Incentivi rinnovo parco mezzi imprese trasporto, domande dal 2 maggio 2022

Al via dal 2 maggio 2022 le domande per il rinnovo del parco mezzi delle imprese operanti nel settore dei trasporti con gli incentivi previsti dal decreto del ministero delle Infrastrutture. Le imprese che vorranno sostituire i propri mezzi per il trasporto di merci per conto terzi avranno più di un mese per richiedere gli incentivi. L’acquisto può essere effettuato anche in leasing per beneficiare degli ecoincentivi. Altrimenti, le imprese interessate dovranno attendere l’apertura della seconda tranche di domande per il 2022, in partenza a ottobre. In tutto, per gli anni 2022 e 2023 sono stati stanziati 50 milioni di euro, 25 milioni di euro per ogni anno.

Quali veicoli commerciali beneficiano degli incentivi statali per il rinnovo del parco?

Le domande per rinnovare il parco mezzi delle imprese operanti nel settore dei trasporti in conto terzi dovranno avere come obiettivo:

  • l’acquisto di mezzi commerciali nuovi di fabbrica a trazione alternativa tra diesel, ibrido (diesel ed elettrico) o 100% elettrico;
  • la massa complessiva dei veicoli commerciali deve di almeno 3,5 tonnellate di peso e non oltre le sette tonnellate;
  • il limite delle 7 tonnellate può essere superato per i veicoli commerciali a trazione elettrica.

Quali sono gli importi degli incentivi per l’acquisto di veicoli commerciali?

Gli incentivi legati al rinnovo del parco veicoli commerciali delle imprese interessati ammontano a:

  • acquisto di veicoli diesel Euro 6 solo a fronte di una contestuale rottamazione di automezzi commerciali vecchi di almeno sette tonnellate (da un minimo di 7 mila euro a un massimo di 15 mila euro);
  • l’acquisto di veicoli commerciali leggeri Euro 6 D Final ed Euro 6 di massa complessiva a pieno carico di almeno 3,5 tonnellate fino a sette tonnellate, con contestuale rottamazione dei veicoli della medesima tipologia (3 mila euro di incentivo);
  • acquisto di veicoli a trazione alternativa ibridi, elettrici, CNG e LNG (da un minimo di 4 mila a un massimo di 24 mila euro, a cui si aggiungono mille euro in caso di rottamazione contestuale di un mezzo obsoleto);
  • l’acquisto di rimorchi e semirimorchi adibiti al trasporto combinato ferroviario o marittimo;
  • acquisizione di semirimorchi, rimorchi ed equipaggiamento per autoveicoli speciali eccedenti le 7 tonnellate allestiti per trasporti ATP e sostituzione delle unità frigorifere/calorifere.

Incentivi imprese di trasporto merci per conto di terzi per rinnovo parco veicoli: quali sono le scadenze delle domande?

Rientrano negli incentivi del decreto ministeriale numero 155 del 12 aprile 2022 gli investimenti fatti dalle imprese di autotrasporto merci per conto di terzi a decorrere dal 16 dicembre 2021. Sono previste  due finestre per poter inoltrare le domande di contributo:

  • primo periodo, dalle ore 10:00 del 2 maggio 2022 alle ore 16:00 del 10 giugno 2022;
  • secondo periodo, dalle ore 10:00 del 3 ottobre 2022 alle ore 16:00 del 16 novembre 2022.

Come inviare domanda di richiesta incentivi per i veicoli commerciali?

Le domande per richiedere gli incentivi per i veicoli commerciali devono essere inoltrare, in via esclusiva,  attraverso l’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) ram. investimenti2022@legalmail.it. La documentazione richiesta, a pena di inammissibilità, consiste:

  • nel modello di domanda compilato in ogni parte e firmato in modalità digitale dal legale rappresentante o dal procuratore dell’impresa. Il modello di domanda si trova all’indirizzo web https//www.ramspa.it/ contributi-gli-investimenti-vii-edizione;
  • la copia del documento di identità in corso di validità del legale rappresentante o del procuratore dell’impresa;
  • la copia del contratto di acquisto dei beni oggetto d’incentivazione avente data successiva a quella di entrata in vigore del decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti numero 459 del 18 novembre 2021. Pertanto, la data di validità da considerare per gli acquisti è a decorrere dal 16 dicembre 2021. La copia deve essere debitamente sottoscritto dalle parti;
  • la firma digitale sul contratto da parte del legale rappresentante o del procuratore dell’impresa. Il contratto dovrà contenere anche l’indicazione del costo di acquisto dei dispositivi innovativi previsti dall’allegato numero 1 del decreto ministeriale 459 del 18 novembre 2021 se si tratta di semirimorchi e rimorchi.

