Avvocati italiani e unioni civili

Gli avvocati italiani entrano nel dibattito sulle unioni civili e lo fanno da un punto di vista strettamente professionale. Dopo l’approvazione del testo di legge sulle convivenze di fatto, il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha ricordato come, in passato, aveva già avuto modo di sottolineare in più occasioni il contributo dato dagli avvocati italiani alla promozione della tutela dei diritti fondamentali.

Secondo il CNF, quindi, il fatto che nel testo di legge siano state affidate agli avvocati italiani, come richiesto dal CNF stesso, funzioni di estrema rilevanza come quella di contribuire, grazie alla scrittura privata da loro autenticata, alla redazione dei nuovi contratti di convivenza,  costituisce un riconoscimento della funzione istituzionale e sociale dell’Avvocatura.

Gli avvocati italiani non entrano quindi nel dibattito politico e ideologico in materia di unioni civili, ma sottolineano con forza che, con il contributo e l’impegno dell’avvocatura, potranno essere stipulati accordi formali e vincolanti idonei a tutelare i valori affettivi di tutte le persone, in particolare dei più deboli.

Del resto, sul tema delle unioni civili l’Avvocatura ha sempre mantenuto un atteggiamento super partes, privilegiando l’analisi delle ricadute che le nuove disposizioni di legge avranno sulla professione forense, anziché entrare nel dibattito strettamente politico. Come è giusto che sia.

Ecco come investire sull’ avvocatura giovane

Gli avvocati italiani si confermano in prima linea nel sostenere e rinforzare l’ avvocatura giovane. Nei giorni scorsi, infatti, in occasione della seduta amministrativa del Consiglio Nazionale Forense, CNF, FIIF (Fondazione italiana per l’innovazione forense), Aiga e Fondazione Aiga Tommaso Bucciarelli hanno firmato il protocollo d’intesa volto per attivare una collaborazione operativa nel campo dei finanziamenti comunitari, con particolare riguardo all’ avvocatura giovane e all’inserimento degli avvocati nel mondo del lavoro.

Il protocollo d’intesa sarà focalizzato su linee di intervento da svilupparsi nell’ambito dei bandi europei che sono maggiormente interessanti per l’ avvocatura giovane, quali quelli relativi a formazione, accesso al mercato del lavoro nelle professioni legali, servizi per le professioni legali.

In questo senso, i soggetti firmatari del protocollo – ispirato dal lavoro avviato nei laboratori della Rete #Lab@vvocaturaGiovane, promosso dalla omonima commissione del CNF coordinata da Anna Losurdo – condivideranno l’impegno comune per monitorare, programmare e favorire la fruizione degli interventi nel campo dei finanziamenti europei all’ avvocatura giovane. E ora, spazio ai commenti dei firmatari del protocollo d’intesa a favore dell’avvocatura giovane.

Andrea Mascherin, presidente CNF: “Il CNF ripone grande fiducia nella collaborazione avviata in #Lab@vvocaturaGiovane tra la Istituzione forense e l’Associazione dei giovani Avvocati, nel convincimento che l’apporto specifico di Aiga sia essenziale per individuare azioni positive mirate per le necessità dei colleghi più giovani”.

Michele Vaira, presidente Aiga: “Questa intesa offrirà alla giovane avvocatura concreti ed effettivi strumenti di sostegno e di crescita professionale. L’interlocuzione e la collaborazione con la nostra rappresentanza istituzionale, nel rispetto delle reciproche prerogative, rappresentano un modello di sinergia a cui tutta l’avvocatura dovrebbe ispirarsi”.

Lucio Del Paggio, vicepresidente FIIF: “Il protocollo va oltre i buoni propositi: la nostra azione congiunta inizia oggi. L’Avvocatura finora non aveva affrontato con la necessarie attenzione questa materia strategica per il settore professionale”.

Francesco Pantaleone, direttore generale della fondazione Bucciarelli: “L’accordo firmato oggi è la migliore risposta che la Istituzione forense e l’Associazione possono dare all’Avvocatura, dimostrando una propensione al fare e a mettere in sinergia le forze positive”.

Il Cnf a supporto delle adozioni dei minori

Il Consiglio Nazionale Forense è in prima linea nel supporto alle pratiche relative all’ adozione di minori. Il presidente dell’organo di rappresentanza dell’avvocatura italiana, Andrea Mascherin, e la presidente della Commissione adozioni internazionali (Cai) Silvia Della Monica, hanno infatti firmato un importante protocollo d’intesa che avvia la collaborazione tre le due istituzioni nel settore delle adozioni dei minori.

