Contributi a fondo perduto export e digitale Simest 394, domande dal 12 luglio

Sono stati riaperti i termini per la presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti agevolati Simest del Fondo 394 per la digitalizzazione delle imprese, la transizione ecologica e per l’export. A deciderlo è stato il Comitato agevolazioni di Simest che ha deliberato la possibilità di ottenere gli incentivi della transizione digitale ed ecologica delle piccole e medie imprese. Le agevolazioni rientrano nei contributi erogati dal Fondo 295 del 1973 e dal Fondo 394 del 1981.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati Simest per investimenti nel digitale ed export, i riferimenti normativi

I finanziamenti agevolati sono previsti dal finanziamento delle risorse a valere sul Programma Next Generation EU, Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), alla misura 1, componente 2, investimento 5 della linea progettuale “Rifinanziamento e ridefinizione del fondo 394 del 1981”. La gestione dei finanziamenti è affidata a Simest e la pubblicazione del relativo decreto è avvenuto nella Gazzetta Ufficiale numero 126 del 31 maggio scorso.

Quali sono le condizioni di ammissibilità degli interventi Simest?

Ammessi ai finanziamenti agevolati e ai contributi a fondo perduto del Fondo 394 di Simest sono:

  • gli investimenti in spese digitali per una quota non inferiore al 50%;
  • le spese per promuovere la sostenibilità e la competitività sui mercati internazionali per il rimanente 50%.

Quali sono le imprese che possono richiedere le agevolazioni del Fondo 394 per l’export e la digitalizzazione?

Le imprese, per poter richiedere i finanziamenti e i contributi a fondo perduto per l’export e la digitalizzazione devono avere i seguenti requisiti:

  • deve trattarsi di una piccola e media impresa che abbia sede legale sul territorio italiano;
  • al momento della presentazione dell’istanza, l’impresa deve avere la forma di società di capitali da non meno di 2 anni;
  • deve aver depositato almeno 2 bilanci inerenti a 2 esercizi completi presso il Registro delle imprese;
  • il fatturato estero deve consistere in almeno il 20% del fatturato totale dell’azienda degli ultimi due esercizi;
  • non deve rientrare nei settori esclusi alle agevolazioni, reperibili nella circolare numero 1 del Pnrr 394 del 2021 “Transizione digitale ed ecologica delle Pmi a vocazione internazionale”.

Contributi a fondo perduto Simest, quanto si può richiedere di agevolazione?

Le imprese interessate possono richiedere finanziamenti e contributi per l’importo che sia minore tra:

  • i 300 mila euro;
  • il 25% dei ricavi medi degli ultimi bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese.

Le imprese possono dunque chiedere una quota di finanziamenti degli investimenti nel digitale e nell’export che può essere pari al:

  • 40% per le imprese che, alla data di presentazione della domanda, abbiano la sede operativa attiva in sei regioni. Ovvero, in Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Campania, Calabria, Basilicata e Abruzzo;
  • fino al 25% dell’importo degli investimenti per le imprese che abbiano sede operativa nelle restanti regioni.

Cosa avviene se l’impresa ha già presentato una domanda al Fondo Simest per la transizione ecologica e digitale?

Nel caso in cui l’impresa abbia già presentato una domanda al Fondo 394 di Simest per la transizione ecologica e digitale si può inoltrare una nuova istanza che va ad aggiungersi a quella precedente. In tal caso, l’importo del finanziamento si somma fino alla concorrenza del totale massimo ammissibile pari a un milione di euro. Una quota dell’agevolazione può essere riconosciuta a titolo di cofinanziamento. In ogni caso, fermo restando l’importo limite dell’agevolazione, l’impresa non può esporsi per oltre il 50% dei ricavi medi ottenuti nei precedenti 2 bilanci.

Domande di finanziamento Simest per transizione ecologica e digitale: da quando si può presentare?