Autotrasporti: arrivano gli incentivi e le agevolazioni dal 2022

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 gennaio 2022 il decreto del 18 novembre 2021 che prevede agevolazioni e incentivi per gli autotrasportatori. L’obiettivo è rinnovare il parco mezzi delle imprese italiane impegnate negli autotrasporti in modo da rendere il lavoro più sicuro e ridurre l’inquinamento ambientale.

Incentivi e agevolazioni per autotrasporti

Il settore degli autotrasporti è considerato strategico all’interno del PNRR, infatti questo può contribuire alla trasformazione ecologica del Paese, inoltre è essenziale nel sistema economico infatti il trasporto su gomma in Italia è ancora prevalente. Come dichiarato dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, si tratta però di un parco mezzi vetusto e di conseguenza è bene impegnare quote del PNRR anche per svecchiarlo e contribuire così alla transizione ecologica.

Proprio per questo il decreto per gli “Investimenti ad alta sostenibilità” mette a disposizione delle imprese di autotrasporto 50 milioni di euro distribuiti fino al 2026 per l’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa, ecologici di ultima generazione e a carburanti di ultima generazione (CNG, LNG). A questi si aggiungono gli investimenti previsti dal decreto, per gli “Investimenti finalizzati al rinnovo e all’adeguamento tecnologico del parco veicoli” che mette a disposizione ulteriori 50 milioni di euro per il biennio 2021-2022.

A chi sono rivolti gli incentivi per gli autotrasportatori?

Gli incentivi per gli autotrasportatori prevedono contributi in favore di imprese che si occupano di trasporto conto terzi che decidono di investire in mezzi ibridi ed elettrici e che contemporaneamente abbiano provveduto alla rottamazione di veicoli di classe inferiore a euro VI. Vediamo però nel dettaglio quali imprese possono accedervi e come funzionano gli incentivi per gli autotrasportatori.

Le domande per accedere agli incentivi per gli autotrasportatori possono essere presentate da imprese di autotrasporto di cose per conto terzi e le società risultanti dall’aggregazione di tali imprese che si siano formate nel rispetto delle norme previste libro V, titolo VI, capo I, o del libro V, titolo X, capo II, sezioni II e II-bis del codice civile, iscritte nel Registro Elettronico Nazionale.

Come accedere agli incentivi del decreto “Investimenti ad Alta Sostenibilità”?

Il decreto “Investimenti ad Alta Sostenibilità” prevede che per poter prenotare il proprio incentivo le imprese e società che si occupano di autotrasporto conto terzi debbano presentare la copia del contratto di acquisizione dei veicoli.  Non è necessaria la trasmissione della copia della fattura da cui si evince il pagamento, quindi può trattarsi anche di veicoli ancora non pagati, ma per il quale il contratto di acquisizione abbia avuto perfezionamento.

In seguito alla prenotazione sarà però necessario dimostrare che l’investimento è stato perfezionato per poter accedere realmente ai fondi accantonati con la prenotazione. Tale fase si chiama di rendicontazione.  Se le risorse dovessero essere insufficienti a coprire le domande presentate, si viene ammessi con riserva e quindi in caso di eventuale scorrimento delle varie posizioni si potrà accedere al beneficio.

Questo implica che l’autotrasportatore presenta la domanda nella fase di accantonamento, se le risorse sono già terminate si viene ammessi con riserva. Parte quindi al fase di rendicontazione in cui entro i termini stabiliti deve essere presentata la rendicontazione dell’investimento perfezionato. Nel caso in cui l’acquisto non sia perfezionato, le somme inizialmente accantonate ritornano al fondo e vengono utilizzate a scorrimento della graduatoria con la possibilità quindi di recupero anche delle imprese ammesse con riserva.

Per le imprese per autotrasporti che dimostrino oltre all’acquisto di un veicolo di nuova generazione, anche la rottamazione di un veicolo di classe inferiore ad euro VI è previsto un ulteriore incentivo di 1.000 euro.

Autotrasporti: a quanto ammontano gli incentivi per l’acquisto di mezzi di nuova generazione?

