella fatta con termoplastico riciclabile. La nostra idea era quella di creare una scarpa bella e  accattivante ma utilizzando un materiale innovativo; una calzatura ‘eco fashion’ completamente prodotta in Italia, le scarpe Cartina vengono infatti ideate e costruite in Toscana, nel comune di Capannori (LU). Tre sono punti di forza delle nostre calzature: ecologiche, leggere (ossia comode) e personalizzabili.

Perchè è importante utilizzare materiali di riciclo?
Oggi più che mai bisogna guardare con attenzione ai temi legati all’ inquinamento ambientale, al riciclaggio e alla differenziazione dei rifiuti. Capannori, il comune dove ha sede la nostra azienda, è tra i più all’avanguardia in Italia in ambito di politiche ambientali e riciclaggio. Forse non tutti sanno che la calzatura rappresenta uno dei rifiuti non riciclabili più difficili da smaltire: è per questo che abbiamo lavorato per poterci distinguere in questo senso.

Attualmente su quali cifre si aggira il vostro fatturato? Esportate anche all’estero? Se si, in quali Paesi?
Il fatturato dell’azienda si aggira intorno ai 2 milioni di euro. Abbiamo iniziato da poco ad esportare Cartina in Francia e Australia, e stiamo sviluppando una rete vendita di agenti in tutte le Nazioni europee.

Tra i vostri canale di vendita c’è anche l’e-commerce?
Al momento l’e-commerce non è ancora partito, sicuramente è nei nostri programmi futuri, anche se per il momento vogliamo affermarci attraverso i canali tradizionali di retail, ovvero i negozi sia di abbigliamento che di calzature.

Quanto è difficile oggi fare impresa in Italia? Quali sono le maggiori difficoltà che avete riscontrato?
Oggi fare impresa nel nostro Paese è veramente difficile. In confronto al contesto internazionale, avviare e gestire un’attività economica Italia richiede un enorme sforzo, nonostante il nostro sia uno dei primi Paesi manifatturieri al mondo e il secondo esportatore europeo. Nonostante le premesse, la nostra azienda crede ancora che grazie alle idee innovative si possa trovare spazio per vendere sia in Italia che all’estero.
Le maggiori difficoltà che ogni giorno ci troviamo ad affrontare sono soprattutto di tipo finanziario: le banche oggi non aiutano le società nuove, le cosiddette Start-up, nemmeno nella fase di avviamento, anzi le penalizzano; inoltre, a differenza di altri Paesi, in Italia non esiste la possibilità reale di finanziare progetti innovativi.

Come vedete il vostro futuro? Su quali prodotti punterete e quali mercati?
Speriamo che il nostro Brand si affermi come prodotto particolare con caratteristiche innovative. Il mercato italiano ha sicuramente subito un forte calo dei consumi, ed è per questo che anche un’azienda giovane come la nostra, nonostante il prodotto si differenzi dagli altri, deve sin da subito rivolgersi ai mercati esteri.

Alessia CASIRAGHI

Giorgia la ‘rottamatrice’

IERI

Monti vola in Qatar: e fa affari con l’emiro. Il Premier stringe le mani agli uomini di Hamad bin Khalifa Al Thani, l’emiro del Qatar, e salta fuori una joint venture da 2 miliardi di euro. E’ quella siglata ieri tra il Fondo strategico italiano (Fsi) e la Qatar Holding, la stessa società del Qatar che aveva soffiato il marchio Valentino all’Italia per un ‘capriccio’ di una delle 3 mogli dell’emiro. La joint venture si chiamerà “Iq Made in Italy Venture”, e verrà dotata di 300 milioni di euro iniziali e un capitale complessivo fino a 2 miliardi, “che sarà versato pariteticamente da Fsi e Qh nel corso dei primi quattro anni”. Ma qual è lo scopo di questa nuova alleanza da mille e una notte? La neonata joint venture investirà nelle società italiane che operano in alcuni settori del Made in Italy: dall’ alimentare alla moda e lusso, e ancora arredamento e design, turismo, stile di vita, tempo libero. Ma perché un accordo proprio con il fondo sovrano del Qatar? L’Emiro, almeno di questi tempi, è meglio tenerselo alleato, che ritrovarselo come concorrente. Valentino docet.

