Finanziamenti per le imprese agricole

Buone notizie per le imprese agricole arrivano dal Gruppo Bper e da Bei, Banca Europea per gli Investimenti, che hanno realizzato un prodotto specifico per il settore agricolo e agroindustriale.

Secondo quanto riporta una nota di Bper, il prodotto è pensato per sostenere il fabbisogno finanziario delle piccole e medie imprese agricole (massimo 250 dipendenti), delle mid-caps (massimo 3.000 dipendenti), dei consorzi agricoli e delle reti d’impresa che promuovono progetti nei settori dell’agricoltura, dell’agroalimentare e correlati.

Le diverse realtà che fanno parte del Gruppo Bper (Bper Banca, Banco di Sardegna, Banca di Sassari e CR Bra) hanno sottoscritto un prestito di 100 milioni destinato alle imprese agricole e agroindustriali che operano nei rispettivi territori d’influenza.

Per le imprese agricole sono quindi previsti finanziamenti a medio-lungo termine il cui importo potrà raggiungere il 100% del costo di ciascun progetto finanziato, con un limite di 12,5 milioni di euro per singolo piano di lavoro. Sarà possibile rimborsare il prestito alla scadenza in un’unica soluzione dopo 3 o 7 anni dall’erogazione del finanziamento.

Secondo la nota di Bper, si tratta di una novità assoluta per le imprese agricole “a conferma dell’azione congiunta sviluppata sul territorio a sostegno delle imprese italiane, che ha consentito di erogare nell’ultimo triennio oltre 400 milioni di euro“.

Il direttore generale di Bper Banca, Fabrizio Togni (nella foto), ha infatti sottolineato che “Bper Banca è il primo istituto di credito in Italia ad aver sottoscritto con Bei questo tipo di accordo, che rappresenta un importante strumento attraverso il quale le imprese agricole e agroindustriali potranno disporre della liquidità necessaria alla realizzazione dei propri progetti”.

Da UniCredit e Bei 300 milioni per le Pmi italiane

UniCredit ha firmato con Banca Europea per gli Investimenti (Bei) due nuove linee di finanziamento, per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro, destinate alle imprese italiane dei settori produttivi e dei servizi.

Centocinquanta milioni di euro saranno destinati alle Pmi per finanziare investimenti in beni materiali e immateriali ovvero in capitale circolante, mentre gli ulteriori 150 milioni saranno destinati alle imprese fino a 3mila dipendenti che promuovano l’occupazione giovanile (fino a 29 anni di età) e al contempo eseguano investimenti materiali e immateriali ovvero finanzino il capitale circolante.

Le due linee di finanziamento concesse dalla Bei, che potranno avere durata compresa fra i due e i dodici anni e un taglio massimo di 25 milioni di euro, verranno trasferite alle imprese attraverso UniCredit e UniCredit Leasing.

A questi due plafond si potrebbe aggiungere una ulteriore tranche di 200 milioni di euro, con caratteristiche similari, da rendere disponibile nei prossimi mesi. I nuovi fondi resi disponibili andranno ad aggiungersi a una precedente iniziativa di UniCredit rivolta all’occupazione giovanile, per un ammontare disponibile totale di 200 milioni, che ha consentito di generare quasi 300 nuovi posti di lavoro (considerando 1,5 occupati giovanili ogni milione di euro finanziato).

Negli ultimi anni il Gruppo UniCredit ha erogato alle imprese italiane clienti più di 4 miliardi di euro a valere su finanziamenti concessi da Bei, di cui quasi 1 miliardo nel corso del 2014. I plafond appena siglati confermano ulteriormente l’impegno congiunto di UniCredit e Bei a favore del sistema economico del Paese.

Proposte di Padoan per l’imprenditoria

In occasione della conferenza della Bei appena svoltasi a Napoli, Pier Carlo Padoan ha fatto una dichiarazione che potrebbe dare una notevole scossa all’imprenditoria italiana.

Il ministro dell’Economia ha, infatti, affermato che il 14 novembre ha intenzione di proporre alla task force europea sugli investimenti “più di mille progetti concreti di investimento sostenibili e realizzabili nel prossimo triennio per un valore superiore ai 10 miliardi”.

