Nel 2013, prestiti di 15 miliardi alle pmi

Entro l’anno la Banca europea per gli investimenti metterà a disposizione 15 miliardi di euro per gli investimenti delle piccole e medie imprese dell’Unione europea.

L’annuncio è stato dato da Fabrizio Saccomanni, ministro dell’Economia: “Per il 2013, a seguito dell’aumento del capitale della Banca, avvenuto nella seconda metà dell’anno precedente per un importo pari a 10 miliardi di euro (cui l’Italia ha contribuito per il 16%) la disponibilità per investimenti per le piccole e medie imprese, attraverso l’intermediazione del sistema bancario, è di circa 15 miliardi di euro per l’area dell’Unione europea“.

Già nel 2012 la Bei aveva firmato prestiti alle piccole e medie imprese per un totale di 10,5 miliardi, dei quali avevano beneficiato circa 200 pmi.
Ad erogarli erano stato gli intermediari finanziari, che si occuperanno anche dei finanziamenti per il 2013, che avranno tassi di interessi e condizioni di durata molto convenienti.

Saccomanni ha anche voluto ricordare che la Bei “presta in Italia volumi rilevanti (quasi 7 miliardi di euro nel 2012) ed è attiva nel finanziamento delle pmi (l’Italia è il paese che raccoglie di più, circa 2,3 miliardi nel 2012) attraverso prestiti a intermediari finanziari locali che forniscono direttamente il credito alle imprese“.

Vera MORETTI

Accordo UniCredit-BEI per finanziare le imprese italiane

UniCredit e BEI hanno consolidato ulteriormente i loro proficui rapporti di collaborazione con quattro nuovi accordi messi a punto a Milano.
Si tratta di finanziamenti a medio-lungo termine a imprese italiane appartenenti a vari settori, per un importo complessivo di 580 milioni di euro.

All’interno di questo plafond messo a disposizione dalla BEI sono state individuate quattro distinte aree di intervento.
Si parte da un finanziamento di 400 milioni rivolto a piccole e medie imprese e di 50 milioni destinati alle Mid-Cap.
Le linee saranno riservate esclusivamente agli investimenti delle pmi tramite l’intermediazione di UniCredit e UniCredit Leasing. I prestiti sono rivolti sia a nuovi investimenti sia a quelli in corso non ancora ultimati.
Per quanto riguarda le pmi, i progetti non potranno superare l’importo di 25 milioni e gli interventi potranno riguardare:

  • l’acquisto, la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati;
  • l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari;
  • le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione;
  • la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.

Inoltre Cinquanta milioni riguardano i progetti d’investimento delle società italiane di medie dimensioni (Mid-Cap).

Ambiente (100 milioni): La Banca dell’Unione Europea mette a disposizione delle imprese tramite UniCredit e UniCredit Leasing 100 milioni di euro per il finanziamento di progetti di piccole e medie dimensioni localizzati in Italia nei settori delle infrastrutture e delle comunità sostenibili.
In particolare l’intervento riguarda la realizzazione di strutture volte all’erogazione di un servizio pubblico nei settori dei trasporti, energia, smaltimento rifiuti, telecomunicazioni, idrico, sanitario, educativo ed edilizia sociale.
I progetti non potranno superare l’importo di 25 milioni.

Un’ultima tranche (30 milioni) riguarda Industria 2015, volta i finanziare i progetti in ricerca e sviluppo selezionati dal Ministero dello sviluppo economico in specifiche aree tematiche: gli investimenti di aziende in ricerca e sviluppo sono stati selezionati dal Ministero nell’ambito dei bandi tematici Industria 2015 (Made in Italy, Efficienza energetica e Mobilità sostenibile).

Dario Scannapieco, Vice Presidente BEI responsabile per le operazioni in Italia, Malta e Balcani Occidentali, ha dichiarato: “Le piccole e medie imprese sono le più colpite dalla lunga crisi che attanaglia l’Europa e l’Italia: per esse, l’accesso al credito è diventato la priorità in assoluto in questi mesi affinché riescano a proseguire con adeguate risorse finanziarie la loro attività. Con queste operazioni la BEI, grazie alla collaborazione con UniCredit, uno dei nostri partner principali a livello europeo, mette la propria finanza caratterizzata da lunghe scadenze e tassi favorevoli a disposizione del mondo produttivo italiano”.

