Accordo tra BNL e Confindustria Piemonte per le imprese

E’ stato sottoscritto un accordo tra BNL Gruppo BNP Paribas e Confindustria Piemonte rivolta in particolare alle imprese associate, al fine di poter supportare le imprese del territorio quando si tratta di problemi o esigenze finanziarie ma anche per favorire lo sviluppo internazionale delle imprese locali.

Questo potrà avvenire perché la partnership punta in primo luogo a migliorare ed implementare i processi di sviluppo competitivo e di internazionalizzazione, grazie anche all’individuazione di nuovi strumenti e soluzioni, e arrivando così ad attivare contatti e collaborazioni con organismi pubblici e privati sul territorio nazionale ma anche nei paesi esteri.

Alessandro Carnicelli, Direttore Regionale Corporate Piemonte e Liguria della Banca, ha dichiarato: “BNL è al fianco della filiera produttiva italiana e la sostiene nei processi di crescita e consolidamento sia all’estero sia in Italia. Partnership qualificate, come questa con Confindustria Piemonte, contribuiscono a dare ulteriore impulso ai diversi settori industriali, con concreti benefici per l’economia del territorio”.

Fabio Ravanelli, Presidente di Confindustria Piemonte, ha aggiunto: “Si tratta di un’opportunità che consente a Confindustria Piemonte e BNL Gruppo BNP Paribas di lavorare insieme per accompagnare le imprese, in modo strutturato, nel loro percorso di internazionalizzazione. In questa direzione si inserisce il progetto PMINT che, allargando a livello regionale un’esperienza già realizzata dall’Unione Industriale di Torino, affiancherà alcune PMI in una sfida di crescita sostanziale sui mercati internazionali”.

Cosa offre nello specifico BNL? Prima di tutto condizioni di credito dedicate e prodotti e soluzioni su misura, per accontentare e soddisfare tutte le esigenze quotidiane degli imprenditori.

BNL, inoltre, per agevolare i processi di internazionalizzazione, offre servizi bancari e strumenti a supporto delle esigenze finanziario-creditizie delle imprese e a copertura dei rischi connessi all’attività di internazionalizzazione; ciò grazie anche all’expertise del Gruppo BNP Paribas, attivo in oltre 70 paesi nel mondo.

Vera MORETTI

FoodExport, un progetto per le imprese agroalimentari

E’ stata presentata, da BNL Gruppo BNP Paribas e SACE, una nuova iniziativa, chiamata FoodExport,volta a favorire l’internazionalizzazione delle imprese come fattore di stimolo e crescita dell’economia reale.

Il progetto è rivolto alle imprese appartenenti al settore agroalimentare, per le quali saranno stanziati 150 milioni di euro.

Obiettivo principale è sostenere i progetti di export di medio e lungo periodo, ma anche di capitale circolante delle imprese appartenenti alla filiera agroalimentare. Come? Rispondendo ai fabbisogni economico-finanziari del settore e agevolando gli investimenti commerciali, produttivi e promozionali.

BNL e SACE garantiranno alle imprese agroalimentari soluzioni assicurativo-finanziarie appositamente studiate per sostenere e semplificare l’ingresso e l’operatività sui mercati globali.

  • smobilizzando i crediti internazionali;
  • finanziando delle sedi all’estero delle imprese italiane;
  • garantendo una tesoreria internazionale;
  • mitigando i rischi di cambio;
  • offrendo garanzie di fornitura;
  • finanziando gli acquirenti esteri.

Questo anche grazie alla messa a disposizione delle imprese del settore agroalimentare di servizi e soluzioni di “factoring internazionale”, di una piattaforma evoluta di cash management.

Vera MORETTI

Fondi per le imprese che fanno investimenti in Vietnam

I soldi per le imprese ci sono ma non vengono sfruttati. Intesa Sanpaolo, UniCredit, BNL, UBI Banca e Banca Popolare dell’Emilia Romagna hanno messo a disposizione delle imprese 800 milioni di euro per finanziare le esportazioni e gli investimenti in Vietnam. Si tratta di cinque dei principali gruppi bancari che rappresentano circa il 60% del settore in termini di totale attivo.