Le iniziative per le quali si è accennato riguardano alcuni settori tra i più in fermento in questo periodo, ovvero: la banda ultralarga nelle zone “bianche” (specie al Sue); la messa in sicurezza della rete stradale; l’efficentamento energetico degli edifici pubblici; il credito agevolato per sostenere lo sviluppo delle Pmi; il finanziamento delle reti di impresa per favorire l’aggregazione e la crescita dimensionale.

Questi progetti saranno finanziati da risorse sia pubbliche sia private, e una prima lista di interventi da avviare verrà redatta già dalla prossima settimana.
Ovviamente, tutti i progetti verranno vagliati da Bei e dalla Commissione Ue, con una presentazione prevista a dicembre davanti all’Ecofin.

Vera MORETTI

Accordo tra BEI e CDP per le pmi

E’ stato firmato, dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e la Cassa depositi e prestiti (CDP), un nuovo accordo per 500 milioni di euro destinati a sostenere gli investimenti in Italia.

Grazie a questa intesa raggiunta, BEI metterà a disposizione di CDP una linea di credito che sarà utilizzata per il finanziamento di progetti avanzati dalle Piccole e medie imprese e dalle Reti di imprese.
I finanziamenti saranno veicolati a PMI e Reti di imprese tramite le banche italiane.

Dario Scannapieco, vicepresidente della BEI, ha dichiarato: “Questo accordo conferma l’importanza della collaborazione tra BEI e CDP per assicurare all’economia italiana ogni anno nuove risorse, in tutti i settori produttivi, dalle grandi opere alle PMI, in modo da dare un contributo alla ripresa degli investimenti, fattore cruciale per il sostegno alla ripresa”.

Ha poi aggiunto Matteo Del Fante, direttore generale di CDP: “L’accordo sottoscritto oggi con BEI rafforza la collaborazione sinergica tra le due Istituzioni, già sperimentata nel settore delle infrastrutture e che, per la prima volta, si rivolge in modo specifico al comparto imprenditoriale italiano di minori dimensioni. Per CDP rappresenta un positivo sviluppo dei programmi di sostegno dell’economia, varati negli ultimi anni per sostenere l’accesso al credito delle PMI”.

L’iniziativa rappresenta una nuova concreta applicazione dell’operatività congiunta BEI-CDP, sulla base di un Accordo quadro che punta a consolidare e sviluppare le collaborazioni in Italia nell’attività di finanziamento ad amministrazioni e società pubbliche, Enti locali, gruppi imprenditoriali e PMI e che, oltre alla collaborazione sul piano finanziario, prevede anche scambi di funzionari tra le due strutture.

Vera MORETTI

Da UniCredit e BEI, finanziamenti alle pmi

Al fine di dare nuova linfa e nuove risorse alle imprese italiane, sono stati messi a punto, tra la Banca europea per gli investimenti (BEI) e il Gruppo UniCredit, tre nuovi accordi per 700 milioni di euro di finanziamenti a medio-lungo termine destinati proprio alle pmi, quelle più in affanno quando si tratta di accesso al credito.

Le aree di intervento previste sono tre, poiché, oltre a fondi destinati alle piccole e medie imprese, parte dei finanziamenti servirà a sostenere le aziende che creano nuova occupazione giovanile, e un’altra per fronteggiare e prevenire i danni delle calamità naturali.

I finanziamenti per l’occupazione giovanile rientrano nel programma Jobs for Youth, attivato dalla BEI dopo il Consiglio europeo di Bruxelles del giugno 2013.
La linea di credito di 200 milioni aperta a UniCredit è destinata a PMI, Mid-Cap e Startup innovative al fine di favorire nuova occupazione per i giovani nella fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni.
Con questa operazione, il totale delle risorse BEI dedicate all’Italia con il Jobs for Youth sale a 440 milioni.