Le domande di finanziamento al fondo Simest per la transizione ecologica e digitale e per l’export possono essere presentate a partire dal 12 luglio 2022. L’apertura della piattaforma è prevista per le ore 9:00. La chiusura delle domanda è fissata alle ore 18:00 del 31 ottobre 2022.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti fino all’80% per le imprese creative

È stato pubblicato il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) che assegna contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati a copertura dell’80% delle spese ammissibili delle imprese attive nella creatività. Si tratta, principalmente, delle imprese operanti nei settori della moda, dei media, del design e dell’oggettistica. Il provvedimento ministeriali prevede, dunque, un mix di incentivi a determinate condizioni. Ci saranno due vie per la presentazione delle domande.

Piccole e medie imprese (Pmi) creative: il mix di finanziamenti fino all’80% delle spese ammissibili

Il mix di incentivi messo in campo del ministero per lo Sviluppo Economico prevede contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero. Il Mise ha stanziato 40 milioni di euro a sostegno della nascita, dello sviluppo e del consolidamento delle imprese creative. Venti milioni di euro saranno destinati ai finanziamenti di ciascuno dei due anni 2021 e 2022. L’agevolazione può arrivare alla copertura delle spese ammissibili fino all’80%. Il decreto del Mise è stato publicato in data 30 maggio 2022 in attuazione del decreto del 19 febbraio scorso.

Contributi a fondo perduto Pmi creative: quali sono gli ambiti di intervento?

Due sono le tipologie di interventi finanziabili grazie ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti a tasso zero del decreto del Mise. Nel decreto del 30 maggio scorso si fa riferimento al Capo II, relativo alla nascita, allo sviluppo e al consolidamento delle piccole e medie imprese creative; e al Capo III, relativo alla collaborazione tra le imprese creative e i soggetti che operano negli altri settori.

Nascita, sviluppo e consolidamento delle Pmi creative: quali sono i contributi e i finanziamenti a disposizione?

Gli incentivi a favore della nascita, dello sviluppo e del consolidamento delle piccole e medie imprese creative previsti dal Capo II sono destinati ai seguenti investimenti:

  • spese ammissibili relative al capitale circolante entro i 500 mila euro;
  • investimenti della durata massima di due anni, con decorrenza dalla sottoscrizione del provvedimento che concede gli incentivi;
  • perimetro dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti a tasso zero riservato alle imprese costituite da massimo cinque anni. La decorrenza è a partire dal momento in cui si presenta l’istanza di richiesta dei contributi;
  • per le Pmi costituite da oltre cinque anni, si possono richiedere gli incentivi per ampliare o diversificare la propria attività. In alternativa la richiesta può prevedere nuove soluzioni di efficientamento energetico dei processi produttivi e le innovazioni.

Quali sono i contributi a fondo perduto e i finanziamenti a tasso zero previsti le la nascita, sviluppo e consolidamento delle Pmi creative?

Il mix di incentivi (fino all’80%) dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti a tasso zero per la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle Pmi creative consiste:

  • in sovvenzioni che possono coprire fino al 40% degli investimenti;
  • in finanziamenti a tasso zero o agevolato, di durata di dieci anni, con copertura delle spese per il restate 40%.

Area di incentivi sulle collaborazioni delle piccole e medie imprese e gli altri settori

L’area di intervento relativa al Capo III del decreto del ministero per lo Sviluppo Economico riguarda le collaborazioni tra le piccole e medie imprese e gli altri settori. In questo ambito, i contributi a fondo perduto e i finanziamenti possono essere richiesti per i seguenti investimenti:

  • servizi specialistici erogati da micro, piccole e medie imprese creative o da enti di ricerca e università;
  • investimenti negli ambiti di sviluppo del marketing o del brand; design (anche industriale); di innovazioni in campo tecnologico nella conservazione, nella fruizione e nella commercializzazione di specifici prodotti di valore artistico, creativo o artigianale; per l’aumento del valore dei profili identitari delle Pmi.