L’importante firma, apposta in calce all’accordo lo scorso mese a Roma, è stata così commentata dal presidente del Cnf Mascherin: “Il Cnf intende marcare la presenza dell’Avvocatura in tutti gli ambiti dove più forte si sente l’esigenza del rispetto dei diritti e della tutela dei soggetti deboli; e certamente uno di questi è proprio quello delle adozioni dei minori”.

La presidente Della Monica, apprezzando la disponibilità dell’Avvocatura in questa delicata materia, ha sottolineato la “complessità non solo umana ma anche tecnica della materia, che coinvolge diversi ambiti di legislazione – nazionale e internazionale – e che per questo richiede la specializzazione degli operatori”.

Il protocollo d’intesa e collaborazione sulle adozioni dei minori prevede un impegno comune di Cnf e Cai, come sottolinea il Cnf in una nota, ad “approfondire la legislazione di settore anche dal punto di vista comparatistico, a contribuire, ciascuno nell’ambito delle competenze istituzionali, a superare dubbi interpretativi e/o ostacoli ed a promuovere buone prassi per garantire alle procedure di adozione il massimo grado di garanzia a vantaggio dei minori coinvolti”.

Il fermento della giovane avvocatura italiana

L’ avvocatura è un mondo vecchio e stantio? Non quella italiana, come dimostra la commissione #Lab@vvocaturaGiovane, di recente istituzione da parte del Consiglio Nazionale Forense che ha accolto a Roma nei giorni scorsi, per la prima riunione della Rete, i referenti per la Avvocatura Giovane dei Consigli degli Ordini.

Un’iniziativa dinamica per l’ avvocatura, il cui obiettivo è la promozione della Rete per individuare insieme, fanno sapere dal Cnf, “azioni positive, progetti di start up, studiare incentivi e sgravi fiscali per i giovani avvocati”.

Alla riunione del Consiglio hanno partecipato i referenti di 94 Consigli degli Ordini, che hanno portato proposte e offerto soluzioni su formazione, tutele, organizzazione dello studio. Un bel fermento nel mondo dell’ avvocatura italiana, come sottolineato dal presidente del Cnf Andrea Mascherin, il quale ha ricordato che la scelta del Consiglio attuale è quella di promuovere la vicinanza della giovane avvocatura alle istituzioni forensi, contribuendo a fare crescere un vivaio che sappia esprimere nel futuro una squadra forte.

L’appartenenza ad un Ordine, l’osservanza di regole deontologiche – ha sottolineato Mascherinfa e farà sempre di più la differenza tra gli avvocati e i meri prestatori di servizi legali. Questo è il luogo giusto per affrontare tutti questi temi, sapendo che le proposte che spesso vengono spacciate come a favore della giovane avvocatura non sempre corrispondono ai suoi reali interessi, come l’esperienza ci ha insegnato”.

Gli avvocati di Milano sempre più vicini ai cittadini

In un mondo nel quale il diritto è qualcosa che, prima o poi, tocca da vicino tutti durante la loro vita, avere a disposizione degli avvocati che possano dare consulenza rapida anche 24 ore su 24 è un lusso che sembra impossibile. Sembra, perché nell’era di internet la cosa è invece possibile, almeno a Milano.

È nato infatti nei giorni scorsi, dall’iniziativa dell’Ordine degli Avvocati di Milano e con il sostegno delle istituzioni territoriali, il sito avvocatipermilano.it, con l’obiettivo di avvicinare i milanesi al mondo dell’avvocatura offrendo servizi utili e accessibili al maggior numero di persone.

Il sito gestito dagli avvocati meneghini è articolato in diversi sportelli, ciascuno pensato per erogare servizi specifici ai cittadini.

Sportello del cittadino e avvocati in zona. Il primo nasce per fornire informazioni passi da fare per avviare una causa, sugli strumenti di giustizia alternativa, su costi e i tempi giustizia, sulla difesa d’ufficio. Si trova nell’Urp del Palazzo di Giustizia, al primo piano, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Il secondo è un servizio di orientamento al percorso legale focalizzato su tematiche sociali, che fornisce consulenze articolate ed è accessibile su appuntamento contattando il proprio consiglio di zona.

Prevenzione della violenza di genere. Attivo il giovedì pomeriggio a giovedì alterni, dalle 14.30 alle 16.30, nella Casa dei diritti di via De Amicis e riceve su appuntamento.

Sportello carcere. Fornisce un orientamento al percorso legale da parte degli avvocati.

Educazione alla legalità. Per diffondere la cultura della legalità, gli avvocati entrano nelle scuole di Milano e provincia per trattare temi vicini ai giovani: bullismo, vandalismo, alcool, droghe, internet sicuro, educazione stradale, stalking, violenza.