Ha così commentato Dario Scannapieco, vice presidente della BEI: “La collaborazione consolidata che abbiamo con UniCredit si rafforza con queste operazioni, tutte finalizzate a far arrivare nuove risorse al tessuto produttivo italiano in una fase in cui iniziano a aanifestarsi primi segnali di ripresa. Sottolineo l’importanza del prestito per le aziende che assumono o formano giovani e per le start up: solo con gli investimenti si può combattere l’emergenza sociale della disoccupazione giovanile“.

Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit, ha poi aggiunto: “I nuovi accordi firmati con BEI confermano l’impegno della nostra banca a favore del sistema imprenditoriale italiano e ci consentono di rafforzare ulteriormente con interventi a medio lungo termine l’aiuto alle imprese per agganciare la ripresa. Con una particolare attenzione a un tema che ci sta molto a cuore, come quello dell’occupazione giovanile. L’operazione con BEI rientra in un più ampio piano del Gruppo a supporto delle imprese, che solo nel segmento corporate prevede oltre 6 miliardi di crediti nel corso del 2014”.

Alle aziende che creano posti di lavoro per i giovani verranno sono riservati 200 milioni di euro, messi a disposizione da UniCredit e Unicredit Leasing.
Possono beneficiare dei prestiti le Pmi (fino a 250 dipendenti) e le Mid-Cap (fino a 3000 dipendenti) che rispondano almeno a uno dei seguenti requisiti:

  • hanno assunto almeno un lavoratore (tre per le Mid-Cap) di età compresa fra i 15 ed i 29 anni nei sei mesi precedenti la domanda di prestito o lo assumeranno nei sei mesi successivi;
  • offrono programmi di formazione professionale per i giovani, o stage/programmi di formazione per i giovani;
  • hanno stipulato un accordo di cooperazione con un istituto tecnico o scuola o università per impiegare giovani (per esempio durante stage estivi);
  • presentano un assetto proprietario in cui la maggioranza del capitale (oltre il 50%) è detenuto da giovani sotto i 29 anni;I progetti finanziabili non potranno superare l’importo di 25 milioni.

Il doppio, ovvero 400 milioni di euro, verrà destinato al sostegno delle pmi italiane, per le quali saranno impiegati fondi BEI a condizioni di particolare favore.

Le linee di credito, canalizzate sempre attraverso UniCredit e UniCredit Leasing, sono destinate al finanziamento sia di nuovi investimenti sia di quelli in corso, purché non ancora ultimati.
I progetti finanziabili non potranno superare l’importo di 25 milioni.
Gli interventi, relativi ad aziende attive in tutti i settori produttivi, potranno riguardare:

  • l’acquisto, la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati;
  • l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari;
  • le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione;
  • la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.

La terza linea di credito è destinata al finanziamento di investimenti, a opera di Pmi e Mid-Cap, finalizzati alla ricostruzione di infrastrutture nei settori dell’industria, del turismo e dell’agricoltura situati nelle regioni colpite da disastri naturali, con Sardegna, Emilia Romagna, Toscana e Liguria tra i casi più recenti.

Con tale linea si provvederà al finanziamento di opere di prevenzione, come quelle antisismiche o quelle destinate al risanamento idrogeologico dei territori italiani.

Vera MORETTI

Fondi BEI a sostegno delle pmi

A sostegno delle piccole e medie imprese operanti in particolari zone geografiche e in possesso di determinate caratteristiche strutturali, l’Unione Europea ha deciso di stanziare fondi per agevolare l’accesso a prestiti europei con tassi di interesse vantaggiosi.

I finanziamenti, dunque, volti a promuovere lo sviluppo economico locale e nazionale, arrivano dalla Banca Europea degli Investimenti, denominati Fondi B.E.I., a favore delle piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti.

Per ottenere i fondi, questi devono essere utilizzati per investire in settori che si occupano di beni materiali, come immobili, macchinari, attrezzature, impianti, da utilizzare per realizzare attività di produzione e commercializzazione di beni e servizi, e di beni immateriali, come lo sviluppo, la ricerca, la progettazione, la realizzazione di reti distributive, per il miglioramento dei servizi.