Il vino in polvere ‘made in Italy’:  cosa succede se Amazon spaccia come vino rigorosamente ‘made in Italy’ della polvere colorata in kit? Coldiretti ha denunciato ieri il sito di e-commerce mondiale per aver inglobato e commercializzato nella sua ‘enoteca on line’ wine kit, ovvero confezioni di vini in polvere, che utilizzano impropriamente i nomi di denominazioni protette italiane, dal Barolo al Valpolicella, al Montepulciano e Chianti. E pensare che una volta c’era chi disprezzava il vino in cartone…

Napolitano difende Monti: “vedremo come si esprimeranno i cittadini e in base al risultato elettorale si troveranno le soluzioni per governare stabilmente il Paese, mettendo a frutto il lavoro del Governo Monti le cui decisioni hanno segnato il cammino dal quale l’Italia non potrà discostarsi” è fiducioso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano circa l’operato dell’attuale Premier Monti. A margine del vertice con i Presidenti della Repubblica tedesca e polacca a Napoli, il Presidente, parlando di pronostici sulle prossime elezioni ha fatto sapere che “quando sono libere nessuno può prevedere il risultato. C’è sempre un certo grado di rischio quando si vota, vogliamo per questo non votare?”.

Gaza: Stop alle violenze: lo ha chiesto il presidente americano Barack Obama telefonando al presidente egiziano Mohamed Morsi, al quale ha domandato di intervenire su Hamas per fermare il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza su Israele. e al premier israeliano, Benyamin Netanyahu. Secondo alcune fonti,Israele sarebbe intenzionato a chiedere un cessate il fuoco, dalle 24 alle 48 ore, come richiesto dal Governo egiziano, per permettere a entrambe le parti di elaborare i termini di un accordo per una tregua. E intanto oggi Ban Ki-moon incontrerà il segretario generale della Lega Araba Nabil el Araby, mentre in serata sarà a Il Cairo per incontrare il Presidente Morsi e il premier Hisham Qandil.

OGGI

Redditest al via: presentato questa mattina dall’Agenzia delle Entrate lo strumento che scoverà gli evasori di tutta Italia. Il Redditest è uno strumento di auto valutazione online da parte del contribuente per verificare se il suo reddito è compatibile con le sue spese, una sorta di autodiagnosi pre 730 e modello Unico. Il Redditest voci di spesa divise in sette macro-categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Lo strumento online affiancherà il Redditometro vero e proprio: solo nel caso il Redditest evidenzio uno scostamento superiore al 20% rispetto alla dichiarazione, scatteranno gli accertamenti del fisco.

Clinton a Gaza: il governo israeliano ha “sospeso provvisoriamente” ogni progetto di offensiva via terra sulla Striscia di Gaza: lo scopo è dare tempo alla mediazione egiziana in corso. Intanto sono attesi in Israele il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, inviato dal Presidente Barack Obama, che ieri ha telefonato al Premier egiziano Morsi, e il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, allo scopo di trovare una trattativa per fermare il conflitto. Conflitto che secondo il bilancio aggiornato a questa notte, quando sono continuati i raid aerei, ha mietuto 109 vittime palestinesi dall’inizio dell’offensiva.

Moody’s declassa la Francia: la più temuta agenzia di rating ha tagliato il rating della Francia declassandolo a AA1 dalla precedente tripla A. Lo ha reso noto l’agenzia in una nota in un cui spiega di aver anche mantenuto sul Paese l’Outlook negativo. “Le riforme annunciate dalla Francia sono state insufficienti per ristabilire la competitività” fa sapere Moody’s.