Gli incentivi agli autotrasportatori sono di:

  • 4.000 euro per l’acquisto o la locazione finanziaria ogni veicolo CNG (gas naturale compresso) e a motorizzazione ibrida;
  • 14.000 euro per l’acquisto o la locazione finanziaria di veicoli elettrici di massa complessiva pari o superiore a 3,5 tonnellate e fino a 7 tonnellate;
  • 24.000 euro per veicoli elettrici di massa superiore a 7 tonnellate.
  • 9.000 euro per ogni veicolo fino a 16 tonnellate trazione alternativa ibrida (diesel/elettrico) e a  metano CNG;
  • 24.000 euro per ogni veicolo di massa superiore a 16 tonnellate trazione alternativa a gas naturale liquefatto LNG e CNG ed a motorizzazione ibrida(diesel/elettrico).

Occorre ricordare che oltre agli incentivi specifici per gli autotrasportatori, è possibile accedere ad altri fondi previsti per le PMI e per le grandi aziende, ad esempio è possibile accedere ai fondi della legge Nuova Sabatini

Autotrasportatori nelle mani del racket

La crisi è porca e colpisce tutti i settori produttivi nei modi più subdoli. Prendiamo gli autotrasportatori, per esempio, che con la crisi hanno visto un peggioramento deciso dei livelli di sicurezza e, ora, sono sempre più prede della criminalità organizzata. Calano le difese, aumentano i rischi.

Lo ha rilevato un’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Gfk Eurisko, realizzata sulle imprese che operano con autotrasportatori. Ebbene, secondo lo studio per la metà di queste imprese la crisi economica, da quando è partita fino a oggi, ha peggiorato i livelli di sicurezza: hanno infatti segnalato un aumento di furti (+65%) e dell’abusivismo tra gli autotrasportatori (+54%), indicando questi due crimini come quelli in maggior aumento.

Ben 6 imprenditori dei trasporti su 100 dichiarano nell’indagine di aver subito minacce o intimidazioni a fini estorsivi e 9 su 100 dichiarano di conoscere altre imprese di autotrasportatori oggetto di minacce o intimidazioni. Minacce che si manifestano soprattutto sotto forma di pressioni psicologiche (per il 62%), ma anche con danneggiamenti alle cose (44%).

Ciò che allarma di più però, è che secondo Confcommercio un imprenditore dei trasporti su due si è piegato alla minaccia subita. Tra gli autotrasportatori l’estorsione viene finalizzata più spesso con la consegna della merce (64%) rispetto al denaro (38%). Pur con i limitati mezzi che la crisi consente loro, tra le misure prese nei confronti del racket e degli criminali, le imprese di autotrasportatori impiegano soprattutto telecamere e impianti di allarme (29%), assicurazioni (17%) e vigilanza privata (15%).

E che cosa chiedono a loro tutela gli autotrasportatori? Soprattutto maggiore protezione sul territorio da parte delle forze dell’ordine (65%) e certezza della pena (53%). E solo il 17% delle imprese di autotrasportatori pensa che gli organismi di controllo garantiscano il rispetto delle regole nel settore. Segnale scoraggiante. 

Secondo Paolo Uggè, Vice Presidente di Confcommercio, questi dati “testimoniano la necessità e l’urgenza di dare attuazione ai contenuti del Protocollo di legalità, sottoscritto a suo tempo dal Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, con l’allora Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, per combattere le infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo dei trasporti. Del resto, i controlli sono gli unici strumenti idonei a prevenire la presenza della malavita organizzata nel settore”.

Imprese, evviva, la PA pagherà!

di Davide PASSONI

Liberalizzazioni. Parola magica, panacea di tutti i mali dell’Italia o semplicemente uno dei passaggi obbligati per fare del nostro Paese un Paese “normale”? Forse la terza di queste opzioni e molte altre cose insieme. Di sicuro, oltre ai tanto strombazzati vantaggi che le liberalizzazioni porteranno ai cittadini comuni, qualche buona notizia arriva anche per le imprese.

Con la firma del decreto da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il conseguente arrivo del testo in Gazzetta ufficiale, la prima buona notizia per le imprese fornitrici della Pubblica amministrazione è data dallo stanziamento in decreto di 5,7 miliardi per il pagamento di enti e ministeri. Le risorse vengono trovate in parte riallocando fondi, in parte consentendo l’emissione, fino a 2 miliardi, di titoli di Stato. Il che significa che, finalmente, chi vanta crediti inesatti con lo Stato potrà cominciare a vedere qualche soldino.