Sportello reati informatici. Uno sportello pensato dagli avvocati a favore delle vittime di reati informatici. Riceve su appuntamento, ogni quindici giorni di martedì pomeriggio nella sala avvocati dell’Ordine, a Palazzo di Giustizia.

Remo Danovi, presidente dell’ordine milanese degli avvocati, commenta così l’iniziativa: “Vogliamo parlare alle persone di diritti, dignità umana, etica, rispetto, lotta alle diseguaglianze. L’educazione alla legalità è il punto di partenza: non possiamo limitarci ad incidere sulla violazione dei diritti umani, dobbiamo essere concreti nel rimuovere le cause e diffondere l’etica del rispetto degli altri, il valore della solidarietà, la concretezza dell’aiuto reciproco”.

Avvocati italiani, nasce l’Agorà degli Ordini forensi

Gli avvocati italiani hanno un nuovo punto d’incontro, l’Agorà degli Ordini forensi. Inaugurata il 16 maggio dal fresco presidente del Consiglio Nazionale Forense, Andrea Mascherin, l’agorà è, per gli avvocati italiani, non solo un luogo di confronto, ma soprattutto operativo, dove individuare le soluzioni più efficaci per far progredire le riforme, tanto quelle interne all’Avvocatura quanto quelle dedicate al funzionamento della Giustizia.

In questa fase – ha detto il presidente degli avvocati italiani -, il sistema ordinistico forense, Cnf e Ordini circondariali, che rappresentano l’Avvocatura sotto il profilo istituzionale, hanno una grande opportunità: quella di recuperare un metodo – non solo di confronto con le riunioni a cadenza regolare, ma principalmente operativo – attraverso gruppi di lavoro – su tutti i dossier delle riforme, anche quella interna all’Avvocatura, per garantirne il buon funzionamento”.

Dopo l’intensa attività per l’attuazione della riforma forense – ha proseguito Mascherin -, ora è il momento di iniziare a valutare l’impatto concreto dei regolamenti del Cnf e individuare se del caso i miglioramenti necessari perché il funzionamento del nuovo sistema ordinamentale – dalla formazione alla nuova disciplina dei Consigli distrettuali di disciplina – proceda nel modo più efficace”.

Durante i lavori della prima Agorà, si è anche ricordato come, nella giurisdizione, l’impegno sia che l’accesso alla Giustizia sia sempre garantito e non sia mai limitato dal censo; ma la sfida che l’Avvocatura deve cogliere è quella dei sistemi alternativi alla giurisdizione affidati agli avvocati italiani in quanto professionisti competenti e qualificati, a partire dalla negoziazione assistita.

Mascherin nuovo presidente del Consiglio Nazionale Forense

Aria nuova tra gli avvocati italiani. Dopo 11 anni alla guida del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa lascia il posto ad Andrea Mascherin, già consigliere segretario nella scorsa consiliatura.

Eletto al Consiglio Nazionale Forense dal distretto di Trieste, Andrea Mascherin è iscritto nell’Albo del Consiglio dell’Ordine di Udine, è penalista e subito dopo l’elezione ha ringraziato il presidente uscente annunciando una rinnovata stagione di impegno e di lavoro “a pieno ritmo”.

Oltre al nuovo presidente, il Consiglio Nazionale Forense ha eletto i componenti dell’Ufficio di Presidenza: Giuseppe Picchioni (vicepresidente – distretto di Bologna) Francesco Logrieco (vicepresidente – distretto di Bari), Rosa Capria (consigliere segretario – distretto di Firenze), Giuseppe Gaetano Iacona (tesoriere – distretto di Caltanissetta). Con il rinnovo delle cariche, il plenum del Consiglio Nazionale Forense è composto tra 33 componenti, di cui 8 avvocate.

Il presidente Mascherin ha le idee chiare sul ruolo e il lavoro del Consiglio Nazionale Forense sotto la sua presidenza: “Il nuovo Cnf – ha affermato – lavorerà per promuovere l’impegno dell’Avvocatura per la ripresa sociale del Paese nel rispetto dei valori e principi di una società democratica; questo significa che al centro dell’impegno ci sarà la tutela dei diritti dei cittadini, che non devono essere sacrificati a valori meramente economici. Con specifico riguardo alle sfide che attendono la professione, è necessario un cambio di marcia verso una ulteriore modernizzazione della professione, con lo sguardo sempre attento alla tutela dei grandi valori che hanno fatto da sempre dell’Avvocatura il baluardo delle democrazie occidentali”.