Giorgia Meloni ‘rottamatrice’: ‘lasciare spazio a una nuova generazione’. E’ questo il diktat della neocandidata alle Primarie del Pdl Giorgia Meloni: ex ministro della Gioventù durante il Governo Berlusconi, la Meloni ha il piglio della rottamatrice, soprattutto nei confronti di quelli che ”stanno lì dal ’94 o persino da prima. Chi oggi vota per la prima non ha mai visto altre facce. Tra il tutti a casa e la palude c’è spazio per un ricambio fondato sul merito”. Ricambio che secondo la Meloni potrebbe giocare a vantaggio anche del superfavorito, nonché segretario del partito, Angelino Alfano: “una competizione vera può rappresentare un’occasione anche per Alfano per smarcarsi dall’ immagine di leader ostaggio dell’apparato. Per lui puo’ essere l’occasione per tirare fuori quel coraggio che molti di noi hanno sperato trovasse in questo anno e mezzo da segretario”.

Vittoria della Roma: Torino battuto 2 a 0 all’Olimpico ieri sera da una Roma in stato di grazia post delusione derby: le 2 reti portano le firme di Osvaldo su rigore e di Pjanic.

Beckham lascia i Los Angeles Galaxy: il centrocampista più famoso del Manchester United pronto ad attaccare le scarpette al chiodo. Sembra proprio che Mr Beckham sia intenzione a chiudere con il calcio: secondo alcune indiscrezioni giocherà la sua ultima partita il prossimo 1 dicembre nella finale della Mls Cup contro lo Houston Dynamo. Ma c’è già chi sussurra che l’ex capitano della nazionale inglese sarebbe pronto a trasferirsi in un altro Continente, il terzo per l’appunto: stavolta a tentarlo sarebbero le offerte ricevute dall’Australia. E chissà che non diventi vicino di casa di Del Piero.

DOMANI

Legge di Stabilità: occorrerà attendere domani per tre voti di fiducia della Camera alla Legge di stabilità e Ddl Bilancio, che passerà in Aula invece giovedì, per la discussione generale. Oggi intanto, intorno a mezzogiorno, si è svolta l’apposizione delle tre fiducie da parte del Governo, votate in successione a partire dalle 12.

Camusso a Palazzo Chigi: incontro fra il Governo e le parti sociali domani sera alle 18.30 a Palazzo Chigi. Al tavolo delle trattative sull’accordo per la produttività siederà Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, poco propensa a mettere la firma sul testo definitivo del confronto tra le parti sociali sulla produttività, lo stesso a cui hanno aderito Cisl e Uil e le associazioni d’impresa. Per la Cgil il testo contiene “contiene elementi non condivisibili”, sottolineando che “il giudizio della Cgil resta negativo su alcune parti sostanziali del testo”.
La Uil, che ha invece siglato l’intesa sulla produttività, chiede al Governo la detassazione strutturale dei premi di produttività applicando un’imposta, sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, al 10% sui redditi da lavoro dipendente fino a 40.000 euro lordi annui.

Anderlecht Milan: trasferta belga domani sera per i rossoneri di Allegri, che incontreranno l’Anderlecht nella fase di ritorno del Girone di Champions League. Vietato sbagliare per il Milan, pena il mancato accesso alla fase ad eliminazione diretta della Champions e una perdita pecunaria non indifferente: il premio economico offerto dal superamento del turno, che, in tempi di magra, a Via Turati non farebbe certo scomodo.

 

Alessia CASIRAGHI

I magnifici 5

 

IERI

Alfano dice no: “per noi il Monti bis non esiste perché non vogliamo fare nessun accordo con Bersani e la sinistra” e ancora “la storia di Fini con il centrodestra è chiusa”. Angelino Alfano, intervistato ‘In mezz’ora” da Lucia Annunziata su Rai3  fa sapere che il Pdl non è disponibile ad appoggiare un secondo Governo Monti, mentre si fa reticente e vago su una possibile alleanza con Fini. Alfano fa poi sapere che il Popolo della Libertà “potrebbe decidere di cambiare nome e simbolo in queste primarie per traguardare una fase nuova”. Se davvero basterà un nuovo nome per dare vita ad una nuova era.