Per gli investimenti di cui al Capo III del decreto del Mise gli incentivi possono arrivare all’80% degli investimenti. Si tratta, principalmente, di spese effettuate per acquistare i servizi specialistici nell’ambito della creatività. Il tetto massimo di spesa è fissato in 10 mila euro.

Quali sono le spese finanziabili con il decreto del ministero per lo Sviluppo economico per le Pmi creative?

Sono quattro le tipologie di investimenti di spesa che danno origine alla richiesta del mix di incentivi delle piccole e medie imprese creative. In particolare:

  • le spese relative a immobilizzazioni materiali come macchinari, attrezzature e impianti. I beni devono essere nuovi di fabbrica;
  • gli investimenti in immobilizzazioni immateriali, come brevetti, licenze d’uso, programmi informatici, software;
  • le opere murarie devono avere valore massimo del 10% rispetto alle altre spese ammissibili;
  • il capitale circolante, costituito da materie prime, merci, materiali di consumo, servizi, fidejussioni per il progetto, costi del lavoro alle dipendenze. Il capitale circolante non può superare il 50% del totale dei costi ammissibili.

Contributi a fondo perduto Mise e finanziamenti a tasso zero per le Pmi creative: come presentare domanda?

Per la presentazione delle domande è necessario far riferimento a due date:

  • la compilazione delle domande per gli investimenti del Capo II del decreto Mise può avvenire già dalle ore 10:00 del 20 giugno prossimo. Per gli interventi ammessi al Capo III bisognerà attendere il 6 settembre 2022, con apertura della piattaforma Mise alle ore 10:00;
  • l’invio della domanda vera e propria avverrà dalle ore 10:00 del 5 luglio prossimo per gli investimenti del Capo II del decreto Mise e dal 22 settembre 2022 (ore 10:00) per gli investimenti del Capo III del decreto Mise.

 

Simest, prorogata la scadenza del fondo 394 per l’internazionalizzazione delle Pmi

Prorogata fino a fine maggio 2022, rispetto alla chiusura prevista per domani 3 dicembre 2021, la possibilità per le piccole e medie imprese di presentare la domanda per il Fondo 394 per l’internazionalizzazione. Il fondo, gestito da Simest in convenzione con il ministero degli Affari esteri, consente di richiedere finanziamenti a fondo perduto per tre diversi canali di internazionalizzazione.

Simest, disposto l’allungamento della scadenza per il Fondo 394

L’allungamento dei termini per la presentazione delle domande del Fondo 394 è stato deliberato dal Comitato per le agevolazioni, l’organo che provvede ad approvare le misure del Simest, formato da tecnici del ministero degli Affari esteri, dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia e dalle Regioni. La proroga è collegata anche all’allungamento dei termini per il Temporary Framework, il regime di aiuti alle imprese che, a sua volta, è stato prorogato fino al termine di giugno 2022.

Quante risorse possono essere richieste dalle Pmi per il Fondo 394 Simest?

A disposizione delle piccole e medie imprese sono a disposizione ancora circa 360 milioni di euro. Il Recovery Plan, infatti, aveva destinato al fondo per l’internazionalizzazione delle imprese un miliardo e 200 milioni. Alla data del 1° dicembre 2021 le imprese che hanno presentato domanda per l’internazionalizzazione sono state 5860, per un complessivo di risorse assegnate pari a 836 milioni di euro.

Fondo Simest internazionalizzazione Pmi, buona la risposta delle imprese

L’obiettivo fissato dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) di 4 mila imprese da coinvolgere nella misura entro la fine dell’anno è stato dunque largamente superato. Buona anche la risposta delle Pmi del Mezzogiorno d’Italia. Infatti, le imprese che hanno fatto richiesta sono state 1830 (il 31% rispetto al totale). I fondi da assegnare sono pari a 246 milioni di euro (il 29% delle risorse).