Il dato interessante è che del plafond di crediti messo a disposizione dalle banche in questione, circa il 39% è stato utilizzato per progetti, iniziative di business e investimenti in Vietnam, mentre il 61% è ancora disponibile per sostenere nuove attività imprenditoriali in quest’area. Inoltre, il 56% del plafond è impegnato in operazioni a breve, mentre il rimanente 44% è allocato sul medio-lungo termine.

Oltre alle linee di credito, gli imprenditori che operano e fanno investimenti in Vietnam possono avvalersi dell’assistenza che due tra i maggiori gruppi italiani già presenti ad Hanoi e Ho Chi Minh con uffici di rappresentanza possono dare. Gli imprenditori italiani, inoltre, possono contare anche sul supporto fornito da una banca italiana attraverso la capogruppo estera, presente sul territorio con una filiale e un ufficio di rappresentanza. Vi sono infine numerosi accordi di collaborazione con le principali banche vietnamite per agevolare gli investimenti in Vietnam e per garantire ai clienti italiani l’accesso privilegiato ai servizi bancari locali.

Banche: dove è più facile ottenere un mutuo

In un periodo in cui ottenere un finanziamento dalle banche sembra un’utopia, è difficile orientarsi nella giungla degli istituti di credito e riuscire ad avere il tanto desiderato mutuo.

A questo proposito, l’Istituto Tedesco Qualità Finanza ha condotto una ricerca sulla customer satisfaction dei clienti nei confronti delle banche presso le quali hanno ultimamente acceso un mutuo per la casa.
Questa ricerca è andata a completare un’indagine precedente sulla convenienza delle offerte bancarie, che aveva visto la vittoria a pari merito di Ibl, Cariparma e Deutsche Bank.

Per pubblicare dati più precisi possibile, è stato compiuto un sondaggio a ben 943 clienti, i quali hanno espresso giudizi su 13 banche operanti in Italia e presso le quali hanno recentemente aperto un mutuo per la casa.

La classifica è stata fatta tenendo presente 5 principali caratteristiche, per analizzare al meglio il modus operandi delle banche.
vediamo quali sono e che risultati hanno raggiunto:

  • Opinioni dei clienti in merito all’offerta dei prodotti, soprattutto relative alle spese accessorie legate al mutuo acceso. Tra le spese sono state considerate anche quelle che normalmente non vengono considerate nel Taeg, come l’assicurazione sul mutuo e i costi di tenuta del conto corrente di appoggio al mutuo.  In questa categoria Bnl, UniCredit e Credem hanno vinto pari merito sulle banche fisiche, per quelle online a vincere è stata Webank.
  • Qualità della comunicazione con cui la banca ha gestito i rapporti col cliente, analizzando aspetti come la comprensibilità delle informazioni, l’usabilità del sito ufficiale e dei servizi di home banking e i tempi di risposta alle richieste del cliente. Qui, Banco Popolare, Credem e UniCredit hanno vinto per le banche fisiche, Ing Direct ha vinto per le banche online.
  • Assistenza ricevuta e relazioni intrattenute con i clienti: pari merito tra Credem, UniCredit e Banco Popolare; Webank ha vinto sulle dirette.
  • Rapporto qualità-prezzo: vittoria a Deutsche Bank e a UniCredit per le fisiche, a Ing Direct per le online.
  • Facilità di interazione: ha coinvolto solo le banche online e a vincere su tutti è stata Ing Direct.

Vera MORETTI

BEI finanzia pmi e Mid-cap

E’ in arrivo un finanziamento per le pmi e Mid-cap italiane grazie alla Banca Europea per gli Investimenti che ha messo a disposizione di BNL Gruppo BNP Paribas 350 milioni di euro.