Federico Ghizzoni, amministratore delegato di UniCredit, ha aggiunto: “I nuovi accordi con la BEI formalizzati oggi vanno ad aggiungere risorse preziose al nostro continuo e robusto supporto alle piccole e medie imprese italiane. La nostra vicinanza alle Pmi e la capillare conoscenza del territorio ci consentono di canalizzare rapidamente le risorse verso le imprese, in modo da massimizzare l’efficacia di questi strumenti di finanziamento degli investimenti, che sono vitali per la competitività del sistema produttivo italiano”.

Vera MORETTI

Finanziamenti per l’efficienza energetica

L’efficienza energetica va finanziata, sfruttando le risorse che, sia in Italia sia in Europa, ci sono, anche se vanno utilizzate in maniera razionale.
E’ l’esempio di Bei, la Banca europea per gli investimenti, che ha deciso di mettere sul piatto, fino al 2015, circa sei miliardi di euro all’anno per il comparto energia.

Il progetto è stato presentato durante il convegno “Efficienza Energetica: opportunità e strumenti per lo sviluppo”, organizzato dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea da Smart Energy Expo, la prima manifestazione internazionale B2B sull’efficienza energetica, in programma alla Fiera di Verona dal 9 all’11 ottobre e svoltosi il 28 maggio.

Nel corso dell’evento è emerso che la filiera della white-green economy, per essere correttamente sfruttata, deve prima acquisire conoscenze e capacità di sviluppare progetti duraturi e di valore.

A moderare il convegno c’era Federico Testa, professore di Economia all’Università di Verona e presidente del Comitato scientifico di Verona Efficiency Summit, forum internazionale che aprirà il 9 ottobre la fiera.

Il primo ad intervenire è stato Andrea Tinagli, direttore per l’Italia del braccio finanziario dell’Unione europea: “Tra i sei punti del piano strategico della Bei ce n’è proprio uno relativo all’efficienza energetica, alle rinnovabile e alla ricerca. Gli strumenti finanziari a disposizione delle PMI e delle imprese fino a 3.000 dipendenti come le grandi energy service company già ci sono, quello che servono sono dei progetti validi“.

Ma non è solo Bei a mettere a disposizione fondi per rilanciare una filiera industriale d’eccellenza sul nostro territorio, perché Sace, già dal 2008, sta dando il proprio contributo, offrendo garanzie per 3,5 miliardi di euro anche nel settore dell’efficienza energetica.

Importante è che anche il Governo partecipi all’iniziativa, perché se non si fa “gruppo” è difficile centrare gli obiettivi, come ha confermato anche Enrico Bonacci, del ministero dello Sviluppo Economico: “Stiamo lavorando ad un restyling delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficientamento energetico delle costruzioni, con nuovi criteri quali costi diversificati per le diverse tecnologie e premianti verso quelli più efficaci nel complesso, come ristrutturare un intero edificio piuttosto che le singole unità abitative“.

Alla base della riuscita del progetto sono fondamentali informazioni e conoscenze sempre più precise e proprio per questo Energy Expo e Verona Efficiency Summit vogliono fornire ai diretti interessati gli strumenti giusti per operare con consapevolezza e concretezza.

Vera MORETTI

Finanziamenti per le pmi piemontesi

Grazie all’accordo Regione Piemonte Loan for SMEs, la Banca Eruopea degli investimenti ha potuto mettere a disposizione delle pmi un plafond di 25 milioni di euro che la Regione Piemonte, attraverso Finpiemonte, sta utilizzando per finanziare le imprese locali.
Tali imprese riceveranno contributi a partire da 50mila euro fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro.

Parte di queste risorse verranno impiegate per promuovere la misura Più Sviluppo, ideata per sostenere le realtà imprenditoriali con finanziamenti per gli investimenti produttivi a tassi agevolati, prestiti mirati a far crescere l’occupazione.
Entro la fine del 2014, poi, saranno erogati anche i rimanenti 75 milioni di euro.

Il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota ha voluto commentare l’iniziativa, sottolineando l’importanza di supportare le pmi per uscire dalla grave crisi economica: “Grazie all’operazione conclusa con BEI assicuriamo alle imprese piemontesi, già gravate dal perdurare della crisi, di poter disporre di risorse finanziarie aggiuntive, in un momento in cui sia la parte pubblica, sia il sistema creditizio faticano a sostenere le legittime esigenze di liquidità del mondo imprenditoriale per gli investimenti. Ora, più che mai, dobbiamo guardare a nuovi mezzi di reperimento, che sappiano sfruttare le leve finanziarie di cui disponiamo e quindi cercare di replicare questo meccanismo virtuoso messo in atto con BEI“.