Fondo perduto Simest per le Pmi del Sud Italia fino al 40% delle spese

Inoltre, le piccole e medie imprese del Sud Italia avranno risorse più ampie da richiedere. Il Recovery Plan ha stanziato per le imprese del Mezzogiorno 480 milioni di euro rispetto al totale di 1,2 miliardi di euro. Le imprese che hanno almeno una sede operativa nel Mezzogiorno d’Italia sono inoltre avvantaggiate dall’assegnazione delle risorse: il fondo perduto può arrivare fino al 40% dell’importo complessivo del progetto. Per le imprese con sede nel Centro e nel Nord Italia, il fondo perduto si ferma al 25%.

Quante risorse ci sono ancora da spendere per il Fondo 394 delle Pmi?

La nuova scadenza al 31 maggio 2022 per la presentazione delle domande del Fondo 394 del Simest permetterà alle Pmi di accedere alle risorse rimanenti. Ad oggi sono di euro che residuano per completare il finanziamento delle imprese. I fondi potranno essere richiesti dunque fino al termine di maggio prossimo, salvo l’esaurimento anticipato degli stessi.

Fondo 394 Simest, quali tipologie di finanziamento sono previste per le Pmi?

Le risorse ancora a disposizione del Fondo 394 Simest potranno essere richieste dalle piccole e medie imprese per tre tipologie di finanziamenti:

  • la transizione digitale ed ecologica;
  • lo sviluppo del commercio elettronico;
  • la partecipazione a mostre e fiere internazionali, anche in Italia.

Per richiedere i finanziamenti le piccole e medie imprese devono accedere all’area personale del portale di Simest.

 

Finanziamenti Simest Pmi e fondo perduto: ecco come presentare domanda dal 28 ottobre 2021

Dal 28 ottobre prossimo le piccole e medie imprese potranno inviare la domanda per i finanziamenti Simest. Si tratta di tre tipologie di aiuti destinati alla transizione digitale ed ecologica delle Pmi, al commercio elettronico e alla partecipazione a fiere e mostre. Inoltre, le imprese saranno supportate anche contributi a fondo perduto assicurati dal nuovo fondo 394.

Quali imprese possono presentare domanda dei finanziamenti Simest?

I finanziamenti Simest sono destinati in via esclusiva alle imprese di medie e piccole dimensioni. Ciascuna impresa può presentare un’unica domanda di finanziamento. Per i finanziamenti Simest il governo ha stanziato 1,2 miliardi di euro dei quali 400 milioni sono inerenti alla quota di cofinanziamento a fondo perduto. Si può dunque presentare domanda fino all’esaurimento delle risorse stanziate.

Quali sono le tipologie di finanziamento Simest?

È possibile presentare domanda per uno dei tre finanziamenti Simest.  Per il finanziamento relativo alla transizione ecologica e digitale delle piccole e medie imprese è necessario che le società richiedenti siano costituite nella forma di società di capitali. Il fatturato relativo all’export nell’ultimo anno deve essere pari ad almeno il 10% del totale (altrimenti del 20% dell’ultimo biennio). Le condizioni applicate al finanziamento agevolato consistono:

  • nel tasso dello 0,055% all’anno;
  • una quota di finanziamento a fondo perduto che può arrivare al 25%.

Finanziamenti Simest per la transizione ecologica e digitale: quali investimenti si possono fare?

Gli investimenti da effettuare dovranno essere in linea con la transizione ecologica e digitale. La durata del finanziamento è di sei anni, con due di pre-ammortamento. L’importo finanziabile massimo è di 300 mila euro. In ogni caso, l’importo del finanziamento non può essere superiore al 25% dei ricavi medi degli ultimi 2 bilanci dell’azienda richiedente.

Simest, quali caratteristiche hanno i finanziamenti per l’e-commerce?