Si tratta di due diverse linee di credito, una delle quali, di 250 milioni, è a disposizione delle piccole e medie imprese, ovvero quelle aziende con meno di 250 dipendenti a cui sono rivolti sia prestiti tradizionali sia finanziamenti in leasing gestiti da BNL e da BNP Paribas Lease Group.
Alle imprese che, tra queste, sono di dimensioni minori, è riservata una quota pari ad almeno il 70% del totale di questa operazione.

Alle Mid-cap, invece, è riservata una linea di finanziamento di 100 milioni di euro perfezionata lo scorso giugno ed erogata alle aziende con numero di dipendenti compreso tra 250 e 3 mila.

Obiettivo di questi finanziamenti è quello di fornire un sostegno alle imprese, come ha sottolineato Fabio Gallia, Amministratore Delegato di BNL e Responsabile del Gruppo BNP Paribas in Italia: “Questa ulteriore iniziativa con la BEI consente di destinare nuove risorse finanziarie alle imprese, in particolare alle piccole, per sostenere sia lo sviluppo delle attività sia i progetti di ricerca e l’innovazione di prodotto, fattori strategici per accrescere la loro competitività tanto in Italia quanto all’estero”.

Sia per le pmi sia per le Mid-cap, i finanziamenti copriranno fino al 100% dell’investimento, con un massimo, comunque, di 12,5 mln a progetto.
Potranno riguardare l’acquisto, la costruzione, l’ampliamento e la ristrutturazione di fabbricati; l’acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; le spese, gli oneri accessori e le immobilizzazioni immateriali collegate ai progetti, incluse le spese di ricerca, sviluppo e innovazione; la necessità permanente di capitale circolante legata all’attività operativa.

Le operazioni sono rivolte a pmi e Mid-cap attive in tutti i settori produttivi: agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi. Per le Mid-cap con investimenti con costo compreso tra 25 e 50 mln il finanziamento della BEI non potrà superare il 50% del costo dei progetti/investimenti.

Vera MORETTI

Mutui casa con le banche estere

La crisi del mercato immobiliare, ancora molto acuta e per nulla risolta, vede tra le cause principali la difficoltà di ottenere un finanziamento dalle banche.
Per questo motivo, chi non desiste e desidera davvero acquistare casa, si rivolge agli istituti di credito meno colpiti dalla crisi, che spesso sono quelli esteri.

Le banche dell’Eurozona, infatti, stanno approfittando della situazione di stallo degli istituti italiani con l’acquisizione di una grossa fetta di clientela che, bisognosa di accendere un mutuo, si rivolge altrove.

Tra le banche estere più “generose” e disponibili ad accendere un mutuo casa, spiccano Deutsche Bank, Cariparma, del gruppo francese Credit Agricole, e Bnl, del gruppo Bnp Paribas, anch’esso francese.

Deutsche Bank, istituto di credito tedesco per cui l’Italia rappresenta il primo mercato europeo dopo la Germania, e Cariparma propongono entrambe uno spread del 2,85%, mentre Bnl propone uno spread del 2,90%.
Presenti sul territorio italiano con un numero di agenzie che varia tra le 315 e le 900, i tre istituti finanziari propongono un Taeg (Tasso Annuo Effettivo Globale) sostanzialmente coincidente e gravitante attorno al 3,21 – 3,23%.

Se già nel 2011 le banche estere avevano registrato una crescita netta di un punto percentuale, passando dal 18,6 al 19,6%, ci si aspetta, per il 2013, il superamento della soglia del 20%, soprattutto grazie ad una crisi del tessuto bancario italiano senza precedenti.

Vera MORETTI

Ecco le banche che finanziano le startup

Nonostante il problema dell’accesso al credito, esistono alcune banche che erogano contributi per favorire l’avvio di nuove startup con finanziamenti studiati ad hoc e la possibilità di scegliere muti a tasso fisso o variabile.

Vediamo nel dettaglio chi sono e cosa offrono.