I 97 articoli del decreto confermano in larga parte le indiscrezioni circolate il giorno del varo da parte del Consiglio dei ministri, dalle norme sui taxi a quelle sulle farmacie, da quelle sui notai alla possibilità di creare Srl da parte di giovani con un solo euro, dal gas alla Rc Auto.

Quello che interessa di più le imprese, però, – da sempre prese in giro dalla Pubblica Amministrazione, di fatto la prima, vera insolvente del mondo produttico italiano – sono le misure per accelerare il pagamento dei crediti commerciali vantati da parte delle imprese stesse nei confronti delle amministrazioni statali. L’articolo utilizza tre diverse forme di finanziamento per 5,7 miliardi complessivi: 2,7 miliardi saranno messi a disposizione riutilizzando i fondi speciali derivanti dai residui passivi; 1 miliardo, recuperato riallocando alcune poste contabili, servirà a estinguere i crediti relativi ai consumi intermedi; 2 miliardi saranno infine pagati tramite titoli di Stato e l’assegnazione di queste obbligazioni statali non sarà computata nei limiti delle emissioni nette dei titoli di Stato indicata nella legge di bilancio.

Tra le altre novità introdotte dal decreto, un articolo prevede l’applicazione della deducibilità degli interessi passivi per le società, a prevalente capitale pubblico, che forniscono acqua, energia, teleriscaldamento e servizi di smaltimento e depurazione. Alcune modifiche di dettaglio vengono introdotte anche per la tassazione delle rendite finanziarie con l’aliquota unica, prevedendo la soppressione dell’esclusione della tassa del 20% sui redditi di capitale e sui redditi differenti di natura finanziaria, ma anche l’applicazione dell’aliquota del 12,5% sui pronti contro termine su titoli pubblici emessi da Stati esteri e dell’11% sui fondi pensione Ue.

Nel testo vengono fissate anche le norme sull’autotrasporto (cari autotrasportatori, che tanto ci state facendo penare in questi giorni…) e rispetto all’ultimo testo vengono introdotte alcune novità che sembrano confermare la volontà di rendere inefficace l’effetto degli aumenti dei carburanti per il settore. Una modifica – spiega la relazione tecnica – resa opportuna per equiparare la normativa italiana a quella degli altri Paesi europei ma anche per limitare l’esposizione finanziaria che gli aumenti delle accise comportano in attesa del rimborso, che è oggi annuale e diventerà trimestrale. Nella relazione tecnica infatti il governo riconosce che “i recenti aumenti delle accise sul gasolio per autotrazione stanno mettendo a dura prova la tenuta del comparto, che ha già dovuto sopportare ulteriori rincari di altre voci di spesa come assicurazioni e manutenzione dei veicoli, in un contesto economico che è tuttora al di sotto dei livelli antecedenti alla crisi“. Chissà se la norma impatterà anche sui pescatori, anch’essi colpiti duramente dal caro-gasolio

Imprese di autorasporto: anche quest’anno confermate le agevolazioni.

L’Agenzia delle Entrate ha reso noto che anche per quest’anno sono state confermate le agevolazioni a favore degli autotrasportatori come già accaduto lo scorso anno. Infatti a seguito della ripartizione delle risorse operata in base agli stanziamenti previsti dalla Legge Finanziaria 2010 (n. 191 del 23 dicembre 2009), sono stati confermati gli importi erogati lo scorso anno. In particolare:

  1. le imprese di autotrasporto merci – sia in conto terzi, sia in conto proprio – possono recuperare nel 2010, fino a un massimo di 300 euro per ciascun veicolo, mediante compensazione nell’F24, le somme versate nel 2009 a titolo di contributo al Servizio sanitario nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore adibiti a trasporto merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 tonnellate;
  2. per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore oltre il comune in cui ha sede l’impresa di trasporto merci per conto terzi e prevista una deduzione forfetaria di spese non documentate, a norma dell’articolo 66, comma 5, primo periodo del Dpr 917/86, per il periodo d’imposta 2009, nelle seguenti misure: 56 euro per i trasporti all’interno della regione e delle regioni confinanti (la deduzione spetta anche per i trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore all’interno del comune in cui ha sede l’impresa, per un importo pari al 35% di quello spettante per gli stessi trasporti nell’ambito della regione o delle regioni confinanti); 92 euro per i trasporti effettuati oltre tale ambito.

fonte: Uff. StampaAgenzia delle Entrate