I finanziamenti Simest per le piccole e medie imprese che svolgono e-commerce riguardano i seguenti obiettivi:

  • creazione o miglioramento della piattaforma utilizzata per il commercio elettronico (finanziamento da 10 mila a 300 mila euro);
  • accesso alla piattaforma di terzi per commercializzare servizi o beni prodotti in Italia o con marchio italiano (finanziamento fino a 200 mila euro).

L’importo finanziabile, in ogni caso, non può superare il 15% dei ricavi degli ultimi 2 bilanci. La durata del finanziamento è di quattro anni con uno di pre-ammortamento.

Simest, in cosa consistono i finanziamenti per mostre e fiere?

Nell’ambito delle mostre e delle fiere, le piccole e medie imprese possono ottenere finanziamenti Simest agevolati per la partecipazione a un evento singolo internazionale. L’evento può essere una mostra, una fiera, una missione imprenditoriale o di sistema e può essere anche virtuale. Tra le spese ammissibili, il 30% dell’importo richiesto deve essere destinato alle spese digitali dell’evento. Il massimo ottenibile è di 150 mila euro entro il 15% dei ricavi medi degli ultimi 2 bilanci. La durata del finanziamento è di quattro anni, con uno di pre-ammortamento.

Come si presenta la domanda per i finanziamenti Simest?

Per presentare domanda dei finanziamenti è necessario collegasi alla piattaforma dedicata accessibile dal portale Simest. La domanda consiste nella compilazione e nella sottomissione del modello di domanda. È necessaria la firma digitale. Già a partire dal 21 ottobre scorso è il sito Simest ha messo a disposizione la piattaforma per compilare una pre-domanda (che non dà comunque diritto a preferenze nell’assegnazione dei fondi). La domanda vera e propria può essere presentata a partire dalle ore 9:30 di giovedì 28 ottobre 2021.

Principali informazioni sulla domanda finanziamenti Simest

Saranno tre i modelli di domanda a seconda dell’ambito di finanziamento oggetto di richiesta:

  • transizione digitale ed ecologica delle Pmi con vocazione internazionale;
  • sviluppo del commercio elettronico per le Pmi in Paesi esteri (e-commerce);
  • Partecipazione di Pmi a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema.

Nel caso in cui l’impresa crei una prima bozza di domanda, l’eventuale creazione di una nuova sostituisce la precedente.

Finanziamenti Simest: come considerare i bilanci da produrre?

Ai fini della presentazione della domanda, è necessario prestare particolare attenzione ai bilanci. Infatti, è necessario accertarsi di aver depositato il Bilancio civilistico 2020 e verificare che la Camera di commercio competente lo abbia messo a disposizione affinché i dati possano essere acquisiti dal portale. È in ogni modo necessario caricare il Bilancio civilistico 2020 comprensivo del certificato di deposito nella sezione dedicata prima di inoltrare la domanda.

Avvertenze nella compilazione della domanda Simest: la firma digitale

Nella domanda, inoltre, dovrà essere indicato il conto corrente dedicato alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Si deve allegare anche il relativo contratto di apertura del conto. Inoltre, è necessaria la firma digitale del legale rappresentante. Ulteriori chiarimenti riguardano:

  • l’utilizzo del browser Chrome per la compilazione della domanda;
  • di non rinominare il file pdf scaricato prima dell’apposizione della firma digitale;
  • è importante firmare sempre l’ultima copia scaricata;
  • trasmettere i file pdf a mezzo mail (in caso di necessità) tramite la cartella zip.

Finanziamenti Simest per le Pmi del Sud Italia: informazioni sulla sede

Sono previste risorse dedicate alle regioni del Sud Italia. In particolare, il 40% delle risorse del nuovo fondo 394 è destinato alle piccole e medie imprese che hanno almeno una sede operativa in Abruzzo, Calabria, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise o Campania). La quota del cofinanziamento a fondo perduto sale al 40%.  Nella presentazione della domanda è necessario indicare la sede operativa al Sud dell’impresa richiedente, attiva da non meno di sei mesi.