Il progetto proposto da Banca Marche si chiama YOUSTARTUP! E permette a giovani sotto i 35 anni, donne e lavoratori che hanno perso il posto di avviare una nuova ditta individuale. Per ottenere il prestito la ditta non deve essere stata costituita da più di 12 mesi (36 se impresa femminile).
Il tasso per il prestito (massimo 35 mila euro) o mutuo fondiario (massimo 60 mila euro) è variabile. Il finanziamento ha durata 60 – 180 mesi per donne e giovani e 48 – 120 negli altri casi e prevede il pagamento dell’imposta sostitutiva dello 0,25% dell’importo erogato da Banca Marche.

Banca Marche ha avviato anche un altro prodotto, chiamato STARTUP!, riservato in questo caso ai progetti di acquisto di beni mobili, attrezzature e servizi di imprese in fase di start-up. Per il finanziamento è necessario presentare un business plan, preventivi e fatture per le spese sostenute.

Ciò che invece offre BNL è un prodotto che si chiama CrediAzienda BNL StartUp e concede finanziamenti a tasso fisso per un importo massimo di 50 mila euro, per una durata da 19 a 120 mesi.
Tra i requisiti richiesti ci sono il possesso di un business plan dettagliato e le prove di fattibilità e sostenibilità delle spese necessarie all’avvio dell’impresa.

Banca Sella, invece, si rivolge alle imprese con meno di 18 mesi di vita ed attive nel settore
della produzione e della commercializzazione di prodotti e servizi, con il prodotto Aziende Start Up finalizzato a finanziare l’acquisto di beni materiali (macchinari, attrezzature, arredi, ecc…) ed immateriali (licenze, acquisto rami d’azienda, ecc…).
Gli interessati possono scegliere tra finanziamenti a tasso fisso o variabile, di durata media o lunga e possono contare su condizioni elastiche per i rimborsi.

La proposta di Intesa San Paolo si chiama Finanziamento Investimenti Business ed è inserito nell’iniziativa Neo Impresa, dedicata alle micro e piccole imprese, oltre ai liberi professionisti, e permette di finanziare gli investimenti sia già effettuati (purché non siano passati più di 12 mesi), sia quelli in corso o da realizzare.
Si tratta in questo caso di un prestito della durata di massimo 10 anni o con garanzie reali (massimo 20 anni), a tasso fisso o variabile che va a coprire fino a 750 mila euro di investimento erogati in un’unica soluzione o nel corso della realizzazione dei lavori per un massimo di 24 mesi. Il prestito è cumulabile con eventuali interventi pubblici, a patto che l’ammontare complessivo non superi il 100% della spesa documentata.

L’aiuto alle startup che arriva da Unicredit è il finanziamento Nuove Imprese – Start Up dedicato a professionisti che intendono mettersi in proprio, imprenditori che vogliono avviare una nuova attività, persone che vogliono realizzare un’idea, ma è accessibile anche da parte di ditte individuali e imprese già iscritte in Camera di Commercio da non più di 21 mesi.
Si possono finanziare fino ad un massimo di 100 mila euro, da restituire con rate mensili, trimestrali o semestrali della durata massima di 7 anni, con possibilità di optare per il tasso fisso o quello variabile.

Vera MORETTI

Accordo BNL, Confesercenti e Convig per le Pmi

Per sostenere e permettere lo sviluppo delle piccole e medie imprese italiane che operano nel commercio, nel turismo e nei servizi, BNL Gruppo BNP Paribas, Confesercenti (Confederazione Italiana Esercenti Attività Commerciali, Turistiche e dei servizi) e Cosvig (Società Consortile s.r.l.) hanno sottoscritto un accordo che prevede, da parte di BNL, un plafond di 1 miliardo di euro.

In concreto, gli aiuti che questa iniziativa vuole portare alle pmi aderenti a Confesercenti, in grande affanno a casa della crisi, sono soluzioni dedicate di finanziamento a medio lungo termine per supportare programmi di investimento, innovazione e sviluppo, come acquisto di nuovi impianti, macchinari ed attrezzature, adeguamento dei locali, spese per programmi di ricerca e sviluppo.

