Vola Intesa Sanpaolo, utili per 720 milioni

 

Alla faccia del bicarbonato di sodio… Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana con 11.3 milioni di clienti, ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto balzato del 70,6% a 720 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013, nonostante gli elevati oneri finanziari con l’aliquota effettiva che ha raggiunto il 75%. «Intesa Sanpaolo è nelle migliori condizioni per essere tra le banche europee che usciranno vincenti dall’esercizio di asset quality review e stress test», recita una nota diffusa oggi dal gruppo nato dalla fusione per incorporazione di Sanpaolo IMI in Banca Intesa.

«Abbiamo avviato numerose iniziative del nostro piano d’impresa e iniziamo a cogliere i primi risultati concreti nelle diverse divisioni della Banca», ha commentato l’amministratore delegato Carlo Messina», assicurando anche che «il processo di semplificazione delle entità giuridiche del Gruppo procede secondo quanto previsto dal piano, in termini di razionalizzazione delle Società prodotto e di fusione delle banche a livello locale».

JM

Intesa Sanpaolo e Confindustria, accordo per le Pmi

 

L’accordo era nell’aria e nelle scorse ore è stato ratificato: Banca Intesa Sanpaolo e Confindustria hanno siglato un nuovo patto per mettere a disposizione delle piccole e medie imprese una vasta gamma di soluzioni di prestiti pari a 10 miliardi di euro, che va ad aggiungersi ai 35 miliardi stanziati in precedenza, per incoraggiare la crescita e la competitività del sistema imprenditoriale del nostro Paese.

Sarà Mediocredito Italiano, il polo per la finanza d’impresa di Intesa Sanpaolo, ad erogare per promuovere gli investimenti delle imprese finanziamenti, credito agevolato, leasing, factoring e consulenza per la finanza d’impresa.

Altri plafond riguarderanno i temi inerenti all’Expo, soprattutto agroalimentare e Made in Italy che saranno al centro dell’Esposizione Universale di Milano del prossimo anno, e le startup italiane a più alto potenziale di crescita.

JM

La crisi risparmia il tessile e il comparto del lusso

A non affondare, in questo periodo di grave crisi economica, sono soprattutto, o forse sarebbe meglio dire solo, le imprese che hanno investito in internazionalizzazione e, tra queste, hanno registrato bilanci positivi quelle che operano nel settore tessile e nel comparto del lusso.

A dimostrare ulteriormente questa tendenza è una ricerca condotta da Smi, Sistema Moda Italia, e Banca Intesa Sanpaolo, che, immaginando uno scenario possibile per questo 2013, ha previsto una crescita, per le aziende italiane del settore, sui mercati esteri appartenenti all’area extra Ue.

Sono ancora le eccellenze a fare da traino ad un comparto altrimenti in sofferenza, che resistono grazie alla fama e alla possibilità di assorbimento in grandi gruppi, oltre alla capacità di orientare il proprio business sui mercati emergenti.
A fronte di una domanda interna in forte perdita (-9.2% nel 2012), l’export ha brillato in Cina, Russia, Giappone e Stati Uniti, mentre ha arrancato in Paesi che, fino a poco tempo fa, rappresentavano una sicurezza per l‘economia italiana, come Germania e Francia.

In attesa che la situazione interna si sblocchi, quindi, Intesa Sanpaolo e Smi convengono che la strada da seguire è ancora quella delle esportazioni, senza dimenticare le pmi, che necessitano di un’espansione verso nuovi mercati per evitare di fallire .
Non si tratta di un’utopia, perché, se da una parte i brand Made in Italy piacciono, dall’altro il mercato ha bisogno di aria fresca, che potrebbe arrivare proprio dai piccoli produttori.
Non solo marchi di lusso, ma anche artigiani che, da sempre, sono sinonimo di alta qualità.

Vera MORETTI

Intesa tra Gucci e Banca CR Firenze

E’ stata firmata un’intesa storica ed innovativa tra Banca CR Firenze e Gucci, che ha lo scopo primario di rendere più fluido l’accesso al credito bancario per le imprese appartenenti alla filiera prodotto finito pelletteria Gucci.

La collaborazione si baserà sulla condivisione informativa tra banca e azienda leader di filiera, per favorire i fornitori e subfornitori della filiera stessa.

L’accordo è molto importante anche grazie al calibro dei due protagonisti, entrambi realtà di serie A nel territorio, e quindi in grado di dare una nuova spinta sul mercato locale ma anche globale.

A beneficiare di questo progetto saranno tutti i fornitori e subfornitori Gucci, compresi quelli che appartengono alla rete di imprese sponsorizzate dal marchio. Ciò permetterà di valorizzare ulteriormente la valutazione della qualità del fornitore effettuata da Gucci.

Il criterio qualitativo su cui Gucci si basa fa riferimento a diversi parametri, a cominciare dall’affidabilità del fornitore e la qualità delle sue performance, la capacità di rispettare gli standard quali/quantitativi fissati nel contratto di filiera e l’appartenenza ad un indotto produttivo di rilievo.

Banca CR Firenze si porrà come obiettivo quello di valorizzare questi aspetti, dai quali è impossibile prescindere, poiché costituiscono il primo patrimonio di un’azienda e rappresentano la sua migliore garanzia di successo per il futuro.

Alla firma dell’accordo erano presenti Patrizio di Marco, Presidente e Amministratore Delegato di Gucci e Luciano Nebbia, Direttore Regionale Toscana Umbria Lazio e Sardegna di Intesa Sanpaolo, insieme a Luca Severini, Direttore Generale di Banca CR Firenze.

Patrizio di Marco ha dichiarato a proposito: “Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione che testimonia ancora un volta l’impegno autentico di Gucci per il territorio e la ferma intenzione di continuare a investire nel tessuto produttivo italiano, valorizzando quelle risorse e competenze straordinarie che rendono il distretto toscano della pelletteria un esempio di eccellenza italiana nel mondo e uno dei poli più importanti del sistema economico nazionale”.

Luciano Nebbia ha poi replicato: “La Toscana è una terra di aziende e marchi che il mondo ci invidia, con un patrimonio tangibile di abilità e conoscenze che oggi, grazie alla collaborazione tra Banca CR Firenze e Gucci, possono essere esaltate anche nella valorizzazione qualitativa delle aziende interessate. Da oggi il nostro Gruppo e Gucci intraprendono una nuova via di collaborazione, che rappresenta un esempio innovativo per le aziende di una filiera produttiva”.

A trarre beneficio dall’intesa saranno anche le aziende subfornitrici, le quali godranno di un facilitazione di approccio personalizzato con la Banca, che predispone un unico punto di accesso per tutte le imprese della filiera attraverso il rapporto diretto con i responsabili territoriali di Area.

L’offerta di Banca CR Firenze prevede inoltre finanziamenti per la gestione del capitale circolante, per investimenti produttivi o per la gestione dell’operatività, con anticipi per finanziamento degli ordini o anticipi su fatture, con tassi di interesse davvero concorrenziali.

Vera MORETTI