Tempesta sull’Italia: Toscana, Liguria, Veneto e Lazio. Pioggia e vento metto in ginocchio mezza penisola: se la giornata di domenica è stata da allarme rosso in provincia di Massa Carrara, dove 5 mila persone sono rimaste colpite dall’esondazione del fiume Vara. Ancora a Vicenza a far temere gli abitanti della zona è stato il fiume Bacchiglione, arrivato a un livello di guardia. E il Ministro dell’ambiente Corrado Clini lancia l’allarme via Twitter: “abbiamo chiesto all’Unione europea di allentare il Patto di stabilità per liberare risorse pubbliche per la prevenzione. Si tratta di una misura per la crescita e la riduzione del debito”.

Il giallo di Bracciano: si infittisce il mistero circa la morte di Federica Mangiapelo, ritrovata senza vita la mattina del primo novembre sulle sponde del lago di Bracciano. In particolare le indagini della polizia si stanno concentrando su un filmato tratto da una delle videocamere sistemate lungo i 3 chilometri di strada che collegano il centro di Anguillara Sabazia fino a Vigna di Valle: nel filmato si vede l’utilitaria blu di Marco, il fidanzato della ragazza, ferma a mezzo chilometro circa da dove Federica sarebbe stata lasciata e dall’auto si vede scendere l’amico. Nessuna immagine però di Federica viene ripresa dalla telecamera nel corso di tutta la notte, e la ragazza sarebbe dovuta passare per forza di lì per raggiungere la spiaggia: una circostanza che porta a pensare che quasi sicuramente la ragazza abbia raggiunto le sponde del lago a bordo di un’auto.

Caso Petraeus : il triangolo no, non l’avevo considerato, cantava Renato Zero. Nella liason dangereuse tra David e Paula, lo scandalo che ha portato alle dimissioni del numero 1 della Cia nell’America puritana, ora spunta anche Jill. Pare che la relazione fedifraga fra l’ex direttore della Cia David Petraeus e Paula Broadwell sia venuta a galla proprio a causa di una terza ‘incomoda’:  Jill Kelley, 37 anni, ufficiale di collegamento militare del Dipartimento di Stato e quasi certamente altra amante di Petraeus. La donna aveva segnalato all’Fbi la ricezione di alcune email minacciose proprio da parte della Broadwell, forse per gelosia, da cui sarebbe scattata l’indagine che avrebbe fatto emergere la relazione fra Paula, ufficiale dello United States Army Reserve, e David. E’ proprio il caso di dirlo: all in per l’Fbi, almeno stavolta…

Derby di Roma: battuta 3 a 2 dalla Lazio nel giorno più atteso fuori e dentro la capitale. Il campo dell’Olimpico invaso da una pioggia fittissima fa crollare i giallorossi sotto i goal degli avversari: Lamela segna il primo goal di testa che regala un’illusione alla Roma, poi Candreva e Klose capovolgono il risultato. Mauri firma il terzo goal in avvio di ripresa, mentre Pjanic regala il 3 a 2 alla Roma, ma è troppo tardi.

OGGI

Stragi di mafia: si chiama Cosimo D’Amato l’uomo che ha fornito ai boss di Cosa Nostra il tritolo utilizzato per le stragi del 1993 e l’attentato a Giovanni Falcone. D’Amato, 57 anni, è stato arrestato questa mattina a Santa Flavia, alle porte di Palermo: attualmente l’uomo, cugino di primo grado del boss palermitano Cosimo Lo Nigro, fa il pescatore, ma la sua individuazione è stata resa possibile grazie alle dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza.

Rebus esodati: non c’è pace per gli esodati: secondo la Ragioneria di Stato, non ci sarebbero i fondi necessari per pagare la platea di coloro che hanno lasciato il lavoro nel bel mezzo della riforma. Tra le ipotesi al vaglio la possibilità di ‘coprire il buco’ con un inasprimento dell’indice di rivalutazione delle pensioni più ricche.