Questi finanziamenti possono arrivare a coprire fino al 100% dell’investimento effettuato dalla pmi per un importo massimo di 12,5 milioni di euro, da rimborsare in un periodo che va dai 10 anni, con due anni di preammortamento, ad un massimo di 12 anni, compresi sempre due anni di preammortamento, le agevolazioni fiscali previste comprendono l’esenzione dell’applicazione dell’imposta sostitutiva e tassi d’interesse agevolati.

Vera MORETTI

Nel 2013, 11 miliardi di finanziamenti dalla BEI alle pmi

Il 2013 è stato un anno record per i finanziamenti arrivati alle imprese italiane da parte della Banca Europea per gli Investimenti.
Sono infatti 10,4 miliardi erogati alle pmi, ai quali si aggiungono ulteriori 600 milioni provenienti dal Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) per un totale di 11 miliardi, che hanno attivato progetti per oltre 30 miliardi, circa il 2% del Pil.

Fabrizio Saccomanni, ministro dell’Economia e delle Finanze, ha così dichiarato in proposito: “L’Italia ha sempre attribuito grande importanza al ruolo che la BEI può avere per lo sviluppo e la crescita, in particolare in una fase segnata da profonda recessione. Anche per questo l’Italia ha partecipato con entusiasmo all’aumento di capitale della BEI nel corso del 2013 con la propria quota di 1,6 miliardi, e ha contribuito – in seno all’assemblea dei soci e nel consiglio di amministrazione – a orientare il ruolo della banca verso una strategia di sostegno in particolare alle piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto connettivo della nostra industria”.

Sono più di 8.400 le piccole e medie imprese che nell’anno appena trascorso hanno ricevuto finanziamenti, per una cifra complessiva di 3,3 miliardi, pari al 34% del totale.
Nel 2012 i fondi Bei erogati alle pmi erano stati pari a 2,5 miliardi.
In termini di settore, la BEI è intervenuta nell’energia, a cui è stato attribuito il 22% dei finanziamenti erogati nel 2013, nelle telecomunicazioni e trasporti (20%), nell’industria (13%), nell’acqua (10%) e nello della sanità (1%).

Tra i progetti maggiormente finanziati dalla Bei nel corso del 2013, ampio spazio hanno avuto quelli appartenenti a ricerca e sviluppo, ma anche quelli relativi all’ammodernamento infrastrutturale del paese, compreso lo sviluppo della banda larga.

Sono stati inoltre avviati nuovi settori di attività, tra cui il primo finanziamento nel social housing in Italia (a Parma), il sostegno al Parco scientifico Erzelli di Genova e al progetto Energy Efficiency Milan Covenant of Mayors, finanziamenti ai porti e a iniziative Growth finance (GFI).

Ha aggiunto Saccomanni: “Auspico che l’impegno della Bei possa essere ulteriormente sviluppato in futuro, per sostenere e accompagnare la nostra industria e le nostre imprese nella fase di ripresa economica che, seppur ancora molto debole, sta mostrando i primi segnali anche in Italia“.

Vera MORETTI

BEI finanzia pmi e Mid-cap

E’ in arrivo un finanziamento per le pmi e Mid-cap italiane grazie alla Banca Europea per gli Investimenti che ha messo a disposizione di BNL Gruppo BNP Paribas 350 milioni di euro.

Si tratta di due diverse linee di credito, una delle quali, di 250 milioni, è a disposizione delle piccole e medie imprese, ovvero quelle aziende con meno di 250 dipendenti a cui sono rivolti sia prestiti tradizionali sia finanziamenti in leasing gestiti da BNL e da BNP Paribas Lease Group.
Alle imprese che, tra queste, sono di dimensioni minori, è riservata una quota pari ad almeno il 70% del totale di questa operazione.

Alle Mid-cap, invece, è riservata una linea di finanziamento di 100 milioni di euro perfezionata lo scorso giugno ed erogata alle aziende con numero di dipendenti compreso tra 250 e 3 mila.

Obiettivo di questi finanziamenti è quello di fornire un sostegno alle imprese, come ha sottolineato Fabio Gallia, Amministratore Delegato di BNL e Responsabile del Gruppo BNP Paribas in Italia: “Questa ulteriore iniziativa con la BEI consente di destinare nuove risorse finanziarie alle imprese, in particolare alle piccole, per sostenere sia lo sviluppo delle attività sia i progetti di ricerca e l’innovazione di prodotto, fattori strategici per accrescere la loro competitività tanto in Italia quanto all’estero”.