Altre informazioni sull’impresa che richiede i finanziamenti Simest

Ulteriori informazioni dell’azienda che richieda i finanziamenti Simest riguardano: il nome, il cognome, la data e il comune di nascita, il codice fiscale del titolare o dei titolari effettivo/i della piccola e media impresa richiedente. Affinché la dimanda possa procedere alla fase dell’istruttoria, l’istanza deve essere inviata completa e devono essere soddisfatti i parametri di ammissibilità.

Voucher per l’internazionalizzazione delle pmi

E’ in arrivo un voucher di 10mila euro destinato alle imprese, che possono essere anche cooperative o reti di imprese, che abbiano fatturato almeno 500mila euro in almeno uno degli ultimi tre esercizi.
Il voucher permette a queste pmi di dotarsi di un temporary export manager, ovvero di personale specializzato che possa sostenerle durante i delicati processi di internazionalizzazione.

Il bando export vuole favorire la crescita del Made in Italy ed è previsto dal decreto Sblocca Italia, che fa parte del Piano straordinario per l’internazionalizzazione messo a punto dal viceministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, da 260 milioni di euro per il 2015.

Tale bando dovrebbe essere attivato entro giugno, come ha confermato lo stesso Calenda: “A giugno lanceremo il voucher per i temporary export manager che altrimenti conterebbero all’impresa tra i 100.000 ed i 150.000 euro. Le piccole imprese non ce la farebbero a permetterselo. Abbiamo investito 20 milioni di euro su questo“.

Tra gli obiettivi del “Piano straordinario per il rilancio internazionale dell’Italia” ci sono:

  • aumentare la platea delle imprese esportatrici di almeno 20 mila unità nei prossimi 3 anni;
  • aumentare i ricavi oltre confine di almeno 50 miliardi di euro, oggi fermi a quota 389 miliardi;
  • attrarre investimenti esteri in Italia per 20 miliardi l’anno;
    far crescere l’e-commerce.

Vera MORETTI

Bando per le Pmi trevigiane

 

Con l’obiettivo di migliorare le condizioni di competitività del settore commerciale, la Camera di Commercio di Treviso erogherà 200mila euro a negozianti al minuto, pubblici esercenti, commercianti, agenti o rappresentanti di commercio. Sarà possibile inviare le domande dal 23 al 30 settembre 2014, esclusivamente tramite il sito della Camera.

Le PMI locali del territorio trevigiano dovranno inviare il modello base generato dal sistema, la relazione sull’intervento realizzato, la dichiarazione sostitutiva di atto notorio, la dichiarazione ai sensi del regolamento De Minimis, la fotocopia delle fatture riguardanti le spese dichiarate, il cv del soggetto incaricato referente del progetto.

JM

Imprese, bando da 5 milioni per l’innovazione

 

Il sottosegretario allo Sviluppo economico, la palermitana Simona Vicari, ha presentato nei giorni scorsi il bando da 5 milioni di euro che il Ministero guidato da Federica Guidi ha promosso per l’utilizzo dei diritti di proprietà industriale in quanto strumento privilegiato per valorizzare e sostenere la capacità innovativa e competitiva delle imprese.

«Un bando per la concessione di agevolazioni a favore di micro, piccole e medie imprese per la valorizzazione di disegni e modelli industriali al fine di accrescere la loro competitività sui mercati nazionali ed internazionali – ha specificato il sottosegretario -. Il governo continua lungo la strada tracciata nei precedenti provvedimenti attraverso sgravi e agevolazione per le imprese, nella consapevolezza che solo un aumento delle risorse a disposizione delle aziende può consentire all’economia di ripartire. In particolare, nel momento in cui i dati dell’Istat confermano che l’inversione di tendenza dell’economia italiana ancora non c’è stata, provvedimenti come questo rappresentano un aiuto importante. In questo caso abbiamo voluto coniugare due aspetti importanti e cioè da un lato il sostegno all’imprenditorialità e dall’altro quello all’ingegno ed alle capacità di innovazione, confermando che il nostro Paese considera il tema della proprietà industriale un valore da difendere e da premiare»

JM

In Lazio un bando per una PA più scorrevole e semplice

Nell’ambito del progetto inerente l’attuazione degli Open Data, Regione Lazio ha dato il via ai primi bandi rivolti alle imprese e agli enti locali.