Vera MORETTI

Bei stanzia fondi per pmi e infrastrutture

L’Italia, per ripartire, ha bisogno di fondi e di investimenti, che favoriscano soprattutto le pmi.
E a questo proposito, la Bei, la Banca europea per gli investimenti, ha un piano ben preciso.
Infrastrutture e pmi innovative, infatti, riveranno, da qui al 2015, contributi per un totale di, rispettivamente, 26 e 28 miliardi, dei quali 9 miliardi saranno erogati entro l’anno.

Dario Scannapieco, vicepresidente Bei, ha dichiarato: “Faremo il possibile per fornire un forte stimolo alla crescita e all’occupazione. Continueremo a sostenere le Pmi italiane per cercare almeno di replicare la performance del 2012 quando sono stati perfezionati nuovi prestiti per oltre 2,5 miliardi. Intendiamo anche avere una presenza sempre più capillare sul territorio, ampliando la platea dei nostri istituti partner anche a quelli di più piccole dimensioni”.

Particolare attenzione la riceveranno le reti d’impresa, come anche le aggregazioni tra le piccole imprese e le attività di Ricerca e sviluppo.
Un primo passo era stato fatto da Bei già alla fine del 2012, quando sono stati siglati i primi due accordi di finanziamento alle pmi innovative all’interno del programma isk sharing instrument (Rsi) e da quello si spera che nascano altre importanti iniziative.

Ciò sarà possibile grazie ad una collaborazione tra l’Istituto, la Commissione Ue e le banche: il Fei, Fondo europeo per gli investimenti, braccio operativo della Bei, garantisce il 50% del rischio di credito della banca sull’esposizione verso i progetti innovativi delle pmi.
La Commissione interviene offrendo una garanzia contro le eventuali perdite iniziali, consentendo alle banche di avere più capitale libero da destinare a nuovi prestiti. A fare da apripista sono stati il Banco Popolare e la Cassa di Risparmio di Cento.

Bei interverrà anche sulle grandi opere, che nel 2012 hanno ricevuto il 14% delle risorse messe a disposizione al nostro Paese.
Esempio di grandi finanziamenti sono il Mose e la Brebemi, ma anche il collegamento autostradale tra Brescia, Bergamo e Milano.
E’ in corso anche un progetto che riguarda un sistema ingegneristico che proteggerà Venezia dall’acqua alta, per la quale il mese scorso bei ha stanziato 500 milioni di euro, come seconda tranche di un finanziamento partito nell’aprile 2011.

Ma le infrastrutture riceveranno il sostegno di formule innovative, come i project bond, indispensabili per favorire la crescita e definiti da Scannapieco “strumenti interessanti perché consentono un mix tra investimenti pubblici e privati. La fase-pilota è in corso e si concluderà a fine anno. L’iter prosegue, ma l’operatività è legata all’approvazione delle Prospettive finanziarie della Ue per il 2014-2020. Per ora sono stati individuati una quindicina di progetti europei, di cui un paio in Italia”.

Vera MORETTI

Nuovo ossigeno al mercato dell’auto

Rilanciare la competitività del mercato dell’auto attraverso la riduzione e razionalizzazione dell’imposizione fiscale e un intervento sui costi dell’energia. Sono queste le richieste di ANFIA, l’Associazione Nazionale Fra Industrie Automobilistiche, al nuovo esecutivo.

Continua il viaggio di Infoiva di questa settimana per ascoltare le richieste delle Associazioni di Categoria in Italia: oggi abbiamo intervistato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA.

Quali sono, a suo parere, le tre priorità che dovrà affrontare il nuovo Governo per rilanciare domanda e consumi?
Per rilanciare la domanda di autoveicoli, sono prioritarie una revisione della fiscalità sulle auto aziendali, una riduzione dell’RC Auto e una riduzione programmata delle accise sui carburanti. La recente riduzione della deducibilità del costo delle vetture aziendali ci ha allontanati un altro poco dall’Europa, visto che ad oggi, in Italia, abbiamo una quota di immatricolazioni di auto aziendali attorno al 30% all’anno, contro il 50% della Germania e del Regno Unito. Sul fronte delle tariffe assicurative, i costi possono essere ridotti grazie all’utilizzo della scatola telematica installata in auto, secondo la logica pay-as-you-drive, e all’introduzione di un sistema unitario di monitoraggio e rilevazione statistica della sinistrosità, che consenta di approfondire la conoscenza sulle circostanze degli incidenti, fornendo informazioni preziose anche, e soprattutto, in un’ottica di riduzione delle vittime della strada. Infine, una riduzione delle accise sui carburanti, se ben studiata, potrebbe non comportare perdite di gettito per l’Erario, se incrementassero, anche di poco, i chilometraggi medi.