Tavolo a 5: sarà un confronto in puro stile Cnn quello di questa sera fra i candidati alle primarie del Pd, che si svolgeranno il prossimo 25 novembre. A partire dalle 20.30 andrà in onda su Sky Tg24 e in chiaro su Cielo il dibattito che vedrà fronteggiarsi Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci e Puppato. E proprio Matteo Renzi e la sua teoria della ‘rottamazione’sono al centro di un articolo comparso ieri sul New York Times: i colleghi d’oltreoceano hanno evidenziato come il sindaco di Firenze si sia largamente ispirato al modello Obama per la sua campagna elettorale. “Il suo slogan Adesso sembra preso in prestito dal manuale di Obama, i colori della sua campagna sono gli stessi della bandiera americana e anche il suo modo di parlare al microfono”. Chissà se anche i quattrini spesi per la campagna sono stati gli stessi del neoeletto Mr Presidente…

Fiat Industrial: varata una nuova organizzazione per il gruppo automobilistico italiano nato dallo scorporo da da Fiat Group delle attività relative a macchine agricole e per l’edilizia: in vista della fusione del gruppo con Cnh, la società di diritto olandese nata dall’unione di New Holland N.V. e Case Corporation, Sono state create 4 strutture regionali che saranno guidate da Richard Tobin, Già Presidente e ceo di Cnh.

Festival Film di Roma: è il giorno del cinema made in Italy quest’oggi a Roma. Prima con Pappi Corsicato e il suo film in gara “Il volto di un’altra”, visionaria riflessione sulla chirurgia plastica, poi con Michele Placido e il suo noir in salsa francese “Le Guetteur” (un Romanzo Criminale d’oltralpe), un racconto di formazione a base di sesso, droga, e violenza presentato fuori concorso. Da tenere d’occhio “Jeunesse”, che segna il debutto alla regia di Justine Malle, figlia d’arte: suo padre è il regista della Nouvelle Vague, Louis Malle.

DOMANI

Eicma: aprirà i battenti domani, ma solo per gli addetti ai lavori, l’edizione numero 70 della fiera dedicata alle due ruote ospitata nei padiglioni del quartiere fieristico di Milano-Rho. Al grande pubblico toccherà invece attendere il 15 novembre, per ammirare (fino al 18 novembre) le novità del 2012 in materia di motocicli: a cominciare dall’Aprilia Rsv4 Factory Abs, 184 cavalli per sognare e per sentirsi un po’ Max Biaggi, o ancora i 195 della 1199 Panigale R, la più nuova ed evoluta bicilindrica della gamma Ducati. Mv Agusta presenterà invece la nuda Brutale R 1090.

Eclissi di sole: sarà visibile solo domani a partire dalle ore 19:37 alle 0:45 in tutta l’Oceania e l’Antartide settentrionale. Ma per chi vive in Europa, l’eclissi sarà visibile via web grazie al progetto Gloria. Come? Il progetto agli internauti da tre punti di osservazione differenti GLObal Robotic-telescopes Intelligent Array dallo Stato di Queensland, in Australia, mostrerà situati nel Nord-Est del Paese, a partire dalla città di Cairns, il fenomeno celeste. Tutti connessi.

Questo nostro amore: ultimo appuntamento domani sera con la serie tv made in Italy ‘Questo nostro amore’ che ha registrato il record di ascolti di 6 milioni di telespettatori nelle precedenti puntate. Sarà per il fascino di quegli anni’60 sotto la Mole Antonelliana, sarà per gli interpreti, Anna Valle e Neri Marcorè, sarà perché il tema trattato – una ‘coppia di fatto’ ante litteram, combattuta tra l’impossibilità di ottenere il divorzio e un amore vissuto ‘illecitamente’ – è attuale più che mai, se si pensa al registro delle coppie di fatto e alla lotta per il diritto alle unioni omosessuali, ma la Rai stavolta non delude.

 

Alessia CASIRAGHI


Business Attractiveness, come guardare all’estero

 

Puntare sull’estero per far crescere il proprio business: dai Bric (pardon Brics) ai Next 11, quali sono i Paesi su cui le piccole e medie imprese italiane devono puntare per far crescere il proprio giro d’affari?