Con l’intervento di Cosvig, i finanziamenti sono supportati da garanzia diretta del “Fondo Centrale di Garanzia”: questo permette di agevolare ulteriormente l’accesso al credito, anche attraverso un iter dedicato per il quale la stessa Cosvig svolge anche un ruolo di assistenza a 360° alle imprese aderenti a Confesercenti.

Completano la piattaforma di offerta BNL, finanziamenti per gestire i processi di internazionalizzazione, sostenendo le attività di import-export delle imprese del settore, e servizi per le esigenze di incasso e di pagamento.

Presenti all’annuncio di questa partnership erano Luigi Abete, presidente di BNL, Luigi Abete; Marco Venturi, presidente di Confesercenti e Gianni Guido Triolo, amministratore delegato di Cosvig.

All’incontro sono intervenuti, inoltre, il Direttore Generale Confesercenti Giuseppe Capanna, il Vice Direttore Generale BNL e Responsabile della Divisione Retail & Private della Banca, Marco Tarantola.

Luigi Abete ha dichiarato: “Questo accordo conferma, ancor più nell’anno in cui BNL compie un secolo di attività, la costante attenzione della Banca allo sviluppo dell’economia italiana, di cui le PMI sono da sempre fattore determinante. Da 100 anni siamo coerenti con la nostra identità di azienda che sostiene il lavoro quotidiano delle persone, privati e imprenditori, oltre che i loro progetti di crescita in Italia come all’estero, grazie alla presenza internazionale del Gruppo BNP Paribas”.

Marco Venturi ha confermato l’entusiasmo che ha accompagnato la firma dell’accordo, poiché rappresenta “un concreto supporto alle pmi che potranno così disporre di interventi finanziari finalizzati alla copertura delle esigenze di capitale circolante e di investimenti. Le garanzie dei Confidi e del Fondo Centrale consentiranno ad un tempo di migliorare la qualità dei crediti e di favorire l’accesso al finanziamento, in particolare, per le piccole e medie imprese associate alla Confesercenti. La lunga crisi dell’economia richiede una sempre più stretta sinergia tra le imprese e le banche, come dimostra l’accodo firmato da Confesercenti e BNL”.

Vera MORETTI

Banca e impresa, prove di dialogo online

di Davide PASSONI

Da qualche settimana a questa parte, Bnl spinge la comunicazione pubblicitaria sulla propria iniziativa Mestiere Impresa. Radio, tv, internet, affissioni, con messaggi nei quali passano le storie di piccoli imprenditori “veri” che raccontano di come hanno potuto sviluppare il proprio business grazie al supporto della banca. Niente da dire, gli spot sono ben fatti e i 6 video che raccontano altrettante storie d’impresa, ancora meglio: nulla di strano se alle spalle ci sono Tbwa\Italia e Shootin’Gun. Però… Però la voglia di capirne di più ci è venuta; del resto, tutti i giorni noi di Infoiva scriviamo d’impresa, parliamo con gli imprenditori e sappiamo quanto, in questo momento, per molti di loro i rapporti con le banche siano tutt’altro che rilassati… Possibile che per Bnl e le sue imprese clienti sia tutto rose e fiori? Che strategie commerciali ci sono dietro all’iniziativa? Insomma, viva le storie d’impresa ma, alla fine… Bnl che cosa vuole venderti?

Nulla. Siamo noi che, come al solito, pensiamo male, pare. Dall’ufficio stampa di Bnl precisano subito che Mestiere Impresa nasce come una “piattaforma” realizzata per aprire un canale di sostegno e di relazione con l’impresa: quello che la banca fa normalmente, ci dicono. Il passaggio in più è la creazione di una via di comunicazione strutturata, nella quale alcuni esperti (per ora interni a Bnl, poi anche esterni) possono rispondere alle domande che l’imprenditore pone attraverso la rete. Domande molto pratiche, di business, per le quali ci si aspettano risposte pratiche, di business. Il fine di Mestiere Impresa non è vendere un prodotto ma aprire un canale privilegiato di ascolto, comunicazione e confronto tra banca e impresa. Anche verso aziende non clienti di Bnl nonostante, per ovvi motivi, i protagonisti dei video siano clienti dell’istituto.