Quali, invece, le politiche che dovrà mettere in campo per dare sostegno a imprese e professionisti, strozzati dalla crisi?
E’ urgente ricreare condizioni di maggior competitività attraverso un intervento sui costi dell’energia – con una riduzione di almeno l’80% della componente A3 per le imprese ad alta intensità energetica come quelle del settore automotive – l’introduzione di un credito d’imposta strutturale, o almeno della durata di 5 anni, per gli investimenti in R&D – sul modello della Francia, dove è al 30% – e un miglioramento delle condizioni di accesso al credito per le aziende, a tassi coerenti con quelli praticati dalla BEI, mentre ad oggi le aziende italiane pagano tassi più alti rispetto alle aziende concorrenti europee.

Per parte vostra, quali saranno le prime istanze che porterete al nuovo esecutivo? Chiederemo di attuare subito, con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema della mobilità, un serio e improcrastinabile piano d’azione, che punti a dare ossigeno al mercato – in primis attraverso la riduzione e razionalizzazione dell’imposizione fiscale – e ad avviare le misure di politica industriale appena indicate, indispensabili per rilanciare la crescita e lo sviluppo.

Qual è l’errore più grave commesso dai precedenti Governi che non volete venga più commesso dall’Esecutivo che verrà?
Riteniamo non debba più accadere che provvedimenti impattanti sulle dinamiche del nostro comparto – che dà un contributo alle entrate fiscali dello Stato di oltre 65 miliardi di Euro l’anno, oltre il 15% del gettito fiscale nazionale e al 4,4% del PIL – vengano introdotti senza alcuna consultazione preventiva con le associazioni di settore, per un’analisi il più possibile approfondita delle problematiche che ci troviamo ad affrontare quotidianamente nel nostro rapporto con le aziende che rappresentiamo.

Alessia CASIRAGHI

Accordo BEI e BPER per sostenere le pmi

Le aziende clienti della Banca popolare dell’Emilia Romagna potranno beneficiare di una linea di credito per finanziare importanti progetti di sviluppo.
Il finanziamento è possibile grazie ad un accordo tra l’istituto di credito e BEI, la Banca europea per gli Investimenti, con il quale verranno stanziati, per sostenere le pmi, ben 180 milioni di euro.

Gli interventi finanziabili riguardano tutti i settori economici: agricoltura, industria, servizi, commercio e turismo, ma anche gli investimenti finalizzati allo sviluppo dell’impresa come immobili, beni strumentali, ricerca di prodotto e processo, acquisto di marchi e brevetti.

Grazie alla provvista assicurata da BEI, BPER sarà in grado di erogare finanziamenti di durata fino a 12 anni riconoscendo alle imprese clienti tassi molto competitivi.

Corrado Savigni, Direttore della Divisione Corporate di Gruppo, ha dichiarato: “In un momento particolarmente complesso per il mondo delle imprese, soprattutto medio-piccole d’accordo dimostra la forte volontà di individuare tutte le possibili opportunità per sostenere con atti concreti il tessuto produttivo del Paese, in particolare con operazioni di finanziamento con piano di rimborso con durate maggiori di quelle in genere offerte alla clientela e ne conferma una volta di più l’impegno a favore del territorio”.

Vera MORETTI

Banca Intesa: 50 milioni di euro per l’Emilia

Un plafond da 50 milioni di euro messo a disposizione da Intesa Sanpaolo per sostenere la ripresa economica nelle zone colpite dal terremoto in Emilia-Romagna. La somma stanziata avrà lo scopo di promuovere “progetti finalizzati alla messa in sicurezza o alla ricostruzione di beni o di strutture pubbliche (tra cui scuole e ospedali) in Emilia Romagna o nelle vicine province di Lombardia e Veneto, danneggiati dal sisma del maggio scorso“. I fondi sono il frutto di un accordo firmato nei giorni scorsi con la Banca europea per gli investimenti (Bei).

I finanziamenti, della durata massima di 15 anni, saranno erogati tramite Intesa Sanpaolo e le sue controllate Leasint, Centro Leasing e Mediocredito Italiano a piccole e medie imprese, aziende che rientrano nella categoria mid-cap ed enti locali. Rappresentano la prima tranche di una linea di credito di 200 milioni decisa dalla Bei per sostenere la ricostruzione nelle zone colpite la scorsa primavera.

Siamo orgogliosi di aver messo a disposizione di imprese ed enti locali, presenti nelle zone colpite dal sisma del maggio scorso, un significativo contributo finanziario grazie all’accordo concluso con la Bei” ha sottolineato Enrico Cucchiani, Ceo di Intesa Sanpaolo.