In aiuto degli imprenditori oggi arriva Business Attractiveness (IBA), l’indicatore creato e sviluppato da Aice in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, che ha lo scopo di fornire alle aziende italiane, in particolare alle Pmi, uno strumento sintetico e di facile lettura per valutare nuove opportunità d’affari sui mercati internazionali, in particolare di carattere commerciale. A supportare l’iniziativa offrendo il proprio contributo è stata la Camera di Commercio di Milano.

In soldoni, si tratta di un indice che definisce le economie più aperte e più potenzialmente “ricettive” su cui le industrie del made in Italy possono decidere di puntare per allargare il proprio business.

Qualche esempio? I Paesi nell’occhio del ciclone, almeno secondo Business Attractiveness, sarebbero oggi Malaysia, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Thailandia, Australia, Qatar, Tunisia e Paesi dell’Europa Centro-Orientale.

La logica di base è quella di fornire uno strumento con cui fare una prima scrematura sulle destinazioni del proprio business – spiega Claudio Rotti, presidente di Aice e della Commissione Internazionalizzazione Commercio estero di Confcommercio – partendo dalla considerazione che l’impresa sia dotata di scarse risorse umane e finanziarie da dedicare allo sviluppo internazionale e che, quindi, non debba disperderle cercando di approcciare molti mercati contemporaneamente”.

I Brics, ad esempio sono Paesi oggettivamente interessanti, ma non è detto che siano adatti a tutte le aziende italiane che intendono internazionalizzarsi – prosegue Rotti. – L’Indicatore, quindi, è utile per individuare nuove potenziali destinazioni, la cui appetibilità ed affidabilità andrà poi verificata con la propria realtà settoriale”.

Veniamo alla classifica stilata da Business Attractiveness: nella prima classe di paesi più appetibili troviamo Singapore, a fianco di altri partner commerciali più tradizionali per l’Italia, come Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, Belgio Cina, Paesi Bassi, Svizzera. Il ranking non riserva poi grandi sorprese: dalla Cina, al settimo posto, seguono gli altri Paesi Brics che ricoprono però posizioni di rincalzo (20ma la Russia, 24ma l’India, 29mo il Brasile, 78mo il Sud Africa).

Le potenzialità più feconde per gli imprenditori italiani sembrano essere celate nella seconda, terza e quarta classe di Paesi:  Malaysia, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Thailandia, Australia, Qatar, Tunisia oltre a una interessante presenza dei Paesi dell’Europa Centro-Orientale.

E i dati dell’export italiano relativi ai primi 6 mesi del 2012 confermano solo in parte i risultati dell’Indicatore: Malaysia, Arabia Saudita, Polonia, Russia, Brasile, Tunisia, restano sui livelli dei primi sei mesi del 2011, forse ad indicare  che esistono potenzialità ancora non del tutto espresse per l’export del Made in Italy, mentre a fare il salto di qualità sono stati Paesi come Emirati Arabi Uniti, che segnano un +570 milioni di euro circa rispetto allo stesso periodo del 2011, e ancora Turchia con +300 milioni di euro, Australia (+146 milioni), Thailandia (+130 milioni), Qatar (+105 milioni).

L’export italiano ha subito un rallentamento verso la Spagna, dove l’export è passato da 10,4 a 9,5 miliardi di Euro, mentre a crescere è l’export verso il Regno Unito (+900 milioni). A dare un segnale allarmante è invece il calo delle esportazioni verso la Cina, che nel 2012 sono passate da 5 miliardi del 2011 ai 4,5 miliardi nei primi sei mesi del 2012.

Da un punto di vista generale le esportazioni italiane sono cresciute nel 2012 “a ulteriore conferma – conclude Rotti – che l’export è stato e continua ad essere l’unica componente dinamica della domanda e di conseguenza il principale fattore di tenuta dell’economia italiana”.

Alessia CASIRAGHI