Delusi? No, stupiti. Perché, come detto, quando si parla di rapporto banche-imprese siamo portati a pensare male e l’uscita di Mestiere Impresa, in un momento delicato come l’attuale, ci sembrava un’operazione “simpatia” messa in campo da un grosso istituto di credito per reagire a un clima di diffidenza e sfiducia che caratterizza le banche agli occhi delle aziende. Del resto, sono molti gli istituti di credito che hanno delle business unit dedicate specificamente alle piccole imprese con a portafoglio prodotti finanziari ad hoc, salvo poi applicare delle condizioni molto pesanti, quando non proibitive, per l’accesso al credito. E invece no, da Bnl ci invitano a mettere da parte la malizia e a pensare a Mestiere Impresa solo come a “un luogo virtuale, ma con l’obiettivo reale e concreto di offrire agli imprenditori informazioni ed aggiornamenti, appuntamenti di loro interesse e tutto quello che può essere utile per renderli sempre più consapevoli anche per affrontare le sfide che il mercato italiano e quelli internazionali presentano loro quotidianamente“. Già la qualità dei video (non certo realizzabili in pochi giorni) fa capire che il progetto era in gestazione da tempo.

Bene, tutto molto chiaro. Ma, a fronte di 6 storie “a lieto fine”, quanti saranno gli imprenditori che con la banca hanno avuto problemi più o meno grandi e si sentiranno in dovere di dire la loro, sul sito o nei forum, contestando la linea editoriale di Mestiere Impresa? Accontentare tutti è impossibile, nella vita come nell’impresa. Un consiglio amichevole a Bnl; si attivi in maniera seria anche su questo fronte, come ha fatto con profitto su quello della promozione dell’iniziativa: un solo feedback negativo può fare più danni di quanti benefici possano portare 50 video con storie positive. Visto l’investimento in termini di creatività e, pensiamo, in termini finanziari, sarebbe un peccato per la banca, se succedesse.

Bnl e Anec insieme per ‘girare’ un nuovo film

 

Sono pronti a girare tutto un altro film. Via la pellicola, che ha fatto sognare generazioni di spettatori e dentro la magia del digitale: BNL Gruppo BNP Paribas e ANEC, l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema hanno sottoscritto un accordo per sostenere l’ammodernamento di impianti e strutture e, in particolare, la digitalizzazione delle sale cinematografiche di tutta Italia.

Sono circa 1.100 le sale cinematografiche che fanno parte di Anec,  e che operano su tutto il territorio nazionale: “questo nuovo accordo – ha dichiarato Vincenzo Masciopinto, responsabile Rete Retail di BNL,- è parte di una precisa strategia che ci vede insieme a qualificate realtà, espressione dei diversi settori produttivi del nostro Paese, per favorire la crescita e lo sviluppo delle aziende italiane, a livello nazionale e sui mercati globali. L’industria cinematografica, sia per il suo valore artistico che economico, va ulteriormente sostenuta perché è parte del nostro Made in Italy e i suoi prodotti di qualità sono esportati e conosciuti in tutto il mondo“.

Siamo molto soddisfatti di aver siglato questo accordo con BNL – ha proseguito Lionello Cerri, Presidente dell’ANEC. – Al momento in Italia le strutture digitalizzate sono circa la metà dell’intero parco sale ed è fondamentale che tutti abbiano la possibilità di riconvertirsi, anche le piccole imprese indipendenti per le quali il costo dell’impianto digitale risulta particolarmente oneroso. L’iniziativa con BNL offrirà agli esercenti associati la possibilità di usufruire di un finanziamento particolarmente interessante che ci auguriamo possa offrire un concreto supporto a chi ancora non è riuscito ad affrontare l’investimento“.

BNL vanta in circa 80 anni di attività al fianco dell’industria cinematografica, supportandola, con fondi stato e con fondi propri, sia nelle fasi di realizzazione dei film sia in quelle della distribuzione e consumo, e anche attraverso strumenti agevolativi, come il tax credit.

Alessia CASIRAGHI