Sia per le pmi sia per le Mid-cap, i finanziamenti copriranno fino al 100% dell’investimento, con un massimo, comunque, di 12,5 mln a progetto.
Potranno riguardare l’acquisto, la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati; l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione; la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.

Le operazioni sono rivolte a pmi e Mid-cap attive in tutti i settori produttivi: agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi. Per le Mid-cap con investimenti con costo compreso tra 25 e 50 mln il finanziamento della BEI non potrà superare il 50% del costo dei progetti/investimenti.

Vera MORETTI

Da Finpiemonte, bando per le pmi piemontesi

Finpiemonte, il braccio operativo della Regione Piemonte, ha ricevuto da BEI, Banca Europea degli Investimenti, il compito di gestire un bando per erogare fondi alle piccole e medie imprese piemontesi.

Obiettivo di questo progetto è realizzare progetti di investimento e sviluppo, sostenendo anche il fabbisogno di capitale circolante e premiando i progetti che prevedano la patrimonializzazione dell’impresa, l’incremento/mantenimento dell’occupazione, l’efficienza energetica.
I finanziamenti non saranno inferiori a 150mila euro e le misure dovranno essere realizzati entro 24 mesi.

Sono previste due linee di intervento, con spese ammissibili coperte al 100%.

  • Linea A:  investimenti produttivi; investimenti immobiliari; capitale circolante per espansione commerciale.

Spese ammissibili: Macchinari, impianti, linee di produzione, attrezzature; Hardware, software e programmi informatici specifici; Acquisto o costruzione di immobili; Opere murarie e assimilate (escluse le bonifiche); Capitale circolante connesso all’espansione commerciale; Costi di revamping, se inseriti a cespiti

  • Linea B: necessariamente: acquisizione e trasferimento di azienda o ramo di azienda; eventualmente: tutte le iniziative previste dalla linea A

Spese ammissibili: Costo di acquisizione o trasferimento di azienda o ramo d’azienda; Costo di affitto di azienda o ramo d’azienda (canoni di locazione), esclusivamente se in conto acquisto e se finalizzati alla successiva acquisizione; Eventuali costi relativi alla linea A

Le domande vanno presentate entro il prossimo 8 novembre tramite compilazione del modelli telematico che si trova sul sito di Finpiemonte. Il bando è reperibile nella sezione attività/finanza agevolata “Supporto a progetti di investimento e sviluppo delle PMI piemontesi”.

Vera MORETTI

Finanziamenti alle pmi da Sanpaolo e Bei

Intesa Sanpaolo e Bei, la Banca europea per gli investimenti, hanno messo a disposizione 661 milioni di euro per finanziare, a medio e lungo termine, le piccole e medie imprese italiane,

Si tratta di sei nuovi accordi che sono stati illustrati da Enrico Cucchiani, Ceo di Intesa Sanpaolo, e da Dario Scannapieco, presidente di Bei, e prevedono 400 milioni per le Pmi, 100 milioni per il comparto delle energie rinnovabili, 65 milioni per l’efficientamento energetico di scuole della provincia di Milano, 60 milioni per l’ambiente, 20 per prestiti a studenti universitari e 16 milioni per un progetto di social housing a Parma.

Le pmi che riceveranno il finanziamento sono aziende con almeno 250 dipendenti, indipendentemente dal settore di appartenenza, ad eccezione di quelli che, per motivi etici, non rientrano nelle casistiche (ad esempio armi e tabacco).

In ogni caso, i progetti non potranno superare l’importo di 25 milioni di euro con durata massima di 15 anni. Intesa si è impegnata a fornire anche risorse proprie alle pmi beneficiarie, aumentando il plafond complessivo.

Cucchiani ha ricordato “la partnership consolidata sia nel tempo sia nei volumi con Bei con un’esposizione di 12 miliardi” che fa di Intesa la prima banca in Europa per queste iniziative.

Vera MORETTI