Si tratta di un’iniziativa che, attraverso un finanziamento di 12 milioni di euro, ha come obiettivo quello di creare un comparto della pubblica amministrazione che sia innovativo, ma anche garante di trasparenza e semplificazione.
I contributi per i quali beneficeranno le imprese partecipanti riguardano la creazione di prodotti, software, servizi e applicazioni finalizzate alla gestione digitale delle banche dati in possesso degli enti pubblici locali.

I bandi destinati alle pmi saranno contributi erogati fino al 70% dell’investimento, per importi non superiori ai 150mila euro per le imprese singole, e fino al 75%, con tetto massimo di 200mila euro, per le aggregazioni di imprese.

Ci sarà un ulteriore bando che riguarderà la concessione di incentivi per realizzare il portale dati.lazio.it, una banca dati pubblica regionale.

Vera MORETTI

Imprese e internet: il bando sta per scadere

E’ in scadenza il bando che eroga incentivi er investimenti nel settore dell’informatica e della comunicazione delle imprese di Milano e provincia.
Si possono presentare richieste di finanziamento per:

1) prodotti e/o servizi per la gestione dei processi interni all’impresa, basati sull’utilizzo innovativo di Reti Digitali;

2) soluzioni e servizi di relazione con fornitori e clienti, marketing e gestione della comunicazione aziendale che si basino sull’interazione e la collaborazione attraverso Internet;

3) tecnologie informatiche che consentano di supportare i processi che coinvolgono partner esterni, secondo il modello dell’Extended Enterprise;

4) tecnologie digitali avanzate a supporto dei processi produttivi caratteristici dell’azienda (linee di produzione, software di modellazione 3D).

Il contributo è a fondo perduto e copre il 50% delle spese per l’acquisto di beni e servizi fino ad un massimo di 30.000 euro.

Le domande potranno essere presentate fino al 28 luglio esclusivamente on line.
Rif.: link Camera di Commercio di Milano.

3,6 miliardi in sostegno alle imprese turistiche

Il ministro del turismo Michela Brambilla ha presentato alcuni giorni fa il progetto di finanziamento denominato “Italia&Turismo“.  Si tratta di un piano di aiuto non solo per le strutture ricettive, le agenzie di viaggio, i tour operator, ma anche le imprese della ristorazione, gli stabilimenti balneari, e ogni altro tipo di soggetto economico coinvolto nel settore.

La dotazione è ricca, si tratta di 3,6 miliardi di euro con il coinvolgimento di 8 isitituti di credito: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Gruppo Banco Popolare, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro e Banco Popolare dell’Emilia Romagna per un totale di 20mila sportello che ben coprono l’intero territorio nazionale.

I finanziamenti permetteranno alle imprese tursitiche di potenziare la loro offerta, migliorando i servizi e aumentando la qualità. Nella stessa direzione vanno i “Buoni Vacanza” che permettono alle famiglie meno abbienti di poter ricevere una parte di finanziamento del pacchetto vacanza (fino al 40%) per viaggiare in Italia in periodi di media e bassa stagione.

Felici le associazioni di categoria appartenenti a Confindustria, Confcommercio, Confesercenti che reputano il progetto fondamentale per la ripresa di un settore chiave per l’economia italiana. Bernabò Bocca, presidente di Confturismo, ha sottolineato che “stiamo facendo del nostro meglio, il turismo e la cultura sono quello che il Paese ha. Il futuro di un Paese va basato sulle carte importanti che si hanno nel mazzo, queste solo le carte più alte“.