L’impegno di Intesa Sanpaolo sarà rivolto principalmente ai progetti dedicati alla ricostruzione del tessuto sociale ed economico di quei territori – prosegue Cucchiani. – A partire proprio da quei beni comuni in cui si identifica una comunità, come le scuole, gli ospedali, gli edifici pubblici in generale”.

BEI e Intesa San Paolo: 6 progetti per le imprese

 

Un plafond di 400 milioni di euro destinato alle piccole e medie imprese italiane. Intesa San Paolo e la Banca europea per gli investimenti (BEI)  hanno definito sei nuovi accordi per finanziamenti a medio-lungo termine alle imprese italiane, il cui importo complessivo si aggira attorno ai 670 milioni di euro. Lo scopo è di offrire ulteriore supporto al settore produttivo italiano, a mitigare gli effetti della crisi finanziaria e contribuire all’avvio del processo di ripresa.

Sei settori di intervento: si va dai finanziamenti per le piccole e medie imprese (PMI) e per le Mid-cap, alle attività sociali e del terzo settore tramite Banca Prossima, mentre parte dei finanziamenti saranno destinati alle aziende impegnate in programmi di sviluppo e implementazione delle energie rinnovabili,e infine si prevedono contributi anche per le Reti di imprese.

Veniamo alle piccole e medie imprese: alle Pmi italiane saranno destinati 400 milioni di euro, con impiego di fondi BEI a condizioni di particolare favore. Le linee saranno finalizzate esclusivamente agli investimenti delle Pmi, tramite l’intermediazione di Mediocredito Italiano – la società del Gruppo Intesa Sanpaolo specializzata nel finanziamento a medio e lungo termine per le Pmi – e Leasint, la società di leasing del gruppo.

Ai 400 milioni già stanziati si aggiungono poi altri 50 milioni di euro destinati al sostegno degli investimenti delle società italiane di medie dimensioni, le Mid-cap, sempre attraverso Mediocredito Italiano.

Per quanto riguarda le piccole imprese, i progetti non potranno superare l’importo di 25 milioni di euro mentre per le Mid-cap potranno arrivare fino a 50 milioni. Gli interventi – relativi ad aziende attive in tutti i settori produttivi: agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi – potranno riguardare l’acquisto, la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati; l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione; la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.

Oggi più che mai occorre unire le forze per dare una speranza al mondo delle imprese – ha dichiarato Dario Scannapieco, Vice Presidente BEI responsabile per le operazioni in Italia, Malta e Balcani Occidentali – e siamo quindi particolarmente orgogliosi degli accordi perfezionati con Intesa Sanpaolo, sempre puntualmente attenta a cogliere opportunità e strumenti per riaffermare la centralità della sua azione in Italia”.

Mettiamo da oggi a disposizione dell’economia reale un contributo finanziario significativo per la ripresa del ciclo economico – ha sostenuto Enrico Cucchiani, Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo.I nuovi accordi destinati a finanziamenti a medio-lungo termine seguono infatti un obiettivo ben preciso: concentrare i nostri sforzi e le nostre energie sulla crescita delle imprese di medie e piccole dimensioni, che ancora oggi costituiscono l’asse portante del tessuto produttivo italiano“.

 

Finanziamenti in arrivo per le Pmi calabresi

Per sostenere l’accesso al credito delle Pmi calabresi sono stati stanziati 45 milioni di euro.

Si tratta di risorse erogate grazie ad un accordo firmato tra la Regione Calabria e il FEI, Fondo Europeo d’Investimenti, all’interno del programma Jeremie, il Fondo di Partecipazione della Commissione UE e della BEI, Banca Europea degli Investimenti.

I fondi dei quali beneficeranno le Pmi saranno distribuiti tramite finanza agevolata e sarà un apposito bando a selezionare gli intermediari finanziari che si occuperanno delle trattative con le Pmi bisognose di liquidità.

Questa soluzione, dunque, deriva da un accordo tra risorse pubbliche e private, dal momento che ai 45 milioni dell’iniziativa Jeremie se ne affiancheranno altri 45, provenienti dagli intermediari finanziari vincitori del bando. L’obiettivo finale è di destinare a ciascuna Pmi finanziamenti agevolati fino a 900mila euro e si prevede che, in tre anni, saranno circa 600 le imprese che accederanno a tali prestiti.

Beneficiarie saranno tutte le piccole e medie imprese e le start-up di qualunque settore ad esclusione dell’agricoltura (a cui sono destinate misure di finanziamento apposite).

Per saperne di più, il bando per la selezione di intermediari finanziari sarà pubblicato dal FEI nei prossimi mesi sul sito FEI.

Vera Moretti